Redazione

Non solo ambienti naturali e animali, Torre Guaceto è anche un importante sito archeologico e, da anni, il Consorzio investe nella ricerca di settore. Negli ultimi giorni, la riserva ha ospitato docenti universitari e studenti degli atenei di Lecce e Bologna arrivati nell’area protetta per una due giorni dedicata all’approfondimento di alcune delle indagini in corso.

Le evidenze archeologiche documentate a partire dal 2019 nel territorio protetto, grazie ad un intervento voluto dall’allora soprintendente Maria Piccarreta, hanno condotto il professore dell’Università del Salento e responsabile del laboratorio di archeologia di Torre Guaceto, Teodoro Scarano, all’identificazione di una necropoli a cremazione dell’età del Bronzo sepolta da oltre 3mila anni in un’area della riserva.

La scoperta e le ricerche tutt’ora in corso hanno dato nuovo impulso alle attività condotte nell’ambito della convenzione siglata tra il Consorzio di Torre Guaceto, la Soprintendenza ABAP per le provincie di Lecce e Brindisi e il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento. Non solo, è stato anche avviato un rapporto di collaborazione scientifica con il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna.

Da qui, l’arrivo in riserva di Claudio Cavazzuti, ricercatore di Preistoria e Protostoria dell’Università di Bologna per uno specifico approfondimento degli studi in corso sulla necropoli che ha visto anche coinvolti alcuni studenti iscritti al primo anno del Corso di Laurea triennale in Beni Culturali del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento.

Nella prima giornata di incontro gli studenti hanno partecipato al seminario “Metodi della bioarcheologia applicati allo studio dei contesti funerari della protostoria italiana” tenuto dal professore bolognese, successivamente sono stati guidati alla scoperta del laboratorio archeologico della riserva e, con gli specialisti del Consorzio, hanno visitato il centro visite Al Gawsit, il centro di recupero tartarughe marine, l’allestimento museale a tema storico-archeologico di età Romana della torre di guardia di Torre Guaceto, oltre che alcune delle aree di interesse archeologico presenti lungo il territorio costiero della stessa riserva, quali l’insediamento dell’età del Bronzo di Torre Guaceto e lo stesso sito della necropoli.

“Tutelare e promuovere il nostro patrimonio storico-archeologico è importante tanto quanto proteggere il nostro ecosistema – ha dichiarato il presidente del Consorzio, Corrado Tarantino -, siamo stati ben lieti di ospitare il professore Cavazzuti e gli studenti, e, ovviamente siamo orgogliosi del lavoro che portiamo avanti con il professore Scarano. Andiamo avanti così, sono certo che nel prossimo periodo otterremo nuove e grandi soddisfazioni”. 

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Vaccino anti Covid-19: da domani le prenotazioni, dal 22 febbraio partono le somministrazioni. 

Da domani giovedì 11 febbraio, i cittadini di età pari o superiore agli 80 anni, in condizioni di autosufficienza, potranno prenotarsi per la vaccinazione anti Covid. E’ necessario avere la residenza o il domicilio - con iscrizione temporanea all’anagrafe sanitaria - in uno dei Comuni della provincia di Brindisi. La somministrazione del vaccino alla popolazione partirà il 22 febbraio nei primi centri attivati. 
L’organizzazione della campagna vaccinale segue le indicazioni operative della Regione Puglia. La prenotazione può essere effettuata direttamente dall’assistito (o da terzi dallo stesso delegati) tramite sistema Cup, senza prescrizione del medico, presentando la tessera sanitaria, attraverso le seguenti modalità:
Sportelli Cup nelle strutture sanitarie;
Farmacie durante l’intero orario di apertura;
Numero Verde 800 888388 (attivo solo da rete fissa) nell’orario 8.00-19.00; 
Numero fisso 080 9181603 (attivo da rete fissa e da cellulare) nell’orario 8.00-19.00; 
Portale Puglia Salute dal menù "Servizi online" (presumibilmente a partire dal 15 febbraio).
In base all’attuale disponibilità di dosi, sono state al momento attivate quattro sedi per la somministrazione del vaccino, che avverrà nei Centri Vaccinazione del Sisp nei Comuni di Brindisi (Piazza Di Summa), Fasano (Pta via Nazionale dei Trulli), San Pietro Vernotico (via S. Antonio), Oria (Via Frascata). La data della somministrazione della seconda dose sarà comunicata al momento della prima vaccinazione.
In questa prima fase non possono prenotare i pazienti in assistenza domiciliare o i soggetti temporaneamente costretti in casa per motivi di salute. La prenotazione e la somministrazione dei vaccini ai soggetti fragili seguirà altre modalità in via di definizione. 
Il numero dei posti prenotabili sarà incrementato in relazione alla ulteriore disponibilità dei vaccini. Si invitano i cittadini a non avere fretta di prenotare nell’immediato, perché a breve saranno attivate nuove sedi per la vaccinazione in quasi tutti i Comuni della provincia.
 

