Redazione

Francavilla Fontana lancia il Master Executive per il Servizio Civile Universale:formazione, inclusione e futuro.

Questa mattina, nel suggestivo scenario del Castello Imperiali di Francavilla Fontana, ha preso il via il Master Executive per il Servizio Civile Universale. Un progetto ambizioso, nato dalla sinergia tra realtà impegnate nella formazione e nella promozione sociale del territorio: Gruppo FORTIS, Consorzio dell'Ambito Territoriale Sociale BR3, Fondazione Parco Culturale ETS, Dante Alighieri ETS e Uninettuno Puglia.
L’iniziativa rappresenta una risposta concreta alla crescente necessità di offrire ai giovani del Servizio Civile Universale strumenti validi per rafforzare il proprio profilo professionale, accrescendo al contempo il proprio ruolo attivo nella società.
Alla presentazione erano presenti figure chiave dei diversi enti promotori. Per il Gruppo FORTIS, il direttore generale Francesco J. Pagnelli ha sottolineato l’importanza del progetto, definendolo “uno strumento fondamentale per le ragazze e i ragazzi che hanno scelto di intraprendere il percorso del Servizio Civile Universale”. Pagnelli ha evidenziato come il Master offra “una formazione aggiuntiva utile a potenziare le competenze pratiche, civiche e solidali, allineandosi ai valori della cittadinanza attiva”.
Anche il Consorzio dell’Ambito di Francavilla Fontana ha ribadito l’impegno nel promuovere un’offerta formativa accessibile e di qualità. Le referenti Angelica Tafuri, assistente sociale specialista, e Antonella Di Noi, pedagogista, hanno ricordato che il Master è un’opportunità concreta per arricchire il proprio curriculum con competenze certificate, spendibili nel mondo del lavoro.
Lucrezia Lanzellotta, referente territoriale per Uninettuno Puglia, ha condiviso il valore educativo del Master, inserendolo in una visione più ampia di crescita comunitaria, inclusione sociale e promozione della cittadinanza consapevole. I giovani partecipanti frequenteranno i percorsi formativi previsti, ciascuno pensato per rispondere a diverse vocazioni e interessi. Il primo promuove il cambiamento sociale attraverso progettazione, inclusione, collaborazione tra enti, volontariato, arte e psicologia. Il secondo guarda al sociale con un’attenzione particolare all’ambiente, affrontando temi come sostenibilità, green economy, cittadinanza attiva, mediazione culturale e leadership. Il terzo si concentra sulla progettazione e gestione degli interventi sociali, approfondendo aspetti legati al benessere mentale, alla coesione comunitaria e alla risposta alle emergenze.
Questo Master, unico nella sua offerta, si pone come ponte tra il percorso del Servizio Civile e il mondo del lavoro, offrendo ai giovani strumenti concreti per diventare cittadini consapevoli, pronti ad agire e contribuire al cambiamento.

MENSE: COLDIRETTI PUGLIA, ATTIVE IN PUGLIA SOLO NEL 18,4% SCUOLE; CON COSTO DI 662€/ANNO QUALIFICARE CIBO E PASTI

 

Le mense in Puglia sono attive solo nel 18,4% delle scuole, uno dei dati più bassi d’Italia, ma con un costo annuale di 662 euro vanno qualificati cibo a pasti per garantire sana e corretta alimentazione alle giovani generazioni. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, sulla base del report di Cittadinanzattiva, in occasione della Giornata in campo a Spinazzola organizzata da Coldiretti e CAI Consorzi Agrari d’Italia, dove i bambini della scuola omnicomprensiva De Cesare - Mazzini di Spinazzola e gli studenti degli Istituti tecnici agrari di Gravina  e Corato nella cooperativa cerealicoltori Coldiretti della Murgia sono stati guidati lungo un percorso dai campi sperimentali di grano fino agli impasti con la farina.  

