Redazione

Lunedì 17 ottobre l’Amministrazione Comunale di Francavilla Fontana avvierà il servizio di refezione scolastica per le studentesse e gli studenti degli Istituti Comprensivi cittadini.

“L’avvio della mensa scolastica – spiega l’Assessore alla Pubblica Istruzione Sergio Tatarano – è un momento importante per la socializzazione dei bambini e delle bambine. In attesa della conclusione della nuova procedura di gara ad occuparsi del servizio sarà il gestore uscente che applicherà le stesse tariffe dello scorso anno.”

Le famiglie potranno acquistare i ticket mensa, il cui costo unitario è di € 2,50, direttamente dal proprio telefono cellulare tramite l’applicazione smartphone “Spazio Scuola”.

L’operazione potrà essere effettuata anche dal pc accedendo al portale www.schoolesuite.it o presso qualsiasi ricevitoria abilitata al pagamento PagoPA.

I nuovi utenti potranno effettuale la prima ricarica a partire da venerdì 14 ottobre, mentre le famiglie che hanno già usufruito del servizio negli scorsi anni sono da subito abilitati.

Per informazioni è possibile scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure telefonare al numero 0831820408.

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BRINDISI PROTAGONISTA DELLA NUOVA FASE DELLA UILTEC.

Daniela Piras, classe 1977, originaria della provincia di Iglesias è la nuova Segretaria Generale della Uiltec. È stata nominata nel Congresso Nazionale del Sindacato vissuto a Bari dal 5 al 7 ottobre scorsi. Piras a vent’anni è entrata a lavorare in una fabbrica che produceva estrusi in alluminio. Da giovanissima delegata sindacale si è occupata proprio della procedura fallimentare di quello stesso sito industriale partecipando attivamente a diversi presidi permanente con azioni di protesta anche eclatanti. Da allora è iniziato il suo percorso nel Sindacato che l’ha vista assumere prima il ruolo di funzionaria poi di Segretaria Nazionale ed infine, in questi ultimi anni, di Segretaria Generale Aggiunta accanto a Paolo Pirani, Segretario Generale uscente, alla guida del Sindacato dei Tessili, dell’Energia e della Chimica (UILTEC) per quasi dieci anni.

«La Uiltec – ha fatto sapere Piras a margine della sua elezione - parteciperà in modo attivo e con convinzione al confronto sulla Transizione Energetica, sulla Transizione Climatica, sulla Transizione Digitale per dare forza a quella spina dorsale industriale che in questo momento ci sembra non abbia l’attenzione giusta e necessaria. Bisogna dare immediatamente risposte ai lavoratori che rappresentiamo, che stanno pagando per primi la grande crisi e la grande emergenza». Dichiarazioni programmatiche che fanno da eco a quanto lanciato nel corso del Congresso Territoriale della Uiltec di Brindisi celebrato lo scorso maggio sul tema «La Transizione energetica per una giusta equità sociale». Una lungimiranza, quella dei dirigenti del Sindacato brindisino, a più riprese riconosciuta dalla stessa Piras e dei nuovi membri della Segreteria Nazionale Uiltec Andrea Bottaro e Daniele Bailo.

Il Congresso è stato occasione per le nomine dei nuovi Dirigenti Nazionali della Uiltec per i prossimi anni. Nell'Esecutivo Nazionale ci sarà ancora il Segretario Generale di Brindisi Carlo Perrucci mentre nel Consiglio nazionale Uiltec oltre allo stesso Perrucci il nostro territorio sarà rappresentato da Cosimo Zimmari ed Annarita Gianniello, Brindisi rappresentata anche nei Revisori dei Conti del Sindacato con Angelo D'Errico nominato Supplente. Nei prossimi mesi altri dirigenti brindisini potrebbero ricevere incarichi nell’Organizzazione.

Archiviato il Congresso la vita sindacale riparte a pieno ritmo: da giovedì 13 a sabato 15 a Bologna si terrà il Congresso Confederale della Uil mentre a breve partiranno le Assemblee in preparazione dei rinnovi dei Fondi (Fopen) e delle Rappresentanze Sindacali in molte aziende.

