300 milioni per Xylella: però solo per olivicoltori

Dicembre 10, 2019 1383

olivo300 milioni di euro di Fondi CIPE

destinati dal Decreto Emergenze all’area infetta da Xylella fastidiosa devono andare solo ed esclusivamente ad agricoltori e frantoiani per far ripartire la filiera produttiva in Salento, attraverso strumenti che non ritardino ulteriormente dopo 6 anni il disastro colposo perpetrato a causa dell’infezione. E’ quanto ribadito da Coldiretti Puglia nel corso dell’incontro convocato dalla Regione Puglia sulla rigenerazione olivicola. “Utile il tavolo di confronto al Ministero dell’Agricoltura, dove è stata presentata una bozza di Decreto applicativo che va nella direzione giusta. Incontrovertibile lo scenario della filiera olivicola a Lecce, dove nella campagna olearia 2019-2020 abbiamo assistito il crollo del 90% di olive e olio rispetto alle medie storiche”, dice il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia. “La produzione di olive Cellina e Ogliarola è azzerata e risultano produttive – aggiunge il presidente Muraglia - solo le piante di Leccino, con l’effetto a catena su oltre 100 frantoi che hanno lasciato i battenti serrati. La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l'Italia potesse conoscere, che ‘cammina’ ad una velocità impressionante, considerato che in 6 anni il danno del patrimonio olivetato ha superato 1,6 miliardi di euro. Alle aziende e ai frantoi non è arrivato ancora un euro per ripartire, una vergogna se si pensa che le risorse ci sono e si continua a perdere tempo inutilmente”. “Il tavolo regionale è apparso disordinato rispetto alle priorità imposte dalla catastrofe avvenuta in provincia di Lecce e all’accelerata da dare alla spesa delle risorse stanziate. Gli olivicoltori sono allo stremo perché la produzione è azzerata e molti frantoiani hanno deciso di non mettere in moto gli impianti, perché l’apertura senza molitura di olive significherebbe sobbarcarsi gravosi quanto inutili costi di manutenzione di attrezzature e personale”, è stato l’allarme lanciato da Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Lecce. A causa della Xylella fastidiosa sono andate perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce con il crollo del 73% della produzione di olio di oliva nell'ultimo anno, secondo un’analisi elaborata da Coldiretti Puglia sulla base dei dati del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN). “Da quando è stata confermata la presenza della Xylella fastidiosa a Lecce - ha continuato Cantele - la produzione di olio ha subito un trend negativo irreversibile, con il minimo storico di 5.295 tonnellate prodotte nell’ultima campagna 2018/2019. L’avanzata della malattia ha lasciato milioni di ulivi secchi dietro di sé, come rappresentato dalla perdita produttiva che si è allargata a macchia d’olio, man mano che la Xylella ‘camminava’ indisturbata sul territorio. Il contagio in 6 anni inesorabilmente si è spostato a nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese”, ha concluso il presidente Cantele. Agricoltori senza reddito da 6 anni, milioni di ulivi secchi, frantoi svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, 5mila posti di lavoro persi nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – denuncia Coldiretti Puglia - se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento.