Redazione

In vista del passaggio all’ora solare, quando stanotte si dovranno portare indietro di 60 minuti le lancette dell’orologio dalle 3 alle 2, è utile alimentarsi con un menù salva sonno, per aiutarsi contro il disagio alimentato dallo stato di ansia generato dalla seconda ondata dell’emergenza Covid. E’ Coldiretti Puglia a consigliare una dieta a base di pesce azzurro che aiuta a dormire meglio e a combattere l’insonnia, come riportato da uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine in merito al consumo di pesce e ai suoi effetti sul sonno, ricerca condotta dai ricercatori dell’università di Bergen in Norvegia.

Sono alici, sarde, sgombri, orate e branzini i migliori amici contro l’insonnia – aggiunge Coldiretti Puglia – per il contenuto di Omega 3, vitamina D che nell’organismo regola i livelli di melatonina, l’ormone da cui dipende il ritmo sonno – sveglia e la serotonina.  

“In Puglia paradossalmente i consumi di pesce sono tra i più bassi d’Italia, nonostante sia una regione con 800 chilometri di costa e una tradizione marinara molto forte. Solo il 56,6% dei pugliesi consuma pesce almeno una volta alla settimana, al 14esimo posto della classifica nazionale, ne mangiano meno di campani, marchigiani, lucani, umbri, abruzzesi, toscani, valdostani e liguri. La diminuzione del consumo di pesce azzurro impatta direttamente anche sulla salute, visto che questo tipo di prodotti ittici ha importanti caratteristiche nutrizionali, essendo il più ricco in assoluto per contenuto di Omega3, che proteggono il cuore, sostengono il metabolismo, combattono l’invecchiamento e aiutano a dormire meglio”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Oltre al pesce azzurro, un aiuto importante per affrontare i disturbi causati dal passaggio all’ora solare – aggiunge Coldiretti Puglia - viene anche dal consumo di pane, pasta e riso, ma anche lattuga, radicchio, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte caldo e frutta dolce, importanti per favorire il sonno.

A differenza – sottolinea la Coldiretti – di alimenti conditi con curry, pepe, paprika e sale in abbondanza ed anche salatini, alimenti in scatola e minestre con dado da cucina rendono più difficile addormentarsi. L’alimentazione – riferisce la Coldiretti – è in stretto rapporto con il sonno, infatti, ci si addormenta difficilmente a digiuno o comunque non sazi, ma anche nei casi di eccessi alimentari, in particolare con cibi pesanti o con sostanze eccitanti.

La Coldiretti ha stilato un vademecum degli alimenti utili per conciliare un buon sonno e di quelli da evitare per battere il jet lag da cuscino come cioccolato, cacao, the e caffè per la presenza della caffeina, oltre ai superalcolici che inducono un sonno di qualità cattiva con risveglio al mattino. Innanzitutto – avverte la Coldiretti – a cena è fondamentale evitare cibi con sodio in eccesso per cui vanno banditi alimenti con curry, pepe, paprika e sale in abbondanza, ma anche salatini e piatti nei quali sia stato utilizzato dado da cucina. Anche gli alimenti in scatola per l’eccesso di sodio e di conservanti sono da tenere lontani. Esistono invece cibi – evidenzia la Coldiretti – che aiutano a rilassarsi: innanzitutto pasta, riso, orzo, pane e tutti quelli che contengono un aminoacido, il triptofano, che favorisce la sintesi della serotonina, il neuromediatore del benessere e il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento.

La serotonina aumenta con il consumo di alimenti con zuccheri semplici come la frutta dolce di stagione. Tra le verdure – ricorda ancora la Coldiretti – al primo posto la lattuga, seguita da radicchio rosso e aglio, perché le loro spiccate proprietà sedative conciliano il sonno, ma anche zucca, rape e cavoli. Un bicchiere di latte caldo, giusto prima di andare a letto, che oltre a diminuire l’acidità gastrica che può interrompere il sonno, fa entrare in circolo durante la digestione elementi che favoriscono una buona dormita per via di sostanze, presenti anche in formaggi freschi e yogurt, che sono in grado di attenuare insonnia e nervosismo. Infine – conclude la Coldiretti – un buon dolcetto ricco di carboidrati semplici ha un’azione antistress, così come infusi e tisane dolcificati con miele che creano un’atmosfera di relax e di piacere che distende la mente.

