Redazione

Le ultime polemiche scatenatesi sugli organi di stampa costituiscono la conferma dei nostri timori in riferimento alle cause che determinano la crisi economica del nostro territorio. Siamo di fronte, insomma, ad un immobilismo che trae origine dalla (voluta?) mancata adozione di strumenti urbanistici attraverso cui poter pianificare il futuro delle nostre città. Allo stato attuale, infatti, molte amministrazioni comunali della provincia di Brindisi sono ancora prive di tali strumenti e questa è la causa più evidente dello stato di abbandono in cui versano intere aree delle nostre città. A fronte di tali lacune di carattere urbanistico, però, c’è chi non si ferma. Ci riferiamo a chi ha sempre agito (e continua a farlo) nella totale illegalità, alimentando l’economia del malaffare e creando le condizioni perché aumenti in maniera esponenziale il degrado sociale ed economico.

Tutto questo rende ancora più incomprensibile la mancata introduzione di “regole” in campo urbanistico. Tra l’altro, è perfettamente inutile continuare a parlare di promozione e marketing territoriale della nostra provincia se poi non si creano le condizioni perché le stesse città risultino attrattive, ospitali e ricettive.

Certo, ci sono esempi virtuosi che vanno in direzione opposta (vedi Fasano-Mesagne) dove la nascita di strutture turistico-ricettive è stata addirittura incentivata grazie a percorsi autorizzativi più agili, oppure del territorio Barese dove le iniziative per investimenti privati, che producono ricchezza e lavoro, sono ormai giornalieri.

Purtroppo, però, casi come quello della città di Brindisi devono far riflettere. Il Piano Urbanistico Generale è ancora una chimera e del Piano della costa non si hanno tracce. Ma ciò che sconcerta è la linea contrapposta tra chi, anche all’interno dello stesso Esecutivo comunale, prova a creare le condizioni per uno sviluppo turistico e chi, invece, appone vincoli e ravvisa illegalità ad ogni tentativo di rendere più attrattiva (in termini di investimenti) questa città. E’  il caso dell’assessore all’Urbanistica Dino Borri, il quale continua a minacciare il possibile intervento della Magistratura ogni volta che si parla di investimenti privati, che si tratti di strutture turistico/ricettive, industriali, portuali, commerciali, residenziali. E’ come se ci si trincerasse dietro “ombre di possibile malaffare” per nascondere l’incapacità a dotarci degli strumenti urbanistici previsti per legge. Ci troviamo di fronte, insomma, a forme di inadeguatezza che penalizzano mortalmente il nostro territorio e di fronte alle quali la “politica” non può continuare a rimanere in silenzio.

Brindisi è una città bellissima, infrastrutturata con porto, aeroporto, collegamento ferroviario, superstrada di collegamento con Lecce e Taranto e la sua decrescita (in)felice  rischia di portarsi dietro l’intero territorio provinciale.

La costa Nord versa in uno stato di abbandono apocalittico, la zona industriale ormai, come forse fa comodo, è dismessa, le periferie languono. Il tutto è dovuto alla scarsa attrattività del territorio per investimenti privati a causa della mancanza di regole certe.

I cittadini e gli imprenditori sono i primi a chiedere certezza delle regole che significa trasparenza e legalità e quindi sono le vere “vittime” oltre ad essere stanchi di essere vessati/umiliati/sbeffeggiati da chi vuol ribaltare su altri le proprie responsabilità.

Oggi più che mai, pertanto, sarebbe opportuno che il sindaco Riccardo Rossi dicesse come la pensa in riferimento alle dichiarazioni dell’assessore Borri ed ai suoi attacchi sconsiderati ai cittadini, ai professionisti ed al sistema delle imprese ed a chiunque si permette di porre in risalto le lacune e l’inadeguatezza del suo operato.

La classe politica che governa Brindisi dovrebbe spiegare all’assessore con delega all’Urbanistica Borri che ai cittadini ed agli imprenditori si danno risposte precise rispetto agli impegni presi quando si assume l’incarico politico e che gli stessi non hanno bisogno di lezioni di Urbanistica ma di risposte.

