Articoli filtrati per data: Martedì, 22 Settembre 2020
L’antico regno perduto dei gufi
L'antico regno del silenzio è il primo romanzo di una trilogia (gli altri due sono Il Regno Perduto ed Alla Conquista della Terra), nato dalla mente di Martin Hocke. Il romanzo narra le vicende di Hunter, un giovane gufo bianco nel regno notturno dei gufi. Questo romanzo è stato ristampato in Italia con il titolo Il Regno dei Gufi.
I romanzi di Martin Hocke non possono mancare in una biblioteca familiare e scolastica. Sono parte delle letture fondamentali nella formazione di un giovane.
Al seguente indirizzo trovate una riduzione teatrale per ragazzi.
Notizie sull’autore
Martin Hocke, uno dei più grandi scrittori di fantasy al mondo, nacque in Inghilterra nel 1938. Dopo aver studiato alla Royal Academy of Dramatic Art, la scuola di teatro più prestigiosa del mondo e dopo diverse ed avventurose esperienze come pugile e giocatore di rugby, iniziò un intenso lavoro di consulenza linguistica per diverse grandi aziende europee, come la Fiat, la Riv-Skf, la Ferrero, la Magirus Deutz e la Unic. Successivamente collaborò come aiuto regista con la Paramount, come attore ed autore con la BBC e la RAI.
Amò trascorrere lunghi periodi in solitudine a stretto contatto con la natura, dedicandosi alla sua vera passione: scrivere.
Fu autore, sotto pseudonimo, di romanzi gialli di successo.
Il suo primo romanzo fantasy, “L’Antico Regno del Silenzio” pubblicato da Piemme nel 1991, ebbe un grande successo di pubblico e di critica. In Italia ne sono state tratte un’edizione tascabile (Tea) ed un’edizione scolastica (Einaudi Scuola).
È stato tradotto anche in Svezia ed in Germania, nonché trasmesso per radio in Australia, Nuova Zelanda e Sudafrica.
A seguito del suo secondo romanzo, “Il Regno Perduto”, uscito contemporaneamente in Inghilterra, Italia e Germania, fu chiamato come “visiting professor” dall’Università di Torino per un corso sull’arte del romanzo.
Martin Hocke è morto nel marzo del 2005.
L’antico regno del silenzio
“L’antico regno dei gufi” ha inizio in un nido nel sottotetto di un granaio, in una tenuta della campagna inglese. Una coppia di maestosi Gufi Bianchi o Gufi dei Granai, Fidelio ed Ambra, accudisce i suoi tre piccoli gufi, due maschi ed una femmina. Hunter è il primogenito, gli altri due sono Trillino e Diana. La vita dei piccoli nati comincia nell’agio e nel benessere di un territorio ricco e fertile; il loro padre, un grande e possente gufo bianco di nome Fidelio, appartiene al Consiglio Democratico dei Gufi, sotto il titolo di Gufo della Religione.
Dopo la schiusa dell’uovo di Hunter seguono i due fratellini. Il loro apprendimento comincia da subito, la madre Ambra, da buona compagna di un religioso, comincia ad insegnare loro il credo dei gufi e così trascorrono i giorni di una bella primavera tra lezioni di caccia, etica e pratica quotidiana.
Un’importante lezione del padre è quella di “venire a patti con la paura”. Hunter apprenderà che cosa vuol dire non avere paura nel momento del bisogno quando, davanti ad una volpe affamata, imparerà la “difesa statica” prima di lasciar la terra per volare in cielo, dove la volpe non può raggiungerlo.
Ben presto i piccoli gufi crescono e sono pronti a lasciare il nido per iniziare la loro vita da adulti. È quindi l’ora di “distribuire” i tre fratelli nelle relative sedi di studio più appropriate ai loro caratteri. Fidelio ed Ambra riescono a sistemare Trillino ed Hunter presso (rispettivamente) il Gufo Bardo ed il Gufo Gufo, ma si accorgono di avere delle difficoltà con Diana, la figlia femmina, che sin da piccola si era dimostrata una dissidente, un’oppositrice ed è, quindi, evidente l'incertezza di collocarla in una sede di studio. Quindi Diana resta a casa per ulteriori accertamenti.
Hunter come primogenito sarà quindi il primo a partire e, dopo le dettagliate istruzioni del padre, spicca il volo verso un mondo a lui nuovo; nel suo becco il sapore della libertà.
Ben presto giunge nel territorio di Uncino, l’anziano Gufo dei Granai che ricopre il ruolo di “Gufo Gufo”, in pratica si tratta della cosiddetta Gufologia, la sottile arte di studiare usi, costumi e cultura delle altre specie di gufi.
