Redazione

Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 16 luglio 2021 in Puglia, sono stati registrati 6.156 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 46 casi positivi: 10 in provincia di Bari, 7 in provincia di Brindisi, 5 nella provincia BAT, 9 in provincia di Foggia, 12 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto.

Non è stato registrato nessun decesso.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.767.226 test.

245.746 sono i pazienti guariti.

1.641 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 254.045, così suddivisi:

95.337 nella Provincia di Bari;

25.627 nella Provincia di Bat;

19.879 nella Provincia di Brindisi;

45.235 nella Provincia di Foggia;

27.169 nella Provincia di Lecce;

39.599 nella Provincia di Taranto;

824 attribuiti a residenti fuori regione;

375 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 15 luglio 2021 sono state somministrate 404.317 dosi di vaccino, di cui 243.125 prime dosi e 161.192 seconde dosi; mediamente, sono state somministrate 2.042 dosi per giornata di vaccinazione.

Il 67,8% (165.076) delle prime dosi è rappresentato da Pfizer, il 18,3% (44.377) da AstraZeneca, il 9,6% (23.254) da Moderna e il 4,3% (10.418) da Janssen (Johnson&Johnson). Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 39,4% a persone al di sotto dei 60 anni; il 32% agli anziani, il 16,6% ai soggetti fragili; il 5,5% al personale sanitario; il 3,6% al personale scolastico; l’1,4% alle forze dell'ordine; l’1,5% ad altre categorie. Questa, invece, la distribuzione delle seconde dosi: per il 37,8% agli anziani; per il 27,7% ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per il 19,2% ai soggetti fragili; per il 7,8% al personale sanitario; per il 4,8% al personale scolastico; per l'1,8% alle forze dell'ordine; per lo 0,9% alle altre categorie.

Fino al 15 luglio i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 231.428 e di questi 154.362 con la seconda dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente al 65,8% e al 43,9%. La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 91,4% e all’86,7% per il ciclo completo.

Sono 65.928 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale, di cui 15.018 (22,8%) in ambito domiciliare. Il 18,5% (12.187) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 26,4% (17.414) a soggetti della fascia di età 70-79 anni, il 27,6% (18.201) a soggetti con età tra 60 e 69 anni e il 27,5% (18.126) a soggetti sotto i 60 anni. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente (47.037; 71,4%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (13.086; 19,9%), dai caregiver (1.233; 1,9%) e da altre categorie (4.572; 6,8%).

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Salve, vorrei segnalare un fenomeno sempre più frequente. Nelle vie che vanno dal parco potí alla villa/centro storico e viceversa,schiamazzi a parte fino alle 2 da quando non c'è più il coprifuoco, passeggiano bevendo birre in bottiglie di vetro (che non so se i bar posso dare sia per età che per la pericolosità del vetro) e dove le lasciano? In piedi sui marciapiedi o al centro delle strade. Stamattina sono uscito di casa alle 5.15 per andare a lavoro e ho notato una bottiglia di birra vicino alla ruota di un auto in via Zara e subito dopo un'altra bottiglia di birra in via paduano. Facciamo di tutto per far notare quanta inciviltà abbiamo in corpo e che il motto "ne usciremo migliori" è ormai solo un vago ricordo. Grazie se pubblicherete anonimamente l'articolo.

Ostuni. Edifica su un’area demaniale e avvia l’attività di esercizio pubblico senza le prescritte autorizzazioni, denunciato.

In Ostuni, i Carabinieri della locale Stazione coadiuvati nella fase esecutiva dai colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi, del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Taranto, da personale della A.S.L. di Brindisi e della Polizia Locale, hanno denunciato un 50enne titolare di un esercizio pubblico di quella zona marittima, poichè ritenuto responsabile di aver:

-​ ​ ​violato la normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, non avendo avviato alla sorveglianza sanitaria un proprio dipendente;

-​ ​ ​violato le norme igienico strutturali e difformità autorizzative, dalle quali sono conseguiti i provvedimento di immediata cessazione dell'attività e revoca dell'autorizzazione nonché la contestazione della sanzione pecuniaria di 2.000,00 Euro;

-​ ​ ​avviato l'attività in assenza delle previste comunicazioni all'Autorità con conseguente applicazione della sanzione pecuniaria di 5.000,00 Euro;

-​ ​ ​aver costruito l'attività commerciale su un’area demaniale e senza alcuna autorizzazione.

