Il candidato sindaco Ferraro (M5S) e la sua rivoluzione culturale

Maggio 16, 2019 1287

ferraro carlo 3Per il Movimento 5 Stelle il candidato sindaco è l’architetto Carlo Ferraro,

docente presso l’Accademia della Belle Arti di Bari. Volto nuovo nel panorama politico locale. 

Ferraro, cosa è per lei la politica.

“Per me la politica è servizio: io sto mettendo a disposizione della città la mia esperienza di vita personale e professionale, che è un bagaglio che mi porto appresso e lo metto a disposizione dei miei concittadini con semplicità ed umiltà. C’è la necessità di scrivere la parola fine ad un modo di fare politica che in questi anni la città ha subito e che è stata assolutamente fallimentare.Da questo punto di vista il Movimento 5 Stelle è una forza politica che rappresenta finalmente un vero movimento di rottura.Il mio impegno politico sarà soltanto uno: quello di essere al servizio della mia città, una città che ha tantissime potenzialità, e che può essere traghettata verso un futuro migliore”.                              

Le periferie di Mesagne negli anni sono state emarginate, su questo fronte cosa pensa di fare?

“Le passate amministrazioni hanno generalmente trascurato le periferie, intente in altri “affari” più urgenti; il risultato è che oggi assistiamo ad uno scollamento non solo fisico ma anche morale e civile di quelle zone. Proponiamo una cittadinanza attiva, un ascolto continuo dei delegati di quartiere, e non in maniera opportunistica, cioè pensando ai veri problemi. L’idea presentata nel nostro programma di diffondere dei mercatini rionali in giorni diversi per diversi quartieri è un primo passo.Quindi una delle possibili risposte è quella di aumentare o creare dei servizi collegati con ampi spazi attrezzati in cui la comunità locale possa riconoscersi”.

Quali sono le zone cittadine che meritano maggiore attenzione.

“Penso che il quartiere che più di tutti soffre di questo scollamento sia quello dei Grutti, essendo fisicamente diviso dal resto dell’abitato. Pensiamo di risolvere la divisione tra Grutti con il resto del paese proponendo alle Ferrovie dello Stato di costruire un sottopasso che colleghi direttamente il quartiere con piazzale San Michele Arcangelo. In generale tutta la città andrebbe ricalibrata sulle reali necessità, e non sul Prg che era dimensionato su 50.000 persone. Quindi cancellare le zone “C” che non saranno mai edificate, ma che obbligano le persone a pagare una Tasi abnorme, a fronte di un reale inutilizzo presente e futuro. Ogni quartiere periferico avrebbe bisogno di un centro civico magari attiguo ad un piccolo parco, per costruire l’identità del quartiere stesso”.

Che idee ha per lo sviluppo del centro storico?

“Per noi il centro storico può essere il motore per il rinnovamento dell’immagine della città e del suo “appeal” turistico, per un turismo culturale destagionalizzato. Per questo proponiamo un “Piano del Colore” che spazzi via l’idea di una “città bianca” in tono minore e delle varie case di “marzapane” che incontriamo nel tessuto antico e che fanno storcere il naso ai turisti più esigenti. Vogliamo ritornare all’immagine storica di una città colorata, ridarle la sua vera identità. Altra nostra proposta è quella di fare del nostro Castello un grande contenitore culturale; Tutte queste proposte, le sagre, le mostre, gli eventi culturali, il mercato settimanale, un tessuto storico più decoroso, porteranno alla tanto desiderata destagionalizzazione del turismo a Mesagne”.

Il centro storico ha il gap dei parcheggi. Come intende intervenire.

“La mia idea è quella di permettere il traffico veicolare durante le ore lavorative e chiuderlo la sera e nei giorni festivi, ovviamente aumentando la tariffa del parcheggio per scoraggiare chi può fare a meno di usare l’auto. Nel programma proponiamo dei mini bus che servano le varie zone della città costantemente”.