Purtroppo, come accade nella vita, le cose non vanno sempre come le si programma e dopo il primo incontro con Fulvo, un Gufo delle Foreste, cioè un allocco (tra i due nascerà una profonda amicizia che va oltre il tempo ed oltre i pregiudizi), Hunter scopre che Uncino è morto in seguito all’impatto con un "battibaleno" (automobile).
Hunter, quindi, si trova da solo, per la prima volta in un territorio potenzialmente suo e decide pertanto di restarci ancora un po’. Avviene qui il primo approccio con Alba, una femmina di Gufo Piccolo, una civetta immigrante che avrà un ruolo importante nella vita del giovane Gufo Bianco.
Nella storia le civette sono considerate come gli extracomunitari nel mondo umano, sono in pratica immigranti, disprezzati da tutti, senza territori a loro disposizione. Infatti, fin dal primo incontro, Hunter e Fulvo avevano subito parlato della civetta come un animale fastidioso; Fulvo (a sua volta condizionato dai suoi genitori) aveva subito “imposto” ad Hunter di cacciarla dal suo territorio o addirittura ucciderla, “perché altrimenti”, lo aveva ammonito, “si sarebbe trovato il territorio pieno di quegli sporchi abusivi”.
Nonostante questo approccio un po’ aggressivo, i due gufi si stimano da subito ed ognuno pensa bene ed ha rispetto dell’altro; la loro amicizia è un'altra situazione che nel corso della storia farà parlare molti gufi, nel bene o nel male.
Hunter dapprima vuole seguire i consigli del suo nuovo amico Fulvo ed è deciso a farlo, ma poi, una volta venuto in contatto con Alba, qualcosa cambia dentro di lui. Gli occhi color del mare della piccola civetta, colpiscono nel profondo l’animo di Hunter ed i suoi propositi di cacciare l’abusiva nelle “terre di nessuno” diventa un approccio curioso.
Il sentimento nasce da subito, anche se Hunter ci mette un bel po’ per capirlo. Da subito prova un senso di protezione verso la piccola Alba (che ha più anni di età del giovane Hunter), tanto da indurlo ad avventurarsi nel pericoloso Regno Perduto (semi colonizzato dagli uomini) per avvertirla di un imminente ricognizione da parte di un contingente di Gufi delle Foreste, guidato da Fulvo, atto a perlustrare la parte boschiva, parte del Regno Perduto, per verificare l’assenza umana e riprendere possesso dei territori che un tempo erano stati dei Gufi delle Foreste prima delle costruzioni umane e che appartenevano a loro di diritto.
Del contingente di Gufi delle Foreste fanno parte tre micidiali e crudeli allocchi, Lo Squartatore, la sua crudele compagna Fosca ed il fratello di questa, Saetta.
Hunter riesce a convincere Alba a dividere con lui la fattoria che un tempo era stata di Uncino. Ha inizio da questo momento la sua lotta per la giustizia, la difesa della sua integrità morale e la ricerca di un posto sicuro e puro per la salvezza della propria specie.
Arriva il tempo in cui Hunter deve fare ritorno alla sua casa natia, essendo morto il suo professore la sua istruzione era momentaneamente saltata ed era necessario, quindi, tornare dal padre per sapere gli esiti del Consiglio sulla sua prossima tappa. Lasciando Alba a dimorare nel suo nuovo territorio, ed ottenuto da Fulvo, che convince il terribile trio di Gufi delle Foreste, un lasciapassare per attraversare il territorio dei Gufi delle Foreste, spicca il volo verso il viaggio di ritorno verso casa dove, una volta giunto, scopre che il suo problema era stato messo in secondo piano da un problema molto più grave: la minaccia di un Gufo Mostro, cioè un grande e maestoso quanto crudele Gufo Reale, che fino ad allora era vissuto solo nelle leggende e nei racconti di paura che le madri raccontavano ai loro piccoli, ma che ora si era fatto tremendamente concreto per aver devastato interi territori a sud del Regno Perduto. Ha inizio, suo malgrado, il ruolo di eroe che Hunter aveva assunto, anche se nel suo cuore desiderava solo vivere in pace con Alba.
Gli viene affidata la missione di volare nel territorio di Bardo, il Gufo dell’Arte e, quindi, anche da suo fratello Trillino per allertarli della prossima presenza del terribile Gufo Mostro, ma non prima, naturalmente, di fare ritorno dalla sua amata Alba, nella fattoria abbandonata, per comunicarlo anche a lei. Un successivo incontro con Fulvo confermerà la veridicità della notizia, perché da parte dei Gufi delle Foreste avevano già avuto dei profughi e dei feriti. I due amici parlarono a lungo della strategia, anche perché i Gufi delle Foreste o Gufi Bruni o Allocchi erano guerrieri straordinari, predisposti alla lotta ed alla guerra, talvolta crudeli e sanguinari.
