Mesagne. Roberto Sabato parla degli arresti degli ultrà In evidenza

Giugno 17, 2017 2468

sabato robertoNon ha gioito Roberto Sabato quando ha appreso la notizia

dell’arresto di alcuni ultrà napoletani sospettati di essere gli autori del pestaggio che lo ha riguardato avvenuto in una stazione di servizio lungo l’autostrada Roma-Napoli in territorio di Anagni. C’è, al contrario, la consapevolezza di essere sfuggito a un agguato che, da come è stato portato a segno, poteva avere conseguenze ben più gravi. In questi giorni si trova in Grecia per alcuni giorni di riposo prima di riprendere il lavoro che lo porta in giro per il mondo. E’ cortese ma con abilità dribbla le interviste. I suoi legali gli hanno consigliato di non stare sotto i riflettori poiché il processo penale che scaturirà dalla vicenda sarà particolarmente spigoloso. Ogni parola detta, e scritta, potrebbe compromettere la vicenda. In ogni modo Roberto ha fatto una breve dichiarazione che ha affidato a un social network. ”In quanto ai fatti accaduti oggi – ha scritto – non rilascio dichiarazioni sui social e agli organi di stampa. Tuttavia, di due cose sono contento. La prima, quella più importante, è che siamo vivi. La seconda è che il video che sta girando in tutta Italia, e online, dimostra veramente come sono andati i fatti. Nessuno ha provocato nessuno. Grazie a tutti”. Il video di cui parla Roberto è quello che la Digos ha acquisito dal servizio di videosorveglianza della stazione di servizio ed ha scansionato fotogramma per fotogramma per individuare gli aggressori. Al momento, oltre ai tre arresti, vi sarebbero una quindicina d’indagati su cui, nei prossimi giorni, potrebbero essere emessi ulteriori provvedimenti giudiziari. Roberto Sabato è particolarmente contento che la polizia abbia diffuso il video poi chiarisce gran parte della dinamica. Lui non lo vuole commentare poiché ha timore che le sue dichiarazioni possano essere utilizzate dai legali degli ultrà in fase di giudizio penale. E’ soddisfatto poiché il video ha confermato le dichiarazioni che ha reso agli investigatori dal letto dell’ospedale in cui era finito dopo il pestaggio.