CONSUMI: COLDIRETTI PUGLIA, PUGLIA AL TOP IN ITALIA PER PRODUZIONE BIO; SPINTA SALUTISTA PER EFFETTO COVID. La spinta salutista per effetto della preoccupazione causata dal Covid ha portato ad un aumento dei consumi dei prodotti agroalimentari biologici, con la Puglia che rappresenta il 13% delle superfici coltivate a bio, al secondo posto della classifica nazionale. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dei dati “Bio in cifre 2020” presentato dell’Ismea all’incontro organizzato dalla Coldiretti per la presentazione del rapporto annuale del SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’agricoltura biologica) che registra i principali numeri del settore anche in Puglia, dal mercato alle superfici, con le tendenze e gli andamenti storici.

La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia, con 266mila ettari coltivati e 9380 operatori, dove – aggiunge Coldiretti Puglia - nonostante la contrazione dei consumi, sono aumentati nei primi 5 mesi del 2020 i consumi familiari di alimenti biologici.

“E’ cresciuta di un ulteriore 1% la superficie biologica in Puglia e dell’1,1 di produttori e preparatori, dopo un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi anni. Continua l’aumento tendenziale dei consumi, delle ditte di trasformazione e dei servizi connessi alla filiera dell’agricoltura biologica come agriturismi, mense bio, ristoranti e operatori certificati”, dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

La grande richiesta dei consumatori di cibo biologico ha portato alla realizzazione nei Mercati di Campagna Amica di spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche, oltre alle Botteghe Italiane completamente bio e numerosi agriturismo di Campagna Amica che hanno impostato la ristorazione proprio sulle produzioni aziendali bio. Proprio a Villa Castelli (Brindisi) c’è l’unico agriturismo del Sud Italia dotato di una piscina biologica.

“Altro punto centrale del nostro progetto sul biologico – continua il presidente Muraglia – è l’attenzione alla sicurezza alimentare nei servizi di ristorazione collettiva, divenuto un preciso dovere degli enti locali (Comuni, Province e Regioni). Il settore biologico può diventare uno strumento di valorizzazione e un bacino di approvvigionamento di prodotti di alta qualità e un valore aggiunto per gli enti pubblici sensibili alla corretta alimentazione di adulti e bambini”, conclude Muraglia.

Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli olivo (29%), cereali (23%), vite (6%), ortaggi (6%), dove anche rispetto al segmento dell’acquacoltura biologica 3 impianti sono pugliesi, aggiunge Coldiretti Puglia.

La continua richiesta di prodotti freschi e di stagione stimola l’imprenditore biologico a ricercare ulteriori forme di contatto commerciale con il consumatore. I timori dei consumatori, innescati dal Codiv e soprattutto dagli scandali alimentari, si sono tradotti – insiste Coldiretti Puglia - in una seria preoccupazione per la sicurezza alimentare e in una domanda crescente di garanzie di qualità e maggiori informazioni sui metodi di produzione.

L’Italia è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari da dove nel 2019 ne sono arrivati ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’ Asia – denuncia Coldiretti – per cui occorre dare al più presto seguito alla raccomandazione della Corte dei Conti europea che invita a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati che non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei. E’ necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi extracomunitari – conclude Coldiretti - anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue perché l’immissione di prodotti biologici sia subordinata non solo a verifiche documentali, ma anche a ispezioni fisiche e controlli analitici.

 

 

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Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 5 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3163 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 55 casi positivi: 32 in provincia di Bari, 5 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 8 in provincia di Taranto.

Sono stati registrati 2 decessi: 1 in provincia di Bari e 1 residente fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 323.322 test.

4.112 sono i pazienti guariti.

1.122 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.796, così suddivisi:

2.091 nella Provincia di Bari;

468 nella Provincia di Bat;

710 nella Provincia di Brindisi;

1.414 nella Provincia di Foggia;

686 nella Provincia di Lecce;

378 nella Provincia di Taranto;

48 attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

La donazione è un atto di grande generosità, ma è anche l’occasione per un check-up. In questo periodo i donatori potranno essere sottoposti al test sierologico per verificare la presenza di anticorpi anti-Sars-CoV2, un’iniziativa promossa nell’ambito di uno studio del Dipartimento di Promozione della Salute della Regione Puglia. In caso di positività agli anticorpi verrà eseguito il tampone.

“Questo test sierologico per il Coronavirus – spiega Antonella Miccoli, dirigente vicario del Centro trasfusionale – si aggiunge all’esame emocromocitometrico completo e ai test per l’epatite virale B e C e per l’Hiv. Stiamo continuando a fronteggiare l’emergenza sangue - continua - e voglio rivolgere un appello a tutti i giovani per sensibilizzarli su questo tema: la donazione è semplice e sicura. Al Trasfusionale si accede attraverso un percorso protetto e vengono rispettate tutte le misure previste dai protocolli a tutela di operatori e utenti”.

