Venti di protesta ieri mattina a Mesagne da parte di alcuni operatori ecologici avventizi, di cui uno si è incatenato al cancello del deposito della nettezza urbana, poiché la nuova ditta, che il 1° ottobre scorso è subentrata nell’appalto, non li ha riassunti. Si tratta di operatori precari che da diversi anni lavorano a tempo determinato nelle varie ditte che si sono alternate nel servizio di raccolta dei rifiuti. L’Amministrazione comunale, da parte sua, ha spiegato che la ditta subentrante ha adottato procedure chiare, trasparenti, e concordate con le organizzazioni sindacali nell’assunzione del personale necessario. Dunque, dal 1° ottobre scorso il servizio di raccolta, spazzamento, trasporto e conferimento rifiuti solidi urbani è gestito dalla Tekra Srl di Angri, in provincia di Salerno, per un periodo di due anni, rinnovabile per un terzo, per un importo complessivo di 6 milioni 654 mila 121 euro.

Grazie alla clausola di salvaguardia il personale assunto a tempo indeterminato è stato riassunto dall’azienda subentrante. Per l’assunzione del personale a tempo determinato le ditte utilizzano, secondo le necessità temporali, una graduatoria esistente presso il Comune. La Tekra Srl, da questa graduatoria, ha già attinto per assumente 7 operai a tempo determinato per coprire alcuni servizi territoriali. Da qui la protesta dei tre operai che non si sono sentiti esclusi e non riassunti dal nuovo datore di lavoro. “Sono dieci anni che lavoro a tempo determinato con la promessa di essere assunto, non voglio aspettare qui altri anni mentre gli altri fanno i cavoli loro”, ha spiegato Emilio Profilo che, ieri mattina, in forma di protesta si è incatenato a una inferriata del deposito dei mezzi della nettezza urbana. Profilo ha contestato anche il fatto di non essere stato aggiornato sulle nuove trattative. Accanto ad Emilio c’è Ugo che ha tenuto a sottolineare come “negli ultimi anni diversi operatori ecologici sono andati in pensione e non sono stati mai rimpiazzati con altro personale a tempo indeterminato”.

Infine, Mino Quaranta, rappresentante sindacale dei Cobas, ha tenuto a sottolineare che “con l’azienda appena insediatasi abbiamo riscontrato delle difficoltà organizzative per ciò che riguarda l’inquadramento delle attività. Circostanza che vogliamo approfondire con i responsabili aziendali e con l’Amministrazione comunale per conoscere quali sono i margini esistenti per risolvere queste situazioni”. Sulla vicenda è intervenuta l’assessora all’Ecologia e Ambiente, Maria Teresa Saracino: “Le assunzioni sono state precedute da accordi sindacali e sono contenute in un verbale siglato dalle parti in causa. Per ciò che riguarda le assunzioni dei precari esse avvengono dallo scorrimento di una graduatoria stilata da tempo. Il tutto nella massima trasparenza e legalità”. Infine, i netturbini assunti con la precedente azienda a tempo indeterminato sono trepidanti perché a ieri non hanno ancora ricevuto l’ultimo stipendio, i rati della tredicesima e il trattamento di fine rapporto.   

 

 

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