Il Sindaco Rossi potrebbe aiutare il prof. Borri a capire che se si è inadeguati si può anche chiedere scusa ai cittadini e magari avere la sensibilità di farsi da parte. Il tutto, anche in considerazione del fatto che Brindisi ha la responsabilità di ruolo-guida del territorio provinciale.

Angelo Contessa – Presidente ANCE Brindisi

 

 

Ora occorre salvare le centinaia di pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e asinelli uccisi in Puglia dove la presenza del lupo si è moltiplicata negli ultimi anni con il ripetersi di stragi negli allevamenti, una  mattanza di capre, pecore e mucche nei pascoli e nelle stalle. E' quanto denuncia Coldiretti Puglia, a seguito del ritrovamento di pecore ferite e morte in pascoli e allevamenti, soprattutto sulle Murge dove si moltiplicano le denunce degli allevatori.

I numeri sembrano confermare che il lupo ormai, non è più in pericolo e – sottolinea la Coldiretti - impegnano le Istituzioni a definire un Piano nazionale che guardi a quello che hanno fatto altri Paesi UE come Francia e Svizzera per la difesa dal lupo degli agricoltori e degli animali allevati.

"Nelle campagne ci sono più animali selvatici, tra lupi, cinghiali e cani inselvatichiti che lavoratori agricoli e la situazione è drammatica in tutta la regione. Nel giro di dieci anni i lupi si sono moltiplicati, mettendo a rischio non solo gli animali nelle stalle e al pascolo, ma anche la vita stessa di agricoltori e pastori. In Puglia sono enormi le perdite registrate in campagna causate dalla fauna selvatica, con un danno pari ad oltre 14 milioni di euro”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.PECORE.jpg

Sono essenziali misure di contenimento – insiste Coldiretti Puglia - per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l'allevamento è l'attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese. Il problema dei grandi carnivori sta diventando insostenibile ed è necessario trovare una soluzione in tempi rapidi.

Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le aree zootecniche e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli – afferma Coldiretti Puglia - aree straordinarie muoiono, l'ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città.

Negli ultimi anni si è reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. La resistenza degli agricoltori è al limite – spiega la Coldiretti – è urgente trovare nuove modalità di azione che permettano di organizzare in maniera più efficace un sistema di gestione di questi animali predatori, che non sono più specie in via di estinzione.

Del resto, questa situazione si somma – conclude Coldiretti Puglia - ai problemi di sovrappopolamento di numerose altre specie selvatiche, dai cinghiali agli storni, dai cormorani alle lepri, che si moltiplicano in una situazione di assoluta mancanza di adeguate misure di programmazione necessarie per evitare il conflitto con il lavoro agricolo.

Procede in maniera non omogenea nelle Asl della Puglia, l’attuazione delle misure di potenziamento dello screening di popolazione sul tumore mammario con l’annesso programma di valutazione de rischio per pazienti e famiglie con mutazioni genetiche germinali.

È quanto emerso dalla audizione nella III Commissione, dei Dipartimenti delle Asl richiesta dal presidente della Commissione bilancio.

Si tratta di un report periodico per verificare lo stato di attuazione della legge regionale sulla materia.

Dall’ascolto dei rappresentanti delle Asl è emerso che sicuramente a Lecce, Taranto e Brindisi va meglio che nella Bat. Assenti le Asl di Bari e Foggia.

Su richiesta del presidente e dei consiglieri del Gruppo di Forza Italia, la Commissione ha affrontato il tema della “disciplina e programmazione in materia di servizi per le dipendenze patologiche”.

È emerso dall’incontro che la Puglia ha bisogno di un intervento forte, ma anche a livello nazionale le cose non vanno benissimo.

Serve al più presto il Piano di azione nazionale per le dipendenze patologiche, per aprire una nuova stagione di politiche mirate.

La Puglia intende affrontare l’argomento anche attraverso l’istituzione di una sottocommissione che possa elaborare suggerimenti e proposte per il tavolo nazionale.

Altro focus della Commissione, quello sui disturbi del comportamento alimentare.

Anche questo, un settore dove sono necessari importanti interventi, così come riferito dai rappresentanti del Centro pugliese per i disturbi del comportamento alimentare.

I disturbi alimentari, come anoressia, bulimia, obesità sono una forma di espressione di un profondo disagio dell’individuo e causano molta sofferenza, fisica e psicologica, fino ad arrivare anche alla morte.

