Pompeo Molfetta: buona campagna elettorale a tutti

Marzo 10, 2019 2130

molfetta pompeo el2015In una piacevole e soleggiata mattinata domenicale

il già sindaco della città di Mesagne, Pompeo Molfetta, si è lasciato andare ad alcune riflessioni circa il nuovo che avanza in politica analizzando sia la situazione nazionale sia quella locale paragonata a una corrazzata Potemkin “del qualunquismo critico de “i fatti miei prima di tutto””. Molfetta si confessa, come è suo costume, come ha sempre fatto nella sua lunga carriera politica con pensieri critici, a volte ermetici a volte fluidi. “Gli “opinion maker’s” delle campagne elettorali consigliano sempre di tingere di nuovismo la propria proposta politica, di mettere un orpello colorato sul proprio candidato, poichè gli elettori generalmente si lasciano suggestionare dalle novità come la gazza da cio’ che brilla”, ha esordito Molfetta secondo cui “non sempre ciò che è nuovo è prodigo di buoni frutti. Per esempio il nuovo che avanza oggi in Italia è indubitabilmente il Salvinismo: cioè il combinato disposto di una destra reazionaria, sovranista ed iperliberista con un populismo sociale intriso di odio, di qualunquismo sudditante e “spessatamente””. Il nuovo che avanza è anche un “giustizialismo all’amatriciana per cui un libero cittadino può sparare al vicino, per legittima difesa, se il cane di costui gli caca sulla soglia, mentre un magistrato non può inquisire un ministro accusato di sequestro di persona”. Tuttavia, per Molfetta c’è un altro nuovo che avanza nel paese e che per ora si vede solo all’orizzonte. “E’ la corazzata Potemkin del qualunquismo critico de “i fatti miei prima di tutto” – ha spiegato -. Si vedono i fuochi dei bivacchi dei loro accampamenti sulla collina. Si scorgono i Giannizzeri Ottomani, i forzuti del Caucàso e orde di Lanzichenecchi che aspettano frementi l’ordine di attaccare dal comandante supremo, da tutti venerato e a cui tutti chiedono grazie e prebende”. Chiara l’allusione dell’ex primo cittadino ai suoi ex compagni di governo. “Anche questo può essere un nuovo che avanza – ha aggiunto l’ex sindaco - di incerta collocazione politica ma di indubbio potere di persuasione e di pervasione sociale specie in un contesto di povertà crescente morale e materiale. Io certo non sono nuovo e non lo è neanche il tentativo di riunire le culture progressiste della sinistra radicale, del socialismo riformista, del cattolicesimo sociale con l’area ambientalista, laica e libertarie della società civile, tentativo che affonda le sue radici nella storia della sinistra in questo paese”. Infine, Pompeo Molfetta ha spiegato che “l’unica novità vera è che, con la coalizione di centro sinistra che si è costituita a Mesagne, secondo me, la politica potrebbe tornare ad essere lo strumento cardinale con cui si tenta di regolare la vita sociale e con cui si tenterà di costruire una trama di risposte utili a perseguire il bene comune e non gli interessi personali o di parte”. Si tratta di “un tentativo quanto mai necessario per far tornare a crescere questa città che negli ultimi mesi si è fermata soprattutto per l’onda di fango che a badilate gli è stata riversata contro. Buona campagna elettorale a tutti”.