Secondo l'ultimo report a cura dell'Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl Brindisi, dal 27 dicembre 2020 al 30 settembre 2021 sono state somministrate 574.807 dosi di vaccino, di cui 305.961 prime dosi, 267.834 seconde dosi e 1.012 terze dosi. Mediamente sono state somministrate 2.136,8 dosi per giornata di vaccinazione.

Il 68,5% (209.483) delle prime dosi somministrate è rappresentato da Pfizer, il 14,6% (44.511) da AstraZeneca, il 13,1% (40.039) da Moderna e il 3,9% (11.928) da Janssen (Johnson&Johnson).

Il dato delle prime dosi risulta così distribuito: il 49,7% a persone al di sotto dei 60 anni; il 26,8% agli anziani, il 13,3% ai soggetti fragili; il 4,4% al personale sanitario; il 2,8% al personale scolastico; l’1,2% alle forze dell'ordine; l’1,8% ad altre categorie. Questa, invece, la distribuzione delle seconde dosi: per il 50,5% ai soggetti al di sotto dei 60 anni; per il 28% agli anziani; per il 12% ai soggetti fragili; per il 4,7% al personale sanitario; per il 2,9% al personale scolastico; per l'1,2% alle forze dell'ordine; per lo 0,7% alle altre categorie. Tutte le terze dosi sono state somministrate a soggetti immunocompromessi.

Fino al 30 settembre i residenti o domiciliati in provincia di Brindisi vaccinati con la prima dose sono 295.599 e di questi 261.636 con la seconda dose, con una copertura vaccinale pari rispettivamente all'85,2% e al 75,4%. I residenti affetti da patologia immunodepressiva vaccinati con terza dose sono 1.059. La copertura vaccinale con la prima dose relativa ai residenti con più di 80 anni di età è pari al 96,3% e al 92,7% per il ciclo completo.

Sono 67.597 le dosi erogate finora dai medici di medicina generale, di cui 15.487 (22,9%) in ambito domiciliare. Il 18,5% (12.478) delle dosi è stato somministrato a soggetti over 80, il 26,1% (17.669) a soggetti tra 70 e 79 anni, il 27,4% (18.514) a soggetti della fascia 60-69 anni e il 28% (18.936) a soggetti sotto i 60 anni. I soggetti fragili rappresentano la categoria a rischio vaccinata prevalentemente dai medici di famiglia (47.850; 70,8%), seguita dai soggetti con età superiore a 60 anni (13.382; 19,8%), dai caregiver (1.314; 1,9%) e da altre categorie (5.051; 7,5%).

2021 10 01 181931

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi, domenica 28 febbraio 2021 in Puglia, sono stati registrati 7692  test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.053 casi positivi: 573 in provincia di Bari, 27 in provincia di Brindisi, 132 nella provincia BAT, 182 in provincia di Foggia, 69 in provincia di Lecce, 66 in provincia di Taranto, 5 casi di provincia di residenza non nota. 1 caso di residente fuori regione è stato attribuito e riclassificato.

Sono stati registrati 16 decessi: 5 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 3 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.557.266 test.

110.046 sono i pazienti guariti.

33.081 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 147.050, così suddivisi:

56.355 nella Provincia di Bari;

15.646 nella Provincia di Bat;

10.830 nella Provincia di Brindisi;

29.497 nella Provincia di Foggia;

12.440 nella Provincia di Lecce;

21.526 nella Provincia di Taranto;

582 attribuiti a residenti fuori regione;

174 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 3 gennaio 2021 in provincia di Brindisi risultano positivi 975 soggetti, di cui 522 donne (53,5%), e 453 uomini (46,5%) con età mediana di 46 anni.

I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 478 (49%), “contatto con caso accertato” 372 (38,2%), “screening” 68 casi (7%), “rientro da area a rischio” 10 (1%) e “soggetto in Rssa” 2 (0,2%). In 45 casi (4,6%) il fattore di rischio non è definito. L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute dei positivi attuali descrive 519 (53,2%) soggetti asintomatici, 366 (34,5%) paucisintomatici, 64 (6,6%) con sintomatologia lieve, 15 (1,5%) con quadro severo, 2 (0,2%) critici e 32 (3,3%) in fase di guarigione. Per 7 soggetti (0,7%) il dato non è noto.

Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 368 a Brindisi, 76 a Fasano, 75 a Francavilla Fontana, 74 a Oria, 60 a Mesagne, 55 a Torre Santa Susanna, 50 a Ostuni, 42 a Ceglie Messapica, 35 a San Vito dei Normanni, 29 a Latiano, 17 a San Pancrazio Salentino, 15 a Erchie, 14 a Villa Castelli, 13 a San Michele Salentino, 13 a San Pietro Vernotico, 12 a San Donaci, 8 a Carovigno, 8 a Cisternino, 8 a Torchiarolo, 3 a Cellino San Marco. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Villa Castelli, Francavilla Fontana, Brindisi, Torre Santa Susanna, San Michele Salentino, Oria.

Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 3 gennaio 2021 sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 64.232 residenti nella provincia di Brindisi, 164,5 soggetti ogni 1.000 residenti, 1.455 nell’ultima settimana. Per 56.063 soggetti sottoposti a test (87,3%) è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa la metà dei casi.

Complessivamente, nel periodo di riferimento, sono stati eseguiti 114.714 tamponi molecolari (in media 1,79 tamponi per soggetto sottoposto a test), pari al 10,5% dei tamponi eseguiti in Puglia. Si osserva nelle ultime settimane un trend in diminuzione dei test effettuati, principalmente legato ad un maggiore ricorso ai tamponi antigenici in alcuni contesti e al periodo di festività, con la proporzione di positivi che è intorno al 20%.

Dei 64.232 residenti sottoposti a tampone, 6.740 (10,5%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 172,6 casi x 10.000 residenti. I positivi comprendono 3.480 donne (51,6%) e 3.260 uomini (48,4%) con età mediana intorno ai 46 anni. Si osserva negli ultimi due mesi un assestamento dei valori dell’età mediana compresi tra 42 e 46 anni, con la metà dei casi anagraficamente riconducibili alla fascia produttiva della popolazione. Per 6.170 (91,5%) dei casi accertati è noto il provvedimento adottato, con 5.800 (94%) posti in “sorveglianza e isolamento fiduciario” mentre per 370 (6%) si è provveduto al “ricovero in isolamento”.

Il tasso di letalità è pari al 2,3%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 155 i decessi totali: 121 casi tra persone che hanno tra i 70 e 90 anni e più; 20 tra i 60 e 69 anni, 11 casi tra i 50 e i 59, 1 caso tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.

Si sottolinea che i dati analizzati sono in continua fase di consolidamento e alcune informazioni possono, quindi, risultare incomplete o essere oggetto di modifiche.

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A partire da oggi, il centro di manutenzione Anas di Fasano, ospita un Covid drive-in. Il centro, collocato tra la Strada statale 16 “Adriatica” e la statale 379 “di Egnazia e delle Terme di Torre Canne”, sarà a disposizione dei cittadini per effettuare test per il Covid-19 e dare un risultato nel più breve tempo possibile.

L’accordo tra Anas, Protezione civile regionale, Asl di Brindisi e Comune di Fasano, ha messo in moto questa iniziativa per l’attivazione di un drive in, che potrebbe essere al servizio anche degli abitanti dei Comuni limitrofi che rientrano nel territorio barese. La postazione, realizzata grazie all’impegno dell’ingegner Vincenzo Marzi, responsabile della Struttura Puglia dell’Anas, si aggiunge a un altro drive in già attivo a Fasano. In provincia di Brindisi sono disponibili, inoltre, due postazioni nel capoluogo, una a Francavilla Fontana, Mesagne e Ostuni.

Infine, in collaborazione con la Marina Militare e il Comune è stata ultimata l’installazione di un drive in a San Pietro Vernotico, nella zona del Presidio Territoriale di Assistenza.

drivein fasano nov20.1
drivein fasano nov20.2
drivein san pietro nov20

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PUGLIA, COVID: ESPOSTO CODACONS ALLE PROCURE DI BARI, LECCE, FOGGIA, TARANTO, BRINDISI, BARLETTA-ANDIA-TRANI SU CAOS OSPEDALI INDAGARE PER OMISSIONE E ABUSO DI ATTI DI UFFICIO E CONCORSO IN EPIDEMIA. SECONDO I CALCOLI PREVISIONALI DEI MATEMATICI IL 5 DI NOVEMBRE SARANNO ESAURITI I POSTI LETTO IN TERAPIA INTENSIVA.  

Uno studio reso noto oggi dal Codacons e redatto dal matematico Davide Manca del Dipartimento Cmic del Politecnico di Milano, basato su calcoli previsionali, prevede che la soglia critica (2.538) di posti letto in terapia intensiva sarà raggiunta in Italia il prossimo 4 novembre, col risultato che dal 5 novembre non sarà più possibile accettare ricoveri nelle terapie intensive del paese.

