L’Archivio Capitolare di Mesagne si apre al futuro, ma dimentica un tassello fondamentale del passato In evidenza

Settembre 14, 2025 773

L’Archivio Capitolare di Mesagne si apre al futuro, ma dimentica un tassello fondamentale del passato. Nella suggestiva cornice della chiesa di Sant’Anna, edificio che necessita di urgenti lavori di restauro, è stato presentato il progetto di digitalizzazione dell’Archivio Capitolare di Mesagne. Si tratta di un’iniziativa di grande rilevanza culturale e storica, capace di restituire nuova vita a un patrimonio documentario che rappresenta la memoria della comunità mesagnese. L’Archivio Capitolare, infatti, è tra le raccolte più antiche e preziose della città e custodisce secoli di storia locale. Grazie al lavoro di aggiornamento e digitalizzazione, oggi una parte consistente dei documenti è consultabile online attraverso lo spazio dedicato sul sito museodartesacramesagne.it, realizzato e implementato dall’associazione Vesta APS.

L’iniziativa, intitolata “Nel cuore del Cuore: l’Archivio Capitolare di Mesagne”, è stata promossa dalla Parrocchia di Tutti i Santi con il sostegno del Comune di Mesagne e rientra nel più ampio programma di “Mesagne Capitale della Cultura di Puglia 2023”. Non si tratta di un semplice riordino, ma di un vero salto in avanti: i documenti sono stati inseriti nella piattaforma CEI-Ar, rendendo l’archivio fruibile non solo agli studiosi, ma anche ai cittadini e ai curiosi. Sono stati digitalizzati pezzi di eccezionale rilievo, come quarantasette pergamene del fondo diplomatico, i catasti onciari, il manoscritto Messapographia di Diego Ferdinando e persino il bilancio della festa del Carmine datato 1795-1796.

La cura scientifica del progetto è stata affidata all’archivista Vito Carlo Morciano, sotto la direzione di Katiuscia Di Rocco, responsabile della Biblioteca Arcivescovile “A. De Leo” di Brindisi, con l’autorizzazione e la supervisione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia. La presentazione ha suscitato entusiasmo e orgoglio, poiché segna un momento cruciale nella valorizzazione del patrimonio culturale cittadino. Tuttavia, un aspetto non può passare inosservato: nella conferenza non si è fatto alcun riferimento a un lavoro di inventariazione fondamentale, realizzato alla fine degli anni Ottanta. Nel 1989, infatti, la dottoressa Mariella Chirico aveva dedicato quattro anni di studio all’Archivio Capitolare di Mesagne, producendo una tesi di laurea che costituiva un inventario completo e scrupoloso dell’intero fondo, sotto la supervisione dell’allora arciprete don Daniele Cavaliere.

Quel lavoro, redatto con la stessa attenzione scientifica che si riconosce oggi al progetto digitale, rappresenta un tassello importante nella storia dell’archivio. Eppure, durante la presentazione, non è stato menzionato, quasi fosse stato rimosso dalla memoria collettiva. Una dimenticanza che appare significativa, perché quell’inventario non solo documentava lo stato dell’archivio alla fine degli anni Ottanta, ma rappresentava anche un prezioso punto di partenza per qualsiasi intervento successivo di riordino e digitalizzazione. Ricordare e riconoscere il lavoro della dottoressa Chirico avrebbe significato dare continuità a un percorso di studio e valorizzazione che non nasce oggi, ma affonda le proprie radici nel passato recente. L’Archivio Capitolare, infatti, conserva ancora copia di quell’inventario, che meriterebbe di essere recuperato e integrato nel processo di digitalizzazione.

Se non è stato già fatto senza citare la fonte. La digitalizzazione dell’Archivio Capitolare di Mesagne è, senza dubbio, un passo fondamentale verso la condivisione e la tutela della memoria storica della comunità. Ma la memoria non è fatta solo di pergamene medievali o di manoscritti del Settecento: è fatta anche di chi, negli anni, con passione e competenza, ha contribuito a custodire e ordinare quel patrimonio. Per questo, se oggi celebriamo un archivio che si apre al futuro, non dovremmo dimenticare i tasselli di storia più vicina, come il lavoro del 1989, che costituisce un capitolo imprescindibile della stessa vicenda dell’Archivio Capitolare.

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