Mesagne. Polemica sui dati non rilevati dell'indifferenziata In evidenza

Luglio 15, 2015 2484

rifiuti-operatore-campagnaMesagne, fanalino di coda per i dati sulla raccolta differenziata 2015.

A oggi sul sito ufficiale della regione Puglia non c’è nessun dato che possa far comprendere la situazione della raccolta differenziata a Mesagne. Contrariamente a quanto avviene in altre realtà limitrofe dove i dati sono aggiornati. Inoltre, c’è da segnalare che il Comune ha concesso, per l’ennesima volta, una proroga al contratto di gestione della raccolta dei rifiuti con l’Ati, Axa – Gial Plast, nonostante i numerosi problemi evidenziati, sia dal personale che dai passati amministratori, sull’intera gestione dei rifiuti urbani ed extraurbani. Se si dovesse misurare l’efficienza del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del Comune di Mesagne dalla lettura, sul sito della regione, dei dati della raccolta differenziata, diremmo semplicemente: Mesagne non pervenuta. Infatti, la città è l’unico paese della provincia di Brindisi di cui non si conosce l’andamento del servizio. “Ciò dipende, probabilmente, da un rapporto oramai logoro fra il gestore e il Comune di Mesagne, dove l’incomunicabilità la fa da padrona - ha spiegato Antonio Calabrese, dirigente di Progettiamo Mesagne -. Tale situazione si ripercuote inevitabilmente sulla qualità del servizio che decade giorno dopo giorno a fronte di un costo di gestione molto oneroso”. Intanto, uno dei primissimi provvedimenti firmati dal neo sindaco Molfetta è stata l’ordinanza contingibile e urgente, 10 del 30 giugno 2015 riguardante l’espletamento del servizio rifiuti. “I vizi di tale ordinanza – ha continuato Calabrese - sono da ricercarsi innanzitutto nel contenuto dell’atto perché trattasi di un’ennesima proroga, la quinta, di un contratto dichiarato illegittimo dall’Autorità di controllo sui pubblici appalti nel febbraio del 2013”. Il legislatore ha chiarito con il decreto legge 90 del 2008 che le ordinanze contingibili e urgenti possono essere reiterate per un periodo non superiore a 18 mesi, periodo scaduto, per la gestione dei rifiuti mesagnesi, il 31 dicembre 2014. Dopo tale periodo, la norma prevede, laddove vi siano motivi urgenti, che sia il presidente della Regione, di concerto con il ministro dell'Ambiente, e non il sindaco, a emanare un ulteriore provvedimento. “Come se ciò non bastasse, va sottolineato anche l’illegittimo adeguamento del canone avvenuto a gennaio 2015, di circa 75 mila euro annui, a favore della ditta appaltatrice”, ha fatto rilevare Calabrese. “Cosa assolutamente non prevista – ha continuato - infatti, la proroga, che già di per sé è palesemente illegittima, in questi casi, sarebbe dovuta avvenire agli stessi patti e condizioni del contratto originario o al massimo con una riduzione del canone del 5% così come prevede la legislazione sulla spending review”. “I dati della raccolta differenziata ci sono – ha spiegato il sindaco Pompeo Molfetta – può darsi che si tratti solo di una svista in fase di trasmissione”. Per ciò che riguarda la proroga del contratto il sindaco ha assicurato che “la gara di appalto è stata già bandita dall’Aro e la gestione è stata rinnovata all’Ati per ragioni di salute pubblica”. 

Ultima modifica il Mercoledì, 15 Luglio 2015 08:21