Gli eventi, però, precipitarono in fretta, anche perché il Gufo Mostro non era affatto disposto ad aspettare inerte ed inoffensivo che gli altri Gufi si preparassero alla difesa!
Nei viaggi verso i vari punti della mappa per organizzare le difese e riunire i Gufi di tutte le specie per affrontare il mostro, Hunter scorge i primi segni di massacro da parte del gigantesco nemico… Ad un Gufo Bianco rifugiatosi nel suo territorio e ferito mortalmente dal Gufo Mostro recitò il Credo dei Gufi prima che spirasse. Di ritorno a casa, durante il viaggio vide sotto di lui, sparsi nel prato, i resti di quel che una volta erano due Gufi dei Granai, Zefiro e Stornella.
Dopo un ennesimo incontro con Fulvo, che conferma la presenza del Gufo Mostro nel Regno Perduto, Hunter si rende conto che sta lottando contro il tempo. Una volta a casa, riesce a reclutare alcuni Gufi della sua stirpe nella ormai imminente battaglia. Gli altri Gufi dei Granai o si nascondono o si dichiarano contrari a combattere insieme ai Gufi delle Foreste, nonostante il comune nemico!
Prima della battaglia e con tutti i Gufi al loro posto, pronti a svolgere il ruolo di esca o a combattere in prima linea… Hunter ha un commovente commiato da Alba, accorsa, con il permesso di Fulvo, sul luogo della battaglia in aiuto del suo amato.
Ormai tutti i Gufi sono pronti per affrontare la battaglia del secolo contro il loro peggiore incubo, un enorme Gufo sanguinario che mirava ad una sola cosa: la “soluzione finale” per tutti i Gufi che non fossero lui!
In quel giorno fatidico i Gufi delle Foreste ed i Gufi dei Granai avevano stipulato un silenzioso accordo di pace ed anche una piccola immigrante avrebbe finito per posare i suoi artigli per ferire ed atterrare il terribile nemico comune.
Il piano era semplice: il Gufo Mostro doveva essere spinto verso la foresta, in basso tra i rami degli alberi. Le sue enormi ali e la sua possente struttura fisica sarebbero state di ostacolo tra gli alberi. I Gufi delle Foreste e dei Granai avrebbero potuto attaccarlo con maggiore possibilità di successo rispetto ad una battaglia aerea.
Laccio fece da esca per primo, poi fu la volta di Hunter. Il Gufo Mostro cadde nella trappola ed inseguì quelle che riteneva semplici prede. Laccio fu raggiunto e fatto a pezzi dai terribili artigli del Mostro; anche Hunter sembrò sul punto di essere straziato e proprio in quel momento intervenne Fidelio, il padre, che si scagliò coraggiosamente contro l’enorme Gufo Reale. Il Gufo Mostro sbandò, ma gli bastò una zampata per uccidere il Gufo della Religione e puntare di nuovo su Hunter.
A fare da esca questa volta fu il Gufo della Storia. Ma ormai il Mostro era a “mezzo prato” dal bosco dei tre terribili Gufi delle Foreste. Fosca, Saetta e Lo Squartatore si scagliarono con tale violenza sul Gufo Mostro che questi iniziò a scendere sempre più in basso, verso gli alberi sottostanti. La sorpresa ed il coraggio non bastò, Il Gufo reale si riprese ed uccise prima Saetta, poi Lo Squartatore e, per ultima, Fosca che non mollava la preda. Ma ormai altri Gufi, tra cui lo zio di Fulvo, attaccarono il Mostro che, nonostante mietesse molte vittime tra i Gufi, cominciò a perdere terreno a casa dei terribili colpi ricevuti. Anche Fulvo, Hunter ed il Gufo della Geografia attaccarono il Mostro. Fulvo gli strappò l’occhio destro mentre Hunter immerse i suoi artigli affilati sul dorso già lacerato del terribile gufo gigante. Infine anche la piccola Alba si scagliò sul Mostro che, prima di schiantare morto, riuscì a liberarsi di sia di Fulvo che di Hunter, entrambi feriti gravemente, proprio nel momento in cui l’ultima ondata di Gufi sconfiggeva definitivamente il terribile Gufo Mostro.
Nella battaglia molti Gufi di entrambi le specie sono morti, ma Hunter, Fulvo, Alba e molti altri vivono ancora, e questo perché il destino ha altri programmi per loro.