L’intera struttura è stata sottoposta a sequestro.

E’ necessario vigilare sugli acquisti per evitare che venga spacciato come nazionale il prodotto importato di minore qualità con i magazzini in Puglia pieni di olio straniero con un aumento del 51% rispetto all’anno scorso. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dell’analisi dei dati del report Frantoio Italia redatto dall’organismo di controllo ICQRF del Ministero delle Politiche Agricole.
In queste condizioni è importante verificare attentamente l’etichetta anche se – denuncia la Coldiretti regionale - sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisa la Coldiretti regionale - è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.
Il consiglio della Coldiretti è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, acquistare extravergini a denominazione di origine Dop e Igp, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di comperare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l’olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.
“A livello regionale e nazionale vanno programmate e realizzate campagne quinquennali di comunicazione, strutturali e adeguatamente finanziate, che promuovano in maniera strategica e coordinata il prodotto simbolo della Puglia, l’olio extravergine di oliva. Serve una ulteriore stretta sui controlli, per stoppare le pratiche sleali, un intervento normativo fortemente sollecitato da Coldiretti per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali di una parte della Gdo non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato”, aggiunge Muraglia.
Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – aggiunge Coldiretti Puglia - si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti, dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa. Tra i prodotti alimentari venduti in offerta più frequentemente ci sono quelli simbolo della dieta mediterranea che non possono mancare sulle tavole degli italiani e hanno un effetto calamita sui clienti a partire proprio dall’olio di oliva.
Per questo serve intensificare l’attività di controllo e vigilanza anche per evitare che vengano spacciati come nazionali prodotti importati ma è anche necessario al più presto il recepimento della direttiva (UE) 2019/633 in materia di pratiche commerciali sleali del 17 aprile 2019 – continua Coldiretti Puglia - per ristabilire condizioni contrattuali più eque lungo la catena di distribuzione degli alimenti, con l’introduzione di elementi contrattuali e sanzionatori certi rispetto a prassi che finora hanno pesantemente penalizzato i produttori.
Occorre, inoltre, approvare la proposta di riforma dei reati alimentari presentate dall’apposita commissione presieduta da Gian Carlo Caselli, presidente del comitato scientifico della Fondazione Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti, perché i contratti tra gli attori che operano lungo le filiere del cibo sono presupposto di valore per le produzioni locali, di remunerazione dignitosa per gli imprenditori agricoli e di qualità per i consumatori.
“Diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio è il nostro obiettivo – conclude il presidente Muraglia – perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, sta salendo il livello qualitativo degli oli”, tiene a precisare il presidente Muraglia.
La Puglia detiene un patrimonio di 60 milioni di ulivi – conclude Coldiretti Puglia – su una superficie di 383.650 ettari, con una PLV (Produzione Lorda Vendibile) del comparto olivicolo-oleario pari al 20% della totale PLV del settore agricolo.
In Italia 9 famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni – sottolinea Coldiretti – con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative. L’Italia è il primo consumatore mondiale di olio di oliva con una media negli ultimi 5 anni di 504 milioni di chili, seguita dalla Spagna con 483 milioni di chili e dagli Stati Uniti con ben 320 milioni di chili. A sostenere la domanda mondiale – conclude la Coldiretti - sono certamente gli effetti positivi sulla salute associati al consumo di olio di oliva provati da numerosi studi scientifici che hanno fatto impennare le richieste di quel segmento di popolazione che nel mondo è attento alla qualità della propria alimentazione, soprattutto in tempi di pandemia Covid.

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Nel pomeriggio di ieri, il Prefetto, Carolina BELLANTONI , ha presieduto  una riunione, con modalità da remoto, della Conferenza Provinciale Permanente –Sezione II “ Sviluppo Economico ed Attività Produttive” per fare  un focus sul tema della legalità , salute e sicurezza sui luoghi di  lavoro.

            Hanno preso parte all’incontro  oltre ai vertici delle Forze dell’Ordine,  il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, i rappresentanti dello Spesal, dell’ Ispettorato Territoriale del lavoro, dell’Inps, di Confindustria, il Presidente della Camera di Commercio, i Segretari Generali CISL, CGIL, UIL, nonchè i Presidente delle  associazioni  di categoria dei settori economico-produttivi Ance, Confeserecenti, Confcommercio, Confartigianato e Casartigiani..