«I Congressi sono sempre momenti decisivi – ha fatto sapere il Segretario Territoriale della Uiltec di Brindisi Carlo Perrucci - e quello di Bari vissuto in questi giorni lo è stato in modo particolare in quanto ha segnato un forte cambiamento con l’elezione della nuova Segretaria Generale Piras alla quale esprimiamo vivissime congratulazioni e garantiamo il nostro pieno supporto per l’inizio di una nuova stagione in mezzo alla gente e sui posti di lavoro. Ringrazio tutti i Delegati, lo Staff ed i Componenti del Consiglio Regionale che nella tre giorni di Congresso hanno animato l’importante appuntamento – ha proseguito Perrucci – in modo particolare a chi ha portato in prima persona un contributo ai lavori Congressuali [i video degli interventi sul sito uiltecbrindisi.it undefined] rendendo Brindisi ancora una volta protagonista a livello nazionale».

Il sistema ANCE è, da tempo, impegnato ad incalzare Governo, forze politiche ed Enti locali con l’obiettivo prioritario di contrastare il fenomeno del lavoro nero e del dumping, nella ferma convinzione che solo favorendo la legalità si può perseguire l’ambizioso obiettivo “zero infortuni”.

Con lo stesso spirito abbiamo aderito fin da subito al Protocollo d’Intesa unitario sulla sicurezza, fortemente voluto dal Prefetto Bellantoni - sottoscritto in Prefettura a Brindisi lo scorso 11 febbraio - e, successivamente, cercato di dare ampia attuazione ai contenuti dello stesso, con riferimento alle indicazioni previste per il settore edile.

In particolare abbiamo sollecitato più volte i Comuni della provincia, informando anche altre Istituzioni preposte quali Itl e Spesal, ad avviare uno scambio di informazioni con la Cassa Edile, ente bilaterale del nostro sistema, direttamente coinvolto nella verifica di eventuali anomalie sull’apertura dei cantieri, in particolare relativamente all’applicazione del CCNL sottoscritto il 3 marzo 2022 a Roma.ambulanza_su_cantiere_edile.jpg

Nonostante l’eccellente input della Prefettura e i nostri successivi sforzi, però, non sono stati ancora raggiunti risultati soddisfacenti. Ad oggi, infatti, non abbiamo riscontri significativi per quanto riguarda la condivisione di elementi di analisi e questo non consente di evidenziare potenziali criticità e agire preventivamente. Per questa ragione chiediamo aiuto agli Amministratori locali affinché intervengano presso i relativi uffici tecnici per concretizzare finalmente quanto previsto dal Protocollo d’intesa unitario.

Come ANCE continueremo a fare del nostro meglio per mettere in pratica ogni possibile azione volta a contrastare fenomeni di illegalità che minano l’equilibrio del mercato e danneggiano i lavoratori coinvolti, ma siamo convinti che senza la collaborazione di tutti, ogni parola spesa nelle giornate dedicate ai temi della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, resterà lettera morta.

E non vorremmo leggere dell’ennesimo infortunio pensando che forse si sarebbe potuto evitare.

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

Nota del capogruppo e neo eletto senatore di FdI Ignazio Zullo.

“Il gioco delle tre carte nel centrosinistra, a guida Emiliano e a trazione PD, non viene meno neanche di fronte a necessità impellenti di assistenza e a carenze ed inefficienze vergognose e per coprire le mancanze si presentano con nuove Proposte di Legge mentre da tre anni non viene applicata la legge vigente: L.R. n° 13 del 28 marzo 2019, Misure per la riduzione delle liste d’attesa in sanità.

“Quella legge all’art.5 prevedeva l’adozione di un Programma attuativo di riduzione delle liste di attesa da parte di ogni Azienda Sanitaria. In caso di superamento dei tempi massimi stabiliti per la fruizione delle prestazioni sanitarie, le ASL e le Aziende Ospedaliere sono tenute a mettere in atto i seguenti provvedimenti senza oneri aggiuntivi a carico degli assistiti, se non quelli dovuti come ticket:

a) ridefinizione quali-quantitativa dei volumi di attività e della tipologia delle prestazioni delle strutture pubbliche e private accreditate mediante rivisitazione dell’accordo contrattuale ex articolo 8 quinquies del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502;

b)riprogrammazione delle ore di medicina specialistica ambulatoriale interna;