Hunter, come del resto Fulvo, è ferito gravemente. Al suo risveglio dalla battaglia, dopo saluti vari e frasi importanti decide di rimanere alla fattoria insieme ad Alba che ha deciso di prendersi cura di lui. Stringendo i denti Hunter si mette in piedi, nonostante le sue gravi ferite doveva assolutamente mettere in moto il corpo, prima che s’irrigidisse, e raggiungere il riparo della fattoria. Una volta giunto al sicuro si lascia completamente andare, in balia di dolori lancinanti che si sarebbero acuiti nei giorni seguenti. Ma accanto a lui c’era Alba che cacciava per sé e per lui. Così trascorsero l’inverno. Ma come tutte le cose belle anche questa era destinata a terminare. I due erano divisi da diverse culture e tra Hunter ed Alba ci fu una rottura, dovuta ad incomprensioni, anche a causa delle cose che il fratello Trillino dirà ad Hunter quando finalmente si incontreranno. Alba ritorna al Regno Perduto e lascia Hunter per non comprometterne l’onore e la fama di eroe: ritiene che sia la scelta migliore per un giovane Gufo dal futuro promettente come Hunter. Si unisce alla nuova collettività di Gufi piccoli che intendono occupare il Regno Perduto. Questo collettivo, fondato da suo cugino Falco, da Primo e dal leader Renato, aveva intenzione di fare del Regno Perduto la “Terra Promessa” dei piccoli gufi emigranti. Alba deciderà di accoppiarsi con Renato, ormai il suo futuro era con il collettivo e i gufi della sua specie.
L’ultima incomprensione tra Hunter ed Alba avviene quando Hunter, resosi conto di essere completamente in preda “all’impulso” cerca di farla sua con la forza, ma un grido di dolore da parte di lei, profondo e straziante, lo riporta drasticamente alla realtà. Consumato dal desiderio stesso e dal dolore del rifiuto fugge via, nella notte, desideroso di dimenticarla in un istante, ma consapevole che non avrebbe mai potuto amare altri che lei nella sua vita.
Dopo aver incontrato l’amico Fulvo, anch’egli completamente guarito, al quale racconta della decisione dei Gufi Piccoli di stabilirsi nel Regno Perduto, ed dopo aver accettato la proposta di accompagnarlo in città, Hunter decide di fare un altro tentativo per riavere Alba per sé o per dirle addio per sempre, augurandole buona fortuna.
Purtroppo arriva al Regno Perduto proprio un attimo prima che il massacro degli uomini coi loro “bastoni del tuono” (i fucili) nei confronti delle civette, segni una nuova tragica svolta.
Dopo essere rimasto, per un tempo che sembra infinito, paralizzato sul tronco di un albero, a lungo frastornato da spari e movimenti d’uomo, Hunter si decide, infine, quando tutto tace, a spiccare il volo. E proprio l’istinto dell’amore lo porterà dritto là dove il corpo di Alba, disteso per terra e mutilato dagli spari, sta esalando gli ultimi respiri.
Nessuno mai saprà se le parole di amore di Alba erano sincere ma l’amore, quello vero, non è mai facile.
Il Credo dei Gufi
Non accumulare ricchezza e non bramare.
Sii coraggioso e libero.
Persegui sempre il sapere
e lentamente impara a conoscere
ciò che la scienza non vede.
Impegnati e lotta per apprendere,
sii temperato e saggio
perché soltanto l’abilità e la sapienza
ci aiuteranno a sopravvivere.
La canzone di Alba
Occhi di gufo, i tuoi. Occhi di civetta, i miei.
Un gufo ed una civetta volano di notte nello stesso cielo
Le nostre due anime si legano insieme
L'amore non conosce differenza di razza o di casta
Solo le stelle e la luce della luna danno il tempo e lo spazio
Occhi di gufo i tuoi. Occhi di civetta i miei
Perché non può essere?
Un gufo ed una civetta volano di notte nello stesso cielo
Perché la tradizione dovrebbe negarci il diritto?
