Mesagne. Pronte al restauro le facciate di 4 chiese In evidenza

Gennaio 16, 2021 1638

Quattro tra le più belle chiese di Mesagne a breve saranno restaurate grazie al bonus facciate. Si tratta della chiesa Matrice, il Santuario di Mater Domini, la chiesa di San Cosimo e Damiano e la Chiesa di Santa Maria in Betlemme, impianti religiosi situati in luoghi strategici dell’impianto urbanistico della città che, oltre all’importanza dal punto di vista religioso, spiccano per le loro peculiari caratteristiche architettoniche, attualmente però versanti in uno stato di degrado. Tra queste c’è anche la chiesa di Santa Maria in Betlemme la cui facciata è impalcata da alcuni anni a causa di alcune cadute di calcinacci. Per la verità in città c’è una vera e propria emergenza architettonica e storica-culturale, che si sta cercando di affrontare intervenendo con il recupero, restauro e riqualificazione di alcuni tra gli edifici religiosi del centro storico. I restauri sono stati affidati alla ditta mesagnese Cea Construction.

“Siamo onorati di renderci utili alla nostra città, mettendo a disposizione la competenza e la sensibilità acquisite durante l’esperienza professionale e di vita”, ha spiegato l’ingegnere Annachiara Contessa, amministratore unico della Cea -. L’immensa ricchezza artistica e culturale del nostro territorio, sono elementi identitari che se valorizzati in modo opportuno, costituiscono “brand” di attrattiva della nostra città”. L’impresa ha costituito ed implementato il suo staff tecnico, avvalendosi di professionisti specializzati per utilizzare e sfruttare al meglio queste nuove tecnologie, avvalendosi della già consolidata esperienza professionale, come l’architetto Paolo Capoccia, l’ingegnere Alessio Tedesco, l’ingegnere Gabriele Carriero e l’architetto Giuseppe Gissi. “L’innovazione che si è intrapresa da qualche anno abbracciando la metodologia Bim in tutto il settore architettura, ovviamente non poteva non aggiornare le tecniche e metodologie di rilievo del costruito, essendo questo base fondamentale per ogni progetto di restauro”, ha aggiunto l’amministratore della Cea -. Il tutto reso possibile avvalendosi del rilievo digitale di ultima generazione, tramite tecnologia laser scanner, che sfrutta strumenti in grado di misurare ad altissima velocità la posizione di centinaia di migliaia di punti nello spazio, i quali definiscono la superficie degli oggetti circostanti”. Concluso il processo restaurativo, il bene ha necessità di essere manutenuto con una revisione periodica dello stato di conservazione. La manutenzione continuata o almeno saltuaria dei manufatti mira a limitare o a bloccare le fonti di degrado, ad esempio fenomeni ben individuabili d’infiltrazione d’acqua, e comprende piccoli interventi di pulitura che permettono di evitare in tempi successivi costosi interventi conservativi.

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