Una situazione gravissima che porta oggi l’associazione a presentare un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia contro Stato e Regioni, tra cui le Procure di BARI, LECCE, FOGGIA, TARANTO, BRINDISI, BARLETTA-ANDIA-TRANI.

Quanto sta avvenendo in questi giorni è assurdo e inaccettabile e dimostra la totale impreparazione dello Stato e delle Regioni nell’affrontare l’emergenza coronavirus – spiega il Codacons – Molti reparti di terapia intensiva stanno andando verso la saturazione dei posti letto, i pronto soccorso sono al collasso e le ambulanze devono attendere ore prima di poter dare in carico i pazienti. Una situazione di caos generale ancor più grave se si considera che il virus circola in Italia già da febbraio, e sono state stanziate nei mesi scorsi ingenti risorse in favore degli ospedali, sia pubbliche sia attraverso donazioni dei privati, così come sono stati richiamati medici in pensione e avviati bandi speciali per reperire personale sanitario.

Nonostante gli sforzi fatti, qualcosa non ha funzionato, come dimostra la situazione odierna di crisi delle strutture sanitarie.

Per tale motivo con l’esposto alle Procure il Codacons chiede alla magistratura della Puglia di avviare indagini penali sul territorio, tese ad accertare eventuali ritardi, omissioni ed errori da parte dello Stato e della Regione, che abbiano contribuito a determinare le difficoltà che oggi caratterizzano gli ospedali, e se anche un solo cittadino non troverà posto nei reparti di terapia intensiva, scatterà una denuncia per concorso in omicidio colposo nei confronti degli organi pubblici con richiesta di arresto verso i responsabili. Nell’esposto, che sarà pubblicato integralmente sul sito del Codacons, l’associazione chiede anche alle Procure di nominare consulenti tecnici della magistratura per affiancare o sostituirsi agli amministratori pubblici nella gestione della sanità pubblica.

In allegato lo studio del Politecnico di Milano.

 

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 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 11 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3.887 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 212 casi positivi: 71 in provincia di Bari, 4 in provincia di Brindisi, 26 nella provincia BAT, 95 in provincia di Foggia, 7 in provincia di Lecce, 10 in provincia di Taranto.

E’ stato registrato 1 decesso in provincia di Foggia.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 453.950 test.
5.097 sono i pazienti guariti.
3.807 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 9512, così suddivisi:
3.789 nella Provincia di Bari;
872 nella Provincia di Bat;
803 nella Provincia di Brindisi;
2.363 nella Provincia di Foggia;
889 nella Provincia di Lecce;
723 nella Provincia di Taranto;
71 attribuiti a residenti fuori regione (1 eliminato da database);
2 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 9 ottobre 2020 in Puglia, sono stati registrati 4595 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 249 casi positivi: 66 in provincia di Bari, 6 in provincia di Brindisi, 36 nella provincia BAT, 87 in provincia di Foggia, 24 in provincia di Lecce, 27 in provincia di Taranto, 3 casi residenti fuori regione.

Sono stati registrati 2 decessi in provincia di Bari.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 444874 test.

4.960 sono i pazienti guariti.

3.550 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 9.116, così suddivisi:

3.666 nella Provincia di Bari;

835 nella Provincia di Bat;

795 nella Provincia di Brindisi;

2208 nella Provincia di Foggia;

873 nella Provincia di Lecce;

670 nella Provincia di Taranto;

67 attribuiti a residenti fuori regione;

2 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 9.10.2020 è disponibile al link: undefined

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DICHIARAZIONI DEI DIRETTORI GENERALI DELLE ASL BARI, BAT, FOGGIA, LECCE, TARANTO, BRINDISI

Dichiarazione Dg Asl Bari Antonio Sanguedolce: “La situazione nella provincia di Bari è costantemente monitorata e sotto controllo, continua l’attività di sorveglianza da parte del dipartimento di prevenzione per il tracciamento dei contatti stretti”.

Dichiarazione Dg Asl Bt Alessandro Delle Donne

"Nella provincia Bat oggi sono stati registrati 36 casi, ma il dato non è riconducile a un picco bensì a una registrazione non sincrona di alcuni dati dei giorni scorsi. Pertanto, per quanto restino le indicazioni per una massima attenzione del rispetto delle misure di contenimento del contagio, va sottolineato che i dati sono costanti".

Dichiarazione Dg Asl Foggia Vito Piazzolla:

“In riferimento alle positività segnalate in data odierna in provincia di Foggia si tratta, nella maggior parte dei casi, di contatti stretti individuati nell'ambito di focolai familiari già tracciati in precedenza. Sotto l'attenzione del Servizio di Igiene anche alcune positività registrate in una RSA e due strutture  per anziani della provincia”.

