Articoli filtrati per data: Giovedì, 17 Settembre 2020

A Erchie, i Carabinieri della locale Stazione, al termine di attività ispettive per il contenimento del diffondersi del virus da Covid-19, hanno contestato una violazione amministrativa a un 49enne del luogo, destinatario di reddito di cittadinanza. In particolare, l’uomo, in una via del centro abitato, all’interno di un garage, ha avviato un’attività di somministrazione di alimenti e bevande, senza possedere alcun titolo autorizzativo. A conclusione degli accertamenti, il locale, gli alimenti e le bevande rinvenuti, nonché il materiale destinato all’attività, sono stati sottoposti a sequestro cautelare amministrativo.

 

 

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I Carabinieri della Stazione di Erchie hanno tratto in arresto una 20enne di origine romena senza fissa dimora, per rapina impropria e molestie sessuali. In particolare, la donna, nella mattinata del 16 settembre, in una via del centro abitato, ha avvicinato un pensionato 83enne e dopo averlo abbracciato e palpeggiato gli ha sottratto la collanina dal collo. L’anziano, avvedutosi del furto, ha afferrato la giovane che dopo essersi divincolata, strattonando la vittima, è fuggita per le vie limitrofe. Un passante ha inseguito la malvivente bloccandola e subito tratta in arresto dai Carabinieri intervenuti. La refurtiva recuperata è stata restituita al legittimo proprietario. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al termine delle formalità rito, è stata rimessa in libertà.

 

 

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Giovedì, 17 Settembre 2020 11:56

Arrestato perchè deteneva piante di droga

A Oria, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, in collaborazione con quelli della Stazione di Oria, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto MOLDAVIO ITALIANO Cosimo, 50enne di Oria, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. In particolare, l’uomo, in una contrada del luogo, a seguito di perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di 29 grammi di marijuana, già essiccata e vario materiale utile per la pesatura, il tutto occultato all’interno del vano garage, nonché di undici piante della medesima sostanza in fase di fioritura, alte circa 60 centimetri, collocate sul terrazzo. Quanto rinvenuto è stato tutto successivamente sequestrato. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 

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Pubblicato in Cronaca

“Mesagne solo apparentemente è una città tranquilla. In effetti sotto la cenere c’è il fuoco che cova ed è pronto a esplodere”. E’ questo il leit motiv che ha scandito gli interventi dei componenti l’Osservatorio permanente sulla legalità che si è riunito a Mesagne dopo alcuni fattacci di cronaca che si sono verificati in città e su cui indagano le forze dell’ordine. Unanime il pensiero che dopo alcuni anni di “lotta” la città ha abbassato la guardia contro la criminalità.

Anni di rilassamento che hanno permesso alle cosche di riorganizzarsi in maniera silente, ma altrettanto potente e pericolosa. Una criminalità che si è evoluta, ma che quotidianamente chiede il pizzo riscuotendo nel tessuto produttivo una complicità inconsapevole. E che dire dell’omertà che ha caratterizzato gli ultimi due episodi criminali. Il primo un pestaggio avvenuto presso il parco Potì mentre il secondo è stato un tentato sequestro di persona avvenuto in piazza Vittorio Emanuele.

Entrambi di pomeriggio quando era presente diversa gente. E poi c’è la presenza oppressiva delle sostanze stupefacenti su cui i carabinieri stanno conducendo una battaglia impari per far emergere questo traffico deleterio. C’è il gioco d’azzardo, con la ludopatia che ha in pugno diverse famiglie; le aste giudiziarie, divenute “lavatrici” in cui ripulire i soldi provenienti da varie attività illecite. Insomma, un sommerso criminale ignoto ai più. L’assessore alla legalità, Anna Maia Scalera, ha inviato tutti i componenti a rialzare la guardia per fare risvegliare la città. Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco, Toni Matarrelli, l’onorevole Gianluca Aresta (M5S) e il presidente del Consiglio, Omar Ture. Unanime il pensiero dei componenti dell’Osservatorio di rinvigorire gli anticorpi sociali dell’antimafia. Per il Partito democratico, che ha chiesto la convocazione dell’Osservatorio, è intervenuta la consigliera Rosanna Saracino.