Noi dividiamo lo stesso cielo
noi viviamo questa triste vita, assieme
perché non possiamo dividerla fino in fondo
e passare un po' di tempo, assieme
se è vero che un giorno dobbiamo morire
Occhi di gufo, i tuoi. Occhi di civetta, i miei
Non chiedere la ragione perché l'amore vince sempre
Ma l'amore troverà sempre un modo di unirci,
di farci vivere felici sotto lo stesso cielo
E io sempre ti amerò ti amerò fino alla morte
Citazioni di rilievo
«Tutta questa scienza e religione che c’insegnano non è altro che condizionamento. Non vogliono che viviamo in modo naturale. Non vogliono che noi viviamo dove e come ci piace, perché ciò minaccerebbe le loro comode vite insignificanti ed i preziosi standard di vita che si sono ritagliati ed accaparrati per loro stessi.» (Diana)
«La paura non può essere evitata e perciò dovete imparare a convivere con lei e ad accettarla come essenziale alla sopravvivenza, perché la paura, come il dolore, fa parte della vita, alla stessa stregua del benessere, del calore, dell’amore. Non tentate di ignorarla perché, come il dolore, è un avvertimento. Solamente coloro che sono molto stupidi non sopravvivono.» (Fidelio)
«Cambiare è una componente essenziale in ogni forma di istruzione superiore» (Trillino)
«Nella scuola, come nella vita, la teoria senza la pratica raramente è di grande vantaggio» (Fidelio)
«Se il fucile ti colpirà, sii almeno sicuro che ti prenda a pancia piena. In tal modo muori prima, più felice e non senti molto male.» (Alba)
«A scuola voi imparate come le cose dovrebbero essere, non come sono realmente; l’istruzione è valida solo se la adattate alla realtà.» (Alba)
«Penso che sia molto triste starsene tutti soli senza qualcuno da amare e senza nessuno che si preoccupi di te. Penso che tutti i gufi abbiano bisogno d’amore e di affetto almeno quanto hanno bisogno d’indipendenza. Ciò di cui essi hanno bisogno veramente è di sentire un impegno sociale e di essere responsabilizzati nei confronti degli altri.» (Alba)
« Ci sono molte cose che io proprio non capisco. Per esempio, se noi Gufi dei Granai, i Gufi delle Foreste e voi immigranti adoriamo tutti lo stesso Dio Alato, da che parte sta lui quando tutti gli chiediamo la stessa cosa ed uno solo di noi può averla? Se veramente siamo tutti suoi figli qui sulla terra, come può, in nome del cielo, decidere?» (Hunter)
«Un giorno il mondo sarà un posto migliore.» (Hunter)
Le indicazioni ed i suggerimenti della STP Brindisi agli studenti per viaggiare in sicurezza
Giovedì ricomincia la scuola e ripartono i servizi scolastici.
Tra orari di entrata differenziati, orari di uscita posticipati e nuove sedi scolastiche, sarà un’altra sfida impegnativa che vogliamo affrontare nel migliore dei modi con la collaborazione di tutti:
- Sui nostri prospetti orari abbiamo indicato, per le linee più frequentate, dei codici che troverete anche indicati sui nostri autobus. Utilizzateli per meglio individuare la corse più idonee alle vostre necessità di trasporto;
- Nel caso in cui vi siano più autobus nella stessa fascia oraria per la stessa destinazione, utilizzate il primo con posti disponibili, senza attendere l’ultimo che altrimenti si riempirà troppo;
- Quando si uscirà da scuola in anticipo, potreste trovare corse senza posti disponibili perché già utilizzate dagli studenti che regolarmente utilizzano quel servizio; sarebbe più sicuro per tutti attendere la corsa che avreste dovuto utilizzare con il normale orario di uscita;
- A bordo dei mezzi, non sedetevi sui posti che sono interdetti dagli appositi avvisi posizionati sui sedili e se usufruite di quelli disponibili in piedi o utilizzate le emettitrici/obliteratrici a bordo, rispettate sempre la distanza di sicurezza con gli altri utenti;
- Ricordatevi che è disponibile l’App myCicero per acquistare e validare i titoli di viaggio urbani ed extraurbani disponibili comodamente dal vostro smartphone;
- Consultate regolarmente i nostri canali web e social per restare aggiornati su orari, deviazioni, novità sui servizi di trasporto
Ce la stiamo mettendo tutta, con l’aiuto Vostro, delle famiglie e delle istituzioni scolastiche ricominceremo a viaggiare tutti in sicurezza.
Buon nuovo anno scolastico a tutti.
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Adesso si fa sul serio
Ad urne aperte, quando gli animi si sono tranquillizzati, è giusto fare una breve analisi sul voto espresso dagli elettori per il rinnovo del Consiglio regionale. Partiamo da un assunto, ovvio per tutti, secondo il quale in ogni competizione elettorale che si rispetti, nessuno ha perso e tutti hanno vinto. Eppure il governatore Michele Emiliano ha battuto Raffaele Fitto con uno scarto del 7,85% e, lo ha fatto, però, col fiato sospeso e col timore di non farcela. Egli stesso, infatti, ha confessato, durante la prima conferenza stampa delle scorse ore, che fino a gennaio 2020 non era tanto sicuro della sua riconferma. Probabilmente la maggiore esposizione mediatica acquisita durante le fasi dell’emergenza Covid ha dato la svolta sperata. Secondo il conteggio del Ministero degli Interni Emiliano avrà 27 consiglieri, Fitto 17 e il Movimento 5 stelle ne avrà 5.
