5 mesagnesi morti in guerra, in Germania, non possono tornare in Patria

Settembre 22, 2019 2196

palumbo fortunato 1C’è un desiderio che una dolce nonnina novantenne di Mesagne

vorrebbe esaudito dall’Amministrazione del sindaco Toni Matarrelli: poter riabbracciare la salma del fratello Fortunato deceduto a soli 24 anni in Germania, dove è sepolto nel cimitero militare italiano d’onore di Amburgo. Per far rientrare la salma ci vogliono 2 mila euro che la signora non ha. Da qui l’appello al sindaco affinché riporti in Patria sia Fortunato sia Francesco, Carmelo e Angelo Raffaele, anche loro caduti durante il secondo conflitto mondiale e sepolti in Germania. All’indomani dell’8 settembre 1943, per effetto dell’Armistizio, l’esercito italiano fu abbandonato al suo destino senza ordini e indicazioni. Molti soldati furono deportati dai tedeschi nei campi di concentramento nazisti inquadrati come internati destinati ai lavori forzati. Pochissimi fecero ritorno a casa, solo quelli che riuscirono a scappare e qualche sopravvissuto alla liberazione poté riabbracciare i propri familiari. Oltre 15mila soldati italiani finirono nella lista dei dispersi. I familiari per anni non hanno avuto una tomba sulla quale piangerli e sapevano poco o nulla delle circostanze in cui questi persero la vita. Di questi militari 52 provenivano dalla provincia di Brindisi. In particolare quattro erano partiti giovanissimi da Mesagne. La famiglia di Fortunato Palumbo ha tentato in tutti modi di far tornare a casa i resti mortali del loro caro e degli altri tre militari.Palumbo Letizia La sorella Letizia, oggi novantenne, aspetta con ansia di portare un fiore sulla tomba di quel fratello che lei ha visto l’ultima volta a nove anni. I suoi ricordi sono ancora vivi e la speranza di ritrovare i resti mortali non l’ha mai abbandonata. “Mio fratello Fortunato è morto di stenti in un campo di concentramento della Germania – racconta mentre guarda la foto del giovane soldato oramai sbiadita -. Gli altri militari, che erano con lui e che fecero ritorno a Mesagne, ci hanno raccontato che sono riusciti a sopravvivere alla fame rischiando la vita mentre andavano notte tempo a rubare i rifiuti dei tedeschi. Spesso offrivano quelle bucce di patate anche a Fortunato che, puntualmente, rifiutava perché non voleva privare loro di quel cibo che si erano procurati rischiando di morire”. La famiglia Palumbo non ha mai smesso di cercare il loro congiunto. “I primi tempi quando mio fratello partì per la guerra – ricorda Letizia – ogni giorno ci arrivava una sua lettera con la richiesta di materiale per la sopravvivenza. Poi le lettere si sono interrotte. I miei genitori con l’aiuto di mio fratello Antonio hanno tentato di sapere qualcosa, ma nessuno ci diceva nulla”. Grazie alla ricerca di uno storico i resti dei militari mesagnesi sono stati rintracciati nei cimiteri militari tedeschi. “Di questi eroi di guerra – dice rammaricato Angelo Mitrugno, nipote del soldato Palumbo - nessuno in 75 anni ha sentito l’obbligo morale e civile di curarne il rientro. Della cosa ho prontamente informato l’associazione combattenti di Mesagne, il Comune, la Provincia, vari sindaci succedutisi negli anni e parlamentari locali. Insomma tutti, perché ritengo che questo diritto-dovere non possa e non debba avere patrocinio di alcun colore”. Nel 2012 l’Associazione Combattenti prese a cuore la richiesta e scrisse al sindaco pro-tempore dichiarando di aver “assunto l’impegno morale verso le famiglie dei Caduti di adoperarsi a far rientrare le spoglie dei 4 eroi militari (di età media 24,5, n.d.r.). Eroi caduti per servire la Patria, giovani della nostra Terra che hanno sacrificato la loro vita per la libertà, per la democrazia e che meritano il rientro ricevendo l’accoglienza con tutti gli Onori Militari nella loro città”. “I contatti con i cimiteri in Germania furono presi – continua Angelo mentre ha gli occhi puntati di mamma Letizia -. Le pratiche burocratiche sembravano risolte. Tutto si bloccò quando parve chiaro che era necessario impegnare qualche migliaio di euro per le spese. Chi ha mandato in missione di guerra un soldato ha l’obbligo di curarne il rientro sia se il soldato ha avuto la fortuna di sopravvivere, ma, soprattutto, se ci rimette la vita”.

I 4 militari mesagnesi caduti sono:

Altavilla Francesco, nato a Mesagne il 11/04/1923, deceduto il 21 luglio 1944 a 21 anni. Sepolto a Francoforte sul Meno (Germania) – Cimitero Militare Italiano d’Onore, Posizione tombale – Riquadro A – Fila 6 – Tomba 3;

Caramia Carmelo, nato a Mesagne il 16/07/1914, deceduto il 2 febbraio 1945 a 31 anni. Sepolto a Francoforte sul Meno (Germania) – Cimitero Militare Italiano d’Onore, Posizione tombale – Riquadro Q – Fila 6 – Tomba 3;

Dello Monaco Angelo Raffaele, nato a Mesagne il 27/04/1923, deceduto il 14/01/1945 a Krautscheid (Romania-Palatinato) a 22 anni, attualmente sepolto a Francoforte sul Meno (Germania) – Cimitero Militare Italiano d’Onore, Posizione tombale – Riquadro A – Fila 5 – Tomba 19;

Palumbo Francesco Fortunato, nato a Mesagne il 17/05/1920, deceduto il 06/09/1944 a Bergen (Bassa Sassonia) a 24 anni, attualmente sepolto ad Amburgo (Germania) – Cimitero Militare Italiano d’Onore, Posizione tombale – Riquadro I – Fila E – Tomba 15

Ultima modifica il Domenica, 22 Settembre 2019 11:37