Il prossimo 30 aprile scadrà il contratto di collaborazione per 2700 lavoratori, di cui ben 248 operativi nella regione Puglia, 21 nella provincia di Brindisi, assunti a seguito di selezione pubblica a partire dal 30.07.2019 da Anpal Servizi S.p.a.

Come NIdiL CGIL Brindisi riteniamo fondamentale, per la professionalità di questi Lavoratori, diffondere un differente punto di vista rispetto alla narrazione che si sta facendo a media unificati,  a maggior ragione quando si tratta di “persone che lavorano per le persone” in ogni ambito del difficile panorama attuale, nel caso specifico l’elevare lo status di persone espulse o mai entrate nel mondo del lavoro è un impegno che queste figure professionali hanno preso anche oltre il loro mandato.

Si tratta di figure tecniche all'interno dei servizi per l'impiego che potrebbero avere un ruolo chiave nell'alveo delle politiche attive del lavoro e che invece, sin dalla loro assunzione, si sono trovati e si trovano costantemente a doversi difendere da incessanti attacchi da parte dei mass media ed esponenti politici. Le statistiche illustrano che tali lavoratori, denominati “Navigator”, sono tutti laureati, per il 54% donne ed in larga maggioranza under 35.

Peraltro, proprio l'emergenza legata al Covid-19 ha reso difficile il loro lavoro che, sebbene le criticità riscontrate nel dover operare da remoto nella gestione dei beneficiari di Reddito di Cittadinanza, hanno continuato nell'attività di presa in carico degli stessi, seguendoli nel percorso di profilazione delle competenze e reinserimento lavorativo; si è di fatto ripreso un dialogo tra domanda ed offerta che in molte occasioni ha dato risultati anche al di fuori dei sistemi riducendo la platea dei percettori e riportando nel mondo del lavoro profili non sempre specializzati, che poi è una delle sfide principali sul nostro territorio.

Guardando i dati Anpal e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la provincia di Brindisi ha risultati superiori alla media regionale una delle più alte in Italia, la migliore fra le Regioni del Mezzogiorno, per il numero di beneficiari che sono riusciti a sottoscrivere almeno un contratto di lavoro, rapportato al numero totale dei beneficiari occupabili, numeri vicini al 40% rispetto a quasi 10.000 beneficiari. Si tratta di performance importanti, che dovrebbero spingere a strutturare la misura piuttosto che dileggiarla e che smentiscono la narrazione del reddito come strumento unicamente assistenziale.

Appare paradossale poi che la data di scadenza del contratto dei Navigator coincida con la fine del blocco dei licenziamenti previsto dal Governo, al termine del quale è verosimile ritenere che la platea di beneficiari di misure di sostegno al reddito si amplierà a dismisura, moltiplicando il carico di lavoro dei Centri per l’impiego e rendendo di fatto indispensabile la prosecuzione delle attività di questi lavoratori, nonché imprescindibile la loro figura.

La CGIL di Brindisi  ha da poco analizzato i dati dello SVIMEZ 2020 facendo una fotografia dello spopolamento della nostra provincia con la situazione dei flussi migratori della nostra zona che si intersecano con il sempre minor numero dei nuovi nati, ecco unire la riflessione sullo spopolamento ad un progetto che vada oltre il compito dei “Navigator”, un nome che sin dall’inizio non ha reso giustizia alla professionalità di queste persone, utilizzando le competenze acquisite per un nuovo slancio nelle politiche del lavoro ed allargare gli orizzonti, è questo il tema.

La CGIL Brindisi ha inoltre messo in campo un ventaglio di proposte possibili, con la giusta transizione energetica come faro per un’industria finalmente sostenibile e l’idrogeno verde come auspicio per un futuro Green, lanciando l’idea di una piattaforma territoriale per intercettare i fondi europei come il Next Generation UE, i cui effetti avrebbero riflessi su tutti i comparti che generano economia e sviluppo.

