Il "mea culpa" del governatore Emiliano sulla sanità

Aprile 08, 2020 1953

 emiliano micheleQuesta epidemia dimostra che tutte le regole che i vari

governi centrali di tutti gli schieramenti avevano imposto sul dimensionamento della rete ospedaliera non prevedevano il rischio pandemia e pertanto erano sbagliate. L'organizzazione mondiale della sanità aveva più volte avvertito di questo rischio sin dai primi anni 2000. Adesso la Regione Puglia andrà avanti da sola, sempre disponibile a concertare le proprie azioni con il governo centrale, e si doterà di una rete ospedaliera nella quale si valuterà la ridestinazione di molti siti, la gestione della coda lunga dell'epidemia Covid, contestualmente alla ripresa negli ospedali che torneranno Non Covid della attività ordinaria che presto diventerà urgente. È ormai chiaro che servono più posti letto, più terapie intensive, più personale e anche più assistenza domiciliare anche attraverso i medici di medicina generale e l'impiego delle nuove tecnologie. Con queste delibere comincia la rivoluzione della sanità pugliese che applicherà tempestivamente i durissimi insegnamenti di questa epidemia". Lo comunica il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano illustrando le ragioni delle sei delibere approvate oggi dalla Giunta in materia di sanità. "Sulla base normativa del decreto con il quale si è dichiarata l'emergenza sanitaria a livello nazionale - spiega Emiliano - abbiamo approvato queste delibere di Giunta che servono ad adeguare i nostri sistemi sanitari all'emergenza e a trovare le compensazioni economiche per gestire tutto questo contesto. La logica che ispira queste delibere è quella di concordare con il sistema privato il modo in cui cerchiamo di compensare - senza danneggiarlo - la sospensione delle attività ordinarie e la gestione dei reparti Covid che a qualcuno abbiamo chiesto come controprestazione. Ricordo che abbiamo lasciato aperta a tutti i privati la possibilità di entrare nella rete Covid. Il principio è quello di anticipare loro sul meccanismo ordinario determinate somme, salvo conguaglio con le prestazione che cominceranno a effettuare anche nell'anno a venire. Questo sistema che stiamo attuando è molto rigoroso". Nella fase emergenziale determinatasi a seguito della pandemia Covid-19, si è reso necessario assumere, in linea con le indicazioni nazionali, iniziative atte a contenere al massimo il contagio, impartendo disposizioni di limitazione, ed in alcuni casi di sospensione delle attività sanitarie e sociosanitarie. Tali iniziative hanno avuto un impatto sulle imprese del comparto, che possono mettere a rischio la loro permanenza sul mercato. Pertanto, in questa prima fase, anche al fine di sostenere le strutture private schierate in prima linea con il SSR, si è ritenuto necessario intervenire su quegli asset che per loro vocazione e per tipologie di prestazioni erogate, presentano modelli organizzativi più complessi, che qualora non sostenuti efficacemente avrebbero determinato pesanti ripercussioni sul mantenimento dei livelli occupazionali. Sul versante delle strutture residenziali – RSA, Presidi di Riabilitazione, Strutture di Riabilitazione psichiatrica – e semiresidenziali – Centri diurni per soggetti anziani, disabili e psichiatrici – sono stati garantiti i flussi finanziari mensili, anche attraverso una rimodulazione delle prestazioni erogate. Si è proceduto a ridisegnare la rete ospedaliera regionale per renderla funzionale alle esigenze del COVID-19 potenziando i posti letto di terapia intensiva, pneumologia e malattie infettive. A tal fine è stata resa pubblica una manifestazione d'interesse rivolta alle strutture private accreditate e agli Enti ecclesiastici. In relazione ai setting assistenziali individuati per i quali le strutture hanno dato la loro disponibilità, sono state determinate le relative tariffe e garantiti i flussi finanziari mensili. In attesa delle decisioni a livello nazionale, la riformulazione della rete ospedaliera e delle nuove linee guida, ha gettato le basi per poter garantire, in una situazione di normalizzazione, la domanda di salute che in precedenza, non già per mancanza di professionalità ma per esercizio della libera scelta, si canalizzava verso le Regioni del nord. Le forme di anticipazione