c) fare fronte mediante prestazioni richieste, in via eccezionale e temporanea, ad integrazione dell’attività istituzionale, dalle aziende ai propri dirigenti allo scopo di ridurre le liste di attesa o di acquisire prestazioni aggiuntive, soprattutto in presenza di carenza di organico e impossibilità anche momentanea di coprire i relativi posti con personale in possesso dei requisiti di legge, in accordo con le équipes interessate;

d) applicare l’articolo 3, comma 13, del decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124 (Ridefinizione del sistema di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie e del regime delle esenzioni, a norma dell’articolo 59, comma 50, della l. 27 dicembre 1997, n. 449), nella parte in cui si prevede che in caso di mancato rispetto dei tempi di attesa, l’assistito può chiedere che la prestazione venga resa nell’ambito dell’attività libero-professionale intramuraria, ponendo a carico dell’azienda unità sanitaria locale di appartenenza e dell’azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione, in misura eguale, la differenza tra la somma versata a titolo di ticket e l’effettivo costo di quest’ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti. Nel caso l’assistito sia esente ticket,  l’azienda unità sanitaria locale di appartenenza e l’azienda unità sanitaria locale nei cui ambito è richiesta la prestazione corrispondono, in misura eguale, l’intero costo della prestazione;

e) incremento delle ore a specialisti ambulatoriali interni già in servizio o attivando nuove ore di specialistica ambulatoriale interna con stipula di rapporti convenzionali a tempo determinato finalizzati alla riduzione dei tempi di attesa;

f) acquisto di prestazioni da operatori accreditati esterni per le branche di riferimento, in extra budget rispetto agli accordi contrattuali vigenti.

A distanza di tre anni, nulla di tutto questo è stato attuato e si ritorna con una propaganda nefasta per la salute dei cittadini dentro un fare politico-amministrativo incentrato su sprechi, clientele, mercato delle vacche e gestione del potere per il potere di un Presidente di Regione mai impegnato sulla reale soluzione dei problemi della collettività pugliese”.

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OLIO: COLDIRETTI PUGLIA, AL VIA SOSTEGNI UE PER AMMODERNARE FRANTOI; IN PUGLIA 839 ATTIVI CHE LAVORANO 53 VARIETÀ OLIVE.

Con la guerra in Ucraina che ha quintuplicato le bollette e i costi di produzione e il clima pazzo con le gelate e la siccità che hanno tolto liquidità alle aziende, arriva grazie all’UE  la possibilità di ammodernare i frantoi oleari, una opportunità in Puglia per 839 frantoi attivi che lavorano 53 varietà di olive per offrire al mercato 5 oli DOP e l’IGP olio di Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione all’approvazione da parte della Commissione UE di un regime italiano da 100 milioni di euro a sostegno dell'ammodernamento dei frantoi, con l'obiettivo di incoraggiare le imprese di tutte le dimensioni che producono olio extravergine di oliva ad aumentare l'efficienza dei frantoi, con il sostegno sotto la forma di sovvenzioni dirette previste dal piano in vigore fino al 31 dicembre 2026.olio_2022_1.jpg

“E’ una opportunità per un settore vitale per la filiera olivicolo-olearia che vale oltre 1,2 mld di euro nella sua fase agricola e 3 miliardi in quella industriale, con la Puglia che produce oltre il 50% dell’olio Made in Italy”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

L'olivicoltura in Puglia rappresenta il 32% (373mila ettari) dell’intera olivicoltura italiana e il 25% della superficie agricola regionale – aggiunge Coldiretti Puglia - di cui circa la metà degli ulivi sono secolari e 3-5 milioni di esemplari addirittura planetari, dove tra Bari e la provincia della BAT ci sono ben 132mila ettari di olivo, praticamente il 35% dell’olivicoltura pugliese.olio_2022_5.jpg

Si tratta anche di una boccata d’ossigeno per i frantoi salentini che a causa della Xylella hanno venduto linee di produzione all’estero e oltre 100 frantoi negli ultimi 5 anni non hanno aperto i battenti a causa del crollo della produzione di olive di oltre il 70% in provincia di Lecce e già del 50% nella parte sud del territorio provinciale di Brindisi.