In questo contesto si possono inserire le competenze di questi lavoratori, il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza nato in Italia per intercettare i fondi Next Generation EU di tutto parla fuorché di nuove generazioni, la stessa definizione “Next Gen” non viene utilizzata molto volentieri e la politica preferisce indicare i 209 miliardi ad esso riferiti, ma se queste risorse non vanno incontro alla collocazione nel contesto lavorativo allargando i  cittadini attivi in Europa non saremo incisivi

Le professionalità acquisite saranno fondamentali in un progetto di riforma del “Sistema Impiego” in Italia oggi frazionato tra regioni che non comunicano tra loro, non si può più aspettare, l’occasione di far ripartire l’economia passa anche da un sistema territoriale che guardi alla questione lavoro in un’ottica generale anche attraverso queste risorse formate per migliorare tutto il complesso anche oltre il reddito di cittadinanza.

È davvero imperdonabile l'assoluta mancanza di considerazione del futuro occupazionale di questi 2700 lavoratori da parte delle Istituzioni preposte,  se si consentirà che vada sprecato un capitale umano già formato e che può annoverare al suo interno varie categorie di professionisti in opera già da 18 mesi, si produrrà nel mercato del lavoro una sconsiderata perdita di competenze che risulta deprecabile, specie nell'attuale situazione pandemica la quale ha soltanto aggravato una situazione occupazionale ed economica già critica in molte aree del Paese.

Brindisi 10 febbraio 2021

Luciano Quarta

Segretario Generale NIdiL CGIL Brindisi

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Riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: monitoraggio sull’andamento delle misure di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.

Si è svolta stamane, in modalità videoconferenza, una riunione presieduta dal Prefetto Bellantoni alla quale hanno preso parte, oltre ai vertici delle Forze dell'Ordine, i Sindaci dei Comuni della provincia, per monitorare l'andamento delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, alla luce della preannunciata collocazione della Regione Puglia in zona gialla, che scaturirà dall’ordinanza del Ministro della Salute di prossima emanazione.

Nel corso dell’incontro, il Prefetto ha evidenziato la necessità di potenziare i dispositivi di controllo del territorio, con il maggior concorso anche delle Polizie Locali, nel prossimo fine settimana, nelle fasce orarie di particolare affluenza e nei luoghi più frequentati dai giovani, al fine di scongiurare il verificarsi di situazioni di criticità dovute ad assembramenti che comunque non sono consentiti.

Il Prefetto ha sottolineato che i continui servizi di presidio del territorio hanno dato modo di gestire situazioni delicate, ma delicato è  il passaggio fra zona arancione e zona gialla, perché ciò non dovrà significare un abbassamento della soglia di attenzione, permanendo l’esigenza della massima collaborazione di tutti, cittadini ed operatori economici.

Al termine dell’esame dell’argomento, è stato approfondito con i vertici territoriali delle Forze dell’Ordine, il grave episodio dell’incendio di un chiosco, accaduto la notte scorsa in questo Capoluogo, oggetto di accurate attività investigative.

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Con la pubblicazione online del pre-bando di regata sono aperte ufficialmente le iscrizioni per la partecipazione alla 35^ edizione della Regata velica internazionale Brindisi-Corfù (la modulistica è scaricabile attraverso il sito internet www.brindisi-corfu.com – info 3296256611).

La Regata partirà alle ore 12 di domenica 6 giugno 2021 dalla parte esterna del porto di Brindisi, mentre l’arrivo è previsto nell’isola di Corfù dopo aver percorso le 104 miglia che separano le coste pugliesi da quelle elleniche e che rendono la “Brindisi-Corfù” una delle regate d’altura più importanti del Mediterraneo dal punto di vista tecnico e sportivo.

La partecipazione è aperta a imbarcazioni monoscafo (con LH non inferiore a 9 metri e in possesso di un valido certificato di stazza ORC) ed a imbarcazioni multiscafo (con LH non inferiore a 9 metri e in possesso di un valido certificato di stazza MOCRA). In entrambi i casi le imbarcazioni dovranno essere in regola con le normative vigenti per la navigazione “senza limiti dalla costa” in vigore nel paese di appartenenza.

Le iscrizioni dovranno giungere alla Segreteria di regata del “Circolo della Vela Brindisi” entro il 31 maggio 2021.