finanziaria comportano l'obbligo per le strutture di mantenere i livelli occupazionali senza ricorrere ad altre forme alternative di sostegno al reddito. ECCO LE DELIBERE APPROVATE OGGI APPROVAZIONE DEFINITIVA DEL PIANO OSPEDALIERO COVID 19 La Giunta regionale ha approvato l'istituzione dea Rete Ospedaliera di emergenza denominata "Piano Ospedaliero Sars – CoV-2", già illustrata alla stampa, in attuazione delle disposizioni contenute nell'art. 3 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18 contenente la seguente distribuzione dei posti letto: Regione Puglia – PIANO OSPEDALIERO COVID – 19 DISCIPLINE Regione Puglia Totale Tasso per 1000 abitanti TERAPIA INTENSIVA 346 0,086 PNEUMOLOGIA 564 0,140 MALATTIE INFETTIVE 701 0,174 MEDICINA GENERALE 33 0,008 TOTALE POSTI LETTO COVID (ACUZIE) 1.644 0,408 DISCIPLINE Regione Puglia n. posti letto Tasso per 1000 abitanti LUNGODEGENZA 130 0 RIABILITAZIONE E RECUPERO FUNZIONALE (respiratoria) 306 0,076 OSPEDALE DI COMUNITA' 62 0,015 TOTALE POSTI LETTO COVID (POST ACUZIE) 498 0,124 TOTALE N. POSTI LETTO COVID 2.142 0,532 La Rete Ospedaliera di emergenza denominata "Piano Ospedaliero Sars – CoV-2", potrà essere modificata ed integrata con apposito atto dirigenziale del Direttore del Dipartimento "Promozione della Salute, del Benessere sociale e Sport per Tutti", individuando ulteriori Ospedali COVID (per acuzie e post – acuzie) nei limiti degli stanziamenti di spesa indicati nella sezione adempimenti contabili. Analogamente con le stesse modalità e limiti di spesa sarà individuata la rete degli Ospedali COVID post – acuzie. Per quanto riguarda uno dei punti importanti del Piano, e cioè le strutture private accreditate, si sono individuate, nell'ambito del potenziamento della rete ospedaliera, quattro tipologie di intervento di strutture private che, in casi specifici, potranno anche coesistere: Strutture che erogano le prestazioni in relazione alle discipline già accreditate (Modalità A); Strutture da dedicare a pazienti COVID (cd. COVID Hospital) con posti letto di Terapia intensiva o sub – intensiva (Modalità B). Strutture da dedicare a pazienti COVID in ripresa dopo Ia fase acuta ma non dimissibili (Modalità C); Strutture private accreditate in cui sono state trasferite Unità Operative insistenti in Ospedale pubblico, per il solo periodo emergenziale, successivamente dedicato interamente all'assistenza COVID -19, al fine di evitare di esporre citato virus pazienti fragili ed immunodepressi; (Modalità D). Per ogni modalità sono state definite specifiche tariffe. Al fine di garantire la indispensabile liquidità alle strutture insistenti sul territorio regionale durante la fase emergenziale COVID – 19 e non disperdere le professionalità consolidate, le AA.SS.LL. anticipano alle strutture stesse a titolo di acconto il 95% del dodicesimo, avendo a riferimento i tetti di spesa per i pazienti residenti nella Regione Puglia. Tale procedura calibrata sulla entità dei costi complessivi sostenuti dalle strutture è finalizzata a garantire il mantenimento dei requisiti organizzativi, tecnologici e strutturali. Di converso, le strutture private accreditate dovranno garantire il mantenimento dei livelli occupazionali senza ricorrere ad altre forme di sostegno al reddito dei lavoratori; In concomitanza con la chiusura di esercizio si procederà a definire i conguagli dare/avere sulla base della rendicontazione delle prestazioni effettivamente erogate, che tenga conto anche di effetti correttivi legati all'andamento congiunturale determinatosi sia nella fase di avvio dell'emergenza COVID -19 e fino alla fase del ritorno alla normalizzazione. In caso di mancato raggiungimento del valore economico del tetto di spesa assegnato per l'anno 2019 e confermato per l'anno 2020, il delta fra la produzione effettiva anno 2020 (svincolato dal limite del dodicesimo e dall'attribuzione per disciplina) ed il correlato tetto di spesa regionale sarà recuperato nell'esercizio successivo (anno 2021) sulla base delle indicazioni regionali in relazione al proprio fabbisogno. Per quanto attiene le strutture interamente convertite in Ospedale COVID verranno riconosciute le prestazioni erogate prima della riconversione nella loro interezza, al netto delle verifiche tecnico sanitarie (V.T.S.).