Con una stima di 90 milioni di pasti all’anno per 585.000 studenti nella sola refezione della scuola dell’obbligo, uno strumento per qualificare i pasti somministrati nella refezione scolastica viene dal protocollo d’intesa tra Coldiretti Puglia e ANCI della Puglia che imprime una svolta salutista, eliminando i cibi ultra-formulati e con glifosate dai menù, privilegiando negli appalti i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi.

Il Protocollo d’intesa mira a qualificare le mense scolastiche e le mense collettive di competenza dei Comuni, garantendo – spiega Coldiretti Puglia - che nei capitolati degli appalti sia prevista la presenza di prodotti agroalimentari e frutta e verdura rigorosamente stagionali e del territorio, oltreché di cibi ‘glifosato free’ e non siano utilizzati alimenti ultra-formulati.  In Puglia il 10,3% dei minori è obeso con rischi gravi per la salute, con l’11,1% dei bambini che mangia frutta meno di una volta a settimana o mai e solo il 39,8% dei bambini consuma una merenda adeguata di metà mattina, con un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni, con 1 genitore su 4 che boccia le mense scolastiche.

Le mense scolastiche e pubbliche devono essere un luogo per difendere la salute e contrastare i pericoli legati ad una cattiva alimentazione che minacciano le giovani generazioni, dove i cibi ultra-formulati stanno prendendo sempre più spazio, facendo crescere l’allarme nelle famiglie. Basti dire che secondo un recente rapporto Coldiretti/Censis l’82% dei genitori chiede un piano pubblico per salvaguardare la salute dei propri figli, sempre più “drogati” di energy drinks, merendine e simili, una vera e propria dipendenza che crea enormi pericoli per il loro sviluppo e che va fermata con forme di etichettatura sui pericoli ad essi collegati.

Proprio le scuole devono diventare parte attiva nella concreta diffusione e promozione della Dieta mediterranea, intensificando i percorsi di educazione alimentare nelle scuole. Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica agevola l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 250mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.

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AppiAnticA: la nuova app del Centro Commerciale di Mesagne che premia la fedeltà

Scaricabile gratuitamente tramite smartphone, il nuovo canale di comunicazione apre ad un mondo di vantaggi e premi con il concorso “APPIA Club 2025 -2026”.

Il Centro commerciale di Mesagne comunica il lancio della sua app ufficiale: "AppiAnticA". Si tratta di un'innovativa piattaforma progettata per offrire ai clienti un'esperienza di shopping ancora più gratificante e ricca di sorprese. A portata di click, disponibile gratuitamente su Apple Store e Google Play Store, l'app regala un accesso immediato a tutte le informazioni utili sul Centro Commerciale, inclusi orari di apertura dei negozi e servizi commerciali disponibili. L’app funge da canale di comunicazione privilegiato con gli store, che potranno prontamente condividere con i clienti promozioni imperdibili e interessanti anteprime sui nuovi arrivi.

Fino al 28 febbraio 2026, tutti i clienti che scaricheranno l'app potranno iscriversi e partecipare al concorso APPIA Club 2025/2026 e avere la possibilità di vincere fantastici premi. Per ottenere i punti, basterà entrare nel Centro Commerciale ed effettuare il “Check-in”, condividere l’attività con gli amici, caricare le foto degli scontrini degli acquisti effettuati nei negozi del Centro Commerciale entro il giorno successivo all'emissione. I punti accumulati consentiranno di partecipare a vincite immediate e ad estrazione. Entra subito in APPIA Club e scopri un mondo di vantaggi esclusivi, direttamente sul tuo smartphone!

Il concorso APPIA Club 2025 -2026 riserva sorprese speciali ogni mese. Fino al 31 maggio, ogni acquisto effettuato presso i punti vendita del Centro Commerciale e registrato tramite l’app permetterà di ottenere punti preziosi. Ogni giorno in palio ci saranno gift card da 20 euro. Scarica subito l’app “AppiAnticA” per non perdere nessuna delle fantastiche opportunità. La fedeltà non è mai stata così conveniente. 

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Il sindacato Cobas organizza mercoledì 14 Maggio alle ore 9,00 un sit in davanti l’istituto di vigilanza Rangers in via Titi alla zona industriale .