L’organizzazione dell’evento è del Circolo della Vela Brindisi e del Marina Gouvia Sailing Club.

Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla Segreteria del Circolo della Vela (+393296256611 – +393883447687 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.www.brindisi-corfu.com).

A partire dal 29 maggio 2021 la Segreteria di regata (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) sarà attiva presso la Casa del Turista, sul Lungomare Regina Margherita (dove, come al solito, è previsto l’ormeggio gratuito delle imbarcazioni partecipanti).

La Regata si svolgerà grazie al consueto sostegno di partner istituzionali e privati, a dimostrazione della grande rilevanza che viene attribuita a questo evento sportivo inserito a pieno titolo nei programmi della Federazione Italiana Vela.

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Rivolgo il mio caro saluto al Reverendo Vicario ed Arciprete, ai Reverendi Padri Carmelitani, ai Parroci e al Clero tutto, alle Autorità civili e militari. A voi, concittadini carissimi presenti, e a tutti coloro che ci seguono a distanza, anche a causa delle limitazioni dettate dall’emergenza sanitaria.

Questo momento è per me ogni volta ragione di grande emozione, perché è insieme simbolo di devozione - per chi si affida alla Madonna del Carmelo - ma anche ricorrenza identitaria di popolo, che abbraccia e travalica l’aspetto religioso. E lo è in un momento che continua ad essere complicato, per le limitazioni che l’emergenza sanitaria costringe ad adottare, per gli strascichi sociali causati da un virus che continua a produrre i suoi gravi danni per tante famiglie e tanti lavoratori allo stremo.

La data che ci apprestiamo a celebrare rappresenta il ricordo antico e doloroso di un evento tragico. Si rinnova ogni anno, per rammentarci la fragilità della condizione umana, ma anche quanto la vita sia preziosa. Contribuisce a ricordare quanto la storia possa essere mutevole, manifestandosi attraverso vicende talvolta imprevedibili delle quali, nostro malgrado, ci rende destinatari.

La pandemia ha complicato la nostra quotidianità, anche per quelle azioni che ci sono sempre sembrate semplici, persino scontate. Il sentimento che accompagna i difficili giorni, che da mesi trascorriamo, è paragonabile a quella paura che nel 1743 colpì il Salento, generata dal terribile evento sismico che travolse vite umane e sconvolse i territori colpiti. Pensando a quel 20 febbraio, il pensiero oggi non può non andare alle 13 persone risultate positive al Covid, che hanno perso la vita durante il periodo di pandemia.

Penso, con affetto, ai tanti che si sono ammalati, combattendo e vincendo la battaglia contro l’insidioso nemico. Soprattutto, penso a noi tutti, alla resistenza che unendo le forze siamo capaci di esprimere, guardando oltre questa fase, mentre compiamo ogni sforzo per gestirla e adottiamo ogni accorgimento per superarla.

Dalla legittima amarezza che accompagna le prove più impegnative, nascono le opportunità per superare le difficoltà. Le risposte individuali e collettive che nel tempo la nostra comunità ha saputo offrire, fanno del popolo mesagnese ciò che siamo, collegando in modo ideale momenti tra loro lontani, disseminati nei secoli. Tali momenti, posti nella giusta sequenza, permettono di riconoscere gli elementi di un patrimonio comune dal quale attingere e che fa da scudo ai giorni più duri da sopportare.

Lo spirito di coesione che ha contraddistinto la maggior parte dei cittadini mesagnesi durante la pandemia mi rende orgoglioso di una città che alla solidarietà ha conferito una funzione decisiva, per superare ogni ostacolo del presente, per non perdere di vista le priorità future. In undici mesi, sono state innumerevoli le occasioni in cui ho ammirato la generosità con cui tanti mesagnesi hanno saputo tendere la mano ai loro concittadini, a coloro che più avevano bisogno di aiuto.

Ho potuto osservare esempi di autentica solidarietà, da parte dei tanti che si sono adoperati per sostenere persone in uno stato di bisogno spesso muto e che le misure richieste dai provvedimenti anti-contagio avevano aggravato. Numerose sono state le condizioni di svantaggio economico, di malattia e di solitudine di cui si è dovuto tener conto, altrettante le risposte per provare a non far mancare a nessuno sostentamento e conforto.

