Redazione

Dai cosmetici green fino ai prodotti alimentari innovativi la new economy del vino dà lavoro a 1,3 milioni di persone grazie anche allo sviluppo delle attività connesse e di servizio, con un impatto importante sull’economia del sistema Paese. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa al Vinitaly special edition di Verona dove è stata allestita la prima esposizione sui nuovi esempi di business che conciliano la necessità delle imprese agricole di diversificare le attività e di ottimizzare la gestione delle risorse verso la transizione ecologica con le nuove tendenza di consumo e la voglia di naturalezza post pandemia.

Una new green economy molto sensibile alla sostenibilità ambientale – spiega Coldiretti Puglia - dagli occhialini utili ad 'immergersi nelle Terre del Neagroamaro' alla chiusura innovativa "carbon neutral", riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d'origine vegetale, al vigneto ad alberello di uve Sauvignon in riva al mare, dal tappo in vetro fino al pesto dalle foglie di vite, sono solo alcune delle novità delle aziende. Capitolo a parte merita la diffusione del 'Wine beauty' dalla crema viso alla linfa di vite - ricorda Coldiretti Puglia - dallo scrub agli scarti di potatura al gel di uva rassodante, dalla crema anti-età al nettare di uve Primitivo.

Secondo uno studio della Coldiretti la raccolta di un grappolo d’uva alimenta opportunità di lavoro in ben 20 settori: 1) agricoltura, 2) industria trasformazione, 3) commercio/ristorazione, 4) vetro per bicchieri e bottiglie, 5) lavorazione del sughero per tappi, 6) trasporti, 7) assicurazioni/credito/finanza, 8) accessori come cavatappi, sciabole e etilometri, 9) vivaismo, 10) imballaggi come etichette e cartoni, 11) ricerca/formazione/divulgazione, 12) enoturismo, 13) cosmetica, 14) benessere/salute con l’enoterapia, 15) editoria, 16) pubblicità, 17) informatica, 18) bioenergie, 19) laboratori di analisi, 20) sostanze enologiche.

L’esercito del vino – sottolinea la Coldiretti regionale – spazia, infatti, dai viticoltori agli addetti nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche in attività connesse, di servizio e nell’indotto che si sono estese negli ambiti più diversi: dall’industria vetraria a quella dei tappi, dai trasporti alle assicurazioni, da quella degli accessori, come cavatappi e sciabole, dai vivai agli imballaggi, dalla ricerca e formazione alla divulgazione, dall’enoturismo alla cosmetica e al mercato del benessere, dall’editoria alla pubblicità, dai programmi software fino alle bioenergie ottenute dai residui di potatura e dai sottoprodotti della vinificazione (fecce, vinacce e raspi).

In linea con la spinta green, crescono in Puglia in 10 anni del 14% i vigneti biologici, con oltre 15mila ettari e una decisa spinta alla transizione ecologica che ha portato le cantine pugliesi a prestare sempre maggiore attenzione all'ambiente.

In Puglia sono 93 le cantine biologiche che producono – aggiunge Coldiretti Puglia - 347mila ettolitri di vino bio, con 3.312 gli operatori della filiera vitivinicola biologica, di cui 2.709 produttori, 461 produttori/preparatori e 142 preparatori esclusivi, con il comparto del vino biologico che testimonia una grande vivacità anche a seguito del notevole interesse che i mercati nazioni ma, soprattutto, internazionali stanno manifestano.

Sul fronte dell’uva da tavola la Puglia non ha rivali con 1.700 ettari, il 74% del totale nazionale, grazie agli sforzi dei viticoltori che hanno aumentato la qualità delle produzioni e al contempo – insiste Coldiretti Puglia - è stato diminuito l’impatto ambientale e la percentuale di residui, la più bassa al mondo, con pratiche agronomiche mirate, come la potatura invernale agli interruttori di dormienza, la rimozione delle prime infiorescenze e le potature in verde per la formazione di infiorescenze ritardate, la copertura dei filari, la modulazione dell’irrigazione, i trattamenti antisalini e l’inerbimento controllato, con l’impiego di manodopera altamente specializzata.

