Mesagne. Il Comune chiede l'Imu 2013 ma le somme sono state già versate

Novembre 21, 2018 2358

imu 2013Pioggia di comunicazioni dell’ufficio Tributi del Comune di Mesagne

verso i cittadini rei, secondo loro, di aver pagato in ritardo l’Imu 2013, cioè l’imposta municipale sugli immobili. O meglio di averla pagata in ritardo sui 90 giorni canonici concessi. Peccato che il tutto è un gap, l’ennesimo, dell’ufficio Tributi che ha inviato ai cittadini una raccomandata con ricevuta di ritorno, dal costo ordinario di poco più di 6 euro ciascuna, chiedendo il pagamento di quanto, secondo l’ente, non sarebbe stato versato. Dopo la vibrante protesta dei cittadini, che si sono presentati allo sportello con le regolari ricevute di pagamento nei termini prescritti, il Comune sta rivedendo tutti i conteggi e sta inviando ai cittadini una seconda comunicazione con la quale annulla la prima. Insomma, siamo di fronte all’ennesima brutta figura in cui l’unico a rimetterci sarà il Comune, cioè tutti i cittadini, che dovranno comunque pagare le migliaia di uro di spese postali necessarie per inviare le due missive. Una situazione grottesca che si aggiunge all’errore della Tari che tanto ha fatto discutere la città. Dunque, nuovo errore dell’ufficio Tributi che da qualche settimana sta inviando ai contribuenti una raccomandata che ha per oggetto “Imposta municipale propria”. Nella missiva è scritto: “Dato atto che si è proceduto al controllo della vostra situazione retributiva per l’anno 2013, in particolare delle dichiarazioni in possesso dell’ufficio e dei versamenti con il calcolo di quanto dovuto, si è constatato il tardivo versamento oltre 90 giorni”. Seguono altri fogli zeppi di conteggi, di interessi, di sanzioni e poi c’è quanto il contribuente deve integrare per saldare il “falso” debito. Davanti a questa missiva c’è chi ha pagato senza controllare e c’è chi ha controllato e verificato di aver regolarmente pagato il tutto nei termini. Da qui la protesta dei contribuenti e il successivo atto amministrativo del Comune per annullare le richieste. Su tale situazione il sindaco Molfetta ha detto “di non esserne a conoscenza poiché l’ufficio lavora in autonomia. So solo che stanno inviando degli avvidi di pagamento agli evasori dell’Imu relativa al 2013”. Intanto resta ancora un mistero il rimborso della Tari poiché sono passati quasi 5 mesi da quando la giunta comunale, con delibera 128 del 27 giugno 2018, ha dato mandato agli uffici Tributi e finanziari di fare una ricognizione di tutte le domande di rimborso pervenute riguardo all’errata applicazione della quota variabile sulle pertinenze per gli anni che vanno dal 2014 al 2017 e di predisporre i conseguenti atti di liquidazione. In quella delibera, fra l’altro, si prendeva atto che non solo i rimborsi erano dovuti ma soprattutto che questi potevano essere liquidati ricorrendo alla fiscalità generale. In particolare il sindaco Molfetta, in una nota di qualche giorno dopo l’emanazione della delibera sopra menzionata, affermava che “… con buona approssimazione, fra settembre e dicembre, saremo in grado di liquidare già i rimborsi relativi al 2014 e 2015 a tutti cittadini che ne hanno fatto formale richiesta”. “Atteso dunque, l’approssimarsi della fine dell’anno e le sollecitazioni pervenuteci da tanti cittadini, abbiamo ritenuto opportuno formulare una interrogazione al sindaco per chiedere il punto della situazione”, ha chiosato il coordinatore di “Italia in Comune”, Antonio Calabrese.