Oltre alla Xylella e alla tropicalizzazione del clima, anche sui produttori di olio extravergine d’oliva in Puglia si sono abbattuti i rincari – dice Coldiretti Puglia - con un aumento totale di oltre il 50% dei costi medi di produzione, con i rincari diretti e indiretti determinati dall’energia vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica. Olivicoltori e frantoiani sono costretti a fronteggiare l'incremento dell'elettricità, i cui costi sono quintuplicati.olio_2022_3.jpg

Per sostenere le produzioni nazionali, resistere ai cambiamenti climatici e difendere la sovranità alimentare nazionale e la dieta Mediterranea di cui l’olio è componente fondamentale – afferma Coldiretti Puglia - occorrono un piano strategico per la realizzazione di nuovi impianti olivicoli con varietà italiane, risorse per contrastare l’aumento vertiginoso dei costi di gestione delle aziende agricole e realizzare nuovi sistemi di irrigazione ma – incalza Coldiretti Puglia - servono anche opere infrastrutturali di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque potenziando la rete di invasi sui territori, creando bacini e utilizzando anche le ex cave per raccogliere l’acqua piovana in modo da raccoglierla quando è troppa e gestirne l’utilizzo quando serve.

Il consiglio di Coldiretti per sostenere le aziende italiane è non cadere nell’inganno del falso Made in Italy è quello di scegliere verificando attentamente l’etichetta.  Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati – aggiunge Coldiretti – è quasi impossibile nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – precisa la Coldiretti– è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente.olio_2022_4.jpg

Occorre intervenire per salvare un patrimonio unico del Paese con milioni di piante che tutelano l’ambiente e la biodiversità ma anche un sistema economico che vale oltre 3 miliardi di euro grazie al lavoro di un sistema di 400mila imprese tra aziende agricole, frantoi e industrie di trasformazione che producono un alimento importante per la salute che non deve mancare dalle tavole degli italiani, conclude Coldiretti nel sottolineare l’obiettivo di rilanciare una produzione nazionale dell’olio d’oliva messa a rischio anche dal Nutriscore sistema di etichettatura fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali come l’olio d’oliva che è uno dei pilastri della Dieta Mediterranea conosciuta in tutto il mondo grazie agli effetti positivi sulla longevità e ai benefici per la salute.

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Arci La Manovella di Mesagne riparte, dopo lo stop di due anni, con nuove attività che saranno presentate in occasione dell'Open Day, giovedì 13 ottobre, presso Officine Ipogee, la nuova sede condivisa in Piazza Sant'Anna dei Greci, nel centro storico di Mesagne.​

 
Sin dal 2008 la Manovella Circolo Arci opera nella città di Mesagne con l’obiettivo di promuovere la lettura e la cultura. Negli anni, la sede di Piazza Criscuolo è diventata ricettacolo di persone e idee, arricchendosi di sfumature e progetti attraverso l’organizzazione di eventi culturali, musicali, laboratori didattici legati alla musica, alla cooperazione internazionale e all’impegno sociale.
I laboratori di lingua, inglese e spagnolo, e musica con chitarra, tamburello e percussioni africane, che rappresentano ormai una piccola tradizione per l'associazione, che mette a disposizione degli interessati docenti con competenze ormai consolidate.
Durante l'Open day giovedì 13 ottobre a partire dalle ore 19 sarà possibile avere informazioni ed iscriversi ai corsi proposti.​
Alle ore 20.30 pizzica e danze internazionali con Beppe Loiacono, a seguire libere esibizioni artistiche.
La segreteria dell’associazione è aperta ogni lunedì dalle 18.00 alle 20.00 presso Officine Ipogee, Piazza Sant'Anna dei Greci, nel centro storico di Mesagne.
Per iscrizioni e informazioni è possibile telefonare al 3495351946 o inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 

Grande successo della Fiera medievale franca che si è svolta nel week end scorso a Mesagne organizzata dal “Gruppo storico città di Mesagne”, dalla sartoria "Meghy costumes d’epoque" in collaborazione con il Comune di Mesagne.

L’iniziativa culturale è stata riconosciuta e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo che l’ha inserita nelle 180 manifestazioni storiche di “interesse nazionale”. In due giorni la città di Mesagne ha fatto registrare oltre un migliaio di presenze e la partecipazione di circa 500 figuranti giunti da tutta Italia.

Un successo che ancora una volta ha confermato la crescita e l’apprezzamento della città in ambito regionale e nazionale.

