Mesagne. Crisi aziendale, licenziati in 9 con WhatsApp

Gennaio 19, 2022 1283

Risveglio amaro quello di ieri per nove dipendenti delle Officine Birrai Srl, con punti vendita presso gli ipermercati di Mesagne e Brindisi, che hanno ricevuto per whatsApp il licenziamento deciso dall’azienda per cessazione dell'attività. Nove dipendenti, nove famiglie, che dall’oggi al domani si sono trovati senza lavoro e senza stipendio. Soprattutto nessuno dei dirigenti aziendali si è presentato ieri presso i punti vendita per spiegare i motivi del licenziamento. Solo una fredda comunicazione istituzionale inviata, peraltro, via etere. La società “Officine Birrai” con sede in Lecce venerdì scorso ha avviato la procedura di licenziamento inviando all’Inps, all’Ispettorato del lavoro, alla Regione Puglia, alla Cisal la nota con la quale ha comunicato il licenziamento.

Nella stessa si legge: “In ottemperanza a quanto previsto dall'articolo 24, comma i e dell'articolo 4, comma 2, della legge 23 luglio 1991, nr. 223, relativo ai licenziamenti collettivi per riduzione di personale, con la presente comunichiamo che la scrivente società Officine Birrai Srl con sede in Lecce, Via G. D'Annunzio, esercente l'attività di ristorazione con somministrazione, a causa della chiusura di due punti ristoro, corrispondenti a due unità operative presso i centri commerciali di Brindisi e Mesagne, è costretta a procedere al licenziamento del personale ivi impiegato, non essendoci la possibilità di collocamento altrove”. L’azienda nella sua missiva epistolare ha aggiunto: “Conseguentemente si rende necessario procedere al licenziamento per cessazione dell'attività di complessive 9 unità lavorative, resesi definitivamente in esubero, su un organico complessivo di 48 dipendenti in forza”. Le mansioni del personale in esubero sono 4 commessi di banco; 2 impiegati amministrativi; 1 pizzaiolo; 1 aiuto pizzaiolo e 1 addetto a servizi di cucina. Le “Officine birrai” hanno chiarito che “iI provvedimento risulta inevitabile e non ulteriormente differibile considerato gli esuberi hanno carattere strutturale, il che non consente la prosecuzione, neanche parziale, dei rapporti di lavoro. Non risultano, pertanto, allo stato percorribili misure alternative al licenziamento collettivo del personale impiegato nelle unità operative indicate”.

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Ultima modifica il Mercoledì, 19 Gennaio 2022 11:56