Dichiarazione Dg Asl Lecce Rodolfo Rollo:

““Dei 24 casi di positività registrati oggi in provincia di Lecce, una larga parte, 16, sono contatti stretti di positivi già noti, 4 rientri dall’estero e da fuori Regione, una persona è stata individuata con lo screening per prestazioni sanitarie e 3 sono soggetti sintomatici su cui sono in corso le indagini epidemiologiche del nostro Dipartimento di prevenzione”.

Dichiarazione Dg della Asl Taranto, Stefano Rossi

“È risultato positivo al tampone Covid-19 un operaio dell’azienda Arcelor Mittal (ex ILVA). Il tampone si è reso necessario ieri quando l’uomo, che presta servizio presso la cokeria dello stabilimento ex-Ilva, ha accusato stato febbrile e malessere diffuso. Come da protocollo, il Dipartimento di Prevenzione, insieme allo SPESAL, ha attivato tutte procedure necessarie di contact tracing. Il Dipartimento di Prevenzione, insieme alla Direzione Generale della ASL Taranto, seguono costantemente l’evolversi della situazione”.

Dichiarazione Dg Asl Brindisi Giuseppe Pasqualone:

"In provincia di Brindisi il Dipartimento di prevenzione della Asl ha individuato sei nuovi positivi. Si tratta di persone asintomatiche o con lievi sintomi. Continua l'attività di monitoraggio dei positivi in isolamento fiduciario e di tracciamento dei contatti".

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Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 15 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 4.677 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 76 casi positivi: 34 in provincia di Bari, 5 in provincia BAT, 26 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 10 in provincia di Taranto.

E’ stato registrato 1 decesso in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 356.216 test.

4.237 sono i pazienti guariti.

1776 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 6.586, così suddivisi:

2.521 nella Provincia di Bari;

525 nella Provincia di Bat;

741 nella Provincia di Brindisi;

1.555 nella Provincia di Foggia;

723 nella Provincia di Lecce;

470 nella Provincia di Taranto;

50 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il bollettino epidemiologico Regione Puglia 15.9.2020 è disponibile al link: undefined

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DICHIARAZIONI DEI DG DELLE ASL:

Dichiarazione del Dg Asl Bari, Antonio Sanguedolce: “Nella giornata odierna il Dipartimento di Prevenzione ha registrato 34 nuovi positivi al virus Sars-Cov2. Le positività riscontrate riguardano 23 contatti stretti collegati a casi già isolati e sottoposti a sorveglianza, 1 rientro dalla Grecia, 1 dall’Egitto, 2 dal Trentino e 7 casi sui quali sono in corso le opportune verifiche epidemiologiche”.

Dichiarazione del Dg Asl Bt, Alessandro Delle Donne: “Sono 5 i casi registrati oggi nella Provincia Bat. Su 3 casi sono in corso le indagini epidemiologiche del Dipartimento di Prevenzione mentre gli altri casi mentre altri due sono certamente riconducibili a casi positivi registrati nei giorni scorsi”.

Dichiarazione del Dg della Asl Foggia, Vito Piazzolla: “Nelle ultime 24 ore in provincia di Foggia sono stati registrati 26 nuovi casi di persone positive al COVID 19. Si tratta di: 15 contatti di casi già noti; 8 persone sintomatiche; 2 persone individuate durante l'attività di screening di pre-ricovero; 1 rientro dalla Spagna”.

Dichiarazione del Dg Asl Lecce, Rodolfo Rollo: “Il caso registrato oggi dal Dipartimento di prevenzione riguarda un residente in provincia di Lecce sottoposto a tampone di screening al momento dell’accesso al pronto soccorso in cui era giunto per altre patologie”.

Dichiarazione Dg Asl Taranto, Stefano Rossi: “Dei 10 casi positivi Covid a Taranto alcuni sono attribuibili a pazienti visitati dal triage dei medici di medicina generale; altri da contatti, con congiunti positivi, appartenenti al gruppo di lavoratori impegnati in una azienda della provincia di Bari; due sono turisti del nord in vacanza presso una località balneare Jonica”.

 

 

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Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 6 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3.358 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 60 casi positivi: 22 in provincia di Bari, 4 nella provincia BAT, 4 in provincia di Brindisi, 12 in provincia di Foggia, 14 in provincia di Lecce, 4 in provincia di Taranto.

E’ stato registrato 1 decesso in provincia di Bari.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 326.680 test.

4.126 sono i pazienti guariti.

