Rogoli (Pd): nessun inciucio per il caso Dimastrodonato

Marzo 11, 2019 2233

rogoli francescoQuella secondo cui sarebbe in atto un inciucio

tra uno dei candidati alle primarie del centrodestra e il Partito Democratico di Mesagne è una farneticazione di chi non sa di che parlare avendo già incarnato ogni sorta di degenerazione politica. I maestri dell’inciucio, del trasformismo in salsa mesagnese, delle manovre di palazzo, infatti, si ergono addirittura a moralizzatori della vita pubblica cittadina dopo aver fatto tutto ciò che era nelle loro possibilità per insozzarla. Oggi sono alla disperata ricerca della verità sul voto di Carmine Dimastrodonato, convinti di svelare chissà quale accordo sottobanco, mentre non ci hanno mai spiegato perché loro, fieri avversari del PD, non hanno perso una sola occasione per votare e far votare alle primarie per l’elezione del segretario nazionale di questo partito. Gli stessi registri che questi signori sarebbero ansiosi di spulciare contengono, anche questa volta, i nomi di parenti e affini dei principali rappresentanti politici della variopinta coalizione di cui il professore Scoditti fa parte. Sarebbe interessante, infatti, che egli chiedesse ai suoi stessi sodali come mai, nelle ore immediatamente precedenti alle primarie, hanno fatto partire sms di invito al voto per la lista di riferimento del Governatore della Regione Puglia. Di cosa si tratta in questi casi? Siamo di fronte ad una improvvisa folgorazione sulla via “democratica”? O siamo alle prese con l’ennesima prova di camaleontismo offerta da personaggi in cerca d’autore, che affidano il loro destino politico ora a un cacicco locale, ora ad un leader nazionale, essendo privi di una propria collocazione ed avendo ormai girato “le sette chiese” della politica da destra a sinistra? Ci vuole davvero molto coraggio, e neanche un briciolo di pudore, per accusare il Pd di inciuciare con chi che sia, fino ad attribuirgli l’intenzione di ordire una manovra per tenere in piedi la sindacatura di Molfetta, esperienza amministrativa, questa, che loro hanno tenuto in vita finché gli è convenuto ed alla quale hanno posto fine, con un atto di codardìa politica, nello studio di un notaio. Probabilmente da fastidio a questi signori che avanzi a Mesagne, nonostante e malgrado loro, un tentativo di rimettere in piedi un centrosinistra fatto di forze civiche e politiche che decidono di mettersi insieme sulla base di valori, idee e visioni condivise. Da giorni, infatti, intingono le loro penne in calamai colmi di rancore con l’obiettivo di screditare questa iniziativa, descrivendola come una ridotta ora organizzata dal vecchio gruppo dirigente di matrice comunista, ora dall’ex sindaco nel ruolo di regista. Mancano però di rispondere a qualche semplice domanda, che suggerisco al professore Scoditti di rivolgere ai suoi compagni di viaggio: voi chi siete, cosa rappresentate e cosa proponete? Siete sempre quelli che hanno condotto la città al commissariamento? Siete quelli che hanno ridotto la politica locale a mercanteggiamento? Se siete, come siete, sempre gli stessi, abbiate almeno il pudore di tacere.

Francesco Rogoli

Segretario del PD di Mesagne.