Così, se in Puglia il governatore ha fatto l’en plein di voti la stessa cosa non si può dire in provincia di Brindisi poiché, Emiliano, è stato messo al tappeto da Raffaele Fitto con uno scarto del 3,22%. La provincia di Brindisi, quindi, resta caposaldo del centrodestra, anche se con pochi punti di scarto. Delle liste a supporto del governatore, il Pd si conferma primo partito con 23.508 preferenze, pari al 14,8% e con una marcia in più in quel consigliere riconfermato (Fabiano Amati) che nella sua città è stato capace di racimolare maggiori consensi personali rispetto a quelli riportati da candidato governatore Raffaele Fitto.
Subito dietro al Pd, la lista “Popolari con Emiliano”, con 13.697 preferenze pari all’8,6%. Il terzo posto lo ha preso la civica “Con Emiliano”, conquistando 6.857 preferenze pari al 5,1%. Al termine del conteggio, e salvo ridefinizioni del Ministero degli Interni, la provincia di Brindisi esprimerà 5 consiglieri regionali: Fabiano Amati (Pd), Mauro Vizzino (Popolari con Emiliano), Luigi Caroli (Fratelli d’Italia), Maurizio Bruno (Pd) e Alessandro Antonio Leoci (Con Emiliano).
Poi c’è Mesagne. Perché il vero vincitore di questa tornata elettorale per le regionali è Vizzino (3.903 voti ottenuti, superiori a quelli di Fitto che si ferma a 3.747), ma, esclusivamente, sul piano nominale, ovvero quello consegnato dalla lettura delle schede scrutinate. Il vero vincitore, infatti, è Toni Matarrelli che ha dimostrato doti di stratega politico. E’ lui che ha vinto, motivando il gruppo e in un certo senso ha fidelizzato quanti un anno addietro avevano lasciato altre sponde per essere “in sintonia” con lui. Intanto, il Pd locale sembra essere uscito dall’isolamento in cui è stato: il voto all’unico candidato politico della compagine e quello altrettanto significativo verso gli altri 4 candidati dice che si è ripristinato un canale di comunicazione interrotto e forse quello che ha di fronte può essere un cammino di ricostruzione.
Di certo il segretario cittadino-provinciale può considerare questo turno elettorale come un turno incoraggiante a ripartire con grande umiltà, quella stessa che aveva ripristinato i gruppi di studio e di ricerca all’interno del partito prima che il lock down stoppasse le attività. Certamente è stata una scelta saggia quella di non candidare mesagnesi alle regionali, ma ciò che sembrava prematuro tempo addietro può venire a maturazione in tempi non lunghi: parliamo di un dialogo a sinistra che certamente adesso non c’è, vuoi perché Matarrelli, per quanto di sinistra possa essere, ha nella sua compagine un’ampia rappresentanza di forze politiche che proprio di sinistra non sono, vuoi perché le prove di dialogo se sono come quelle fin qui tentate, dove uno parla, l’altro ascolta e si adegua, non portano da nessuna parte, soprattutto se poi le decisioni calano dall’alto.
Di esse, in tempi passati, ciascuno dei chiamati a confronto ha fatto ampia esperienza e forse è meglio – egoisticamente per Mesagne - che se “pontieri” ci sono inizino presto a muovere i primi passi. “Vincere e non stravincere”, dicevano i vecchi politici. Qui a Mesagne bisogna fare un passo ancora più indietro e partire dalla buona educazione e dal reciproco rispetto. In giro ce n’è poco, in campagna elettorale non si è visto e probabilmente occorre che oltre la facciata, che nemmeno qualche volta si salva, ci si riconosca, da nemici, e da avversari, persone in dialogo, condannati ad un destino comune: quello di avere a cuore le sorti di una comunità che adesso - oltre gli spot (alcuni confezionati anche male) - è chiamata ad affrontare mesi difficili. Chi non se ne fosse accorto, farebbe bene a tirare il capo fuori dalla sabbia.
Il direttore
Tranquillino Cavallo
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Emiliano rieletto presidente: "Tanti leghisti ci hanno votato"
Con 871.028 voti e il 46,78% delle preferenze Michele Emiliano è stato rieletto presidente della Regione Puglia. E' questo il dato definitivo comunicato dal ministero dell'Interno. Secondo Raffaele Fitto con 724.928 preferenze e il 38,93%; al terzo posto Antonella Laricchia (M5S) con 207.038 voti (11,12%), poi Ivan Scalfarotto (Iv) con 29.808 voti (1,60%) che non raggiunge la soglia del 4% necessaria a chi si presenta in coalizione per entrare nel Consiglio regionale.