“Nel tempo della globalizzazione  gli italiani bevono ‘patriottico’. Un’evoluzione positiva dovuta, oltre all’eccellenza del prodotto, anche dalla riapertura di ristoranti, trattorie, osterie, agriturismi, cantine e bar a cui si somma la ripresa delle esportazioni che hanno riattivato gli sbocchi di vendita del vino pugliese nel canale Ho.Re.Ca, nell’enoturismo e nell’export per un valore che va oltre 1 miliardo di euro l’anno”, dice con soddisfazione Gianni Cantele, responsabile del settore vitivinicolo di Coldiretti Puglia.

L’emergenza globale provocata dal Covid ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza – conclude Coldiretti Puglia – per cui va colta appieno l’ opportunità storica del Recovery Plan con Coldiretti che ha elaborato e proposto per tempo progetti concreti immediatamente cantierabili per l’agroalimentare con una decisa svolta verso la rivoluzione verde, la transizione ecologica e il digitale in grado di offrire 100mila posti di lavoro green anche in Puglia entro i prossimi 10 anni.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

SAN MICHELE SALENTINO – Sarà presto realtà la riqualificazione completa della zona 167 di San Michele Salentino. Come disposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Puglia è pronta ad erogare le economie derivanti dal Pruacs, il Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile, per un importo di oltre 395mila euro (nello specifico 336.687,01 a carico del contributo Stato/Regione e 58.366,57 a carico del Comune), finalizzati a migliorare la dotazione di servizi dei quartieri caratterizzati da condizioni di forte disagio abitativo, perseguendo obiettivi di riqualificazione urbana e risparmio energetico.

Nello specifico, l'investimento relativo alla zona 167 di San Michele Salentino servirà per mettere in sicurezza il campetto da calcio con dotazione di idoneo sistema di illuminazione a Led, completare le opere di urbanizzazione, realizzare un impianto di videosorveglianza, dotare la zona di bagni pubblici, spogliatoi a servizio della struttura sportiva e servizio di guardiania e nuovo impianto di pubblica illuminazione a Led nella medesima zona. E ancora, la realizzazione di nuovi tratti stradali previsti dal piano e il rifacimento del manto stradale in tutta la zona 167, la realizzazione della rete fognaria, costituita dai condotti idonei alla raccolta ed allo scarico delle acque nere ed i relativi allacciamenti alla rete principale urbana, la realizzazione della rete idrica, costituita dalle condotte per l’erogazione dell’acqua potabile e relative opere per la captazione, il sollevamento ed accessorio, nonché dai necessari condotti d’allacciamento alla rete principale urbana e la realizzazione della rete del gas metano. Infine, si prevede la messa in opera di sistemi di attraversamento pedonale luminoso, comprensivo di segnaletica orizzontale e verticale.

“Finalmente - annuncia il sindaco Giovanni Allegrini - entra nel vivo la fase conclusiva del programma di riqualificazione della zona 167 approvato dalla nostra Giunta, con le nuove opere edilizie e infrastrutturali previste che daranno nuova vivibilità a questo popoloso quartiere. Attuare questo progetto significa dare una concreta risposta ai cittadini di quella zona e mantenere fede agli impegni assunti dalla nostra amministrazione, soprattutto, in tema di riqualificazione e rigenerazione delle periferie. Siamo orgogliosi di tutto il lavoro fatto e ringrazio, ancora una volta, gli uffici che sono stati coinvolti a vario titolo per l’obiettivo raggiunto ed un sentito ringraziamento all’on. Giovanni Luca Aresta (M5S) per l’impegno profuso in sede ministeriale per accelerare l’iter conclusivo di una situazione che aspettavamo da mesi.”

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Giovedì 21 ottobre alle ore 18:00 presso il Castello Dentice di Frasso si terrà l’incontro “Ricerche subacquee 2021 a Torre S. Sabina: la nave ritrovata, a conclusione della campagna di scavo archeologico subacqueo “Torre Santa Sabina 2021”.

Le ricerche si sono svolte nell’insenatura di Torre Santa Sabina - Baia dei Camerini (Comune di Carovigno) dal 30 agosto al 10 ottobre 2021 e sono state condotte nell’ambito del Progetto UnderwaterMuse, di cui Regione Puglia è partner, grazie alla concessione di scavo del MiC - Ministero della Cultura all’Università del Salento, per il tramite della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce.