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Il Tennis Club Brindisino ha potuto festeggiare la promozione già dopo il primo singolare della gara di ritorno della finale playoff di serie D2 contro l’ASD Centro Sportivo Accademico Locorotondo.

Nel turno di andata, come tutti gli incontri in casa della fase finale, giocato presso il CT Brindisi, l’RM si è imposta con il risultato di 3-0 con le vittorie nei singolari di Pastore Vincenzo (2.8) e Cai Cristian (3.4) gli stessi schierati in formazione nel doppio.

Con la vittoria in casa di 3-0 all’RM Tennis Club Brindisi gli sarebbe bastato vincere un solo incontro nella giornata di ritorno presso il circolo di Locorotondo.

Domenica scorsa ha schierato nei singolari Pastore Vincenzo (2.8) e Cai Cristian (3.4) e nel doppio la coppia Ruggiero Raffaele (4.2) My Giorgio (4.5). L’RM si è imposta con il medesimo risultato della giornata di andata.

Un traguardo importante per una piccola realtà in crescita, con la passione dello sport e del tennis a 360 gradi.

 

 

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Nella mattinata odierna, in San Pietro Vernotico - contrada Calieri -  i militari della locale Stazione, in collaborazione con i colleghi della Stazione Forestale di Brindisi, hanno ispezionato uno stabilimento vinicolo, constatando l’illecito sversamento nella locale rete fognaria delle acque reflue industriali ed il conseguente probabile superamento dell’indice di biodegradabilità dei reflui, da appurare attraverso analisi chimica dei campioni di liquido raccolto ad opera personale ARPA Brindisi. Alla luce di quanto emerso, all'azienda è stata intimata cautelativamente la sospensione dell’attività di scarico in attesa degli esiti delle predette analisi. L’attività è scaturita a seguito delle segnalazioni di effluvi da quel sito, percepiti in orario notturno da parte della cittadinanza.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 23 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 5253 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 590 casi positivi: 234 in provincia di Bari, 30 in provincia di Brindisi, 58 nella provincia BAT, 176 in provincia di Foggia, 19 in provincia di Lecce, 65 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione, 7 provincia di residenza non nota.

E’ stato registrato un decesso in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 523.235 test.

5.926 sono i pazienti guariti.

6.828 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 13.400, così suddivisi:

5.595 nella Provincia di Bari;

1.271 nella Provincia di Bat;

985 nella Provincia di Brindisi;

3.219 nella Provincia di Foggia;

1.012 nella Provincia di Lecce;

1.212 nella Provincia di Taranto;

95 attribuiti a residenti fuori regione;

11 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

 

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LLl"Il Mezzogiorno non è terra di nessuno. Me lo confermano continuamente i tanti amici imprenditori che ho convinto e convinco quotidianamente a investire al Sud. Il Sud ha enormi potenzialità e una grandissima ‘materia prima’: le risorse umane, grandissimi talenti che hanno voglia di mettersi in gioco per il proprio territorio. Ed è importante dirlo così come è importante non restare in silenzio e denunciare quando la malavita prova ad avvicinarsi alle nostre imprese."
Lo dichiara il presidente dei Giovani Imprenditori del Sud e Pugliesi di Confindustria e commissario di Confindustria Brindisi  dopo un'intervista pubblicata oggi in francese e in inglese dalla France Presse, l'agenzia di stampa francese fondata nel 1944 e tra le più importanti e autorevoli al mondo.