Agriturismi e spesa in campagna, Puglia all’avanguardia, 952 le strutture agrituristiche pugliesi, 500mila presenze l’anno, fatturato da 20 milioni di euro. Rinnovati gli organismi regionali di Turismo Verde e Spesa in campagna, associazioni della CIA.cia_Giuseppe_De_Noia_e_Pietro_De_Padova.jpg

Pietro De Padova è stato riconfermato presidente regionale della Puglia di “Turismo Verde”, l’associazione di CIA Agricoltori Italiani che unisce e valorizza gli agriturismi; Giuseppe De Noia è stato eletto presidente regionale pugliese di “Spesa in campagna”, associazione attraverso cui la CIA sostiene e organizza relazioni dirette tra agricoltori e consumatori. De Padova sarà coadiuvato da un consiglio direttivo composto da: Giulio Sparascio, Maria Grazia Caponio, Raffaele Rochira, Luigi Maglie, Francesco Lanzolla e Alfredo De Luca. Giuseppe De Noia, per “Spesa in campagna”, avrà al suo fianco Guido Cusmai, Francesco Pezzuto, Giulio Sparascio e Raffaele Rochira. E’ questo l’esito dell’assemblea regionale elettiva che si è tenuta oggi, lunedì 10 ottobre 2022, nell’Agriturismo Masseria Sacramento, a Palagianello (Taranto). L’assemblea regionale si è tenuta in vista di quella nazionale che si terrà nelle prossime settimane. A Palagianello erano presenti delegati provenienti da tutte le province della Puglia. All’assemblea erano presenti Gennaro Sicolo, presidente di CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, e il presidente nazionale di “Turismo Verde”, il salentino Giulio Sparascio.cia_assemblea_tavolo_1.jpg

I 1000 AGRITURISMI PUGLIESI. Con 952 agriturismi, la Puglia è tra le prime 10 regioni italiane per numero di strutture secondo quanto certificato dai dati Ismea. Complessivamente, in Italia le aziende agrituristiche sono 25mila. In Puglia, dal 2015, le strutture agrituristiche hanno totalizzato una media di quasi 500mila presenze all’anno, per un fatturato annuale che, prima della pandemia e con la parziale ripresa di quest’anno è stimato in circa 20 milioni di euro. “L'azienda agrituristica – ha dichiarato Giulio Sparascio - preserva suolo e paesaggio dall'avanzata di cemento, da incuria e degrado che hanno già "bruciato" 2 milioni di ettari di terreno agricolo negli ultimi vent'anni. Inoltre, contrasta il dissesto idrogeologico che nel nostro Paese riguarda 6.633 comuni e il 9,8% della superficie nazionale e, soprattutto, conserva la biodiversità. L'Italia ha più di 5.000 prodotti agroalimentari tradizionali tra le pieghe del Paese, uno su quattro a rischio estinzione. È il nostro turismo dei valori, nel quale cerchiamo di mettere in armonia la conservazione dell'ambiente, delle tradizioni e della cultura contadina con la crescita economica e l'identità locale, fattori che costituiscono il principio attivo dello sviluppo agrituristico nel tempo”. “L’agriturismo –ha aggiunto Gennaro Sicolo - è un’eccellenza italiana, una formula di viaggio green che sta contribuendo a sostenere il turismo nelle aree montane e collinari, dove si trova l’84% delle strutture, e una componente essenziale della multifunzionalità agricola. E’ merito delle aziende agrituristiche aver recuperato e valorizzato luoghi e edifici della tradizione, paesaggi e varietà antiche, così come aver ripreso vecchie ricette contadine, piatti regionali ormai quasi sconosciuti, tutelando la biodiversità e creando capitale sociale”. Complessivamente, gli agriturismi italiani hanno un potenziale di oltre 245 mila posti letto e quasi 450 mila coperti per il ristoro,  oltre a 11 mila piazzole per l’agri-campeggio e a quasi 2 mila aziende attive come Fattorie didattiche e sociali. Il comparto si dimostra in continuo movimento con un moltiplicarsi di idee e attività. La metà delle strutture permette di praticare equitazione, escursionismo, osservazioni naturalistiche, trekking, mountain bike, Spa e piscina, corsi e seminari. Turismo Verde promuove la vendita diretta con il marchio la Spesa in Campagna e valorizza la cucina agricola di qualità con gli Agrichef (marchio depositato da Cia).cia_prodotti_Spesa_in_campagna_2.jpg

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BRINDISI PREMIATA PER L’IMPEGNO NELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEGLI IMBALLAGGI IN ACCIAIO. 