Il Cobas davanti la sede della società sosterrà le ragioni per cui condurrà l’azienda nelle aule di tribunale per comportamento antisindacale perché non riconosce il nostro rappresentante interno ; spiegheremo perché  continua lo stato di agitazione  con  la conseguente richiesta alla locale Prefettura di un tentativo di conciliazione per la vertenza intrapresa sulla sicurezza dei lavoratori nei campi fotovoltaici ,per i comportamenti discriminatori dell’azienda nei confronti dei nostri iscritti.

Il Cobas denuncerà nei prossimi giorni alla Magistratura la società Battistolli,proprietaria della “Vigilanza Rangers”, per comportamento antisindacale  (articolo 28) in quanto non riconosce il nostro RSA(rappresentante sindacale aziendale ) presente in azienda.

A Brindisi sono decine e decine le aziende dove il Cobas svolge attività sindacale ed ha propri rappresentanti.

Migliaia di sentenze danno ragione ai sindacati come il Cobas , la Magistratura riconosce il diritto ad avere rappresentanti interni.

Il loro rabbioso atteggiamento ,secondo noi, nasce dal fatto che il Cobas ha sostenuto mesi di intensa attività  rivolto ad ottenere garanzie di sicurezza nell’ingresso nei campi fotovoltaici dei lavoratori della ditta di vigilanza Rangers;

impegno che è arrivato ad ottenere attraverso lo Spesal,organismo della Asl che controlla gli ambienti di lavoro, un nuovo DVR(documento di valutazione del rischio) da applicare in tutti i campi fotovoltaici in cui è impegnata la società in tutta Italia.

Avviene che la società continua a non applicare le nuove regole di rispetto del diritto della salute dei lavoratori perché gli costerebbe un bel po' di euro.

Questa situazione porta anche da parte della società a discriminare i lavoratori iscritti al Cobas.

Abbiamo inoltre sollevato nei giorni scorsi il problema dello spostamento dei mezzi aziendali da Brindisi a Mesagne senza nessuna discussione che preveda un minimo di rimborso di spese per la benzina.

Insomma quello che vuole questa azienda è …di non disturbare il conducente.

Brindisi 13.05.2025

Per il Cobas Roberto Aprile

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Protezione Civile, potenziata la capacità di intervento contro gli incendi boschivi con una flotta aerea autonoma
Approvato un investimento triennale da 10 milioni di euro per rafforzare il sistema regionale di prevenzione e risposta alle emergenze ambientali

La Regione Puglia compie un passo significativo nel rafforzamento della propria capacità di risposta agli incendi boschivi, attraverso l’adozione di una flotta aerea antincendio autonoma a supporto delle attività della Protezione Civile regionale. Il provvedimento, recentemente approvato dalla Giunta regionale, prevede un investimento complessivo di circa 10 milioni di euro per il triennio 2025-2028. Il piano, che sarà attuato mediante affidamento a un soggetto esterno selezionato tramite procedura di gara aperta, mira a incrementare l’efficacia e la tempestività degli interventi sul territorio pugliese, contribuendo a limitare i danni ambientali e paesaggistici provocati dai roghi, spesso di origine dolosa.

“La disponibilità di poter intervenire con una flotta autonoma ridurrà i tempi di intervento, oggi condizionati dalla distanza delle basi aeree nazionali utilizzate fino ad oggi e che sono concentrate prevalentemente sul versante tirrenico”, ha commentato l’ingegner Barbara Valenzano, Responsabile della Sezione Protezione Civile della Regione Puglia. “Si tratta di una misura indispensabile per rendere più sicuro il territorio e tutelare il patrimonio ambientale, storico e paesaggistico della nostra regione”.

Il piano operativo prevede l’utilizzo integrato di sistemi di geolocalizzazione avanzati, già in dotazione alla Protezione Civile, per ottimizzare le operazioni di rilevamento e risposta. Sono inoltre in corso valutazioni per la dislocazione dei mezzi aerei, inclusi velivoli tipo Canadair, presso l’aeroporto di Foggia e in ulteriori basi strategiche sul territorio regionale.

