Lunedì a Mesagne il sindaco Matarrelli presenta il master del Susumaniello

Settembre 06, 2025 833

Dopo le polemiche che hanno animato la città di Brindisi nei giorni scorsi, l’appuntamento con il “Susumaniello in festa” ha trovato una nuova casa a Mesagne. L’evento enologico, che negli ultimi anni si è imposto come uno dei momenti più significativi per la valorizzazione del vitigno autoctono pugliese, rischiava di essere cancellato a causa del rifiuto da parte del comune brindisino. Invece, grazie alla disponibilità del sindaco Toni Matarrelli, la manifestazione si svolgerà nella città messapica, che ha subito messo in moto la propria macchina organizzativa per accogliere non solo il master, ma anche i tanti appassionati e operatori del settore che arriveranno da tutta la regione. A dare ufficialità al nuovo corso dell’evento sarà la conferenza stampa convocata per lunedì alle ore 11 presso il municipio di Mesagne. A presentare il programma interverranno il sindaco Matarrelli, il consigliere comunale con delega alla Cultura e al Turismo Marco Calò, il presidente di AIS Puglia Giacomo D’Ambruoso e il delegato per Brindisi Rocco Caliandro. Una squadra compatta che testimonia la volontà di trasformare una difficoltà in opportunità, mostrando come la collaborazione tra amministrazioni e associazioni possa rivelarsi vincente. Non si può però ignorare la polemica che ha preceduto questa svolta. A Brindisi, il centrodestra ha difeso la scelta di non ospitare l’evento, mentre il centrosinistra si è speso affinché la manifestazione restasse nella città capoluogo. Un braccio di ferro politico che ha lasciato l’amaro in bocca a tanti, soprattutto agli operatori del settore vitivinicolo, consapevoli del valore che il Susumaniello ha assunto negli ultimi anni come simbolo di identità territoriale e di rilancio economico. L’annullamento avrebbe rappresentato un duro colpo per una manifestazione che, nel giro di poche edizioni, era diventata un punto di riferimento. Per fortuna, il testimone è stato raccolto da Mesagne, che non solo ospiterà l’evento, ma potrà arricchirlo con la propria vocazione culturale e turistica.

In fondo, la temporanea assenza di Brindisi può trasformarsi in una pausa utile: un anno di riflessione per sanare fratture politiche, rivedere i meccanismi organizzativi e ritrovare quella compattezza necessaria affinché il Susumaniello continui a crescere. Perché il messaggio che arriva dal mondo agricolo e dai protagonisti della filiera del vino è chiaro: senza unità, non c’è futuro. Il Susumaniello non è solo un vitigno, ma una parte della storia e dell’identità della provincia di Brindisi. Dai campi che circondano la città fino alle campagne di Ostuni, i suoi grappoli a bacca scura raccontano secoli di tradizione contadina. Per lungo tempo considerato un vitigno “minore”, oggi è protagonista di una sorprendente rinascita. I suoi vini, intensi e aromatici, hanno saputo conquistare il palato di enologi e appassionati, diventando ambasciatori della biodiversità pugliese. In un momento in cui il settore vitivinicolo italiano deve fronteggiare difficoltà legate alle barriere commerciali e a un export sempre più complesso, puntare su vitigni autoctoni come il Susumaniello significa guardare avanti. È una scelta strategica che può aprire nuovi mercati, intercettare nicchie di consumatori curiosi, rafforzare l’immagine del made in Puglia. Non è soltanto una questione di degustazioni o di calici riempiti, ma di narrazione: raccontare il legame tra la vigna e il territorio, tra la memoria contadina e le nuove sfide globali. Mesagne, con la sua ospitalità e il suo dinamismo, ha saputo trasformare una polemica in opportunità.

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