"Posso testimoniare-ha detto Lippolis a France-Presse- che con me lo Stato è sempre stato al mio fianco.   Lo Stato è più forte e solo tutti assieme sconfiggeremo le mafie."
Lippolis, dopo aver parlato per la prima volta pubblicamente della sua esperienza ad ottobre del 2019 in apertura del Convegno dei Giovani Imprenditori a Capri, è stato intervistato da France-Presse in un'inchiesta sul fenomeno delle mafie in Italia e sui rischi delle infiltrazioni criminali in tutto il mondo a causa della crisi economica derivante dalla pandemia ripresa dai siti dei principali quotidiani internazionali a cura della corrispondente a Milano Céline Cornu.
"Quando sono stato contattato per parlare della mia vicenda- spiega Lippolis- all'inizio ho avuto qualche momento di esitazione perchè si risvegliano momenti bui e complessi ma subito ho capito che non potevo tirarmi indietro. Raccontare quanto mi è accaduto e anche come lo Stato mi è stato vicino è un obbligo morale e anche un invito a tutti coloro che si sono trovati nella mia situazione a denunciare."
Nell'inchiesta sono stati intervistati anche il prefetto di Napoli Marco Valentini e l'autore di numerosi libri sul fenomeno mafioso Enzo Ciconte.

"L''articolo di France-Presse ha il merito- dichiara Lippolis- di accendere i riflettori su un'emergenza che oggi passa in secondo piano a causa della pandemia mentre invece la lotta alle mafie deve essere una priorità per la politica e tutti noi.
Un "cancro" che non è un problema solo del Sud ma che è la grande zavorra per lo sviluppo dei nostri territori.
Anche perché , come ripeto sempre, il Paese non ripartirà se non ripartirà il Mezzogiorno. Un Mezzogiorno che deve tornare a essere una priorità nelle scelte strategiche della Politica, in un disegno integrato di sviluppo dell’intero Paese.
Lo Stato, però non può permettersi il lusso di abbandonare a se stesse zone ad alta densità criminale senza un presidio adeguato.
Così si mettono a rischio pezzi interi di economia legale  e i servitori dello Stato che lavorano nelle forze dell’ordine.
Servitori dello Stato, che ho avuto al mio fianco quando ho ricevuto minacce di estorsione.
Il Sud, come ho detto a France-Presse- ha enormi potenzialità.  Abbiamo imprese d’eccellenza, ma anche tantissimi giovani che vogliono avere la libertà di scegliere se tracciare il loro percorso in altre aree d’Italia, all’estero, o nei loro territori. Sono giovani capaci e pronti a mettersi in gioco.
In condizioni spesso molto difficili, in tanti lo stanno anzi già facendo. Dobbiamo farlo per loro e per il futuro dei nostri territori."

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In una lettera all’assessore regionale Pentassuglia e al presidente di ANCI Puglia la sollecitazione ai 120 Comuni interessati affinché completino subito l’iter amministrativo

Corsa ad ostacoli per spendere i 32,6 milioni di euro della calamità 2016 da liquidare obbligatoriamente entro il 31 dicembre 2020, per cui serve una forte accelerata all’iter amministrativo dei 120 Comuni interessati delle province di Lecce, Brindisi e Taranto. E’ quanto ha chiesto Coldiretti Puglia, in una lettera inviata all’Assessore regionale all’Agricoltura Pentassuglia e al presidente di ANCI Puglia Vitto, affinché sollecitino i Comuni a verificare con estrema urgenza DURC, anagrafica tributaria e antimafia delle aziende agricole ricadenti nell’area delimitata a cui è stato riconosciuto lo stato di calamità, per non perdere risorse vitali per la stessa sopravvivenza del tessuto agricolo del Salento.

“Il Decreto attuativo relativo alle indennità compensative contempla le annualità 2017, 2018 e 2019, ma il provvedimento – dopo ampio pressing di Coldiretti Puglia – ha ricompreso anche l’annualità 2016, per cui è possibile utilizzare il regime di esenzione del 2015, con una dotazione finanziaria di 32.6 milioni di euro, utilizzando parte delle risorse del Piano per le calamità e destinandole agli interventi compensativi. Ma serve di fare in fretta, perché le risorse vanno spese entro il 31 dicembre 2020, sennò andranno perse”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Per l’erogazione dei 120 milioni di euro del Piano per le indennità compensative, la Regione Puglia ha inviato al Ministero delle Politiche Agricole la richiesta di declaratoria di calamità naturale – spiega Coldiretti Puglia - con l’accelerata impressa dal Ministro che sta consentendo la piena attuazione del Piano per la Rigenerazione olivicola nell’area infetta da Xylella fastidiosa in Salento con l’approvazione degli strumenti per il ristoro della calamità.

