Il Fai a Mesagne per San Lorenzo

Ottobre 13, 2016 1691

san lorenzo fuori le mura - affreschiDomenica 16 ottobre il Fondo Ambientale Italiano

promuove la scoperta delle «Chiese a cupola in territorio brindisino», particolari edifici religiosi costruiti in Puglia a partire dall’alto medioevo sino al XII secolo, la cui caratteristica principale è la copertura della navata centrale con cupole in asse, generalmente in numero da uno a tre. Il percorso proposto da Fai per domenica tocca quattro importanti realtà cultuali del territorio: la Chiesa di Santa Maria di Gallana ad Oria, il Tempietto di San Miserino a Sandonaci, la Chiesa di San Benedetto a Brindisi ed il Tempietto di San Lorenzo Martire nella città di Mesagne. Il tempietto cittadino sarà aperto alle visite dalle 10,00 alle 18,00. L’evento vede la collaborazione del Rotary Club Brindisi Appia Antica con due ragazze mesagnesi tra le volontarie: Jovanka Ignoni e Serena Magliaro che assieme agli apprendisti ciceroni della scuola "Epifanio Ferdinando" di Mesagne guideranno le visite di curiosi ed appassionati. "L’Amministrazione comunale di Mesagne ringrazia la delegazione Fai di Brindisi per l’attenzione che ha avuto ancora una volta verso le nostre bellezze storico-architettoniche", ha spiegato il sindaco Pompeo Molfetta. L’evento è promosso dagli assessorati al Patrimonio e alla Cultura. La chiesa di San Lorenzo fuori le mura di Mesagne, si considerò rifacimento o adattamento di un tempio pagano dedicato a Giano bifronte. Si tratta in realtà di una basilichetta a tre navate ed abside tricora , costruita in opus quadratum su misure multiple del piede tardo - romano. La parte absidale, all'esterno, è stata murata coprendo gli estradossi dei catini. Dalle dimensioni dei conci, riconducibili al piede tardo romano, dall'area che ricopre, dall'altezza e dai rapporti tra i vari elementi risulta la sua appartenenza a età tardo romana piuttosto che protobizantina. È interessante rilevare che l'altezza della cupola corrisponde a quella dell'altezza del triangolo equilatero avente per base la lunghezza dello stesso monumento. Probabile che la struttura a trifora possa essere reimpiego o reinterpretazione di un manufatto collocato in un piccolo centro rurale lungo l'Appia. All'interno ci sono pitture parietali; secondo lo studio condotto da Manuela Andreano nella conca di sinistra guardando verso l'altare è una Santa Marina attribuibile all'XI secolo, un Santo Apostolo del XIII, un Santo del XIV-XV; nella conca di destra un Santo Monaco e frammenti di una scena narrativa del XIV secolo.