Verranno presentati quindi i risultati della seconda campagna di scavo nella Baia, dopo quella dello scorso settembre 2020, svolta sempre per il Progetto UnderwaterMuse, che punta a valorizzare e rendere accessibile l’ingente patrimonio sommerso delle aree coinvolte, attraverso la creazione di parchi archeologi sommersi e l’uso narrativo e comunicativo della realtà virtuale e il coinvolgimento diretto degli attori territoriali.

Il Progetto, finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V-A Italia-Croazia 2014-2020, vede la Regione Puglia - Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio tra i partner insieme a ERPAC - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale della Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia (Lead Partner), Università Ca’ Foscari di Venezia, Public Institution for Coordination and Development of Split - Dalmatia County RERA S.D. e Comune di Kastela (Croazia).

Le indagini di quest’anno si sono focalizzate sull’importante relitto tardoimperiale Torre S. Sabina 1 (fine III – inizi IV sec. d.C.), che ha rivelato, grazie a uno scavo accurato e paziente, elementi di eccezionale interesse: caso quasi unico nel Mediterraneo, esso conserva anche parti delle sovrastrutture, quali il ponte, le travi che lo sorreggono (bagli), i puntelli per i bagli, ecc. Si tratta probabilmente di una nave mercantile lunga 25 m o più e di medio tonnellaggio, impegnata lungo rotte di linea e che proveniva dalle coste tunisine, come suggeriscono le anfore del carico recuperate, e trasportava vino o salse di pesce delle province nordafricane presumibilmente a Brindisi o in un altro importante terminal dell’Adriatico.

Obiettivo primario di questa campagna è stato quello di scavare e documentare integralmente con tecniche fotogrammetriche il relitto per studiarlo in dettaglio e realizzare un modello tridimensionale della nave originaria che, grazie alla realtà virtuale, potrà essere protagonista di animazioni e racconti in grado di permettere la più ampia fruizione di questo prezioso bene comune.

Per quest’ambizioso progetto, anche in questa occasione le ricerche subacquee sono state condotte in collaborazione con i Dipartimenti di Studi Umanistici di Foggia e di Bari, grazie alla convenzione stipulata tra la Regione e le tre Università pugliesi; quest’anno, inoltre, si sono avvalse per la prima volta della presenza di restauratori del Nucleo per gli interventi di Archeologia Subacquea dell’ICR - Istituto Centrale per il Restauro del Ministero dell’Istituto Centrale per il Restauro, che hanno assicurato il prezioso supporto alle operazioni di scavo, movimentazione e consolidamento dei resti lignei, consentendo anche di sperimentare soluzioni di conservazione e trattamento in situ, i cui risultati potranno essere modello di buone pratiche da replicare, come previsto proprio dal Progetto UnderwaterMuse.

Il progetto coinvolge però anche altri attori, in un’ottica di condivisione e di sinergie: i Dipartimenti di Architettura e Design e di Ingegneria dell'Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino, che hanno curato i rilevamenti e la modellazione 3D, l’Associazione Onlus A.S.S.O. – Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione, che fin dal 1990 si occupa di ricerche archeologiche e speleologiche subacquee, la ditta Angelo Colucci, che ha garantito l’efficace supporto tecnico-logistico.

Infine, l’intervento pilota di Torre S. Sabina e lo stesso progetto UnderwaterMuse trovano una loro più ampia cornice in ESAC (Euromediterranean Seascapes Archaeology Center), il Centro Euromediterraneo per l’Archeologia dei Paesaggi costieri e subacquei istituito di recente per la ricerca e la valorizzazione del patrimonio sommerso di Puglia, gestito in maniera condivisa da Regione Puglia-Poli Biblio-Museali, Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo e dai tre Dipartimenti universitari.

Con l’ormai consueta disponibilità, l’ospitalità al gruppo di lavoro è stata generosamente assicurata per l’intero periodo dal Consorzio Albergatori di Carovigno, in particolare Riva Marina Resort e Hotel Victoria; il Comune, come nella precedente campagna, ha messo a disposizione i locali per il ricovero temporaneo dei reperti.