Nonostante a tutti fosse chiara la portata del problema da fronteggiare, la tensione civile e morale temprata nel tempo, ci ha offerto gli strumenti per non perderci d’animo. Da primo cittadino non avrei potuto far nulla in solitudine, per arginare gli effetti di un evento di fronte al quale mai avrei pensato di dovermi trovare. Ho riscoperto il significato autentico della parola comunità e il privilegio di farne parte, sapendo di non essere solo. Da questa consapevolezza ho potuto trarre l’energia necessaria per fare in modo che nella nostra città nessuno dovesse sentirsi abbandonato a se stesso.

Farò tesoro degli innumerevoli esempi di dignità fra tutti coloro che hanno sofferto in modo gravoso gli effetti dell’emergenza sanitaria e sociale, effetti che per alcune categorie, rischiano di non essere più gestibili. Per questo occorre che vengano ristabiliti nuovi equilibri, necessari a restituire dignità e reddito agli operatori economici più penalizzati da questa fase: tra loro, molti sono al limite della sopportazione e non si può pensare che possano resistere oltre.

In questo rito antico di consegna delle chiavi si rinnova un anelito così naturale. Mi riferisco al desiderio di protezione insito nell’esistenza di ciascun essere umano sin dal primo battito. Un desiderio che al bisogno di amorevole attenzione accompagna il bisogno di dare fiducia. Sono questi i sentimenti di una città che porge alla Protettrice lo strumento che apre la porta alla casa di tutti noi.

Questa casa è Mesagne, per la quale ogni giorno, le istituzioni, il clero, le realtà produttive, i professionisti del Terzo Settore, le associazioni ed ogni singolo cittadino di buona volontà si adoperano, per renderla più inclusiva ed attrattiva.

Per questo obiettivo che ci unisce, intendo ringraziare tutti: i miei assessori, i consiglieri di maggioranza ed opposizione, per il senso di responsabilità che non hanno fatto mai mancare; i miei consulenti e collaboratori, i dipendenti comunali. Ringrazio la pronta collaborazione e il confronto sempre aperto con i rappresentanti delle Forze dell’Ordine; i rappresentanti dei livelli istituzionali espressi dal nostro territorio, il parlamentare Gianluca Aresta e il consigliere regionale Mauro Vizzino.

Nutriamo grandi ambizioni per la nostra Civitas, che dal 9 febbraio 2003 completa la sua denominazione con l’intestazione di Città mariana. In questi mesi, diverse aree cittadine - tra queste il Centro Storico e la centralissima via Brindisi - sono interessate da lavori che si svolgono rispondendo ad un unico obiettivo: rendere Mesagne una realtà che nulla dovrà invidiare ai centri urbani meravigliosi e moderni di cui anche noi possiamo essere indiscusso emblema. A partire dal mese di maggio, i lavori si sposteranno nei quartieri più periferici, seguendo un programma di necessarie realizzazioni e manutenzioni, e liberando il centro cittadino, che potrà così accogliere i numerosi ospiti che verranno a visitare la nostra meravigliosa città.

Mi concedo un’ultima riflessione: quest’anno ricorre il quinto centenario di presenza dei Frati Carmelitani a Mesagne, un anniversario che racconta un legame intenso tra Mesagne e i principi fondanti dell’Ordine, che si ergono sui valori della fraternità e del lavoro.

Ci auguriamo che la pandemia conceda modi e tempi perché questo rapporto si celebri come merita, percorrendone la traccia limpida che attraversa la storia cittadina e la arricchisce, oltre che di spiritualità e preghiera, di tradizioni, cultura e spirito di servizio a sostegno degli ultimi. Intanto, per il solenne anniversario, uno spazio caro ai Mesagnesi sarà oggetto di un degno intervento di rigenerazione: interesserà l’area antistante alla Basilica del Carmine, che sarà riqualificata per accogliere degnamente la Statua di San Michele Arcangelo.

Come sempre mi preme fare in queste occasioni, tengo a salutare i tanti Mesagnesi lontani dalla città, in Italia e nel Mondo, che alla nostra città continuano a sentirsi vicini. E che attraverso i moderni strumenti di comunicazione seguono e si informano, partecipando ai dolori e ai successi che insieme continuiamo a scrivere.

Auguro a tutti noi di vivere questi giorni con l’impegno e l’ottimismo finora dimostrati, con la consapevolezza che tutto possa accadere e che, insieme, tutto si possa migliorare”.