Il potenziamento della capacità operativa avviene in un contesto che, nel 2024, ha registrato risultati incoraggianti: il numero di incendi si è ridotto rispetto alla media dell’ultimo decennio, con un calo significativo anche dei danni rilevati. “Pur in presenza di segnali positivi – prosegue Valenzano – l’attenzione resta alta e continua la costante implementazione degli strumenti a disposizione per la prevenzione ed il contrasto degli incendi. Qualora la gara per l’assegnazione del servizio che garantirà la presenza della flotta aerea dovesse andare deserta, abbiamo già previsto la possibilità di richiedere supporto alla Protezione Civile nazionale per garantire la copertura sulla dorsale adriatica, attualmente priva di basi operative”.

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Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio nell’abitato di Mesagne (BR).  I lavori riguardano l’installazione di nuove opere acquedottistiche.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica il 16 maggio 2025 in Via Marcantonio Catiniano, Via Zullo, nel tratto compreso tra Via Epifanio Ferdinando e Via Diaz, e Via Damiano Chiesa.

La sospensione avrà la durata di 8 ore, a partire dalle ore 08:00 del giorno 16 maggio 2025 con ripristino alle ore 16:00.

Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.

Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dall’interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.

Per informazioni:

Acquedotto Pugliese, inoltre, offre ai cittadini la possibilità di ricevere direttamente e gratuitamente, in tempo reale, al proprio indirizzo di posta elettronica, le informazioni relative alle sospensioni del servizio, aderendo al servizio di newsletter myaqpaggiorna.

 

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Leoci: “Carovigno, Fasano e Ostuni riconfermano la Bandiera Blu 2025: un orgoglio per tutta la Puglia. Complimenti alle nuove città premiate”


“Una soddisfazione enorme e un motivo di orgoglio per tutta la nostra Puglia: Carovigno, Fasano e Ostuni si confermano anche per il 2025 tra le eccellenze costiere italiane, ottenendo nuovamente la prestigiosa Bandiera Blu. È un riconoscimento che va oltre la bellezza paesaggistica: premia il lavoro costante, la progettualità, l’attenzione all’ambiente e la visione sostenibile che queste comunità hanno saputo costruire nel tempo.”
Così il capogruppo di CON alla Regione Puglia, Alessandro Leoci, commenta con entusiasmo i risultati della cerimonia di premiazione tenutasi oggi a Roma presso la sede del CNR, dove la Foundation for Environmental Education (FEE) ha ufficializzato le località italiane insignite del prestigioso riconoscimento per l’anno in corso.
“Carovigno, Fasano e Ostuni sono due esempi virtuosi – prosegue Leoci – che dimostrano come sia possibile coniugare attrattività turistica, tutela ambientale e qualità dei servizi. La loro riconferma non è un risultato scontato: è frutto di un impegno quotidiano, di scelte politiche coerenti, di investimenti in infrastrutture sostenibili e di una partecipazione attiva della cittadinanza e degli operatori del settore.”
“Mi congratulo inoltre – aggiunge il capogruppo di CON – con le nuove città premiate, tra cui Castrignano del Capo, Margherita di Savoia e Pulsano, che entrano o rientrano nella prestigiosa lista. Il loro ingresso fa salire a 27 il numero complessivo delle località Bandiera Blu in Puglia, a conferma di un modello regionale vincente nel campo del turismo sostenibile, dell’accessibilità, della gestione dei rifiuti, dell’educazione ambientale e della qualità delle acque.”
“Questo traguardo – afferma ancora – rafforza la responsabilità di tutti noi nel continuare a difendere e valorizzare il nostro patrimonio naturale e culturale. La Bandiera Blu non è un premio da esibire, ma un impegno da rinnovare ogni giorno. Le politiche regionali devono continuare a sostenere con convinzione i Comuni costieri attraverso strumenti concreti per l’innovazione, la pianificazione integrata e la partecipazione dei territori. Solo così – conclude il consigliere regionale Alessandro Leoci - potremo costruire una Puglia sempre più pulita, accogliente e consapevole, all’altezza delle sfide ambientali e turistiche del presente e del futuro.”