Secondo le stime del Consorzio RICREA nel 2022 in città saranno raccolte circa 220 tonnellate di barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure in acciaio sufficienti per realizzare oltre 2 km di binari ferroviari.

Si conclude con Brindisi il viaggio lungo la Penisola di Capitan Acciaio, il supereroe incaricato di informare i cittadini sul valore e la sostenibilità degli imballaggi in acciaio come barattoli, scatole, scatolette, lattine, fusti, secchielli, bombolette, tappi e chiusure.

Il tour promosso da RICREA, il Consorzio Nazionale senza scopo di lucro per il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Acciaio che fa parte del Sistema CONAI, da domenica 9 a martedì 11 ottobre coinvolgerà adulti e bambini in Piazza Della Vittoria con attività, laboratori e divertenti quiz.

Per l’impegno nella raccolta differenziata degli imballaggi in acciaio e per spronare a far sempre meglio, oggi il Consorzio RICREA ha conferito alla Città di Brindisi uno speciale riconoscimento.

“Questo premio rappresenta un riconoscimento per il lavoro sinergico svolto fino ad oggi da istituzioni, operatori e cittadini, oltre che un incentivo a far sempre meglio e ad impegnarsi sempre di più in questo processo virtuoso - evidenzia Domenico Rinaldini, Presidente del Consorzio RICREA -. Nel 2022 stimiamo che a Brindisi saranno raccolte circa 220 tonnellate di imballaggi in acciaio, segnando una crescita del +3,28% rispetto al 2021. Il nostro obiettivo è quello di migliorare ulteriormente questo risultato, e per farlo siamo convinti che sia essenziale continuare a insegnare l’importanza e il valore del riciclo dell’acciaio, un materiale permanente che si ricicla al 100% e all’infinito”.

"Ringraziamo il Consorzio RICREA per lo speciale riconoscimento attribuito alla città di Brindisi per la raccolta degli imballaggi in acciaio. L'economia circolare, ovvero il recupero di materiali anche difficilmente reperibili sul mercato mondiale vista la grave crisi, diventa oggi ancor più necessario per assicurare la sostenibilità ambientale e ridurre i costi di materie prime per il sistema Paese. Lo sforzo dei cittadini impegnati nella raccolta differenziata unito a quello del Consorzio è quindi di fondamentale importanza" afferma Riccardo Rossi, Sindaco del Comune di Brindisi.

             

Oltre al Comune, sono state premiate anche Ecotecnica Srl che si occupa della gestione e della raccolta dei rifiuti su tutto il territorio del Comune e della loro selezione e Garm RMB, l’operatore che si occupa di lavorarli per l’invio in acciaieria.

“All’inizio del servizio di Igiene urbana in Brindisi, luglio 2017, abbiamo esteso il sistema porta a porta su tutto il territorio cittadino per raggiungere risultati eccellenti di raccolta differenziata. Affinché i cittadini siano adeguatamente informati, motivati e costantemente coinvolti abbiamo avviato un’intensa e continua campagna di comunicazione e sensibilizzazione che coinvolge l’intera cittadinanza; fondamentale la collaborazione con l’amministrazione comunale, le associazioni ambientaliste, le scuole, i centri diurni presenti nel territorio - afferma Federico Cesare Zilli, Direttore Generale di Ecotecnica Srl -. Per migliorare la qualità del materiale raccolto in maniera differenziata, e poter rispondere ad ogni dubbio riguardante il corretto conferimento, è stata realizzata un’App che permette, oltre alla consultazione dell’Eco Dizionario, la segnalazione di problematiche, la prenotazione del ritiro domiciliare di materiale ingombrante, la consultazione del calendario settimanale di raccolta”.

                           

Capitan Acciaio e RICREA saranno in Piazza Della Vittoria fino a martedì 11 ottobre per aiutare i cittadini a riconoscere gli imballaggi in acciaio e dimostrare concretamente che ogni scatoletta o barattolo può rinascere a nuova vita.

