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Omicidio di Carlo Giannini. I familiari sono a sheffield

Maggio 17, 2022 1368
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Sono trascorsi sei giorni dall’omicidio di Carlo Giannini, avvenuta nella notte a cavallo tra l’11 e il 12 maggio scorsi, che ancora non si sa nulla sia sull’identità del killer che ha accoltellato il giovane sia sul movente di tale efferato gesto. Oscura la dinamica che potrà essere chiarita solo dopo l’autopsia anche se la polizia inglese sta indagando per omicidio. Insomma, al momento non c’è nessuna certezza su questa vicenda. Ecco perché ieri pomeriggio la signora Valentina Argentiero, cognata di Carlo, ha preso un volo per Manchester e da lì ha raggiunto Sheffield, nel South Yorkshire, dove da alcuni giorni si trova Stefano, suo marito e fratello di Carlo. Lo scopo è di ascoltare direttamente dagli investigatori a che punto sono le indagini. Nulla è stato scritto di nuovo sul sito della Police South Yorkshire che il 12 maggio scorso aveva postato la notizia del rinvenimento del corpo di Carlo.

La polizia inglese, in quella occasione, aveva rivolto un appello a chi avesse visto qualcosa o fosse a conoscenza dei fatti accaduti di contattarla, anche anonimamente, per riferire le informazioni. Evidentemente si tratta di indagini difficili che si avvarranno dell’esame autoptico per avere una serie di risposte. Come, se sarà confermato l’accoltellamento, quanti fendenti sono stati sferrati e con che tipo di arma. Informazioni necessarie agli investigatori per comporre un quadro degli accadimenti e iniziare a dare una fisionomia al killer. Per cercare di comprendere qualcosa in più ieri pomeriggio la cognata di Carlo, Valentina, ha raggiunto Sheffield. “Spero di avere risposte che facciano chiarezza sulla morte di Carlo”, ha più volte ribadito. L’omicidio del Giannini è avvenuto giovedì scorso in Manor Fields Park, fuori City Road, in un grande parco ai margini di un cimitero. Il corpo del giovane è stato rinvenuto da un signore che passeggiava nel parco e lo ha trovato riverso per terra. Immediato l’allarme e l’intervento della polizia di Sheffield.

Il 34enne mesagnese viveva ormai da diversi mesi in Inghilterra, dove svolgeva la professione di pizzaiolo in un locale di Sheffield, nel South Yorkshire. Nel dicembre del 2020, in piena pandemia, si era stabilito in Germania, a Titisee-Neustadt, nella foresta nera, dove aveva aperto una pizzeria insieme al fratello Stefano e alla cognata Valentina. Lo avevano chiamato “La spiga d’oro”, per ricordare i campi dorati di grano che l’estate caratterizzano il panorama delle campagne mesagnesi. “Volevamo accompagnare i nostri clienti in un viaggio immaginario nella nostra terra, attraverso sapori e profumi inconfondibili”, aveva detto Carlo a quanti gli chiedevano il perché di quel nome dato al locale. Dopo alcuni mesi di lavoro e soddisfazioni aveva deciso di fare ritorno in Gran Bretagna. Aveva trovato lavoro come pizzaiolo a sheffield. Poi il tragico epilogo di una vicenda tuttora oscura che ha portato al suo omicidio.

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