 

Bandiera Blu: Fasano nuovamente tra le migliori spiagge italiane

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Storica riconferma per il litorale fasanese: per il 15° anno consecutivo le acque ottengono il prestigioso riconoscimento Bandiera Blu, simbolo di eccellenza ambientale e impegno per la sostenibilità

Fasano - Grande soddisfazione per il Comune di Fasano che anche per il 2025 si fregia della prestigiosa Bandiera Blu. Per il quindicesimo anno consecutivo, le acque cristalline che bagnano il nostro litorale, da Egnazia a Savelletri fino a Torre Canne, hanno ottenuto il riconoscimento dalla FEE (Foundation for Environmental Education), confermando l'eccellenza delle nostre spiagge.

A ritirare l’ambito vessillo blu a Roma la consigliera comunale con delega alla Valorizzazione internazionale del territorio Manuela Rosato: «Questo importante riconoscimento, ritirato oggi a Roma – spiega Rosato -, rappresenta un momento di orgoglio per Fasano, che vede premiati anni di lavoro e di attenzione all’ambiente. Un merito per l’amministrazione comunale, le associazioni locali e tutti gli operatori che quotidianamente lavorano per preservare il nostro patrimonio naturale, oltre che un incentivo a proseguire su questa strada, rafforzando le politiche di sostenibilità e di tutela delle nostre spiagge e del nostro mare. Fasano, con questa conquista, si conferma come una delle mete più apprezzate per chi desidera coniugare turismo di qualità e rispetto per l’ambiente».

Questo importante traguardo è il risultato di un impegno costante nella tutela e nella valorizzazione del nostro ambiente costiero. La Bandiera Blu certifica non solo la qualità e la pulizia delle acque di balneazione, basandosi sui risultati di eccellenza degli ultimi quattro anni di analisi dell'ARPA, ma premia un approccio olistico alla sostenibilità.

L'istruttoria per l'assegnazione del vessillo blu è sempre più rigorosa e quest'anno i parametri di valutazione sono aumentati significativamente. Oltre alla qualità delle acque, la FEE valuta attentamente le buone pratiche ambientali, l'educazione alla sostenibilità e la promozione di un turismo responsabile.

Il Programma Bandiera Blu, un Ecolabel internazionale riconosciuto a livello globale, rappresenta una garanzia di qualità ambientale per turisti e operatori del settore, promuovendo un modello di turismo sostenibile nelle località marine e lacustri.

L'Amministrazione Comunale esprime grande orgoglio per questo risultato, frutto del lavoro sinergico di diversi attori e della crescente sensibilità della comunità verso le tematiche ambientali. Questo quindicesimo sigillo di qualità è uno stimolo a proseguire con ancora maggiore impegno nella tutela del nostro prezioso patrimonio naturale.

 

 

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14 MAGGIO VERNISSAGE ore 19
“IL RITO” di Massimiliano Morabito
Cisternino - Palazzo Lagravinese

La casa della Donazione Carmi si arricchisce di 7 nuove opere e ospita “IL RITO” di Massimiliano Morabito.  Un viaggio sonoro e visivo nei riti del Sud Italia.
Dal 14 maggio al 29 giugno, ingresso gratuito.

 

A Palazzo Lagravinese di Cisternino, centro permanente dedicato all’opera di Lisetta Carmi, tra le più grandi fotografe del Novecento, il 14 maggio 2025, alle ore 19.00, si inaugura “IL RITO”, la nuova mostra fotografica di Massimiliano Morabito. L’esposizione, promossa dall’Amministrazione Comunale di Cisternino e sostenuta dalla BCC di Locorotondo, è curata da Walter Trento per Nùevù Studio, con il supporto di Angela Conte, e sarà visitabile fino al 29 giugno 2025 (ingresso gratuito; orari: martedì-sabato 17:00-20:00, domenica 10:00-13:00).

