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La Via Verde del Canale Reale: un progetto per la fruizione e la tutela del territorio

Gennaio 30, 2020 1282
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2020-01-30 083709Si è tenuto 24/01/2020  a Palazzo Nervegna Brindisi il secondo Tavolo tematico per la costruzione dell’analisi conoscitiva del Contratto di Fiume del Canale Reale, dedicato al tema Patrimonio culturale e sistemi di fruizione. Durante l’incontro è stato analizzato il patrimonio storico esistente nel territorio, il suo stato d’uso, la sua accessibilità e gli attuali problemi di gestione e fruibilità, con l’obiettivo di costruire un quadro conoscitivo profondo e articolato da porre alla base delle successive attività. 

Al tavolo tematico è stata presentata dal prof. Antonio Licciulli una ipotesi progettuale relativa alla creazione della “Via Verde del Canale Reale”. Si tratta di una idea progettuale sostenuta congiuntamente dall’Associazione Cicloamici FIAB Mesagne, dall’Università del Salento, e dal Comune di Mesagne. La «Via Verde del Canale Reale» oltre che identificare un percorso a piedi e in bicicletta è stata presentata come uno strumento ecologico utile a preservare le qualità ambientali del paesaggio, rendere fruibili e accessibili ambiti naturalistici storici e archeologici eterogenei e mettere in sicurezza i fruitori del paesaggio.

Una via verde è definita come uno spazio aperto lineare realizzato lungo un corridoio naturale, come un argine di fiume, una valle fluviale o una serra, o lungo una ferrovia dismessa convertita ad uso ricreativo, un canale, una strada panoramica o altro percorso. È un percorso naturale o paesaggistico per il passaggio pedonale o ciclabile; un connettore che collega parchi, riserve naturali, elementi culturali o siti storici tra loro e con aree cittadine.

Gli architetti e paesaggisti già a metà del XIX secolo avevano iniziato a realizzare corridoi ecologici prossimi e all’interno di aree urbane (New-York, Boston, Londra) sulla base di progetti pionieristici negli anni 90 del secolo scorso vengono realizzate negli Stati Uniti e poi in Europa numerose Greenway ovvero Vie Verdi. Tra le più celebri e recenti la via verde Londra Parigi.  L'Università del Salento ha da poco sottoscritto un accordo con il Huaiyin Institute of Technology per la valorizzazione turistica del Canale Imperiale in Cina che include la progettazione di una delle più lunghe Greenway al mondo sul modello delle alzaie. Sarà davvero interessante confrontare e le due opere dal titolo assonante sebbene lontane e diverse per scala di grandezza. Il progetto in Italia sarebbe tra i primi di questi esempi di integrazione della fruizione con la tutela dei territori.

Il progetto di fattibilità ha individuato una serie di criticità e prerequisiti. Occorre intanto approfondire la valorizzazione e la conoscenza degli attrattori sulla Via Verde, creare di un repertorio aggiornato dei beni archeologici monumentali e naturalistici, implementare le informazioni su un sistema informativo territoriale condiviso e accessibile a tutti i portatori di interessi.

Un ulteriore prerequisito è che pedoni e ciclisti possano percorre in sicurezza le strade comunali individuate come prolungamenti dei percorsi ciclopedonali su sede propria. La presenza di un “corridoio ecologico” si spera serva da dissuasore al diffuso fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo il canale reale e le strade comunali. Il progetto di corridoio ecologico mira a connettere in sicurezza la riserva Naturale di Torre Guaceto,  il percorso della civiltà rupestre, i beni archeologici e naturalistici (Chiese rupestri, Specchie, Sorgente del Canale) e la ferrovia dismessa della marina militare in territorio di Mesagne. Le risorse territoriali già presenti da connettere sono Sentieri della Riserva Naturale di Torre Guaceto (2,5Km) il Percorso della Civiltà rupestre argine/Lama fino a Masseria Cafaro (7Km)  il binario ferroviario dismesso della marina militare 2,7Km insieme con strade comunali a bassa intensità di traffico.

Il corridoio ecologico avrebbe una lunghezza di 52Km un percorso pianeggiante e una impercettibile pendenza con un dislivello complessivo di 150m. Sul percorso sono stati individuati alcuni attrattori di rilievo Fonte di Strabone (la sorgente del Canale Reale nonché punto di inizio del percorso). Masserie storiche e monumentali (Antoglia, Giovannella, Canali, Cafaro, Iannuzzo, Baccatani. Chiese (Madonna dei Grani) e cripte rupestri (S. Giovanni e S.Biagio, siti archeologici (Specchia Giovannella), Torri (Regina Giovanna) ed infine la Riserva Naturale di Torre Guaceto con l’omonima torre a fungere da punto terminale del percorso. Il progetto di Via Verde sul Canale Reale potrebbe finalmente portare a completamente il “Percorso della Civiltà rupestre” avviato dal Comune di San Vito nel 1997 ma incompleto per non essere riuscito a connettere il Canale Reale alla riserva di Torre Guaceto.

La Via Verde del Canale Reale si troverebbe connessa a molti itinerari escursionistici del territorio brindisino. Tra questi “Via dei Normanni” ovvero l’itinerario blu del PIS12, la ciclovia AQP, il Tratturello Martinese e le vie della transumanza. Infine la Via Verde del Canale Reale metterebbe in connessione la Via Francigena (sull’adriatico) alla Via Appia (Eurovelo 5, Cammino di Rumiz). Copiosa è la documentazione fotografica e di informazioni che l’associazione Cicloamici FIAB ha portato a supporto dell’idea progettuale.

L’intera presentazione è resa pubblica ed è scaricabile al link http://www.cicloamici.it/presentazione%20licciulli%20contratto%20fiume%20finale.pdf
Ultima modifica il Giovedì, 30 Gennaio 2020 08:38
Redazione

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