TEOLOGIA E FILOSOFIA ALLA LUCE DEL VANGELO DELLA DOMENICA
Siamo giunti al quarto incontro di questo percorso, che continua a intrecciare pensiero e spiritualità. Abbiamo cercato di cogliere il legame profondo tra la ricerca della verità e l’esperienza della fede, lasciando che il dubbio non fosse un ostacolo, ma un compagno di viaggio. Il nostro spazio rimane aperto a chi ama interrogarsi, a chi desidera vivere il Vangelo con autenticità, e non limitarsi a comprenderlo. Oggi il Vangelo presenta una (Lc 14,33). Una parola esigente, che ci invita a pensare la fede come scelta radicale, come cammino che coinvolge tutta la vita.
Vangelo secondo Luca
Lc 14,25-33
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esamina lore se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Parola del Signore.
Questo brano del Vangelo di Luca (Lc 14,25-33) è una delle pagine più radicali e provocatorie del Nuovo Testamento. Gesù non si rivolge alla folla per blandirla, ma per scuoterla, per porre una domanda esistenziale: sei disposto a perdere tutto per ciò che è eterno? La filosofia, da Socrate a Kierkegaard, ha sempre cercato di rispondere a questa domanda. Gesù chiede di “odiare” (in senso semitico: amare meno) persino i legami più intimi per seguirlo. Questo richiama la distinzione heideggeriana tra vita autentica e vita inautentica. Per Martin Heidegger, l’uomo vive spesso nel Si impersonale, nella quotidianità che lo distrae dall’essere. Solo chi accetta la cura e la finitudine della propria esistenza può vivere autenticamente. Portare la croce, come dice Gesù, è accettare la propria finitezza e scegliere consapevolmente il cammino dell’essere. Gesù parla della necessità di “sedersi e calcolare la spesa”. Questo è un invito alla riflessione razionale, non all’adesione cieca. Qui si può evocare il pensiero di Blaise Pascal, che nel suo Pensées propone la celebre scommessa: credere in Dio è una scelta razionale, perché il guadagno eterno supera infinitamente la perdita temporale. Ma Gesù va oltre la logica utilitaristica: la sua è una chiamata al sacrificio totale, non al calcolo del vantaggio. E qui entra in gioco Søren Kierkegaard, il filosofo dell’esistenza cristiana. Per lui, la fede è un “salto” nell’assurdo, un atto che trascende la ragione. Il secondo esempio di Gesù — il re che valuta se affrontare il nemico — richiama l’etica della responsabilità di Max Weber. Ogni scelta seria comporta conseguenze, e il discepolo non può agire per entusiasmo o impulso. Deve sapere che la sequela di Cristo è una guerra contro se stesso, contro il mondo, contro l’illusione. Infine, Gesù conclude con la richiesta più estrema: rinunciare a tutti i propri beni. Questo non è solo un invito alla povertà materiale, ma alla libertà interiore. Simone Weil, filosofa mistica del Novecento, scrive che la vera libertà nasce dal distacco. Solo chi rinuncia al possesso può amare veramente. Il Vangelo di Luca ci propone un’etica esistenziale, non una morale borghese. Non si tratta di essere “buoni”, ma di essere veri. Gesù non cerca seguaci, cerca discepoli: uomini e donne che abbiano il coraggio di perdere tutto per trovare l’Essere. Come dice Nietzsche, “chi ha un perché per vivere può sopportare quasi ogni come”.
---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