Morabito, formatosi in Etnomusicologia a Bologna, ha costruito nel tempo un archivio personale di suoni e immagini, ispirato anche dall’incontro con Lisetta Carmi, che giunse in Puglia per la prima volta grazie al musicologo Leo Levi. La riapertura di Palazzo Lagravinese con la mostra “IL RITO” rappresenta un ideale ritorno alle origini: un tributo ai legami umani e intellettuali che legano Carmi e Morabito, entrambi interpreti della narrazione visiva del Sud. In occasione della mostra, la Donazione Carmi si arricchisce inoltre di 7 nuove fotografie, che vanno ad ampliare un patrimonio già unico: scatti autografati e timbrati, che raccontano il viaggio umano e artistico di Lisetta Carmi attraverso il mondo – da Genova all’India, dai campi profughi ai ritratti di Ezra Pound e Babaji – oggi patrimonio della comunità di Cisternino.

“IL RITO” è molto più di una mostra: è un’indagine antropologica visiva, un’esplorazione profonda dei riti e delle feste popolari del Sud Italia, vissuti e documentati dal pugliese Morabito in oltre vent’anni di ricerca sul campo. Morabito ha iniziato il suo percorso attraverso il suono, costruendo un vasto archivio di registrazioni e immagini, in una pratica documentaria che si è evoluta in una vera e propria poetica del gesto rituale. Le fotografie in mostra restituiscono la densità emotiva e simbolica di questi momenti collettivi: i battenti di Guardia Sanframondi, le donne della Desolata a Canosa, i Serpari di Cocullo, i Cucibocca di Montescaglioso, i riti arborei di Alessandria del Carretto, la questua pasquale della Valle d’Itria, il Rumita di Satriano di Lucania. Ogni scatto cattura la tensione tra intimità e spettacolo, fede e carne, tradizione e trasformazione. Morabito entra in questi spazi rituali con il rispetto di chi conosce il peso del silenzio e il valore del suono. La fotografia, qui, non è alternativa all’ascolto: è la sua naturale prosecuzione. 

Questa nuova mostra rappresenta dunque un ideale passaggio di testimone. Massimiliano Morabito, legato a Lisetta da un’amicizia e da un’intesa di sguardo nata nel segno della ricerca e della musica popolare, raccoglie oggi quella stessa urgenza di raccontare l’invisibile. Fu proprio attraverso il musicologo Leo Levi che Lisetta giunse in Puglia la prima volta; fu anche l’ammirazione per il lavoro di Diego Carpitella – figura centrale negli studi etnomusicologici – a unire i percorsi di Carmi e Morabito.

“IL RITO” segna quindi anche la riapertura del Palazzo come luogo vivo della cultura, dove il patrimonio lasciato da Lisetta Carmi continua a dialogare con il presente. Un viaggio sonoro e visivo nei riti del Sud Italia. Un percorso che ci invita a osservare e ad ascoltare: a scorgere, nei gesti che si ripetono, la vibrazione di un’umanità che resiste, trasforma e celebra la vita.

Al primo piano di Palazzo Lagravinese, a partire dal 3 luglio 2025, si apre un secondo percorso espositivo intorno all’opera del fotografo di Cisternino Vito Zizzi. Fu proprio lui, nel 2006, a riunire Lisetta Carmi, Uliano Lucas e Joe Oppedisano in un progetto condiviso. Il suo lavoro oggi torna protagonista con una selezione di scatti inediti, emersi dal suo vasto archivio: un’indagine intima e lucida sui riti familiari e sociali della Puglia. Dai momenti di passaggio della vita – battesimi, comunioni, matrimoni, funerali – alle celebrazioni collettive e le attività contadine come la vendemmia o la raccolta delle olive, sino alla tavola come luogo rituale per eccellenza. Zizzi si distingue per un approccio tecnico originale, riconosciuto a livello nazionale, tanto da essere citato nei manuali per lo studio della luce e della composizione.

