Anatocismo bancario: la battaglia continua

Luglio 01, 2015 2305

confconsumatori brindisi logoIl coordinamento istituito tra la Confconsumatori – Federazione Provinciale di Brindisi e l’Associazione Nazionale “Dalla parte del Consumatore”, lo scorso mese di maggio, ha sferrato un nuovo attacco frontale contro il meccanismo dell’anatocismo nei conti correnti bancari. Per anatocismo, fanno sapere dal coordinamento Confconsumatori – Dalla Parte del Consumatore, si intende il calcolo degli interessi su interessi.

Più in particolare, con riferimento al conto corrente bancario, il meccanismo dell’anatocismo comporta la conversione degli interessi passivi in debito capitale, la quale provoca, a sua volta, il calcolo di nuovi interessi, con una moltiplicazione via via esponenziale degli stessi.

L’articolo 120 del Testo Unico Bancario, così come modificato dalla legge di stabilità 2014, stabilisce, con decorrenza dal 1° gennaio 2014 (data di entrata in vigore della legge di stabilità), che, nelle operazioni di conto corrente bancario, gli interessi periodicamente capitalizzati non possano produrre interessi ulteriori che, nelle successive operazioni di capitalizzazione, sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale.

In buona sostanza è vietata qualsiasi forma di interessi sugli interessi.

È emerso, però, di recente in sede giudiziale, che alcuni Istituti di credito - non curanti del disposto dell’art. 120 del Testo Unico Bancario e sul presupposto che il Comitato interministeriariale per il credito e il risparmio non ha ancora adottato la delibera richiesta dalla legge - hanno continuato ad applicare, anche dopo il 1° gennaio 2014, interessi passivi anatocistici non più consentiti.

I correntisti ai quali sono stati illegittimamente applicati interessi anatocistici dal 1° gennaio 2014, possono, quindi, chiederne la restituzione ai propri Istituti di credito.

Accanto all’esperimento di azioni legali, però, la Confconsumatori ha, in questi giorni, sollecitato il Governo, unitamente agli altri firmatari di una nota a quest’ultimo indirizzata, a dare immediata e definitiva attuazione all’art. 120 T.U.B. 

Sebbene il divieto di anatocismo sia operante dal 1° gennaio 2014, ad oggi non è ancora stata adottata la deliberazione del CICR (Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio) che deve regolare la produzione degli interessi nelle operazioni bancarie. Tale intervento eliminerebbe definitivamente ogni alibi alla palese violazione del divieto di anatocismo.

“Come sempre, la nostra Associazione ritiene che le conquiste dei cittadini si ottengono attraverso interventi normativi specifici e chiari che evitino dubbi interpretativi e, quindi, incertezza dei diritti dei consumatori – afferma l’avv. Emilio Graziuso, Responsabile del Coordinamento istituito tra la Confconsumatori Federazione Provinciale di Brindisi e l’Associazione Nazionale Dalla Parte del Consumatore – La battaglia contro l’anatocismo bancario, che ci vede in prima linea dal 1999, è stata costellata sino ad ora da numerosissime ed importanti vittorie giudiziarie sull’intero territorio nazionale ma, in questa fase, è necessario un intervento del Governo che ponga la parola fine ad una pratica altamente lesiva dei diritti dei correntisti”.

Qualora non dovesse essere adottata dal Governo la misura di salvaguardia richiesta ed al contrario, come purtroppo è accaduto in passato, dovesse essere introdotta qualche norma “salva banca”, il coordinamento Confconsumatori – Dalla Parte del Consumatore preannunzia, sin da ora, battaglia.

Ultima modifica il Mercoledì, 01 Luglio 2015 13:35