Notizie, informazioni e aggiornamenti: pagine Facebook ufficiali di Progetto UnderwaterMuse, Regione Puglia - Piiil Cultura Puglia, Archeologia Subacquea - Università del Salento, ESAC, ARCHEOLIVE. Hashtag #TSS2021.

Programma:

Ricerche subacquee 2021 a Torre S. Sabina: la nave ritrovata

Carovigno, Castello Dentice di Frasso - Giovedì 21 ottobre, ore 18.00

Saluti

Commissione Straordinaria del Comune di Carovigno

Interventi

Rita Auriemma, Università del Salento - Danilo Leone, Università di Foggia

per il gruppo di lavoro Torre S. Sabina 2021 - UnderwaterMuse

Alessandro Leoci, Consiglio Regionale della Puglia

Luigi De Luca, Poli biblio-museali e cooperazione territoriale – Regione Puglia

Raffaele Casciaro, Dipartimento Beni Culturali, Università del Salento

Barbara Davidde - Roberto Rotondo, Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo

Sante Levante, Teatro Pubblico Pugliese, Consorzio per le arti e la cultura – Regione Puglia 

Mauro Saìto, MS Architetti

Si ringraziano Riva Marina Resort e Hotel Victoria per il sostegno dato al progetto e al gruppo di ricerca.

L’evento avrà luogo nel cortile del Castello o, in caso di maltempo, nella sala conferenze al primo piano (40 posti). Sono pertanto necessarie le prenotazioni al numero 347 6546787 (green pass obbligatorio).

Segreteria scientifica Antonella Antonazzo - Info 347 6546787; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

La foto, scattata qualche minuto fa, nella piazza centrale di Mesagne fa rabbrividire, e non solo. Un ratto va a passeggio, in piazza Vittorio Emanuele, nei pressi di un istituto di credito tra lo stupore dei passanti. In questi casi prevenire è meglio che curare. 

Nella mattinata odierna, personale del Commissariato di P.S. di Mesagne ha deferito in stato di libertà, per il reato di furto aggravato in concorso, due persone entrambe con numerosi precedenti penali e di polizia anche specifici, di cui un trentunenne di Campi Salentina residente a Mesagne, già sottoposto alla sorveglianza speciale di P.S., e l’altro, un ventinovenne, nato in Germania residente in provincia di Bergamo, ma di fatto domiciliato a Mesagne.

Nello specifico a seguito di due furti avvenuti nella notte del 14 ottobre ai danni di due attività commerciali di quel centro storico, i poliziotti del Commissariato, fin dal primo momento, effettuavano un’alacre attività d’indagine, con l’acquisizione di numerose immagini dai sistemi di videosorveglianza di impianti comunali e privati. Venivano visionate le immagini presenti nella zona dei furti e quelle delle probabili vie di fuga, riuscendo così a immortalare i due rei, che dopo aver commesso il fatto si dirigevano proprio verso quella che verrà in seguito individuata come la loro abitazione.

Dagli accertamenti investigati derivanti dalla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza e dagli elementi acquisiti in seguito ad una perquisizione domiciliare, i due autori dei furti venivano individuati e deferiti all’A.G. in stato di libertà. Inoltre, uno dei due a seguito della perquisizione domiciliare veniva trovato in possesso di sostanza stupefacente del tipo marjuana e segnalato all’Autorità Amministrativa ai sensi all’art. 75 del D.p.r. 309/90.

Nella mattinata di domenica 17 ottobre, sempre personale del Commissariato di P.S. di Mesagne, ha deferito in stato di libertà un soggetto ventiduenne residente a Brindisi, per inosservanza del foglio di via obbligatorio con divieto di far ritorno nel comune di Mesagne emesso dal Questore della Provincia di Brindisi, poiché veniva sorpreso dagli agenti della Polizia di Stato di Mesagne nel mentre si aggirava in quel centro abitato.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci 

All'ospedale Perrino una nuova Risonanza magnetica nucleare. Continua il rinnovamento tecnologico della Asl di Brindisi. Questa mattina, lunedì 18 ottobre, il direttore generale Giuseppe Pasqualone e il direttore sanitario Andrea Gigliobianco, accompagnati dal direttore medico del presidio Antonio Trinchera, hanno visitato nell'ospedale Perrino i locali dove è stata installata la nuova Risonanza magnetica nucleare.