Mesagne, 10 febbraio 2021                                                                                        Toni Matarrelli

                                                                                                                             Sindaco di Mesagne

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In questi giorni il Consorzio di Bonifica per l'Arneo ha inviato ai cittadini della provincia di Brindisi, proprietari di fabbricati e terreni, dei solleciti per il pagamento del tributo per le annualità 2014 e 2015, minacciando l'avvio di azioni esecutive nel caso di ulteriore ritardo, come ad esempio il fermo amministrativo dell'autovettura.

Già nel corso dell'anno 2019, dopo le prime richieste di pagamento, l'associazione Federconsumatori Brindisi ha formalmente invitato tutti i comuni della provincia di Brindisi, con nota che si allega, ricadenti nel comprensorio consortile, a verificare quali porzioni del territorio e nel dettaglio quali fabbricati abbiano un beneficio diretto e specifico dalla opere realizzate dal Consorzio di Bonifica per l'Arneo, considerato che la stragrande maggioranza dei centri urbani sono serviti dalle opere comunali di raccolta delle acque e di risanamento ambientale, finanziate dagli stessi cittadini mediante la corresponsione degli oneri di urbanizzazione primaria, così come previsto dalla cosiddetta legge Bucalossi, la n. 10 del 1977.

Inoltre, abbiamo esortato le amministrazioni comunali a predisporre una relazione tecnica di verifica degli effettivi benefici conseguiti dalle opere di bonifica del Consorzio, da mettere a disposizione di tutti quei cittadini interessati a impugnare gli avvisi di ingiunzione nel frattempo notificati.

Purtroppo abbiamo dovuto constatare che nessun comune ha mai fornito il seppur minimo riscontro alle nostre sollecitazioni.

Un plauso fa invece fatto all'amministrazione comunale di Cutrofiano, in provincia di Lecce, che ha effettivamente messo a disposizione della cittadinanza una perizia tecnica di individuazione delle aree che traggono un beneficio diretto e specifico dalle opere di bonifica consortile, consentendo così ai cittadini interessati di poter coscientemente ricorrere in Commissione Tributaria avverso le ingiunzioni di pagamento, affidandosi a un elaborato fornito gratuitamente da un ente pubblico.

Invitiamo le amministrazioni comunali della provincia di Brindisi a seguire l'esempio del comune di Cutrofiano al fine di consentire ai propri cittadini un puntuale esercizio del diritto alla difesa.

Brindisi, 9 febbraio 2021

Concetta Somma

Presidente Federconsumatori Brindisi

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi, mercoledì 10 febbraio 2021 in Puglia, sono stati registrati 10.517 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.063 casi positivi: 350 in provincia di Bari, 95 in provincia di Brindisi, 128 nella provincia BAT, 61 in provincia di Foggia, 108 in provincia di Lecce, 307 in provincia di Taranto, 3 residenti fuori regione, 11 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 25 decessi: 14 in provincia di Bari, 3 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.398.270 test.

80.617 sono i pazienti guariti.

47.106 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 131.211, così suddivisi:

49.806 nella Provincia di Bari;

14.359 nella Provincia di Bat;

9.515 nella Provincia di Brindisi;

27.254 nella Provincia di Foggia;

11.186 nella Provincia di Lecce;

18.406 nella Provincia di Taranto;

550 attribuiti a residenti fuori regione;

135 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Sta spopolando anche in Puglia la cosiddetta truffa del “codice a 6 cifre”, un raggiro messo in atto sul noto servizio di messaggistica WhatsApp e che sta interessando migliaia di utenti. L’allarme giunge oggi da Consumerismo No profit, associazione dei consumatori specializzata in tecnologia, che segnala come la cyber-truffa in questione stia registrando un numero crescente di vittime anche in Puglia in una sorta di Catena di Sant’Antonio che si ingrossa di giorno in giorno.

La truffa del “codice a 6 cifre” corre su Whatsapp e sfrutta il codice univoco (costituito appunto da sei cifre) necessario per il trasferimento rapido dell’app di messaggistica quando cambiamo lo smartphone o il numero di telefono – spiega l’Avv. Piera Di Stefano, Responsabile Dipartimento Diritto Digitale di CONSUMERISMO – Gli utenti ricevono un messaggio sul proprio telefonino da parte di un amico presente tra i contatti in rubrica - a sua volta già caduto nel tranello - nel quale si afferma di aver inviato per errore un codice tramite sms, pregando di rinviare i 6 numeri del codice stesso. Chi asseconda la richiesta apre il link ricevuto via sms ma, così facendo, apre la porta ai cyber-criminali che entrano nel profilo WhatsApp di chi cade nell’inganno e possono accedere a dati personali, codici di accesso a carte di credito e conti correnti, e alla rubrica, attraverso la quale pescano altre potenziali vittime con lo stesso stratagemma del finto messaggio di aiuto – aggiunge l’avv. Di Stefano – Una truffa pericolosissima che causa non solo il furto di identità, ma anche lo svuotamento di conti correnti e spese non autorizzate tramite carte e bancomat.