Per questo la Commissione ha deciso di affrontare più approfonditamente l’argomento con una seduta ad hoc, nel corso della quale far emergere i dati della nostra Regione e lo stato dell’arte complessivo.

In vista dell’attivazione dei servizi turistici estivi, il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ha attivato la ricerca del personale che sarà impiegato nelle attività della riserva. 

La selezione e assunzione operata dalla società Adecco Spa riguarda le seguenti figure professionali: assistente spiaggia, assistente ai bagnanti, barista, capo barista, aiuto parcheggio, cassiere parcheggio e addetto alla manutenzione. 
La candidatura per ogni singola posizione può essere inoltrata ai seguenti link: 
ASSISTENTE SPIAGGIA:
ASSISTENTE AI BAGNANTI:
BARISTA:
CAPO BARISTA:
AIUTO PARCHEGGIO:
CASSIERE PARCHEGGIO:
ADDETTO MANUTENZIONE E PULIZIA SPIAGGIA:
 
Si sottolinea che è possibile inviare candidatura per i ruoli sopra riportati a partire da oggi e fino alle ore 24 del prossimo 5 giugno.

Volotea, la compagnia aerea low cost che collega tra loro città di medie e piccole dimensioni e capitali europee, vola sempre più in alto sopra i cieli della Puglia e inaugura oggi, lunedì 30 maggio, un nuovo collegamento in partenza dallo scalo brindisino alla volta di Nantes. Disponibile con 2 frequenze settimanali, ogni lunedì e giovedì, il nuovo volo si affianca a quello già operativo, sempre dallo scalo di Brindisi verso Venezia. A Bari, invece, il vettore scende in pista con una raffica di ripartenze: a maggio il vettore ha ripristinato il suo volo per Atene, mentre tra giugno e luglio, è in calendario il riavvio dei voli per Olbia, Palma di Maiorca, Santorini, Mykonos, Zante, Heraklion/Creta, Skiathos, Corfù, Rodi e Preveza/Lefkada. In totale sono 12 le destinazioni raggiungibili a bordo degli aeromobili Volotea da Bari, mentre sono 2 le rotte operate dal vettore presso lo scalo di Brindisi.

“Con il nuovo volo per Nantes, i passeggeri in partenza da Brindisi potranno raggiungere con voli comodi e diretti la Francia, per una vacanza alla scoperta di una delle regioni più affascinanti in Europa: allo stesso tempo, anche il considerevole flusso di turisti incoming alla scoperta della Puglia e delle eccellenze locali sarà agevolato da questo nuovo collegamento – ha commentato Valeria Rebasti, Country Manager Italy & Southeastern Europe di Volotea -. Inoltre, non va dimenticato che, sempre da Brindisi, abbiamo ripristinato anche i collegamenti alla volta di Venezia, con fino a 4 frequenze settimanali nei periodi di maggiore traffico. Ci sono, poi, tutte le ripartenze in calendario da Bari tra maggio e luglio. Per chi preferisce le calde atmosfere del Mar Mediterraneo, sono disponibili 9 rotte verso la Grecia, 1 verso Palma di Maiorca e verso Olbia. C’è l’imbarazzo della scelta per chi ancora non ha deciso dove trascorrere le prossime vacanze estive”.

“Crediamo fortemente nel valore del brand Salento per l’industria del turismo pugliese – ha dichiarato il Presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile -. Per questo contribuiamo in maniera decisa al suo successo assicurando nell’aeroporto del Salento di Brindisi, alti standard qualitativi, sia in termini di servizi erogati, sia di network delle destinazioni servite. Il nostro è stato, è e sarà un contributo fondamentale per la tenuta e lo sviluppo di un comparto che ha nel bacino di traffico dell’aeroporto di Brindisi una leva strategica. In questi anni il mercato francese ha scalato posizioni sempre più brillanti quale direttrice di traffico incoming. Per questo motivo, con grande determinazione, abbiamo chiesto a Volotea di aprire nuove destinazioni sulla Francia, e in questo caso specifico su Nantes, certi dei benefici che tale scelta avrebbe comportato in termini di sviluppo. Siamo lieti, quindi, che anche in questa circostanza il vettore abbia raccolto le nostre sollecitazioni nella consapevolezza dei ritorni che l’incremento porterà a una stagione che si preannuncia ricca di soddisfazioni e che vogliamo si identifichi con quella della ripresa. Una scelta, quella condivisa con il vettore, che rappresenta la miglior risposta sugli standard di servizio sull’aeroporto del Salento, alla cui massima efficienza Aeroporti di Puglia dedica impegno, caparbietà e passione. La crescente offerta del vettore su Brindisi, peraltro, è la testimonianza di come i vettori individuino in Aeroporti di Puglia un partner commerciale di grande solidità e affidabilità”