A illustrare le caratteristiche tecniche della macchina, Eluisa Muscogiuri, direttore dell'Unità operativa di Diagnostica per immagini. La nuova risonanza di ultima generazione è una Siemens Aera da 1.5 Tesla che permetterà di eseguire esami super specialistici oltre a quelli che già si svolgevano al Perrino.

"Questo è un investimento importante in campo tecnologico - ha spiegato il Dg - e si aggiunge a tutti quelli realizzati nella Asl di Brindisi negli ultimi cinque anni. La nuova risonanza magnetica sostituisce quella vecchia, ferma da mesi perché obsoleta. La sostituzione di una risonanza non è un intervento semplice perché non è limitato all'acquisto del macchinario ma richiede una serie di lavori. Vogliamo dotare l'ospedale Perrino di attrezzature nuove ed efficienti e puntiamo adesso a completare l'opera di rinnovamento tecnologico dell'ospedale Camberlingo di Francavilla Fontana".

“Questa risonanza - ha aggiunto Gigliobianco - arricchisce il parco macchine del Perrino. È un investimento di alto profilo che rientra in una programmazione ben più ampia della Asl di Brindisi". Gigliobianco ha sottolineato "non solo l'aspetto tecnologico ma anche quello della professionalità degli operatori. Sappiamo che il loro numero non è sufficiente: la carenza di professionisti è un problema a livello nazionale, ma proseguiamo nella nostra attività di ricerca del personale per rispondere a tutte le esigenze degli utenti".

La Radiologia dell'ospedale Perrino ha sempre potuto contare su apparecchiature di ultima generazione che l'hanno fatta diventare un centro di riferimento a livello regionale. “Siamo orgogliosi della nuova risonanza - ha affermato Muscogiuri - che migliorerà l'offerta che l'azienda già garantisce ai pazienti ricoverati e a quelli esterni. Per aumentare il comfort di chi sarà sottoposto agli esami si è pensato anche di attrezzare le sale con elementi di musicoterapia e cromoterapia”.

Trinchera ha messo in evidenza l'aspetto dell'accoglienza riservata ai pazienti “con gli ambienti rinnovati e con l'attenzione agli sfondi, dettagli che vengono incontro anche dal punto di vista psicologico agli utenti che arrivano in questa struttura”.

Per tutto il team della risonanza questa è una nuova sfida: “Siamo contenti di poterla cogliere – ha concluso Antonio Serinelli, tecnico sanitario di radiologia medica - per offrire migliori prestazioni al nostro territorio”.

Si è svolta in questi giorni la verifica degli standard ottenuti dalla riserva di Torre Guaceto nell’ambito delle azioni previste dalla Carta europea per il turismo sostenibile. Il controllo del quinquennio eseguito da Europarc è stato superato. Ora si pensa alla fase due della CETS: la certificazione delle strutture ricettive. 

