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Mesagne. Dopo i benzinai protestano i fruttivendoli stanziali

Novembre 08, 2017 1637
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frutta e verduraA Mesagne monta la protesta dei fruttivendoli

con attività stanziale verso i colleghi abusivi o con autorizzazioni ambulanti, come nel caso di viale Indipendenza, a causa di quella che loro hanno etichettato come "una perdurante discriminazione". Soprattutto sul fronte dei controlli sanitari e stradali. Motivi per i quali si sono detti pronti a consegnare, simbolicamente, le chiavi delle loro attività al sindaco Molfetta. “L’Amministrazione comunale ci discrimina poiché continua a rilasciare autorizzazioni per la vendita di frutta e verdura in modo ambulante - hanno sbottato alcuni fruttivendoli - mentre noi che abbiamo le postazioni fisse in negozi non siamo presi in considerazione”. Dopo la protesta dei benzinai, preoccupati per l'apertura di un nuovo punto di distribuzione nei pressi del centro commerciale, adesso sono i fruttivendoli stanziali a scendere in campo e chiedere all'Amministrazione un incontro per chiarire le varie problematiche. «Se questa situazione non si risolverà - hanno aggiunto - consegneremo al sindaco le chiavi delle nostre attività e gli chiederemo di trasformarci in venditori ambulanti con postazione fissa”. “Il martedì in Piazza Gioberti vendono i produttori di Campagna Amica i cui prodotti andrebbero controllati dalle autorità competenti per vedere se provengono davvero da produzione aziendale oppure sono acquistati su altri mercati - hanno messo in rilievo i fruttivendoli -. Spesso noi siamo sottoposti a controlli da parte della guardia di finanza, dagli ispettori dell’Asl, dallo spesal, dal Comune. Per le utenze spendiamo fior di quattrini, siamo schiacciati dalle tasse, paghiamo tutto, anche l’aria che respiriamo. Gli ambulanti molte di queste uscite, e controlli, non le hanno per cui possono permettersi di vendere a prezzi concorrenziali. Non parliamo poi dei grossi problemi di viabilità e traffico sui quali i nostri amministratori o non vedono o sorvolano tranquillamente. Davanti a questo scenario è meglio chiudere bottega e lavorare come ambulanti”, hanno concluso i commercianti.  

Redazione

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