Tentato furto nella zona industriale di Mesagne: tre giovani arrestati e subito rilasciati In evidenza

Settembre 06, 2025 1965

Un solare pomeriggio settembrino si è trasformato in un guaio giudiziario per cinque ragazzi arrivati da Grottaglie, in provincia di Taranto, che venerdì hanno attirato l’attenzione delle forze dell’ordine per un episodio di microcriminalità. Tre di loro, due ragazze di 19 anni e un ragazzo di 18, sono stati arrestati dai carabinieri della stazione di Mesagne, al comando del luogotenente Luigi D’Oria, con l’accusa di furto aggravato all’interno del megastore “Action”, inaugurato soltanto lo scorso maggio nella zona industriale della città brindisina. Secondo quanto ricostruito, il gruppo era giunto nel primo pomeriggio a bordo di un’auto, parcheggiata poco distante dall’ingresso del punto vendita. Una volta all’interno, i ragazzi hanno iniziato a girare tra gli scaffali, mescolandosi agli altri clienti. L’atteggiamento di alcuni di loro, però, non è passato inosservato alle telecamere di videosorveglianza e agli addetti alla sicurezza. In particolare, due delle ragazze avevano preso a riempire le proprie borse con articoli di cancelleria, piccoli accessori per telefoni cellulari e altri oggetti di modesto valore commerciale, ma ugualmente tutelati dalla legge. Il sistema di controllo ha immediatamente inviato la segnalazione alla centrale operativa, che a sua volta ha allertato i carabinieri di Mesagne. Le pattuglie sono arrivate in pochi minuti, sorprendendo i giovani ancora all’interno del negozio. Dopo averli fermati, i militari li hanno identificati e accompagnati in caserma per ulteriori accertamenti, avvalendosi anche della collaborazione di volanti del locale commissariato di polizia. Durante la perquisizione personale, i sospetti si sono trasformati in certezze: in possesso di tre dei ragazzi sono stati trovati gli articoli sottratti dagli scaffali poco prima. Di fronte all’evidenza, i carabinieri hanno proceduto con l’arresto delle due diciannovenni e del diciottenne, mentre gli altri due giovani che li accompagnavano sono risultati estranei ai fatti e non hanno subito conseguenze. La vicenda, tuttavia, ha avuto un epilogo rapido. Dopo la notifica dell’arresto, il fascicolo è passato alla Procura della Repubblica di Brindisi. Il magistrato di turno, valutata la dinamica e il modesto valore della refurtiva, ha disposto la scarcerazione dei tre indagati. Il provvedimento è stato emesso in base all’articolo 121 del Codice di Procedura Penale, che permette al pubblico ministero di liberare l’arrestato quando non si ravvisa la necessità di applicare misure cautelari, lasciando però al giudice per le indagini preliminari il compito di fissare un’udienza di convalida. I tre giovani, dunque, sono tornati in libertà poche ore dopo l’accaduto, ma dovranno comunque affrontare un procedimento penale per furto. Per loro si prospetta ora una fase delicata, durante la quale potranno presentare la propria versione dei fatti e, se possibile, tentare di ridimensionare la propria posizione. La scelta del magistrato di non applicare misure cautelari severe risponde a criteri di proporzionalità, ma resta il monito: anche un furto di piccolo valore può portare a un arresto, a un procedimento giudiziario e a una macchia nel proprio percorso personale.

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Ultima modifica il Lunedì, 08 Settembre 2025 15:27