L’avvio del nuovo collegamento da Brindisi, unitamente alle numerose ripartenze in programma dalla Puglia, riconferma l’impegno di Volotea nell’offrire un ventaglio di destinazioni sempre più ampio. Allo stesso tempo, in vista della stagione estiva ormai alle porte, la compagnia punta a sostenere l’economia del territorio regionale, favorendo il traffico di turisti incoming, desiderosi di visitare l’intera Puglia.

Da Bari sono disponibili collegamenti verso Spagna (Palma di Maiorca), Grecia (Atene, Corfù, Heraklion/Creta, Mykonos, Preveza/Lefkada, Rodi, Santorini, Skiathos e Zante), Francia (Lione) e Italia (Olbia). Da Brindisi, invece, si vola verso Nantes (novità 2022) e Venezia.

Durante il periodo estivo, Volotea opererà nel suo network con una flotta di 41 aeromobili (contro i 36 dell'estate 2019): a seguito dell’arrivo di Airbus A320 aggiuntivi, Volotea arricchirà la sua offerta, grazie alla maggiore capacità dei nuovi aeromobili e al loro raggio di volo più ampio. In termini di volume, Volotea aumenterà la capacità dei posti di circa il 40% rispetto al 2019, quando la sua offerta era di 8 milioni di posti. La compagnia aerea prevede di trasportare tra i 9 e i 9,5 milioni di passeggeri quest’anno, circa il 32% in più rispetto al suo record assoluto registrato nel 2019, quando sono stati trasportati 7,6 milioni di passeggeri.

Fin dall’inizio delle sue attività, la compagnia aerea si è impegnata per rendere i suoi voli più eco-efficienti e ridurre al minimo le emissioni. Dal 2012, Volotea ha realizzato più di 50 azioni improntate alla sostenibilità, grazie alle quali ha ridotto di oltre il 41% la sua impronta di carbonio per chilometro passeggero. Nel 2022, la compagnia aerea ha cominciato a introdurre carburanti sostenibili per alimentare i propri aeromobili e a collaborare con i settori manifatturiero e industriale affinché questi carburanti – attualmente di difficile accessibilità – possano essere sviluppati e diffusi su larga scala nel più breve tempo possibile.

Tutte le rotte Volotea sono disponibili sul sito www.volotea.com e nelle agenzie di viaggio.

 

VOLOTEA

Volotea è stata fondata nel 2011 da Carlos Muñoz e Lázaro Ros, precedentemente fondatori di Vueling, ed è una delle compagnie aeree indipendenti che sta crescendo più velocemente in Europa. Anno dopo anno, ha visto crescere la sua flotta, le rotte operate e l’offerta di posti in vendita. Dall’avvio delle sue attività, Volotea ha trasportato quasi 40 milioni di passeggeri in Europa.

Volotea ha al momento le proprie basi in 17 capitali europee di medie dimensioni: Asturie, Atene, Bilbao, Bordeaux, Cagliari, Amburgo, Lille (apertura ad aprile 2022), Lione (apertura nel 2021), Marsiglia, Nantes, Olbia, Napoli, Palermo, Strasburgo, Tolosa, Venezia e Verona. Volotea collega più di 100 città in 16 Paesi: le ultime novità sono rappresentate dalla Danimarca, che sarà connessa con l’Italia da maggio di quest’anno, e dall’Algeria, che è connessa con la Francia a partire dal dicembre scorso. Nel 2022 Volotea opererà con una flotta di 41 aeromobili (contro i 36 dell'estate 2019). In termini di volume, Volotea aumenterà la capacità dei posti di circa il 39% rispetto al 2019, ponendo in evidenza la forte domanda latente nei mercati di riferimento (città di medie dimensioni e capitali europee). Sempre nel 2022, Volotea prevede di offrire un totale di 11 milioni di posti in vendita, pari ad un aumento di quasi il 40% rispetto al 2019, anno in cui la compagnia aerea ha messo in vendita 8 milioni di biglietti. Inoltre, a giugno 2021, Volotea poteva contare su più di 1.400 dipendenti in tutta Europa ed entro il 2022 la compagnia prevede di impiegare più di 1.600 dipendenti.