Nella prima conferenza stampa all'indomani della vittoria, Emiliano riapre, come cinque anni fa, al M5s: "Pronto ad ogni tipo di apporto" dal Movimento afferma il governatore rieletto che sottolinea anche il contributo dell'elettorato del centro destra: "Un mare di elettori leghisti che ha votato per noi, quindi bisognerà avere grande rispetto di questo elettorato". Quanto alla squadra di governo, Emiliano conferma quanto annunciato in campagna elettorale, nominando assessore alla Sanità l'epidemiologo Pierluigi Lopalco, che ha ottenuto circa 15mila preferenze. A contribuire alla vittoria di Emiliano è stata senz'altro anche la discesa in campo dell'ex governatore Nichi Vendola. Però anche la 'vendoliana' lista Puglia Solidale e Verde, con 63.725 preferenze e una percentuale del 3,8%, non potrà entrare in Consiglio. (Ansa)
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Mesagne. A cosa servono i dispenser senza bustine?
Passeggiando per i viali del parco Potì salta subito all'occhio la presenza, alquanto civile, di acuni dispenser per la distribuzione di buste per il contenimento delle deiezioni canine che l'Amministrazione comunale ha fatto collocare nell'area.
Un gesto minimale, ma civile. Infatti, i coduttori di cani che non hanno a seguito le bustine delle deiezioni potrebbero utilizzare quelle che il Comune mette a loro disposizione. Tutto bene dunque? Macché. I dispenser, infatti, sono privi di buste da diversi mesi e non sono riempiti dagli addetti ai lavori. Non resta che dire all'assessora Sracino: “mal comune, mezzo gaudio”.
Banca Popolare di Bari: prima condanna per risarcimento danni
Con una recentissima sentenza, la Banca Popolare di Bari e la Diamond Private Investment sono state condannate a risarcire una cliente alla quale la Banca aveva venduto diamanti, prospettati come prodotti di investimento sostanzialmente privi di rischio.
A darne notizia è il Coordinamento istituito dalla Confconsumatori – Federazione Provinciale di Brindisi e dall’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”
Nel 2017, infatti, una risparmiatrice aveva acquistato dalla Banca Popolare di Bari due diamanti per un valore complessivo di 5.000 euro, prospettati dall’Istituto di credito come investimento sicuro e privo di rischio.
Solo successivamente la consumatrice si era accorta della considerevole svalutazione che avevano subito i preziosi e così ha promosso una azione giudiziaria per ottenere il risarcimento del danno subito.
Dopo una intensa battaglia legale, l’Autorità Giudiziaria ha accolto la richiesta di risarcimento della risparmiatrice, affermando nelle motivazioni che: “L’opera di promozione e stipula del contratto di acquisto dei diamanti da investimento è stata sostenuta e realizzata da Banca Popolare di Bari, cui peraltro spetta contrattualmente una percentuale del prezzo di vendita per commissione bancaria. (…) Va pertanto dichiarata la responsabilità contrattuale solidale di Diamond Private Investment e Banca Popolare di Bari (…) per aver ingannevolmente venduto beni, a prezzi superiori di oltre il doppio del loro reale valore commerciale”.
“Un importante precedente per le controversie insorte per la vendita di diamanti di investimento – afferma l’avv. Emilio Graziuso – L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nel 2017 aveva, infatti, accertato che la Diamond Private Investment forniva quotazioni dei propri diamanti molto più elevate rispetto al valore effettivo dei beni stessi e sulla base di ciò la Banca Popolare di Bari, così come altri primari Istituti di credito hanno venduto ai propri clienti diamanti a prezzi molto più alti di quelli effettivi, con conseguente informativa illegittima, dichiarando il basso rischio dell’investimento, unita anche all’impossibilità sostanziale di ricollocazione e rivendita dei preziosi, se non attraverso la stessa società Diamond”
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; tel. 347 – 0628721.
Potete inoltre visitare le Pagine Facebook dell’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” e della Confconsumatori – Federazione Provinciale di Brindisi
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Celebrata la ricorrenza del santo patrono della Guardia di finanza, San Matteo
Nella mattinata odierna, nella suggestiva cornice della Chiesa di “Santa Maria del Casale” di Brindisi e nel rispetto delle misure di sicurezza per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, ha avuto luogo la celebrazione della Santa Messa in occasione della festa liturgica di San Matteo Apostolo, patrono della Guardia di Finanza.
La ricorrenza, che cade il 21 settembre, viene celebrata sin dalla proclamazione del Patrono avvenuta nel 1934 ad opera di Papa Pio XII.