“Devo dire che noi siamo molto preoccupati per l’atteggiamento che si sta diffondendo a Mesagne. Un atteggiamento di omertà, dove si vede ciò che accade, la gente guarda, ma nessuno interviene. Nessuno che sente il dovere di allertare le forze dell’ordine. Purtroppo, quando la città ritorna nel silenzio, evidentemente, c’è qualcosa che non va”, ha sottolineato l’esponente di minoranza che ha contezza del fenomeno in atto. Peraltro la Dia, nella sua ultima relazione, ha scritto che a Mesagne “è presente una mafia di seconda generazione, scalpitante e violenta”. “È così – ha affermato l’avvocatessa – poiché penso ai traffici di droga, di armi, di furti che avvengono in città. Fenomeni criminali che mi preoccupano non poco. Oggi nei tribunali – ha proseguito - assistiamo ai processi che si celebrano e non possiamo far finta di non capire che il fenomeno è grave e sta ritornando in maniera importante. In passato ci siamo riscattati da un peso che oggi riavvertiamo”. Il vicario foraneo, don Gianluca Carriero, ha proposto di istituire all’interno dell’Osservatorio dei “gruppi di lavoro che possano leggere con obiettività la nostra situazione. Con un tema annuale di riflessione e aiuto alla lettura delle realtà, in tutti gli ambiti sociali, per avere gli strumenti necessari ad affrontarla. Bisogna lavorare sui valori e fare un buon lavoro sui giovani”. Il già sindaco Franco Scoditti ha voluto sottolineare “la splendida reazione avuta dalla città contro la criminalità organizzata, dopo che molti sodali erano finiti in carcere. Poi la città ha avuto la sensazione di essere oltre il pericolo ed ha fatto cadere l’attenzione. Purtroppo abbiamo compreso che, pur avendo vinto una battaglia, non si è vinta la guerra contro la criminalità organizzata. E abbiamo scoperto che il fuoco cova sotto la cenere”. Ed ha concluso: “Oggi in città, tra le altre cose, c’è il problema della diffusione della droga. Se ciò accade, evidentemente, c’è qualcosa che non va. È necessario, secondo me, istituire gruppi di lavoro per affrontare queste devianze aiutati da vari esperti”.

Infine, Fabio Marini, presidente dell’antiracket locale e regionale, ha ricordato che la “Scu è camaleontica ed i metodi mafiosi sono cambiati”. Marini ha, quindi, ricordato “che tali fenomeni esistevano ed esistono. Oggi non c’è più la richiesta violenta, ma amichevole. I gruppi dominanti sono sempre gli stessi, sono solo cambiate le dinamiche”. Il presidente ha spiegato come tuttora è “difficile intercettare le denunce delle vittime”. Ed ha sottolineato che: “a Mesagne resta il problema agricolo dei furti. Oggi è difficile far fare alle vittime le denunce”. E sul fonte del racket ha detto: “Sappiamo bene che è presente, specialmente nei grandi gruppi commerciali di Mesagne e Brindisi. Come se non bastasse c’è il problema delle difficoltà economiche dovute al lockdown. Operatori economici fermi e in crisi per la complessità ad accedere ai finanziamenti bancari”.

 

 

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Il Comune di Mesagne ha attivato il servizio di centralino unificato, il numero da comporre per comunicare con i diversi uffici è 0831 73 21 11. La voce guida fornisce le indicazioni per raggiungere tutti i servizi dell’Ente. 
La nuova modalità di contatto consente un risparmio sui costi e la possibilità, per tutti i dipendenti, di disporre di un apparecchio telefonico. Il nuovo sistema si avvale della tecnologia VoIP – Voice over Internet Protocol.

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Pubblicato in Comunicati Stampa
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