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Mesagne. Dopo l'apertura dell'ospedale di comunità gli specialisti frenano In evidenza

Febbraio 26, 2018 2254
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ospedale di comunita ingressoA pochi giorni dall'avvio dell'ospedale di comunità di Mesagne

iniziano i primi problemi. Questa volta non sono legati ad autorizzazioni regionali bensì alla disponibilità dei medici specialisti che, senza essere stati avvertiti, e probabilmente né remunerati a parte, si sono viste aumentate le visite di controllo proprio da parte di quei pazienti ricoverati in osservazione nell'ospedale di comunità. Si apre, così, un nuovo fronte di disagi su cui i dirigenti dell'Asl sono stati chiamati a intervenire e risolvere quanto prima. Il 13 febbraio scorso, dopo quattro mesi di attesa dalla sua inaugurazione, finalmente ha aperto i battenti l'ospedale di comunità con il ricovero dei primi due pazienti. Cui nei giorni successivi ne sono seguiti altri. La macchina organizzativa, da quella medica a quella logistica della distribuzione del cibo, ha funzionato molto bene e le persone si sono sentite accolte e seguite professionalmente durante la terapia cui sono stati sottoposti dai loro medici di base. I primi disagi, però, sono iniziati a sorgere quando i medici di famiglia hanno prescritto delle consulenze specialistiche da svolgersi in loco con il personale medico disponibile negli ambulatori. Il problema è che in questo modo c'è un aumento di carico di lavoro non preventivato da parte degli specialisti che, davanti a queste richieste, hanno iniziato a borbottare. In questo modo uno dei problemi da affrontare per la gestione dell'ospedale di comunità è emerso ed è stato posto all'attenzione dei dirigenti sanitari. Nei giorni sporsi, Mimmo Stella, referente per la sanità della Cgil, in un suo intervento rivolto al direttore generale dell'Asl, aveva profetizzato: «La riconversione e riqualificazione delle strutture sanitarie di Mesagne, Fasano e San Pietro Vernotico, dovrebbero presentare le caratteristiche di un Presidio polifunzionale in grado di erogare servizi necessari ai territori di riferimento: gestione delle emergenze/urgenze, continuità assistenziale, cure primarie, prevenzione e riabilitazione, prestazioni socio-sanitarie integrate, prestazioni di medicina e pediatria generale, servizi di radiologia, prestazioni ambulatoriali specialistiche, e a ciclo diurno, i day service». Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, che nel recente incontro con il direttore dell'Asl ha sottolineato che «ancora una volta la necessità inderogabile di portare a compimento, nel più breve tempo possibile, l’attivazione dei Pta di Mesagne, Fasano e S. Pietro, di aumentare il numero di posti letto degli ospedali di comunità e di potenziare tutti i servizi ambulatoriali previsti dal Piano di Riordino. Questi sono gli unici passaggi che consentirebbero di decongestionare gli ospedali di Brindisi, Francavilla e Ostuni oggi in grandissima difficoltà». 

Redazione

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