Carabinieri della Stazione di Mesagne, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto KUMBANKYET Davide, 29enne di origine ghanese residente a Mesagne, per porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, detenzione illegale di arma clandestina, porto ingiustificato di strumenti atti a offendere, detenzione abusiva di armi e ricettazione. In particolare, nella serata del 23 settembre, l’uomo è stato sorpreso a piedi in una via del centro abitato con una scatola contenente 10 cartucce calibro 16 da 70 mm marca "Winchester" occultata nella tasca dei pantaloni. La successiva perquisizione estesa alla sua autovettura ha consentito di rinvenire un fucile calibro 16 senza marca, funzionante, unitamente a un machete, occultati nel portabagagli. Le armi sono state sottoposte a sequestro. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

 

 

 

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Prosegue senza sosta l’intensa attività di prevenzione e repressione dei reati
da parte dell’U.P.G.S.P. della Questura di Brindisi
Nella scorsa notte, la Volante si portava in una zona rurale per un più
accurato controllo del territorio nelle aree periferiche, notando un’autovettura
station wagon di colore scuro che alla vista dell’equipaggio si allontanava
precipitosamente.
Visto ciò, il personale si metteva alla ricerca del veicolo sospetto che veniva
rintracciato subito dopo, sulla S.P. 43 in direzione Palmarini, fermato e
controllato.
A bordo del mezzo venivano identificati il conducente P.P. del 1961 ed un’altra
persona, rispettivamente zio e nipote, i quali riferivano che si stavano
portando presso un loro podere.
Durante il controllo dell’auto, gli operanti, notavano che tra i due sedili
anteriori, vi era un fucile del tipo semiautomatico con la canna rivolta verso il
pianale poggiapiedi del passeggero.
L’arma veniva prontamente recuperata e dalla successiva perquisizione ai
passeggeri e al veicolo, si rinvenivano cartucce dello stesso calibro del fucile
nel vano portaoggetti dello sportello anteriore destro.
I successivi accertamenti permettevano di riscontrare che il fucile risultava
intestato a P.P. e che lo stesso non possedeva alcun titolo amministrativo che lo
autorizzasse al porto dell’arma, motivo per il quale il fucile veniva sequestrato
con il relativo munizionamento.
Per quanto sopra accertato, il personale operante procedeva all’arresto di P.P.
per il reato di porto abusivo di arma da fuoco. Lo stesso è stato sottoposto alla
detenzione domiciliare in attesa della convalida della misura.