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Dopo oltre due mesi di lavoro la vendemmia 2022 in provincia di Brindisi può dirsi conclusa. Il bilancio, nonostante le avversità atmosferiche della primavera-estate, può dirsi più che soddisfacente, almeno pensando alle previsioni grigio-scure di alcuni mesi fa. Una vendemmia, quindi, a cinque stelle con un prodotto sano e di buona gradazione. Facile prevedere che i vini che si produrranno saranno di un’eccellente qualità. Si svendemmia_2022_7.jpgpera solo che questa particolarità sia riconosciuta economicamente sui mercati nazionali e internazionali che i vini raggiungeranno tra qualche mese.

Nonostante ciò per le aziende la campagna di commercializzazione si prevede piuttosto difficile a causa dei costi di produzione che sono aumentati in maniera vertiginosa. Dunque, la vendemmia 2022 volge al termine tra luci ed ombre e con tantissimi spunti di riflessione. Sicuramente è stata una vendemmia caratterizza da diversi fattori. Innanzitutto c’è stata una buona qualità del prodotto, con grado Babo mediamente intorno ai 20 gradi. Il secondo fattore è stato la minor produzione registrata nelle cantine sociali, confronto allo scorso anno di circa il 15-20%, ma non in tutte le zone poiché quelle a sud della provincia hanno avuto, sostanzialmente, le medesime quantità dello scorso anno.vendemmia_2022meccanizzata_4.jpg

Il terzo fattore che ha caratterizzato la vendemmia 2022 è stato l’aumento dei costi di produzione, del gasolio agricolo che ha raddoppiato il prezzo, dall’azoto con un più 200%, dei fitofarmaci che sono aumentati mediamente del 170%, con l’energia elettrica del 300%. Infine, il quarto fattore è dato dal prezzo di vendita delle uve che si è mantenuto piuttosto basso. Inferiore sia ai prezzi del 2021 sia del 2020. Dati, e lamentele, che sono stati raccolti andando in giro tra le varie cantine sociali della provincia di Brindisi che, in questi giorni, sono alla prese con un turbinio di lavoro tra fermentazione, travasi, svinature e sfecciature. A Mesagne c’è la cooperativa della Riforma Fondiaria con il vice presidente, Emanuele Guglielmi, che ha tenuto a sottolineare: “Abbiamo concluso i lavori vendemmiali da qualche giorno e stilando un primo bilancio possiamo dire di aver prodotto un 15% in meno dello scorso anno. Nonostante ciò siamo soddisfatti poiché abbiamo ottenuto un grado Babo medio di oltre 20 gradi. Purtroppo resta il grosso problema dei costi.guglielmi_emanuele_vendemmia_22.jpgvendemmia_2022.jpg

Quest’anno le uve si sono vendute mediamente a 35 euro al quintale. Chi ha avuto una produzione di circa 150 quintali per ettaro ha coperto a malapena le spese”. Poi il vice presidente ha aggiunto: “Chi, in estate, ha irrigato i vigneti ha sostenuto un costo aggiuntivo per ettaro di mille euro, chi ha vendemmiato le uve manualmente ha spesso mediamente 700 euro a ettaro. Pertanto la situazione è tragica. Se a tutto ciò aggiungiamo che il mercato è completamente fermo si comprende che il nostro futuro è nero”. Oronzo Pati è il presidente delle Cantine di San Pancrazio. “Sostanzialmente – ha detto - abbiamo prodotto gli stessi quantitativi dello scorso anno con una buona qualità e abbiamo ottenuto un grado Babo medio di 19,50”. Anche lui ci ha confidato che “il mercato del vino è completamente fermo. Fortunatamente – ha proseguito abbiamo una rete di vendita in Puglia che ci permette di esitare il nostro prodotto sia sfuso sia in bottiglie”. L’Agricola latianese è guidata dal presidente, Giuseppe Schiena. “Per fortuna - ci ha spiegato – non abbiamo subìto il calo di produzione preventivato a inizio delle operazioni vendemmiali. Anche noi abbiamo avuto un prodotto eccellente con una gradazione Babo media di 19 gradi. In ogni modo dobbiamo lamentare una stagnazione del mercato che ci preoccupa non poco”.vendemmia_2022_6.jpg

A San Donaci la Cantina sociale ha concluso la vendemmia “in maniera tranquilla”, ci ha confermato il presidente Marco Pagano: “È stata un’annata ottima perché il prodotto ha tenuto bene alle avversità climatiche al cui termine le uve vendemmiate sono risultate sane, prive di difetti o inquinanti vari. Abbiamo ottenuto una gradazione Babo media di 19,50. Pertanto avremo una buona qualità di vino”.vendemmia_2022meccanizzata_1.jpg

 

de miccolis angelini filippoLa vendemmia che si appena conclusa è stata, forse, la più difficile degli ultimi decenni. La causa di questo fiume di criticità le spiega il presidente provinciale di Coldiretti, Filippo De Miccolis Angelini.