Sono stati giorni densi di impegni. La verificatrice giunta a Torre Guaceto per capire se il Consorzio di Gestione dell’area protetta e gli operatori del territorio avessero portato a termine le attività previste in sede di certificazione, ha incontrato numerosi partner dell’Amp. 
Rappresentanti di ciascuna categoria, dalla ristorazione, all’ospitalità, passando per l’associazionismo, hanno raccontato gli interventi realizzati nel parco negli ultimi cinque anni, annunciato le azioni che porteranno a termine nel prossimo quinquennio ed esposto il proprio punto di vista circa i campi di intervento per un costante miglioramento della sostenibilità e dell’accoglienza sul territorio. 
Piccolo passo indietro, Torre Guaceto è meta certificata CETS dal 2016, anno nel quale Europarc riconobbe il valore della governance dell’area protetta non solo sul fronte della tutela ambientale, ma anche dell’accoglienza turistica. 
Obbiettivo principale della CETS è il rafforzamento dell’alleanza tra le riserve e gli stakeholders del territorio affinché, facendo rete, non solo il parco sia sempre maggiormente tutelato, ma l’intero territorio di pertinenza sia in grado di offrire ai turisti che giungono sul posto per visitare l’area protetta servizi ed esperienze di qualità, in linea con gli standard dei parchi. 
La CETS prevede che ciascun operatore sia attore protagonista del processo per l’aumento dell’attrattività del territorio e la sua evoluzione sostenibile. L’area di pertinenza della CETS di Torre Guaceto vede coinvolti i comuni di Brindisi, Carovigno e San Vito dei Normanni, rappresentati nell’ambito della verifica dagli amministratori locali per quanto attiene al livello istituzionale. 
Torre Guaceto è arrivata al rinnovo della CETS fase uno, certificazione del parco, pur essendo fortemente limitata dalle restrizioni dovute all’emergenza covid e, quindi, potendosi confrontare con i membri del forum, solo in modalità online. A conclusione dei controlli, la verificatrice Europarc ha confermato la certificazione CETS, ma ora il Consorzio non si ferma, sono già partite le attività che porteranno la riserva alla fase due della Carta, grazie alla quale sarà possibile certificare le strutture ricettive che rispettano gli standard del parco in tema di sostenibilità ambientale, energetica e sociale. 
“In questi giorni insieme alla referente di Europarc - ha commentato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Torre Guaceto, ho avuto modo di constatare di persona il grande senso di comunità, coesa e consapevole, che accomuna centinaia tra rappresentanti istituzionali, operatori e associazioni del territorio di nostra competenza sul fronte del turismo sostenibile. Torre Guaceto ha saputo costruire insieme a loro, negli anni, un processo virtuoso, inarrestabile, fatto di grande sensibilità verso i temi ambientali e di desiderio di creare insieme attività di sviluppo territoriale, sostenibile e innovativo. Abbiamo davanti nuove sfide su questi temi, ma le premesse e le alleanze sono solide e le aspettative ben calibrate verso il futuro.”

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci 

 

L’analisi della spesa farmaceutica è tornata all’attenzione dei lavori delle Commissioni bilancio e sanità in seduta congiunta, presieduta da Fabiano Amati e Mauro Vizzino.
Dopo la disamina dei dati illustrati la volta precedente, oggi è stata l’occasione per approfondire alcuni aspetti. Pertanto, sono stati rivolti dei quesiti ai dirigenti delle Sezioni finanza e controllo in sanità e della spesa farmaceutica. 
In particolare, il presidente Amati ha richiamato all’attenzione diversi punti. Uno fra questi il  meccanismo del pay back e quindi la restituzione della somma sforata (nell’anno 2020 oltre 264 milioni di euro) rispetto al tetto di 529 milioni, che sembra debba essere ripianata per il 50 per cento a valere del bilancio autonomo e la parte restante da parte delle case farmaceutiche. Altro punto, il peso che ha il recupero del tetto sforato sul riparto del fondo nazionale con riferimento all’anno specifico e se ha conseguenze in riferimento al processo di riparto storico. La richiesta di poter usufruire dei dati aggiornati sulla spesa diretta per singola Azienda o Istituto di ricerca, e quindi un monitoraggio costante della spesa.
Dalle risposte ricevute si evince che lo sbilancio pesa sull’intero sistema sanitario, che non vi è alcun obbligo di recupero sul bilancio autonomo e che non c’è correlazione con il fondo sanitario.   
La disponibilità dei dati è assicurata dai cruscotti di monitoraggio che vengono aggiornati costantemente e ritenuti tra i più avanzati a livello nazionale. Ma per poter visionare i dati relativi alle singole Aziende è opportuno migliorare il sistema di monitoraggio, ampliandolo e rivolgendo un richiamo ai direttori generali a rispettare gli obblighi a cui sono tenuti per l’immissione dei dati. 
A tal proposito il consigliere Ignazio Zullo ha evidenziato che viene meno un ingranaggio importante, che è la struttura del controllo di gestione, utile per il raggiungimento degli obiettivi. Per Zullo, da parte della politica ci deve essere una maggiore attenzione al vero funzionamento del controllo di gestione. 