Volotea è diventata un vettore full Airbus nel 2021, con il rinnovo di parte della sua flotta con aeromobili del produttore europeo. La compagnia, che aveva previsto di raggiungere questo obiettivo nel 2023, ha anticipato i suoi piani, ottimizzando i costi per i prossimi 2-3 anni e incrementando la sua offerta a livello di network, grazie ad aeromobili con una maggiore capacità di trasporto e con un raggio di volo più lungo. Dal 2012, Volotea ha realizzato oltre 50 azioni improntate alla sostenibilità, grazie a queste ha ridotto la sua impronta di carbonio per chilometro passeggero di oltre il 41%. Nel 2021, Volotea ha iniziato volontariamente a compensare il 5% delle sue emissioni totali di CO2 nell'atmosfera: la compagnia punta a raggiungere una percentuale di compensazione del 25% nel 2025. Nel 2022, la compagnia aerea ha cominciato a introdurre carburanti sostenibili per alimentare i propri aeromobili e a collaborare con i settori manifatturiero e industriale affinché questi carburanti – attualmente di difficile accessibilità – possano essere sviluppati e diffusi nel più breve tempo possibile.

Volotea è stata eletta “Europe's Leading Low-cost Airline” ai World Travel Awards 2021, i premi più prestigiosi del settore che riconoscono l'eccellenza dell'industria dei trasporti e del turismo in tutto il mondo.

Complicanze del diabete nei pazienti Covid: a Francavilla esperti a confronto sui nuovi approcci terapeutici. 

 Due giornate di confronto fra specialisti, università e territorio per inquadrare la patologia diabetica e le sue tante complicanze utilizzando la lente della pandemia da Covid19. Questo è l'obiettivo che si è dato il direttore dell'Unità operativa complessa di Medicina dell'ospedale Dario Camberlingo di Francavilla Fontana, Giovanni Mileti, con il convegno Complicanze cardiovascolari e metaboliche della malattia diabetica in epoca Covid. L'evento scientifico si è tenuto il 27 e 28 maggio scorsi al Castello Imperiali di Francavilla: durante le sessioni di lavoro si sono alternati numerosi relatori che hanno condiviso esperienze maturate negli ultimi due anni sulla cura e il trattamento del diabete nei pazienti Covid all'interno dei presidi del sistema sanitario pubblico e le loro recenti ricerche sul tema.
“È importante sapere che il diabete non è solo una malattia – spiega Mileti - ma è la causa di complicanze importantissime. Oggi affrontiamo questi argomenti alla luce di terapie innovative che hanno permesso di ridurre la mortalità nei pazienti e hanno evitato soprattutto la dialisi e gli eventi ischemici cerebrali. Sono terapie con le quali stiamo cominciando ad affrontare le tematiche legate al diabete e alle sue conseguenze con lo sguardo rivolto alla pandemia da Covid19: la terapia diabetologica oggi non solo permette di correggere le cause di un aggravamento della condizione clinica generale ma dà una mano a chi ha in cura i pazienti Covid affetti dalla patologia diabetica. Il nostro intento in questi due giorni è stato quello di mettere a confronto specialisti, università e territorio per garantire un percorso di cure adeguato e sicuro ai pazienti che abitualmente accedono ai nostri ambulatori”. 
Tra i tanti relatori alternatisi durante il convegno, Gaetano Serviddio, professore ordinario di Medicina interna dell'Università di Foggia, ha sottolineato che “questa è stata un'ottima occasione per mettere insieme territorio e ospedale e affrontare due dei temi più di attualità in questo periodo: l'epatopatia steatosica e il diabete, con lo studio di casi clinici e la presenza di grandi relatori che hanno approfondito i diversi aspetti della questione, inquadrandola globalmente grazie ai tanti punti di vista proposti. Abbiamo l'opportunità di tirare le somme e di provare a fare innovazione terapeutica in una Puglia che guarda sempre di più al futuro e a percorsi di cura all'avanguardia per i pazienti ospitati nelle strutture regionali”. 
Come ha ricordato Francesco Giorgino, professore ordinario di Endocrinologia dell'università di Bari, “il diabete di tipo 2 è una malattia complessa che comporta una serie di complicanze e anche di comorbilità, l'interessamento cioè di altri organi oltre al pancreas endocrino: pensiamo al cuore, al cervello, al rene, al sistema nervoso periferico, alla funzione cognitiva. Ci sono una serie di problematiche che il paziente e il medico devono innanzitutto saper riconoscere e poi affrontare. Oggi guardiamo alle persone con il diabete di tipo 2 con maggiore serenità grazie al grande aiuto che ci stanno dando le nuove classi di farmaci. Per fortuna, abbiamo a disposizione farmaci molto più efficaci sul controllo della glicemia ma soprattutto sulla possibilità di ridurre il rischio di sviluppare le suddette complicanze e il peso delle eventuali comorbilità. Sono già in uso, ad esempio, farmaci che riducono il rischio di infarto e di ictus ma anche quelli che diminuiscono sensibilmente la possibilità di un ricovero per uno scompenso cardiaco o il declino nel tempo della funzione renale che potrebbe portare anche alla dialisi”.

