Corerosa. Non diamolo per scontato!

Maggio 14, 2020 784

2020-05-14 164251Negli ultimi anni ha preso sempre più piede il consumo di vino rosato, che fino a qualche tempo fa veniva bistrattato rispetto ai più quotati colleghi rossi e bianchi. Il motivo può risiedere anche nellidea che si aveva della produzione del rosato, considerato un rosso allungato con lacqua. Niente di più falso, ovviamente. I processi di produzione del rosato sono studiati nel dettaglio e nei minimi particolari, come sempre.

Un vino rosato si ottiene da un procedimento a metà strada tra quello utilizzato per ottenere il vino rosso e quello per il vino bianco, sarebbe tuttavia un grave errore dire che si tratta di una miscelazione dei due tipi di vino. Questa è una pratica vietata per legge nel mondo vinicolo. In questo caso, invece, parliamo di un vino ottenuto da uve a bacca rossa e lintento del produttore è proprio quello di creare un vino dal colore rosa molto leggero.

Il mosto viene lasciato a contatto con le bucce per un limitato periodo di macerazione, di solito da 2 ore a un massimo di 36 a temperatura controllata. Grazie al breve contatto il liquido assume colorazione rosa. Lavorare a basse temperature è un fattore determinante per ottenere i migliori vini rosati. Cantine all’avanguardia utilizzano la tecnica della criomacerazione, che consente la corretta estrazione degli aromi primari delluva, ottenendo un vino morbido in cui si percepisce una vasta gamma di profumi che richiamano le uve originarie, ma anche stabile alle ossidazioni e capace di mantenere un bel colore a lungo.

Cantine Due Palme dedica questo metodo al rosato più pregiato: Corerosa Rosato Salento IGP, un blend di uve Susumaniello e Primitivo. Vino di colore rosa cerasuolo brillante e dai sentori fruttati e floreali. Al gusto risulta sapido ed equilibrato, con una spiccata acidità che ne esalta la freschezza.

Ultima modifica il Giovedì, 14 Maggio 2020 16:46