Presidente la vendemmia 2022 si è aperta con la vendita delle uve a prezzi molto bassi.

“I prezzi delle nostre uve Igp, spesso inferiori ai 50 euro, rivelano che la logica che ha prevalso quest’anno è stata quella della speculazione passando, in meno di un anno, da una folle corsa al vino, soprattutto Primitivo, disancorata da una premialità legata alla qualità, a dei prezzi che non coprono i costi di produzione. Forse si è creduto che bastasse affibbiare il brand Puglia su di una etichetta per creare mercati infiniti e che essi potessero assorbire qualsiasi quantità disancorata dalla qualità ed a prescindere da qualsiasi strategia di valorizzazione del prodotto e del territorio”.

Questa politica speculativa ha inciso anche sulle eccellenze vinicole del territorio.

“Certamente. La verità è che si è scelta la via più semplice e di massa, svilendo eccellenze produttive come il Primitivo ed il Negroamaro, sacrificandole sull'altare delle offerte da scaffale, penalizzando pesantemente le dop, le doc, i bio e le produzioni di qualità”.

Pertanto le nostre aziende sono andate in crisi.

“I grandi player del vino hanno fiutato l'affare Puglia e si è venduto a pochi euro il sacrificio di un anno di lavoro di un intero comparto agricolo e di migliaia di famiglie di agricoltori che oggi sono nella disperazione”.

Il settore vitivinicolo ha, quindi, dimostrato poca maturità e soprattutto l'incapacità di vendere e valorizzare il proprio vino.

“Proprio così, non abbiamo saputo valorizzare il nostro capitale locale dato dal territorio, dal paesaggio, dalle tradizioni e dalla gastronomia. Con un insostituibile capitale umano che è la nostra grande tradizione agricola”.

Presidente il futuro è, pertanto, tutto nella valorizzazione del prodotto.

“Si. Il futuro è nella valorizzazione della distintività, nel recupero dello spirito cooperativistico e la tutela della filiera a partire dall'anello più debole, ma da cui parte tutto, quello della produzione in campo, dai vigneti che disegnano un paesaggio, che curano il territorio e lo rendono fruibile per il settore turistico, di quell'agricoltura che sa essere racconto, combinando varietà tradizionali e terroir, caratterizzando con autenticità e qualità il prodotto sul mercato. Bisogna mettere in campo un vero sforzo per valorizzare quell'agricoltura, che spesso è sì al centro del marketing del vino, ma che in realtà non interessa a nessuno, anzi, alla prima difficoltà è la prima che viene affossata e sulla quale si cerca di scaricare il macigno di uno scenario economico complesso”.

Gli aumenti dei costi partono prima di tutto in campo: gasolio agricolo, fitofarmaci, energia per l'irrigazione, materie prime, scarsità di manodopera, problemi che affliggono prima di tutto chi produce.

“L'agricoltore non può governare l'ingresso del prodotto sul mercato, una volta che il frutto è maturo deve raccogliere, non può attendere, e questo chi specula lo sa bene.  Per fare una vigna che dia un buon vino ci vogliono anni, investimenti, sacrifici e tanto sudore. A svendere un territorio basta un'annata. Primitivo, Negroamaro, Susumaniello sono per noi una forza trainante per un riscatto economico e sociale di interi territori, che non hanno altre carte da giocarsi. Questo settore ha bisogno di controlli, di strategia e pianificazione, di investimenti in qualità e progetti di filiera, di marketing territoriale e turismo sostenibile. Il vino pugliese deve essere vincente in campo, altrimenti sarà l'ennesima occasione persa e rimarrà solo degrado e disoccupazione”.vendemmia_2022_4.jpg

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