Il Comune di Mesagne paga retta per ospite deceduto da tempo. I Nas indagano

Gennaio 31, 2017 1184

carabinieri nasAperta dalla Procura di Brindisi un’indagine

sulle rette che il Comune di Mesagne avrebbe pagato ad alcune residenze che ospitano anziani anche quando questi sono deceduti da tempo. Per tale motivo ieri mattina i carabinieri del Nas, il Nucleo antisofisticazioni della sanità, sono arrivati al Comune per acquisire documenti in riferimento alla vicenda del pagamento di alcune rette per un anziano risultato deceduto e ospitato in una Residenza socio Sanitaria della città. La notizia è stata confermata dal primo cittadino, Pompeo Molfetta, ieri sera durante i lavori del Consiglio Comunale. Il sindaco, rispondendo a una domanda di attualità presentata dal Consigliere del Pd, Fernando Orsini, che chiedeva informazioni ha confermato la notizia e comunicato della visita dei militari dell’Arma negli uffici comunali per l’acquisizione di ulteriori documenti. Il riferimento è alla vicenda del pagamento di alcune rette, probabilmente non dovute, a una casa di riposo mesagnese per degli ospiti anziani risultati deceduti. All’origine di questa vicenda ci sarebbe stata una verifica partita dall’ufficio Servizi sociali a causa di una mancata corrispondenza tra persone dichiarate viventi dalla casa di riposo per cui erano state percepite delle rette e gli stessi nominativi, o lo stesso nominativo, inserito nel registro delle persone defunte dell’anagrafe comunale. In quell’occasione la struttura comunale chiese spiegazioni alla residenza protetta con lettera scritta e ne nacque un ravvedimento da parte di quest’ultima con il conseguente riversamento nelle casse comunali delle somme percepite. Per questo il dubbio è se si tratta di un errore materiale o di altro. Il primo cittadino nelle ultime ore ha chiesto un report dettagliato su ciò che sarebbe accaduto nei mesi scorsi per capire cosa non ha funzionato tra ufficio e società privata. La puntualità e la scrupolosità del sindaco è stata rivolta soprattutto nel verificare se quelle somme fossero rientrate o meno. Il primo cittadino ha spiegato come la vicenda del pagamento della retta per il ricovero di un anziano ospitato in una Rssa di Mesagne risalga al 2016. L’uomo era deceduto a luglio del 2015 e il Comune ha pagato la retta fino a febbraio 2016. Il 5 aprile 2016 la dirigente del servizio politiche e solidarietà sociali, a seguito di verifiche avviate nel mese di marzo 2016 per quanto riguarda la quota di compartecipazione dell’ente scrisse una lettera per evidenziare l’anomalia al soggetto gestore della Rssa. La responsabile del servizio chiese alla società privata di fornire immediate giustificazioni. La ditta immediatamente inviò una lettera di risposta facendo chiarezza sulla vicenda definendola un “semplice errore materiale”. La Rssa avrebbe provveduto a sanare l’indebito incasso pari a 4.360 euro restituendo la somma nelle casse del Comune. Poi ieri mattina l’arrivo dei carabinieri e l’acquisizione della documentazione riguardante le case di riposo presenti a Mesagne per verificare se ci sono altri casi di ospiti deceduti su cui si continua a percepire la retta pubblica.  

Ultima modifica il Martedì, 31 Gennaio 2017 09:57