Proprio per aiutare gli utenti della Puglia a non incappare nella truffa del codice a 6 cifre, Consumerismo No Profit diffonde oggi in regione una guida pratica con i consigli da seguire per tutelare i propri dati personali:

 

  1. Non fornire mai i propri dati personali per telefono o via mail, anche se chi ci contatta si qualifica come amico, conoscente, o operatore del nostro istituto bancario, e anche se ci viene richiesto di cambiare la nostra password perché si è verificato un tentativo di accesso anomalo al nostro conto online;
  2. Non cliccare mai su link presenti in sms e mail che sembrano provenire da persone o enti (banche, società) a noi noti. Quei link possono contenere software malevoli in grado di impossessarsi di tutti i nostri dati, documenti, informazioni, presenti sui nostri device, o indirizzarci su siti-clone che, una volta raccolti i nostri dati personali e finanziari, spariscono nel nulla;
  3. Proteggere i nostri account online con la cd. verifica in due passaggi o autenticazione a due fattori. In base a tale meccanismo, che vale anche per WhatsApp, dopo aver inserito la password viene inviato via sms un codice sul nostri telefonino e l’account sarà accessibile solo dopo averlo inserito. Occorre attivare, altresì gli alert, cioè le notifiche via sms o via mail di accessi anomali sui nostri account, da parte di dispositivi sconosciuti. Questi codici sono strettamente personali e non vanno mai condivisi;
  4. Quando ci si deve disfare di documentazione cartacea che contiene dati ed informazioni personali, distruggerla evitando che possa essere ricomposta e quindi che si possa leggere riuscire a leggere il contenuto;
  5. Utilizzare i filtri privacy sui profili social personali e non pubblicare i propri dati, inclusi numeri cellulari e documenti identificativi;
  6. Non inviare i propri documenti di riconoscimento o altra documentazione che contenga dati personali, bancari, di salute e simili, tramite piattaforme di messaggistica istantanea (WhatsApp, Messenger, Telegram etc.);
  7. Evitare di archiviare su dispositivo portatile (PC, smartphone o tablet) i propri documenti identificativi, sanitari, finanziari o bancari. Se necessario, archiviarli solo su PC “proteggendoli” con un codice di accesso;
  8. In caso di smarrimento dei propri documenti identificativi o se si scopre di essere stati vittima di furto d’identità, recarsi immediatamente presso le forze dell’ordine, anche per impedire che ci siano ulteriori potenziali vittime della catena, nel primo caso per formalizzare la denuncia e nel secondo caso per sporgere querela.

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FOIBE, ARESTA (M5S): “RICORDARE E’ANTIDOTO AFFINCHE’ CRIMINI CONTRO L’UMANITA’ NON SI RIPETANO PIU?”. 

“Oggi celebriamo il Giorno del Ricordo. Il pensiero va alle tante vittime innocenti uccise e gettate​ nelle foibe e a quei nostri connazionali, istriani, giuliani e dalmati costretti a vivere da esuli e obbligati ad abbandonare le case e le città in cui erano nati e cresciuti. Fu una pagina tragica e buia della nostra storia nazionale, coda avvelenata e sanguinosa del secondo conflitto mondiale e dell’odio e dell’orrore che era stato generato. Ogni rimozione e negazionismo sul dramma che si consumò nei confini orientali dell’Italia deve essere rifiutato. Troppi silenzi e per troppi decenni la vicenda delle foibe è stata inopinatamente consegnata all’oblio. Ricordare, pretendere verità e giustizia è l’unico antidoto affinché crimini contro l’umanità, come quelli che stiamo ricordando oggi, non abbiano mai più a ripetersi. “Lo afferma, in una dichiarazione, Giovanni Luca Aresta, parlamentare e capogruppo del M5S alla Commissione Difesa della Camera dei Deputati.