La bella stagione è sinonimo di gite fuori porta nel fine settimana e di ferie estive ormai non lontane. Ma come intendono comportarsi i pugliesi con i loro animali domestici durante questi momenti? Secondo l’Osservatorio Sara Assicurazioni, per quasi uno su due (46%) la soluzione migliore è portarli in viaggio con sé, li affiderebbe 28% a una struttura specializzata e un altro il 12% a parenti o amici. Dati significativi che evidenziano come siano moltissimi i pugliesi che hanno a cuore i loro animali domestici. Il tema è ancora più caldo se si pensa, al contrario, al fenomeno purtroppo sempre ampio degli abbandoni: la LAV stima che ogni anno in Italia vengano abbandonati 80.000 gatti e 50.000 cani e questo trend raggiunge uno dei suoi picchi proprio in estate.

Numeri alla mano, se ci si imbattesse in un trovatello, il 40% lo porterebbe subito da un veterinario o in una struttura specializzata, il 30% contatterebbe la Protezione Animali e addirittura un 20% lo porterebbe a casa con sé. Per contrastare il fenomeno, insieme a più controlli e sanzioni (36%) e ad azioni di sensibilizzazione (37%), secondo i pugliesi anche la tecnologia può rivelarsi utile, con sistemi GPS per la localizzazione (42%) e app per segnalare gli animali abbandonati (40%). E c’è di più: l’affetto per i pet è evidenziato anche da un altro aspetto, forse meno noto: quello delle azioni solidali verso i meno fortunati. Sono molti, infatti, i pugliesi con un’esperienza di impegno nei loro confronti, in particolare attraverso volontariato (23%) o donazioni (20%). Avere un animale da compagnia è insomma un gesto d’amore e, insieme, un’assunzione di responsabilità.

E se alimentazione, toelettatura e gadget sono tra le spese più frequenti sostenute dai pugliesi per il loro benessere, uno su cinque (21%) considera oggi essenziale anche una copertura assicurativa, per garantire le migliori cure veterinarie e coprirsi da imprevisti e danni a terzi che potrebbero provocare. “La nostra ricerca ha confermato come gli animali domestici siano sempre più considerati parte integrante della famiglia, a cui riservare ogni tipo di attenzione” - commenta Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer Relationship di Sara Assicurazioni – “Per supportare chi se ne prende cura sono molto utili due tipologie di soluzioni assicurative: quelle che rimborsano le spese veterinarie, per far fronte ad eventuali problemi di salute dell’animale, e quelle che tutelano il patrimonio di chi se ne occupa in caso di danni arrecati a terzi”.

