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Pioggia di polemiche su Mesagnestate 2019. E ancora deve iniziare In evidenza

Giugno 28, 2019 2003
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movida piazza IV novembrePioggia di polemiche sull’Amministrazione comunale di Mesagne

a causa del cartello di manifestazioni ludico-ricreative di “Mesagnestate 2019” che tarda a partire. Il direttore artistico, Maurizio Piro, ha presentato una proposta al sindaco Matarrelli che ancora non è stata valutata dalla giunta. Al momento ci sono solo delle indiscrezioni sulle manifestazioni presenti nella proposta. Come quella, ad esempio, che ad esibirsi la sera del 17 luglio, nel momento clou della festa patronale, sarà il cantante Giuliano Palma, cachet da 23 mila euro, oppure dallo svolgersi del Meddit Summer Fashion. Un cartello di cui ancora non si conosce il valore economico. In poche parole quanto costerà ai mesagnesi, o almeno a una parte di essi, divertirsi e far divertire durante l’estate. Tenuto conto, come ha più volte ricordato in queste ore il primo cittadino, che le anticipazioni di cassa al 14 giugno, cioè i finanziamenti chiesti agli istituti di credito per mandare avanti la macchina amministrativa, ammontano a 6 milioni e 700 mila euro. Da qui la polemica innescata da Liberi tutti che ha chiesto al sindaco Matarrelli lumi e, soprattutto, trasparenza sui costi del cartellone estivo affinché non incidano sul già asfittico bilancio comunale. “Siccome ad oggi non vi è alcuna traccia formale di atti amministrativi che giustificano qualunque impegno di spesa sarà opportuno che il sindaco comunichi alla città, oltre ai cantanti, ai saltimbanchi e alle soubrette, almeno entro quale cifra orbiterà la spesa per l’intera kermesse estiva e se in questo ha avuto l’avallo degli uffici finanziari”, hanno esordito dal movimento politico che ha in Pompeo Molfetta la sua figura istituzionale in Consiglio. “E’, infatti, superfluo ricordare che egli si è ufficialmente impegnato a risanare quel bilancio che il sindaco precedente avrebbe dissestato e certo non può farlo se non riduce, come da lui promesso, la spesa corrente o la spesa improduttiva”, hanno aggiunto dal movimento -. A lume di naso non ci sembra che abbia imboccato questa via, giacché, per esempio, nella passata consiliatura, Giuliano Palma e la sua band furono scartati dal direttore artistico Piro perché troppo costosi per le risorse stanziate”. Dunque, per Liberi tutti, evidentemente “in questi anni l’artista si è deprezzato oppure il sindaco è già riuscito a portare da Roma un vagoncino di soldi in più, entrate non previste, così come speriamo”. Tuttavia, nonostante queste riserve il movimento di minoranza “auspica che si consolidi il trend fortunato avviato dalla precedente Amministrazione perché la nostra estate richiama ormai da anni tanti turisti e tanti concittadini in una sorta di festa collettiva che determina positive ricadute economiche e sociali per tutti ma, altresì, chiediamo che si tenga in debito conto anche l’equilibrio di bilancio che in questi anni è stato sempre e comunque garantito anche grazie ad una giudiziosa e parsimoniosa programmazione della spesa”. Ed hanno, quindi, concluso: “Non si può negare che è certo un bel cambiamento passare da suor Cristina, che si è esibita nella festa patronale del 2018, a Giuliano Palma, ma chi paga la differenza?”.  

Redazione

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