Mesagne. 4 colpi di calibro 38 per intimidire commerciante In evidenza

Luglio 16, 2015 3382

commissariato-volantiUn atto intimidatorio in chiaro stile mafioso

è stato portato a segno nella serata di martedì a Mesagne, dove due sicari hanno sparato, alla presenza di gente, ben quattro colpi di pistola a un’auto in sosta. Due centauri, infatti, a bordo di uno scooter hanno esploso i colpi di pistola all’indirizzo dell’auto di un rivenditore online di autovetture. Poi sono fuggiti facendo perdere le tracce. Testimoni dell’accaduto sono stati alcuni residenti che erano seduti fuori dalla propria abitazione in cerca di un po’ di refrigerio. Sul posto sono giunti i poliziotti del locale commissariato che, dopo aver rilevato l’atto, hanno avviato le indagini nella speranza di riuscire a dare un movente alla vicenda e un volto ai postini della mala. Ancora atti d’intimidazione, dunque, a Mesagne e ancora para tra la gente. Questa volta i fatti sono accaduti in via Perugia. Una strada compresa tra via Etna e la via per Torre Santa Susanna, nelle immediate vicinanze della periferia della città. Una zona piuttosto trafficata del rione Sant’Antonio. In serata in due con il volto coperto da caschi hanno fatto più volte il giro dell’isolato per cercare di trovare il momento buono per agire. Fuori dalle abitazioni, infatti, vi erano dei cittadini seduti in cerca di un po’ di fresco. Quando si sono resi conto che potevano agire sono passati davanti all’Audi, di proprietà di un rivenditore di automobile, C.F., e hanno fatto fuoco più volte. Quattro proiettili, sparanti probabilmente con una 38 special, hanno raggiunto il finestrino laterale mandandolo in frantumi. A quel punto la missiva era stata recapitata. I due hanno dato gas allo scooter e sono fuggiti da via Torre Santa Susanna. La gente in strada è rimasta terrorizzata. Il gesto, infatti, oltre a essere grave sotto l’aspetto criminale lo è altrettanto sotto quello sociale. Il pericolo che un proiettile vagante potesse raggiungere uno dei residenti è tutt’altro che da escludere. Come la presenza in strada di bambini e ragazzi che potevano rimanere coinvolti nel raid criminale. Il proprietario dell’auto è uscito fuori ed è rimasto attonito davanti a quella missiva. E’ stato lanciato l’allarme e sul posto sono giunti i poliziotti del commissariato. A loro si è aggregata l’unità scientifica della questura di Brindisi che ha rilevato eventuali tracce lasciate sul posto dai sicari. In strada è stato trovato un frammento di bossolo. Dopo le formalità di rito il proprietario ha messo in moto l’auto e l’ha posteggiata in garage. Fin qui la cronaca dei fatti. Di più non è dato sapere poiché gli investigatori stanno lavorando per cercare di venire a capo di un gesto intimidatorio piuttosto inquietante. L’uomo è un commerciante di auto più che altro online e si è detto sbalordito da quel gesto. Tra le piste battute c’è quella sia di una vendetta, maturata in un ambito personale della vita dell’uomo, sia quella che il gesto possa collegarsi al racket delle estorsioni. C’è un’altra pista che non andrebbe trascurata. I sicari potrebbero aver sbagliato indirizzo e il messaggio era da recapitare ad altro destinatario.