            Nel corso della riunione è stata condivisa l’esigenza di avviare una rete interistituzionale, anche in considerazione del riavvio  a pieno ritmo delle attività economiche a seguito del progressivo superamento dell'emergenza Covid-19, avendo quale obiettivo comune quello della legalità, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

 E’ stata espressa dai partecipanti piena condivisione su un protocollo d’intesa, il cui testo predisposto  dalla Prefettura è stato  oggetto già di  un primo confronto, al fine di individuare misure volte a garantire sempre più elevati standard di sicurezza ed a contrastare tutte le forme di lavoro irregolare  riservando particolare attenzione al tema dell’informazione e della formazione continua e congiunta tra le parti nei luoghi di lavoro..

Tanto al fine di consolidare la cultura della sicurezza all'interno delle realtà produttive ed assicurare dignità ai lavoratori, favorendo uno scambio informativo, in un’ottica di prevenzione, promuovendo iniziative in chiave congiunta e coordinata, tese ad implementare l’efficacia e l’efficienza delle azioni di prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro ed  accrescendo la cultura della sicurezza anche  con il  coinvolgimento  del mondo scolastico.

L’incontro è stata occasione di ampio confronto per gli utili spunti propositivi  delineati, che saranno oggetto di recepimento nel protocollo definitivo, che verrà sottoscritto a breve.

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Donazione multiorgano allospedale Perrino di Brindisi. La famiglia di Tony Mitrugno, deceduto ieri sera nell'ospedale Perrino a seguito di un danno cerebrale evoluto in morte encefalica, ha dato il consenso alla donazione degli organi. Dopo alcuni casi di opposizione, questa è la seconda donazione del 2021.

Lattività di osservazione è cominciata nel pomeriggio di ieri, 15 luglio. Allertato il Centro Regionale Trapianti, le attività sono proseguite nella notte in sala operatoria con équipe arrivate da Bari, che hanno lavorato insieme a quelle di Urologia e Oculistica dellospedale Perrino. Le operazioni si sono concluse alle 7 di questa mattina.  
Il coordinatore delle attività di prelievo del Perrino, dottor Massimo Calò, esprime immensa riconoscenza alla moglie che si è mostrata da subito favorevole alla donazione, e ringrazia tutti i professionisti e gli operatori sanitari coinvolti nel delicato processo.
"Siamo vicini ai familiari per la grave perdita - dichiara il direttore generale Giuseppe Pasqualone - un dolore simile è difficile da sopportare per una vita ancora così giovane. Ringrazio la famiglia, anche a nome di tutta la direzione aziendale, per aver espresso lassenso alla donazione e aver contribuito a salvare altre vite".
 

Un vasto incendio si è sviluppato nel pomeriggio lungo la provinciale che collega le città di Mesagne e Torre Santa Susanna. In un oliveto, per cause ancora in fase di determinazione, si sono sprigionate le fiamme che hanno distrutto una buona parte degli alberi di olivo presenti. Per spegnere il fuoco sono intervenuti i volontari del Ser-Protezione civile di Mesagne e i vigili del fuoco.  Purtroppo, a distanza di alcune ore, il fuoco si è sprigionato nuovamente ed ha richiesto un secondo intervento dei vigili del fuoco. L’incendio si è verificato in contrada Galesano, a circa 5 chilometri da Mesagne. In un oliveto, per cause ancora in fase di indagine, si sono elevate delle fiamme che, con la complicità del vento, ben presto si sono allargate a buona parte del terreno. Intorno alle ore 18, alcuni automobilisti di passaggio hanno notato il fuoco ed hanno lanciato l’allarme.

Sul posto sono giunti i volontari del Ser-protezione civile di Mesagne e i vigili del fuoco di Brindisi. Dopo alcune ore di lavoro le fiamme sono stare spente. Purtroppo, il fuoco nel suo percorso distruttivo ha inglobato alcuni alberi di olivo che sono andati irrimediabilmente bruciati. Dopo alcune ore, quando le squadre avevano fatto rientro, è stato rilanciato l’allarme poiché il fuoco era nuovamente presente nell’oliveto. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Brindisi e la polizia locale di Mesagne. Poco dopo le ore 22 le fiamme sono state nuovamente spente. Il paesaggio, pur di notte, era tipicamente spettrale. Al termine dell’intervento ben 12 alberi di olivo sono stati distrutti dalle fiamme. Sul posto sono rimasti i vigili urbani che hanno avviato le indagini per scoprire se le fiamme si sono sprigionate accidentalmente oppure si tratta di un incendio di natura dolosa.

