Mesagne celebra la memoria e la Resistenza con “Papaveri rossi nella memoria”

Serafino Scalera Aprile 28, 2025 422

Nell'auditorium del Castello Normanno-Svevo di Mesagne è stato presentato Papaveri rossi nella memoria. Storie di soldati mesagnesi tra eroismo, prigionia e onore. L’opera curata da Tranquillino Cavallo e Mario Vinci è stata pubblicata dall’Istituto Culturale “Storia e Territorio”. Un’iniziativa editoriale di grande rilievo, che si inserisce nel solco della memoria storica collettiva, celebrando con profondità e rigore l’ottantesimo anniversario della Resistenza. Alla presentazione hanno preso parte figure di spicco del panorama istituzionale e culturale locale: l’avvocato Calò, consigliere comunale, Tranquillino Cavallo, Angelo Scosciuto, e il sindaco Toni Matarrelli. Presenti anche Giovanni D’Aloisio, presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci, e Samuele Carluccio, autore di toccanti fotografie e di un diario scritto durante il suo viaggio ad Auschwitz, testimonianza autentica dell’orrore e della memoria. Il sindaco Matarrelli, in un intervento lucido e intriso di sensibilità istituzionale, ha dato voce ai nomi dei mesagnesi caduti per la libertà, ventenni che si opposero con coraggio al nazifascismo. Un gesto nobile e toccante, che ha reso tangibile l’onore che la città tributa ai propri eroi. Definendo la guerra “massima espressione della follia umana”, il primo cittadino ha sottolineato l’impegno continuo dell’amministrazione nel mantenere viva la memoria attraverso progetti concreti: dal bando per finanziare viaggi della memoria per i giovani verso Cracovia e Auschwitz, al finanziamento del rientro delle spoglie dei soldati mesagnesi sepolti altrove, fino alla distribuzione del libro nelle scuole e al coinvolgimento attivo degli studenti.

Papaveri rossi nella memoria non è un semplice libro storico: è un’opera viva, un invito alla riflessione, al pensiero critico, alla responsabilità civile. Suddiviso in quattro volumi e sei appendici, il libro racconta le storie dei soldati mesagnesi, intrecciando documentazione, testimonianze e approfondimenti con l’obiettivo di fare in modo che, per usare le parole di Angelo Scosciuto, “niente vada perduto”. Una comunità che custodisce la propria memoria è una comunità viva, che si rigenera nei valori della solidarietà, della giustizia e della pace. La città di Mesagne dimostra, ancora una volta, una profonda propensione culturale e civile, facendo della memoria storica un elemento fondante della propria identità. Un esempio virtuoso di come una comunità possa trasformare la memoria in azione, rendendo omaggio a chi ha sacrificato tutto per costruire un futuro di libertà. In un tempo che rischia di smarrire le proprie radici, Mesagne si fa testimone coraggiosa e luminosa della Resistenza.