La funzione religiosa, alla quale hanno partecipato le massime Autorità Civili e Militari locali, una rappresentanza dei finanzieri in servizio al Comando Provinciale della Guardia di Finanza, dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia delle sezioni di Brindisi, Ostuni e Fasano, è stata officiata da sua Eccellenza Mons. Domenico Caliandro, Arcivescovo della Diocesi di Brindisi-Ostuni.
Durante l’omelia, il sacerdote ha ricordato la figura dell’apostolo, pubblicano ed esattore delle tasse, mettendo in evidenza la sua pronta disponibilità alla chiamata di Cristo.
Al termine, il Comandante Provinciale Col. t.ST Nicola BIA ha ringraziato l’Arcivescovo per aver invocato la protezione e la guida del Santo Patrono ed ha ribadito come il quotidiano servizio svolto dal Corpo sia sempre più aderente alle crescenti esigenze di sicurezza della collettività a conferma di quel modello di polizia economico – finanziaria che tutela il cittadino onesto e l’impresa regolare.
Il Prefetto di Brindisi – Dott. Umberto GUIDATO -, in vista della prossima conclusione del suo incarico, ha colto l’occasione per salutare e ringraziare la Guardia di Finanza per l’attività svolta a tutela dell’economia legale e soprattutto per il contributo fornito durante il periodo di lockdown.
Presente all'iniziativa anche l'onorevole Giovanni Luca Aresta.
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Programma Giornate Europee del Patrimonio
Sabato 26 e domenica 27 settembre si svolgeranno le Giornate Europee del Patrimonio a cui il Comune di Brindisi, insieme ad una serie di enti e associazioni, aderisce con il seguente programma.
Programma
26 settembre ore 10-13; 17.30-20.30 Chi siamo?, a cura del Museo Archeologico "Ribezzo".
Percorso a tema sull'importanza del Patrimonio culturale nell'istruzione e nell'educazione.
Info e prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure al 342-1013149
26-27 settembre ore 17-21 Mostra documentaria Gare ciclistiche in provincia 1910-1971, a cura dell'Archivio di Stato di Brindisi.
I documenti selezionati ricostruiscono la storia del ciclismo nella provincia di Brindisi: dalle prime gare del 1910, al passaggio da Brindisi del 17° Giro d’Italia nel 1929, dalle gare degli anni ’50 e ’60 al 1971 prima tappa Lecce – Brindisi del 54° Giro d’Italia.
Ingresso alle 17.30 e 19 per un gruppo di 15 persone.
Info e prenotazioni 0831 523412
26 settembre ore 10 Le geometrie e i colori di Brindisi nel Medioevo, a cura della Biblioteca Pubblica Arcivescovile "A. De Leo".
Visita guidata nella chiesa di Santa Lucia e la chiesa del Cristo.
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26 settembre ore 18 Sui luoghi di Brindisi Capitale, a cura della Proloco di Brindisi.
Visita guidata a pagamento sui luoghi simbolo di "Brindisi Capitale".
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26 settembre ore 18 Il rapporto scuola-museo durante il lockdown: “La cultura non si ferma, ora ve lo raccontiamo”, a cura dell'Associazione Le Colonne.
Nelle sale della Palazzina del Belvedere un video racconterà cosa è stato realizzato da alcune classi delle Scuole Medie Salvemini e Virgilio di Brindisi durante il lockdown. Seguirà un momento di incontro e premiazione.
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27 settembre ore 10 La stella del mare. Ricordo della tragedia della Benedetto Brin, a cura del Comune di Brindisi in collaborazione con Assoarma Brindisi.
Visita guidata al Monumento al Marinaio d'Italia e alla sua cripta.
Info e prenotazioni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure al 342-1013149
27 settembre ore 18 "Quando il Piave mormorava", a cura dell'Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni.
Visita guidata alla mostra sulla Prima Guerra Mondiale allestita nel Museo Diocesano “G. Tarantini” di Brindisi con particolare attenzione ai documenti sulla tragedia della Benedetto Brin.
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Covid - 19. Oggi 67 casi positivi in Puglia, 3 in provincia di Brindisi
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 22 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 4516 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 67 casi positivi: 34 in provincia di Bari, 6 in provincia BAT, 3 in provincia di Brindisi, 10 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.
E’ stato registrato 1 decesso nella provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 381.476 test.
4371 sono i pazienti guariti.
2190 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 7.142, così suddivisi:
2.780 nella Provincia di Bari;
586 nella Provincia di Bat;
761 nella Provincia di Brindisi;
1.692 nella Provincia di Foggia;
765 nella Provincia di Lecce;
503 nella Provincia di Taranto;
54 attribuiti a residenti fuori regione;
1 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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