L’evento è realizzato in collaborazione con l’Associazione Pietre Vive, l’Ass. “Poli…giò”, la Biblioteca di Comunità Tommaso Fiore, l’Ass. Ideando e il suo Laboratorio Urbano Jan Net, la Coop. Equal Time, l’Ass. Macrohabitat – Storie dell’Uomo e dell’Abitare la Terra.

Informazioni utili
Palazzo Lagravinese, Cisternino
Dal 14 maggio al 29 giugno 2025
Orari di visita: martedì-sabato 17:00-20:00; domenica 10:00-13:00

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Quando si dice “peggio la toppa del buco”. Le “precisazioni” della ASL Brindisi, in risposta alla nostra nota sindacale con cui si denunciavano criticità gravi e strutturali legate alla mancata attivazione del servizio di Radiologia Interventistica presso l’Ospedale Perrino, si rivelano un esercizio di equilibrismo retorico che nulla aggiunge in termini di risposte concrete. Anzi, confermano – tra le righe – lo stato di allarmante precarietà del sistema.

Ma veniamo ai fatti. Una paziente ha rischiato di non ricevere per tempo un trattamento salvavita per la mancanza di un servizio essenziale. La ASL afferma che tutto si è svolto “secondo protocollo”, salvo poi ammettere che l’attivazione dell’ambulanza è avvenuta “con una difformità procedurale”. Un paradosso che non tranquillizza: in un contesto di emergenza, con un solo autista presente in servizio e ben cinque ambulanze ferme, ogni minuto è cruciale. Le responsabilità organizzative sono evidenti, ma eluse.

Inaccettabile anche la risposta in merito alla Radiologia Interventistica. Da mesi si proclama la “riattivazione” del servizio, ma resta tutto sulla carta. Si parla di protocolli condivisi con altre province – Lecce, Taranto – per supplire all’assenza del servizio a Brindisi, ma non si spiega perché un ospedale hub non possa contare su una dotazione autonoma e continuativa. L’annuncio del concorso per il Direttore della Struttura Complessa suona come l’ennesimo tentativo di spostare in avanti la responsabilità. Come se nominare una figura apicale, da sola, bastasse a colmare vuoti di personale, strumenti e risorse.

La FP CGIL Brindisi non ha mai creato allarmismi. Siamo allarmati.

Siamo allarmati da liste d’attesa fuori controllo, da posti letto che si riducono sistematicamente invece di attivare posti letto previsti da un piano di riordino che è stato applicato invece nella parte in cui si prevedevano disattivazioni di servizi e unità operative. Siamo allarmati da un piano assunzionale inesistente, dall’assenza di una visione strategica per il territorio, da agende chiuse che impediscono perfino la programmazione delle cure. E mentre queste criticità si susseguono, la risposta dell’Azienda appare sempre uguale a se stessa: l’annuncio dell’imminente espletamento di un concorso per individuare un nuovo Direttore o, in alternativa, la reiterazione di formule comunicative che, pur nella loro forma rassicurante, non affrontano le reali fragilità di tipo programmatorio e gestionale che affliggono il sistema sanitario provinciale.

La sanità pubblica brindisina si regge sull’abnegazione quotidiana di medici, infermieri, OSS e tutto il personale sanitario, non certo su annunci, rinvii e rassicurazioni. Ogni giorno si lavora ben oltre il limite per offrire risposte dignitose a un territorio dimenticato, costretto sempre più spesso a rivolgersi altrove: Lecce, Taranto, Bari, persino Monopoli-Fasano.

Se c’è sfiducia nei confronti del sistema sanitario provinciale, non è certo a causa di chi denuncia. È semmai per il senso di abbandono che avvertono i cittadini e i lavoratori, e che chi ha responsabilità gestionali dovrebbe affrontare con serietà e trasparenza, anziché con comunicati autoassolutori.