Il calore del pubblico di casa, l’amore per la maglia e la voglia di fare bene non bastano quando è una “giornata no”. Sconfitta interna per i ragazzi del Circolo Tennis Brindisi che ieri (domenica 29 maggio), nel terzo turno del Campionato a Squadre di Serie B1 Maschile, si sono arresi per 6 a 0 agli ospiti del Colle degli Dei di Velletri.

Sei gli incontri disputati (4 singolari e 2 doppi) e una sconfitta contro gli avversari veliterni che lascia i biancazzurri con un solo punto attualmente in classifica.

Nei singolari: Matteo Giangrande (Brindisi, classifica 2.6) è stato sconfitto da Luca Fantini (Colle degli Dei, classifica 2.2) 6-1/6-1; Andrea Massari (Brindisi, classifica 2.6) è stato sconfitto da Elio Josè Lago (Colle degli Dei, classifica 2.6) 7-5/7-5; Filippo Tonnicchi (Brindisi, classifica 2.5) è stato sconfitto da Giuseppe Tresca (Colle degli Dei, classifica 2.2) 6-3/6-1; Valerio Trabacca (Brindisi, classifica 3.1) è stato sconfitto da Luca Perica (Colle degli Dei, classifica 2.6) 6-0/6-0.

Nei doppi: Giangrande/Tonnicchi (Brindisi, classifica 2.6 e 2.5) sono stati sconfitti da Fantini L./Lago (Colle degli Dei, classifica 2.2 e 2.6) 6-3/7-5; Massari/Trabacca (Brindisi, classifica 2.6 e 3.1) sono stati sconfitti da Fantini A./Tresca (Colle degli Dei, classifica 2.6 e 2.2) 6-3/6-3.

«Incassiamo una netta sconfitta e ci dispiace. – afferma nel post gara Vito Tarlo, capitano del C.T. Brindisi -. Non ci sono giustificazioni e non c’è molto da dire, ma la verità è che abbiamo giocato contro una squadra tra le più forti di questo campionato, che ambisce alla promozione in serie A2, con giocatori di altissimo livello tecnico-agonistico, che esprimono un ottimo tennis sia in singolare sia in doppio. C’è solo da prendere atto di questo, fare i complimenti ai nostri avversari e proiettarci alla prossima gara. Ci avviamo ad una fase delicata del campionato ed è importante la massima concentrazione».

Giovedì prossimo (2 giugno), seconda trasferta stagionale per i biancazzurri che affronteranno i padroni di casa del Tennis Club Finale Ligure.

Chiudono dall’1 Giugno i Punti di primo intervento territoriale (Ppit) di San Pietro V.co e Cisternino.

Il numero annuale di accessi (stimato intorno ai 3 mila o poco più) non raggiungerebbe la soglia minima per il mantenimento di tali strutture pari al doppio  degli accessi come previsto dal decreto n. 70/2015 del ministero della Salute.

Le motivazioni di questa ennesima soppressione di servizi sanitari ai cittadini viene giustificata  con la grave carenza di personale Medico.

E’ noto, infatti, che dal 15  al 31 maggio, per impegni in altre esperienze lavorative, verranno meno ulteriori 8 medici andando ad aggravare  una situazione già precaria  (mancano  32 medici solo nel  servizio 118 di Brindisi di cui 14 nell’area nord e 18 nell’area sud).

I medici  che restano nei due (oramai) ex PPIT andranno a colmare le carenze  delle automediche e PPIT presenti sul territorio ( Ostuni, Fasano , Centrale operativa, Mesagne, Francavilla e Brindisi) .

Ma se è vero che le prestazioni erogate nei due PPIT in questione durante l’anno si aggirano intorno alle 3000  e dunque molto meno delle 6000 previste dal piano di riordino ospedaliero è pur vero  che ci sono precise responsabilità  per una non corretta organizzazione dell’intero sistema distrettuale.

E’ appena il caso di precisare che il  Punto di primo intervento territoriale, così come strutturato, può garantire un trattamento sanitario di base, prendendo in carico i soli codici bianchi e verdi e dirottando le urgenze verso i reparti degli ospedali.

