Uil Pensionati sulla riforma delle pensioni

Tindaro Giunta Febbraio 20, 2015 2006

uil pensionati logo 2013È inquietante pensare che al centro del dibattito di tanti politici, vi sia “il continuare a riproporre la necessità di porre mano al sistema pensionistico” solo nell’intento di danneggiare i diritti acquisiti o in un compromesso a ribasso per i pensionati.

La Legge varata nel 2011 dall’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero è stata approvata solo per “fare cassa” ed ancora oggi, purtroppo, è difesa dal ministro Padoan.

I dati dell’Inps sono eloquenti:

il 43% dei pensionati prende meno di mille euro al mese,

2 milioni di persone sono sotto 500 euro,

mentre centomila pensionati costano 13 miliardi di euro all’anno come una finanziaria.

Il ministro Poletti e il presidente dell’Inps Tito Boeri sono salutati come i nuovi “intermediari” in questa nuova fase previdenziale. I confronti sono nella proposizione di una “controriforma” o in un sistema di correttivi al sistema pensionistico. La caduta è nell’introduzione del metodo contributivo che ha causato l’allungamento dell’età pensionabile per tutti provocando, senza aver consultato il sindacato, migliaia di esodati, ai quali lo Stato non è più riuscito ad assicurare un’uscita dal mercato del lavoro dignitosa. Le conseguenze per i giovani sono state e sono tuttora molto gravi. Non si vince ad inserirli in un contesto lavorativo e non si garantisce un futuro previdenziale, dovuto a coefficienti di calcolo utilizzati in modo punitivo.

La Uil pensionati di Brindisi crede in un futuro del sistema previdenziale italiano più equo e giusto. La promozione è nell’equità e sostenibilità del sistema, che possa garantire i diritti acquisiti di coloro che hanno versato i contributi. Si chiede l’installazione di un tetto di soglia di pensione che sia costruita non in assegni o vitalizi d’oro (come quelli dei politici, dei finanzieri, dei magistrati o dirigenti ospedalieri e previdenziali), ma che sia equa e giusta tale da garantire, dopo un vissuto di lavoro, più serenità e dignità di stili di vita.

Occorre mettere da parte la riforma Monti/Fornero e pensare su ciò che “c’è da fare” sapendo “guardare oltre” nella tutela dei diritti acquisiti e delle prestazioni sociali ed assistenziali dei lavoratori e dei pensionati. Scovare le ingiustizie passando al setaccio le pensioni d’oro è importante, ma in particolare nel rispetto di ciò che è stato versato evitando distorsioni e differenze sociali e limitando regalie indebite a spese della collettività. È prioritario per questo, secondo la Uil pensionati, mettere un tetto per gli assegni previdenziali futuri in tutti i settori evitando più redditi previdenziali d’oro. Restano per il Governo le proposte quota 96/100, pensione flessibile e prestito pensionistico cancellando le decurtazioni penalizzate fino al 6% per le circa 25 mila persone.

Il presidente Damiano prevede l’uscita anticipata con un minimo di 60 anni di età e 40 di contributi, oppure 61 anni di età e 39 anni di versamenti contributivi o ancora, 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contribuzione. Una proposta, che prevede costi da 2,5 a 11 miliardi di euro. Una novità potrebbe essere “l’opzione donna Inps, un regime sperimentale che permetterebbe alle donne con almeno 35 anni di contributi e 57 anni e tre mesi di età di poter accedere alla pensione anticipata utilizzando il sistema contributivo per il calcolo dell’assegno pensionistico. Per le donne, oggi, lo scotto da pagare è di vedersi ridurre l’assegno di circa il 20 per cento. Proposte per la costruzione di una riforma delle pensioni 2015 ampia e articolata, che il governo Renzi si troverà dal mese di marzo e che il sindacato chiede di essere un interlocutore autorevole. Il sindacato demanda al governo di procedere verso una maggiore tutela delle prestazioni sociali ed assistenziali dei lavoratori e dei pensionati italiani invocando un tavolo di confronto serio sulle modifiche alla legge Fornero.

La Uil pensionati informa inoltre che, da molti anni, si batte contro i veri privilegi previdenziali, con proposte precise che non sono mai state accolte dai Governi e dal Parlamento. Salvaguardare i diritti acquisiti non è difendere privilegi, ma è, per il sindacato, un basilare principio di legalità. Non si possono cambiare le carte in tavola a partita già iniziata o già giocata. Cosa diremmo se dopo aver stipulato un’assicurazione sulla vita, alla fine ci dicessero che le regole sono cambiate e non abbiamo più diritto al premio precedentemente stabilito, in base al quale abbiamo pagato per anni?

Un altro aspetto fondamentale per fare chiarezza sulla spesa previdenziale italiana è attuare finalmente una vera separazione della previdenza dall’assistenza e contabilizzare le tasse che i pensionati pagano e che sono tra le più alte d’Europa. La Uil pensionati di Brindisi invita il neo Presidente dell’Inps Boeri a cominciare ad attuare questi provvedimenti, invece di pensare a fare nuovamente cassa con le pensioni di chi ha lavorato per anni e pagato anni di contributi. È necessario inoltre fare chiarezza sul deficit dell’ex Inpdap, obbligando le amministrazioni pubbliche (spesso strette da tagli di bilancio imposti dallo Stato centrale) a pagare i contributi previdenziali per i loro dipendenti.

Oggi tutte le pensioni sono calcolate con il sistema contributivo e correlate alla speranza di vita. Il sistema non solo è sostenibile, ma rischia addirittura di produrre nel futuro pensioni inadeguate. Un aspetto fondamentale per la sostenibilità del sistema pensionistico è oggi l’incremento del Pil e dell’occupazione. Se il Pil e l’occupazione non cresceranno, allora sì che ci saranno problemi di sostenibilità del sistema e difficoltà a pagare le pensioni in essere. Governo e Parlamento si concentrino su questo. Le risorse per far ripartire il Paese – secondo la Uil pensionati, si possono e si devono trovare: dall’evasione e dall’elusione fiscale e contributiva; dalla lotta alla corruzione; dalla riduzione dei livelli istituzionali; dalla riorganizzazione della spesa pubblica e dalla lotta agli sprechi; dall’unificazione dei centri di spesa. Ci diano ascolto e abbandonino idee dannose e punitive per cittadini incolpevoli”.

Il segretario provinciale
Tindaro Giunta

Ultima modifica il Venerdì, 20 Febbraio 2015 15:14