Altro argomento oggetto di audizione ha riguardato l’aggiornamento degli interventi dell’ultimo stralcio di programma (delibere CIPE 97-98/2008 e CIPE 51/2019). Nel merito sono intervenute la dirigente del Servizio sistemi informativi e tecnologie e la responsabile dell’area epidemiologica dell’Aress, le quali hanno spiegato che è stata aggiornata la parte dei dati demografici ed epidemiologici, qualche ritardo si è avuto per la mobilità passiva, si conta di chiudere il lavoro fra venti giorni per la trasmissione del nuovo piano programmatico di 161 milioni per 17 interventi complessivi, le cui elaborazioni sono state completate.   

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci 

Puglia polo d’eccellenza per la Nautica Sostenibile. L’appello lanciato dall’iniziativa Assonautica allo SNIM di Brindisi.

Il Salone Nautico di Puglia dello SNIM di Brindisi consacra se mai ce ne fosse bisogno una tendenza sempre più indispensabile.
Se la Puglia pensa di crescere anche dal punto di vista turistico deve cominciare a ragionare sulla navigazione elettrica.
Di “Propulsione Nautica Sostenibile: fuel cell, elettrico e soluzioni ibride. La Puglia come polo di eccellenza per lo sviluppo e la produzione” si è parlato, infatti, nell’incontro promosso da Assonautica Terre di Brindisi, all’intterno dello SNIM, e a cui hanno partecipato Giuseppe Danese, presidente di Assonautica e vice presidente vicario di Confindustria Brindisi, il presidente di Cetma, Francesco Saponaro, il capo dipartimento di UniSalento, Antonio Ficarella, Calogero Casilli, responsabile di Puglia Ora Zero e il ceo di Labruna srl, Massimo Labruna.
A quest’ultimo il compito di parlare di propulsione green partendo proprio dai poli d’eccellenza rappresentanti dalle aziende pugliesi.
“la Puglia può giocare un grande ruolo sulla mobilità nautica elettrica, con la visione di una nautica sostenibile a tutto tondo – ha detto Labruna che in Confindustria Bari ricopre anche il ruolo di responsabile della blue economy – e se vogliamo rispettare davvero l’ambiente non possiamo limitarci ad una visione con elettrificazione con i pacchi batteria, ma alzare l’asticella producendo idrogeno da fonti energetiche rinnovabili. Questa è la vera sfida, insieme alla creazione di e-porti pugliesi in cui l’energia di ricarica venga prodotta da rinnovabili, come le boe che sfruttano la forza cinetica del moto ondoso per produrre energia elettrica.
C’è poi il fattore produttivo e occupazionale vero e proprio.
La Fabbrica Isotta Fraschini di Bari è stata designata da Fincantieri come polo strategico per l’idrogeno – ha sostenuto Massimo Labruna – si tratta di crederci veramente e creare una filiera che faccia della Puglia un polo d’eccellenza in cui si sviluppano progettualità e cantieristica.

---------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci 

Nota dell’on Mauro D’Attis di Forza Italia e dell’on Giovanni Luca Aresta del Movimento 5 Stelle.

 “Sulle conseguenze occupazionali della crisi aziendale della DCM a Brindisi non ci fermiamo: oggi, abbiamo depositato un ordine del giorno alla Camera per impegnare il Governo a valutare l’opportunità di prorogare gli ammortizzatori sociali per i 74 dipendenti impiegati nell’impresa aerospaziale. Nei giorni scorsi, come si ricorderà, abbiamo scritto al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, per sottoporgli la questione che potrebbe avere delle ricadute socio-economiche gravissime per la terra di Brindisi. Nelle more dell’entrata in vigore del DL Crisi d’impresa e giustizia, dobbiamo dare delle risposte ai lavoratori, fortemente preoccupati per il loro futuro. Il trattamento straordinario di integrazione salariale, a cui sono stati ammessi a febbraio 2020, scadrà il prossimo 26 aprile: da questa data, potrebbero non percepire più alcun sussidio. Per questo, stiamo procedendo giorno per giorno per accendere i riflettori sulla crisi DCM e trovare una soluzione: nella fattispecie, stiamo avviando ogni iniziativa utile alla proroga di un ulteriore anno degli ammortizzatori sociali. Ci auguriamo che l’ordine del giorno venga approvato e che si possa concretamente portare a segno, con spirito di unità e collaborazione, un importante risultato per la tenuta sociale del territorio brindisino”.