Ferraro (M5s): Matarrelli, un sindaco che ama gli equilibrismi

Agosto 03, 2020 998

ferraro carlo 3L’ultimo Consiglio comunale di Mesagne ha lasciato

dietro di sé uno strascico di polemiche relativo alla gestione dello stesso da parte della maggioranza di governo. Un nervosismo procedurale che, per la verità, ha risvegliato le opposizioni riconducendole a quelle che sono i propri canoni politici. Uno scontro che, anche se duro, ha riportato in auge quanto sia importante avere come faro del proprio servizio politico il termine di democrazia partecipata. “Ancora una volta la scena si è ripetuta: da una parte i consiglieri di opposizione che suggeriscono prudenza al sindaco, dall’altra un sindaco che ama gli equilibrismi più avanzati, pur di portare avanti il suo sogno di controllo assoluto sulla città”, ha chiosato il consigliere di minoranza in forza al Movimento 5 Stelle, Carlo Ferraro. “L’approvazione dei bilanci – ha proseguito Ferraro - è stata rimandata per poter produrre maggiori e più chiare pezze di appoggio, visto che la maggior parte dei consiglieri non poteva avere contezza dei dati riferiti; ancora una volta si è obiettato all’amministrazione di produrre i documenti con estremo ritardo, in maniera incomprensibile ai più, senza una relazione politica che spiegasse l’indirizzo della Giunta, e con la relazione dei revisori arrivata solo in mattinata”. L’aula consiliare è tornata ad “incendiarsi sulle nuove tariffe per la raccolta dei rifiuti urbani; l’opposizione ha evidenziato l’aumento inevitabile della tassa a fronte di un contratto con la nuova ditta maggiorato di un milione di euro rispetto alla precedente”, ha chiarito l’esponente del M5s. Ed ancora, in Consiglio, non si era affrontato l’argomento più scottante, in fondo alla lista dell’ordine del giorno. “È la questione dei, cosiddetti, “consulenti politici” del sindaco, già ampiamente contestati dall’opposizione – ha precisato Ferraro - e che ora venivano fatti rientrare in gioco col nuovo regolamento per la Cittadinanza attiva, di cui il giorno prima era stato assicurato il rinvio, ma che ora, dato il clima infuocato e la battuta d’arresto subìta dalla maggioranza, diveniva il terreno di scontro su cui riaffermare la sua forza”.