Sorprende poi la critica per il mancato “confronto preventivo” con la Direzione, come se la trasparenza sindacale fosse un errore formale. La FP CGIL Brindisi non si è mai sottratta al confronto, quando questo è stato serio, rispettoso e orientato a soluzioni concrete. Ma non possiamo accettare che, di fronte a disservizi potenzialmente lesivi della salute pubblica, la priorità sia discutere il tono e non la sostanza.

La FP CGIL Brindisi continuerà a segnalare tutto ciò che non funziona e lo farà con fermezza, competenza e rispetto. Non intendiamo più tollerare rinvii, omissioni, o risposte elusive. La sanità pubblica non si difende con i comunicati, ma con i fatti.

Il segretario Generale FPCGIL Brindisi

Luciano Quarta

Il coordinatore alla Sanità FPCGIL Brindisi

Francesco Pollasto

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RICERCA CENTRO STUDI UIL: BRINDISI ULTIMA PER INVESTIMENTI IN SERVIZI DI PREVENZIONE E SICUREZZA SUL LAVORO. UNA SCONFITTA PER TUTTI DALLA QUALE USCIRE PRESTO CON L’IMPEGNO DI TUTTI

Un recente studio nazionale sulla spesa in Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro, elaborato dal Centro Studi UIL – Servizio Lavoro, Coesione e Territorio (28 aprile 2025) - ci consegna un quadro tanto chiaro quanto allarmante: Brindisi è all’ultimo posto in Italia per investimenti pubblici destinati alla prevenzione nei luoghi di lavoro. Un dato che, più che statisticamente scoraggiante, è moralmente inaccettabile.

Mentre altre regioni e province cercano di rafforzare il proprio impegno nella tutela della salute dei lavoratori, Brindisi si distingue in negativo, con una incidenza della spesa per la sicurezza sul lavoro pressoché nulla rispetto alla spesa sanitaria complessiva. A titolo di confronto, nella Ulss 5 Polesana del Veneto si spendono oltre 3,1 milioni di euro per la sicurezza, con un’incidenza dello 0,5% sul totale della spesa sanitaria. In Umbria, regione demograficamente comparabile, la spesa complessiva per la sicurezza supera i 7,6 milioni di euro, sempre con un’incidenza dello 0,4%.

E Brindisi? La spesa è talmente marginale da risultare irrisoria, non superando nemmeno lo 0,1% della spesa sanitaria locale. Siamo quindi in una situazione che definire di abbandono istituzionale non è affatto esagerato.

Questa fotografia impone un’assunzione di responsabilità urgente e non rinviabile da parte delle Istituzioni Locali, delle ASL territoriali e del mondo datoriale. È impensabile puntare allo sviluppo economico e all’occupazione senza partire dalla base: la tutela della vita e della salute delle lavoratrici e dei lavoratori. Non può esistere un’occupazione sana e duratura se non si fonda sulla sicurezza.

La UIL è da tempo impegnata nella campagna nazionale "Zero morti sul lavoro", una battaglia civile e culturale che non ha colore politico ma che riguarda la dignità di un Paese che non può più permettersi tragedie evitabili. E non basta agire dopo gli incidenti: serve prevenzione, serve formazione, serve investimento strutturale.

In questo senso, un ruolo cruciale lo giocano le scuole. Dobbiamo costruire percorsi educativi sin dalle prime età che insegnino il valore della sicurezza, del rispetto delle norme e del diritto a un lavoro sicuro. Le nuove generazioni devono crescere con la consapevolezza che la sicurezza non è un lusso, ma un diritto inalienabile.

Per questo chiediamo oggi la costituzione di un Patto Territoriale per la Sicurezza sul Lavoro che coinvolga tutte le forze vive del territorio: amministrazioni, imprenditori, sindacati, mondo della formazione e dell’istruzione. Non possiamo più accettare che Brindisi sia fanalino di coda. Possiamo e dobbiamo diventare un modello per tutto il Sud e per l’Italia intera.

Perché ogni euro non speso in sicurezza oggi può costare una vita domani. E ogni vita salvata vale più di qualunque bilancio.

Brindisi, 13 maggio 2025

 

 

Il Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo

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