Coldiretti cerca soluzioni per le avversità atmosferiche

Tranquillino Cavallo Novembre 18, 2019 1211

vigneto piegatoPer i prossimi anni lo scenario che si paventa

de Miccolis Angelini filippo coldiretti 1sul Pianeta agricolo della provincia di Brindisi è tutt’altro che roseo. Ne parliamo con il presidente provinciale della Coldiretti, Filippo De Miccolis Angelini.
Buongiorno presidente, le avversità atmosferiche sono divenute un flagello per la nostra agricoltura.

“Decisamente. I cambiamenti climatici divengono sempre più una emergenza per chi dalla campagna trae il proprio reddito,dal 1° agosto ad oggi si sono verificati 36 eventi estremi in Puglia a cui vanno ad aggiungersi i fenomeni eccezionali registrati a novembre che hanno colpito duramente il sud brindisino ed il resto del Salento”.

Si può già fare un primo bilancio in migliaia di euro dei danni causati nel comparto agricolo e zootecnico?
“Quantificare i danni non è semplice e richiede tempo, ma soprattutto la collaborazione degli agricoltori, i quali sono stati danneggiati spesso a macchia di leopardo e sono molto sconfortati dagli aspetti burocratici a dalla difficoltà nell’avere risarcimenti per i danni subiti. Il sistema delle assicurazioni volontarie risulta per molti troppo oneroso e farraginoso nei risarcimenti, mentre il sistema della legge 102, legato alle calamità, risulta non allineato con il cambiamento climatico in atto e con la frequenza e tipologia di danno provocato dal maltempo”.
raccolta olive manuale 1
Le opere dei Consorzi di bonifica funzionano nel nostro territorio per trattenere l’acqua piovana ed erogarla in un secondo momento?
“Assolutamente no e ciò è una parte del problema. I consorzi di bonifica non eseguono da decine di anni la manutenzione ordinaria, figuriamoci quelle opere di manutenzione straordinaria ed investimenti di cui l’agricoltura ed il territorio necessitano per una razionale gestione delle acque e per dare un futuro a questa terra sempre meno competitiva”.
La Regione Puglia in cosa ha sbagliato nulla pianificazione gestionale dell’agricoltura salentina?
“Purtroppo tutto. Innanzitutto non ha messo l’agricoltura al centro del dibattito politico ed economico, nonché delle risorse da destinare, acqua per prima. L’agricoltura è fatta di pianificazione, spesso a lungo termine. È fatta di gestione razionale delle risorse e di conoscenza dell’orografia del territorio e dei mercati. Il fallimento del Psr rappresenta una grave disfatta per i tanti giovani che vedevano nell’agricoltura un possibile futuro e per le aziende che in esso trovavano un elemento di competitività in un mercato che si fa sempre più spietato e globale. Ultima, ma non per importanza, la gestione della batteriosi Xylella. Vedere ciò che è successo nel Salento e sta avvenendo ai meravigliosi ulivi di Carovigno, Ostuni, Fasano è inaccettabile”.
raccolta olive manuale 2Non pensa che bisogna avviare uno studio del territorio per discutere su nuove colture resistenti a questi eventi estremi?
“Il futuro agricolo della Puglia senza l’olivicoltura è impensabile, come è impensabile un futuro solo olivicolo su solo due varietà resistenti e non immuni. Non pensare ad altre filiere significa intraprendere una strada rischiosa e dal futuro altamente incerto. Abbiamo il dovere di trovare altre filiere che si integrino con il paesaggio e la nostra tradizione agricola, ma che costituiscano momento di innovazione e che abbiamo riscontro positivo nel mercato. Conoscenza del territorio e delle risorse, un piano della gestione delle acque meteoriche e reflue, biodiversità e sperimentazione in campo, accordi di filiera, attenzione al paesaggio, rappresentano gli elementi indispensabili per dare un futuro agricolo a questa terra”.