Incredibile, ma vero. Ignoti individui hanno portato via alcune piantine di fiori che oggi l'amministrazione comunale aveva fatto piantumare in piazza Matteotti donate da Mino Chisena. 

Rivolgo il mio caro saluto

al reverendo Vicario ed Arciprete,

ai reverendi Padri Carmelitani,

ai Parroci e al Clero tutto,

alle Autorità civili e militari.

A voi, concittadini carissimi presenti.

E a tutti coloro che ci seguono da casa, in Italia e nel Mondo, attraverso le dirette streaming con cui abbiamo cercato di consentire al maggior numero possibile di persone di partecipare a questo emozionante momento.

Ci ritroviamo per il secondo anno consecutivo in Chiesa Madre a vivere il solenne momento della consegna delle chiavi alla Vergine del Carmelo. Per onorare quel rito antico eppure ogni anno nuovo. Nuovo per il significato che ogni volta rappresenta, per le speranze e le riflessioni che ci induce ad esprimere. Pur nella bellezza di un luogo così caro ai Mesagnesi, non era qui che avremmo voluto celebrare questa tanta sentita ricorrenza, ma in piazza, nel suo luogo storico e naturale. Non è stato possibile, purtroppo. Non è ancora il tempo.

Ed è per questo che, fiducioso del fatto che l’anno prossimo sarà veramente tutto superato, formulo una promessa, qui ed erga omnes: la prossima festa in onore della Protettrice di Mesagne dovrà essere ricordata nella storia della città non solo perché segnerà la ripresa dei festeggiamenti religiosi e civili, così come la Comunità desidera e attende che possa essere, ma perché saprà compensare la mancanza di ben due date consecutive in cui non abbiamo potuto lasciare che accadesse tutto quello che avremmo voluto. Vale a dire: gioire per la massima condivisione durante la processione, accompagnare la Madonna del Carmine in un percorso costellato di luminarie festose, fatemi dire persino sfarzose.

Ci sono volte in cui veramente la forma è sostanza. E il prossimo anno l’Amministrazione comunale, in collaborazione con il Comitato Feste Patronali, produrrà lo sforzo massimo per garantire nei giorni della Festa di Luglio l’illuminazione più bella che la città abbia mai avuto, per segnare quel ritorno alla Festa che è tanto cara alla nostra tradizione e al nostro sentimento popolare. La festa degli occhi accompagnerà il trasporto per la gioia, la preghiera e l’introspezione alle quali i tre giorni in onore della Vergine del Carmelo rimandano. Tornerà il rumore musicale delle giostre e delle bancarelle, tante e di ogni tipo, il concerto dell’ultima sera per richiamare i residenti e i visitatori abituati a raggiungere Piazza Vittorio Emanuele II.

Restano tanti e di grande valore i sentimenti che accompagnano questo significativo rito. L’emergenza sanitaria ci ha fatto tribolare, ma mai abbiamo perso la fiducia. Soprattutto non abbiamo perso la consapevolezza che bisognasse, tutti insieme, continuare a programmare, progettare, realizzare interventi per migliorare la nostra città. Per renderla ogni giorno più attrattiva, come tutti i settori economici, sociali, culturali insegnano che si possa fare. Anche nel triste mentre di una pandemia come quella che vicini e solidali abbiamo gestito nelle fasi peggiori e per fortuna, insieme, superato.

E’ vero, dunque, che siamo costretti a vivere una festa diversa per il secondo anno consecutivo, ma è anche vero che quest’anno non è uguale ad un anno fa: grazie, quindi, a tutti i volontari che si sono prodigati, e continuano a farlo, per il buon funzionamento e la migliore organizzazione dell'hub vaccinale cittadino prontamente attivato. Per un’attività meritoria che ci consentirà di allontanarsi sempre più dalle insidie di un nemico che da troppo tempo condiziona e costringe la normalità delle nostre esistenze. Grazie a tutto il personale medico e infermieristico, agli operatori socio-sanitari, agli ausiliari del reparto post Covid del nostro presidio ospedaliero, che continuano a spendersi per i ricoverati, garantendo ogni supporto specialistico, di cura e sostegno fisico e psicologico.

Possiamo affermare che il tempo trascorso gestendo le criticità della pandemia non è stato comunque tempo perso: i lunghi mesi del Covid sono stati capitalizzati per completare l’imponente programma di lavori che ha riguardato il Centro Storico, per adeguare l’annoso problema del sistema fognario in molte aree urbane, per continuare ad affrontare con interventi risolutivi il problema degli allagamenti in molte zone cittadine. Non abbiamo trascurato nulla, di certo abbiamo provato a non farlo: ammodernare il volto di Mesagne non ha mai smesso di essere un obiettivo, e continuerà ad esserlo, forti del fatto di poter contare sulla coesione sociale che il popolo mesagnese ha saputo rafforzare nei momenti di più grande difficoltà. Quando sostenere e garantire il necessario alle fasce di popolazione più fragile è stato importante. Importante quanto l'impegno a continuare a promuovere l’immagine che la città di Mesagne ha saputo costruirsi in anni intensi di dignitoso riscatto e instancabile operosità.

E accanto alla convinzione che questa sarà l’ultima estate e l’ultima festa patronale di pandemia, nutro un’altra motivata certezza: questa stagione servirà anche a consacrare la nostra cittadina tra le mete turistiche salentine più apprezzate. Questo grazie alla lungimiranza dei tanti che continuano ad investire con l’apertura di nuove attività, e di quanti si adoperano per promuovere iniziative culturali che incrementano le ragioni per visitare le nostre bellezze paesaggistiche, storiche e monumentali. La fiducia nelle potenzialità che questa terra possiede ci ha convinto non solo della necessità di riaprire il Castello comunale, ma anche dell’opportunità di potenziare i servizi di accoglienza turistica per valorizzare al meglio i tesori di cui disponiamo. E che siamo fieri di mostrare a quanti giungono per apprezzarli.

Come siamo fieri della laboriosità degli imprenditori della nostra Zona Industriale; della tenacia di agricoltori, commercianti, ristoratori che non si arrendono alle difficoltà; delle competenze e della passione delle realtà del Terzo Settore che operano a favore di anziani, disabili, immigrati, minori; del generoso contributo del volontariato sociale, pronto in ogni momento ad arginare gli effetti di vecchie e nuove povertà, con azioni spesso complementari e talvolta compensative del ruolo svolto dalla istituzioni.

Anche durante le fasi più complicate non abbiamo smesso di immaginare dimensioni nuove per conservare e promuovere la bellezza della nostra terra. Ed è anche per questo che abbiamo deciso di mettere al centro dell’impegno amministrativo la cultura. Abbiamo scelto di mettere al centro Mesagne con le sue proposte, con le sue tipicità, con i suoi turisti e con tanta ricca produzione culturale che affonda le radici in un passato millenario. Non c’era nulla da inventare, perché questo è anche l’obiettivo cui tendiamo ogni giorno: dare risposte ad anni complicati e resi più difficili dalla pandemia proprio attraverso la leva della cultura, provando a dare riscontro ad un bisogno sociale emerso con numeri drammatici che si può trasformare in degrado, occasione di radicamento della criminalità organizzata e povertà educativa.

Ed ecco perché non abbiamo esitato a lavorare ad un obiettivo senz’altro ambizioso, ma al quale non volevamo rinunciare: candidare Mesagne per il riconoscimento ministeriale di “Capitale italiana della lettura 2022”. Ottenere per Mesagne un sigillo che renda merito al riscatto di una intera città significherebbe dare il giusto merito al risveglio di una comunità che non si è piegata negli anni più bui della sua storia, ma che anzi ha saputo reagire e rifondarsi anche grazie ad un associazionismo sano e vitale. E non ci siamo fermati. Mesagne ha inviato al ministero competente anche la nota con cui manifesta il proprio interesse a partecipare alla procedura di selezione per diventare “Capitale italiana della Cultura nel 2024. È bello e importante sentire tutte le ragioni per poterlo fare, forti della volontà di voler continuare a scrivere pagine di una storia diversa, dove ad emergere è una comunità proiettata nel futuro, verso nuove stagioni culturali, che non si sente da meno rispetto ad altre città d’arte.

Comunque andrà va dato atto alla nostra città - per la spinta solidaristica che la caratterizza, per il patrimonio di idee e di proposte culturali e sociali che la contraddistinguono, per il costante lavoro svolto dagli uffici comunali - di essere e di voler essere sempre al passo con i tempi. Consapevole di aver già fatto tanto ma di meritare di più.

Buona festa a tutti noi, che con ottimismo, coraggio e tutto l’impegno possibile confidiamo in un futuro radioso per la nostra meravigliosa Mesagne.