Difficile comprendere la ratio  secondo cui, nonostante nei PTA (dove allocano i PPIT) esista  già dal 2017 una piastra ambulatoriale “multidisciplinare”, non si sia mai voluto  valorizzarla  utilizzandola a favore dei PPIT.

Di fatto, se un paziente  si reca in un PPIT per una congiuntivite non  ha la possibilità di effettuare , tramite PPIT , la prestazione dello specialista presente sul posto ed è costretto a recarsi al Perrino.

E ancora se un paziente  ha subito un trauma leggero non può approfittare dello specialista in sede ed essere trattato in tempi rapidi ma deve recarsi al Perrino.

E cosi via per tanti altri casi di cosiddetti codici bianchi e verdi, che potrebbero essere trattati in sede senza congestionare e  sovraffollare il Perrino.

Il risultato è  che la percentuale degli accessi  nell’anno al Perrino,  circa il 74 %,  sono  codici bianchi e verdi e solo per la restante parte (26%)  si tratta di codici gialli e rossi che  devono, necessariamente, essere trattati dalla struttura di II livello.

I cittadini sono ben consapevoli  del fatto che nei PPIT non possono effettuare tali prestazioni e, di conseguenza, si recano direttamente al Perrino andando ad intasare una struttura di emergenza già di per sé al collasso.

Per quanto riguarda le continue defezioni di personale Medico, invece, bisogna avere ben presente che trattasi di personale medico con contratto in convenzione con trattamento normativo ed economico molto distante da quello dei colleghi ospedalieri ( dirigenza medica).

Tanto  vero  che se un medico è in malattia tali giorni non gli vengono retribuiti dall’ASL.

Da anni si sta cercando , attraverso diverse  azioni  sindacali, di far convogliare  tali figure mediche direttamente nella Dirigenza Medica con l’applicazione del CCNL della  DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA. Si tratterebbe di un giusto riconoscimento a Medici che lavorano fianco a fianco  con le stesse responsabilità e gli stessi rischi dei colleghi ospedalieri.

In conclusione, il provvedimento  di ridistribuzione del personale Medico andrà, sicuramente, a  rafforzare l’emergenza territoriale  garantendo più medici sul territorio ma non  si può assolutamente  consentire la soppressione di ulteriori servizi ai cittadini. 

Per quanto innanzi, la FP CGIL ha chiesto ai vertici ASL BR di voler intervenire con  urgenza, ponendo in essere ogni opportuna iniziativa affinchè vengano risolte le problematiche denunciate che hanno una pluralità di conseguenze negative sui pazienti e sui lavoratori preannunciando, in difetto, una serie di iniziative pubbliche locali  in difesa del Diritto Costituzionale dei Cittadini ad avere “Le Cure Migliori Possibili”.

                                                      LA SEGRETARIA GENERALE

                                                                                                       Patrizia Stella

 

LA RISPOSTA DELL'ASL DI BRINDISI.

Punti di primo intervento: riorganizzazione delle attività relative alla rete dell’emergenza

La carenza di personale impiegato nel servizio 118 ha indotto la direzione generale della Asl di Brindisi a riorganizzare la rete dell’emergenza-urgenza, come comunicato ai rappresentanti delle istituzioni nei giorni scorsi.

La rimodulazione, che riguarda in particolare i Punti di primo intervento di Cisternino e San Pietro Vernotico, è un provvedimento temporaneo e sarà revocato non appena si riuscirà a reclutare personale per sopperire alla carenza di medici. In ogni caso, il servizio dell’emergenza e la presa in carico dei pazienti verranno comunque garantiti.

La mancanza di operatori sanitari, come è noto, riguarda tutto il Paese e si è acuita durante la pandemia da Covid-19: questa rimodulazione consente di coniugare la continuità assistenziale con le ridotte risorse in campo. 

Il Centro Taekwondo Di Lauro è felice di annunciare la sua partecipazione all'evento italiano più importante dell'anno: la coppa Italia. Tutte le regioni metteranno in campo i loro migliori atleti e si sfideranno per vincere il premio di campioni italiani. La società può vantare 5 atleti che rappresenteranno la Puglia e un tecnico della squadra che guiderà la sezione femminile degli Junior e senior. Un grosso in bocca al lupo alla nostra fantastica regione.

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