Si può donare dal lunedì al sabato dalle 8 alle 12 prenotando al numero 0831 537274. Prima di accedere sarà effettuato un pre-triage telefonico.  

Il presidente della Regione Puglia, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 1 settembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 3.651 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 41 casi positivi: 24 in provincia di Bari, 7 nella provincia BAT, 4 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto, 1 di provincia non nota.

È stato registrato un decesso in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 308.671 test.

4.062 sono i pazienti guariti.

860 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 5.479, così suddivisi:

1.914 nella Provincia di Bari;

449 nella Provincia di Bat;

705 nella Provincia di Brindisi (un caso è stato eliminato dal database);

1.381 nella Provincia di Foggia;

672 nella Provincia di Lecce;

316 nella Provincia di Taranto;

38 attribuiti a residenti fuori regione (un caso è stato eliminato dal database);

4 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Prosegue senza soluzione di continuità l’azione di monitoraggio e controllo della Polizia di Stato presso le strutture ricreative e di ristorazione, finalizzata alla verifica non solo dell’adeguamento alle necessarie autorizzazioni amministrative, ma soprattutto, nell’attuale momento storico, del rispetto della normativa sul contenimento del contagio da Covid-19, anche allo scopo di frenare l’escalation del fenomeno pandemico sul territorio provinciale.

Negli ultimi due fine settimana, il personale degli uffici di Polizia Amministrativa della Questura e del Commissariato di P.S. di Mesagne, unitamente agli operatori del Dipartimento di Prevenzione – Servizio Igiene e Sanità Pubblica della ASL di Brindisi, ha proceduto al controllo di diversi esercizi commerciali nei comprensori di Brindisi e  Mesagne.

            In particolare, dalle verifiche effettuate sono emerse delle irregolarità in un noto ristorante di questo Capoluogo ed in un locale-bar sito nel centro storico di Mesagne, dove i poliziotti e gli operatori sanitari hanno riscontrato la presenza di considerevoli assembramenti di persone e l’inadempimento delle linee guida sulla ristorazione, nonché il mancato utilizzo delle mascherine da parte dei dipendenti addetti al servizio ai tavoli, alla cassa e alla cucina.

            In entrambe le occasioni, sono stati sanzionati sia i titolari delle suddette attività per inosservanza delle misure anti-Covid 19 sia numerosi avventori per violazione della recente ordinanza del Ministero della Salute.

I Carabinieri della Stazione di Torre Santa Susanna, nell’ambito dei serrati controlli finalizzati al contenimento della diffusione del virus da Covid-19, hanno contestato una sanzione amministrativa a un esercente di un noto bar del luogo. In particolare, i militari operanti, nel corso di un’ispezione presso il citato esercizio pubblico, hanno accertato che i numerosi avventori nonché il personale preposto alla somministrazione di alimenti e bevande non indossavano i previsti dispositivi di protezione individuale, disponendo la chiusura dell’attività per 5 giorni, in violazione della normativa anti-Covid.

A tale riguardo, prosegue l’attività di controllo da parte dei Carabinieri per la verifica dell’osservanza delle disposizioni tese al contenimento della diffusione del virus e si invitano titolari di attività commerciali, esercizi pubblici ed avventori alla puntale osservanza delle norme anti-Covid.

Continuano i controlli del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Brindisi, in collaborazione con le Forze di Polizia, coordinate da Prefettura e Questura. In questa fase l’obiettivo sono i centri storici e gli stabilimenti balneari.

“I cittadini - dice Stefano Termite, direttore del Servizio di Igiene e Sanità pubblica della Asl - si sentono rassicurati dalla presenza di forze dell’ordine e personale sanitario, perché è il segno di un’attività di vigilanza sulla loro salute e una garanzia che le regole anti-Covid vengano rispettate. La nostra attenzione - continua - è rivolta a tutte le situazioni in cui si possono verificare assembramenti. L’obiettivo è quello di ricordare che le mascherine vanno sempre utilizzate, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza, e che i gestori dei locali devono controllare la temperatura all’ingresso e mettere a disposizione gel sanificanti e mascherine per chi ne sia sprovvisto”.

Prosegue anche la sorveglianza epidemiologica per coloro che rientrano dalle vacanze. In particolare, il Sisp è impegnato nell’esecuzione dei tamponi ai pugliesi che tornano da Grecia, Croazia, Malta e Spagna, o a chi proviene da paesi extra Schengen, da regioni italiane ed europee ad alta diffusione del virus.

“Da una settimana – continua Termite - abbiamo attivato il drive-through del Perrino, al varco 3, ingresso fornitori, dedicato a coloro che hanno un’autovettura e possono raggiungere autonomamente l’ospedale: finora sono stati eseguiti con questa modalità circa 500 tamponi. A un soggetto positivo, sintomatico o contatto stretto di caso confermato, invece, il tampone viene eseguito a domicilio”.

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