1.167 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.856, così suddivisi:

2.113 nella Provincia di Bari;

472 nella Provincia di Bat;

714 nella Provincia di Brindisi;

1.426 nella Provincia di Foggia;

700 nella Provincia di Lecce;

382 nella Provincia di Taranto;

48 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Fin dall’inizio dell’emergenza legata al Coronavirus Unimore ha messo in campo le proprie eccellenze per fornire contributi significativi nella ricerca dei meccanismi fisiopatologici, degli ausili tecnologici e dei presidi terapeutici contro l’infezione da SARS-Cov-2. . Un lavoro che non si è mai fermato e che continua ancora oggi, reso possibile grazie al lavoro di professionisti estremamente preparati, ma anche grazie al sostegno di numerosi soggetti pubblici e privati che credono nella qualità della ricerca dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia.

In questo ambito spicca l’impegno del Gruppo BPER, che ha voluto dare il proprio contributo con una significativa erogazione a sostegno delle ricerche del gruppo coordinato dal Prof. Andrea Cossarizza, immunologo dell’Ateneo.

Il primo studio realizzato dal team del Prof. Cossarizza, pubblicato già a metà marzo sulla rivista Cytometry e presentato a fine aprile in un webinar per la rivista Science, ha riportato le prime alterazioni immunitarie presenti nei pazienti affetti da Coronavirus e con polmonite.

Un seguente studio verte sull’esaurimento funzionale dei linfociti presenti nel sangue periferico e descrive in modo esaustivo il comportamento delle molecole e delle cellule responsabili della tempesta citochinica presente nei pazienti COVID-19. Lo studio è stato oggetto di una recente pubblicazione sulla prestigiosa rivista di settore “Nature Communications”.

Un’ulteriore scoperta scientifica effettuata dal prof. Andrea Cossarizza insieme al suo gruppo di lavoro e pubblicata dall’European Journal of Immunology, una delle principali riviste internazionali del settore, rivela che nel sangue periferico dei pazienti con polmonite COVID-19 diminuiscono in maniera significativa i linfociti B, sia “vergini”, ovvero che non hanno ancora incontrato il loro antigene, sia le cellule di memoria. Al contrario, nel sangue si trovano in quantità anomala i plasmablasti, cellule immature che dovrebbero invece trovarsi nel midollo osseo e vengono liberati in circolo a seguito della marcata attivazione immunitaria.

“E’ un dato nuovo, ma non del tutto inatteso – commenta Andrea Cossarizza – che evidenzia ulteriormente il ruolo della tempesta citochinica, e in particolare della interleuchina-6, dal momento che le cellule che abbiamo studiato sono estremamente sensibili ad alcune delle citochine che abbiamo descritto nel lavoro uscito su Nature Communications”.

Queste ricerche hanno fornito alla comunità internazionale dati utili per l’avvio della sperimentazione di nuovi farmaci in grado di contrastare in modo sempre più efficace il Coronavirus.

“Sono molto grato all’amministratore delegato Dott. Alessandro Vandelli e a tutta BPER – dichiara il Rettore Carlo Adolfo Porro – per la generosa donazione che premia il valore dei nostri ricercatori e il ruolo del nostro Ateneo, in prima fila nelle indagini sui meccanismi dell’infezione da SARS-Cov-2. Vorrei sottolineare il valore anche simbolico di questo gesto, che testimonia unità di intenti tra la nostra storica istituzione universitaria e una banca di interesse nazionale con attenzione al territorio da cui origina. Uniti si vince: è questo lo spirito necessario per sconfiggere il virus e per assicurare un grande futuro alla nostra città”.

 

Alessandro Vandelli, Amministratore delegato di BPER Banca, dichiara: “La nostra collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia prosegue da anni con piena unità d’intenti e reciproca soddisfazione. In questa situazione specifica abbiamo scelto di sostenere il lavoro di un team di professionisti di altissimo livello, che ha già ottenuto risultati molto significativi e riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. Ne siamo orgogliosi e ci auguriamo che l’esito di questa ricerca produca effetti positivi nelle attività di prevenzione e cura a beneficio dei cittadini. Sottolineo che Il nostro impegno a fianco di Unimore si inquadra nell’ambito di un progetto di responsabilità sociale denominato ‘Uniti oltre le attese’, che abbiamo messo in campo a seguito di una raccolta di fondi interna al Gruppo BPER e che si è concretizzato, negli ultimi mesi, in un’ampia serie di iniziative a favore dei territori e delle comunità, legate non solo al contrasto dell’emergenza sanitaria, ma anche alla gestione della crisi economica e sociale provocata dalla pandemia”.

 

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