Pertanto, è indispensabile e urgente che i 120 Comuni interessati delle province di Lecce, Brindisi e Taranto – insiste Coldiretti Puglia - considerato che le istruttorie sono state completate, procedano senza indugio alle verifiche di DURC, anagrafica tributaria e antimafia delle aziende ricadenti dell’area delimitata per cui è stato riconosciuto lo stato di calamità.

L’importo di 32.6 milioni di euro delle indennità compensative relative all’annualità 2016 – incalza Coldiretti Puglia - deve essere speso necessariamente entro e non oltre il 31 dicembre 2020, pena la perdita delle risorse, rischio che le imprese agricole non possono correre in alcun modo.

La Xylella ha provocato effetti più disastrosi di un terremoto – conclude Coldiretti Puglia - con ripercussioni drammatiche di natura produttiva, ambientale, economica, lavorativa, con esigenze di contenimento, di ricostruzione, di sostegno che vanno affrontate in maniera corale, rendendo i procedimenti fluidi e fruibili.

Rivolgo un caloroso saluto di benvenuto e i più sinceri auguri di buon lavoro alla dottoressa Carolina Bellantoni, nuovo prefetto di Brindisi. La sua esperienza sarà preziosissima nel nostro territorio che deve affrontare una crisi economica molto pesante acuita dall’emergenza sanitaria. Avremo modo di lavorare insieme come già avvenuto con il suo predecessore, Prefetto Umberto Guidato, nell’interesse della nostra comunità. Al dottor Guidato un sincero grazie per il lavoro svolto fino ad oggi e auguro a lui un sereno futuro.

Misure di prevenzione e contenimento rischio epidemiologico da Covid-19 - Ordinanzaex art. 50 c. 5 del d.lgs. 267/2000 finalizzata a prevenire episodi di assembramento.
In allegato l'Ordinanza

Mesagne. trovati in possesso di droga, armi illegalmente detenute, munizioni e  un’autovettura oggetto di furto, arrestati. I Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione accertamenti, hanno tratto arrestato, in flagranza di reato, Lacorte Mario, 62enne, Lacorte Damiano, 34enne e Calia Letizia, 57enne, tutti del luogo, per concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi comuni e clandestine e di munizionamento, ricettazione e riciclaggio. In particolare, a seguito di mirato servizio per la repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, i militari operanti, unitamente al personale del Nucleo Carabinieri cinofili di Modugno con il cane “Zilo”, hanno proceduto alla perquisizione personale e locale nei confronti dei suddetti, presso l'abitazione di campagna ubicata in quella Contrada Annunziata, rinvenendo sostanza stupefacente, armi illegalmente detenute e un’autovettura oggetto di furto, e nella fattispecie:

-    19 kg circa di marijuana in 59 involucri sottovuoto, rinvenuti all’interno di un bidone di plastica, occultato nel terreno;

-    700 gr di marijuana custodita in un sacco, rinvenuto all’interno del cofano dell’autovettura Fiat doblò intestata, parcheggiata nel cortile esterno recintato dell’abitazione;

-    materiale vario per la pesatura e il confezionamento dello stupefacente;

-    un fucile a retrocarica pronto all’ uso;

-    un moschetto monocanna sprovvisto di marca e matricola, rinvenuto nella camera da letto;

-    una carabina ad aria compressa in fase di modifica/alterazione, priva di marca e matricola;

-    22 cartucce per fucile da caccia cal. 12, occultate all’interno dell’armadio;

-    un’autovettura, parzialmente smontata, Audi A3 sprovvista di targhe, rinvenuta sul retro dell’abitazione e riscontrata essere oggetto di furto perpetrato nel 2019, in Brindisi.

Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 

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