In ricordo di Enzo In evidenza

Giovanni Delli Noci Giugno 02, 2019 3072

Incalza intervista3“E tuttavia ritengo che il parlare a bassa voce sia una buona abitudine. E’ una abitudine che significa non voler prevaricare con la forza, non voler vincere urlando più forte dell’avversario, ma invece prevalere con la serena forza della ragione, della logica, della capacità di interpretare un problema e risolverlo.

Credetemi, non ho una peculiare attitudine per l’arte oratoria. Ritengo invece di possedere doti di comprensione dei fatti e doti di sintesi, essenziali per raggiungere in breve un obiettivo. I fatti. Ho usato non a caso questa parola chiave, poiché per me è sempre valso il principio che i fatti contano e comunicano più delle parole”.

“E quindi vi dico che Mesagne necessita di vera, sana politica, che come una ventata di aria nuova possa portare nuovi entusiasmi, nuova linfa, nuove idee. Presterò particolare attenzione allo sviluppo dell’economia del paese, partendo dall’agricoltura e dall’energia per arrivare al commercio, all’artigianato, alle problematiche afferenti l’ambiente e l’inquinamento”.

“E nell’ambito del confronto democratico valuterò, statene sicuri, tutte le tesi, incluse quelle apparentemente contrastanti, se vedrò la più piccola possibilità che si possano incontrare e fondersi in un progetto migliore”.

“Nel fare questo non farò altro che seguire la mia strada, secondo la retta via della coerenza, del confronto, della legalità e della trasparenza che mi hanno accompagnato durante tutta la mia vita, senza contraddizioni di sorta”.

“Oggi, nel candidarmi quale futuro amministratore, ho parlato. Vincendo per una volta la mia natura riservata, ho parlato. Ma sarò un amministratore che, prima di tutto, saprà ascoltare”.

(Enzo Incalza – Auditorium del Castello 12/10/2006).


Ciao Enzo,
un anno e passato da quando non ci sei più e non c'è stato un solo giorno senza che il mio pensiero non ti abbia sfiorato, lambito, ricordato. In queste tue parole, in questi tuoi pensieri, in queste tue riflessioni, specchi vivi del tuo animo, trovo il miglior modo per poter rendere memoria della bravissima persona che eri, del buon padre di famiglia, del professionista serio e del cittadino corretto e civicamente impegnato.

Per me sei stato una guida, un esempio, ma anche per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerti e starti vicino; famigliari, amici, colleghi e semplici cittadini che ancora oggi ti ricordano con stima. A te e ai tuoi insegnamenti, io devo tanto, perché sono stati fondanti del mio essere oggi; concretezza, riservatezza, dignità. Dentro il mio animo custodisco gelosamente le innumerevoli ore e giornate passate insieme, nell’ambito professionale, da amici e da “politici” alle prime armi; ore e giornate in cui mai un minuto era perso, mai un progetto era vano, mai un obiettivo era sbagliato.

Quel tuo ideare sempre, con ottimismo innato, anche alla vigilia del giorno in cui venivi sfiduciato, quando altri decidevano di far terminare la tua esperienza di Sindaco, mi dicesti - “Giovanni, mi raccomando ricordati domani di quel progetto pensato insieme sulla grande rotonda di Piazza Porta Grande, come assessorato ai lavori pubblici fai predisporre un progetto dall’ufficio tecnico da portare subito in giunta” - io ti guardai un po' perplesso, senza il solito entusiasmo visto quello che ormai si sentiva in giro, come sempre mi capisti subito e di rimando con tanta serenità mi dicesti - “effettivamente aspettiamo un po’, di progetti ne abbiamo messi tanti in cantiere”.

Enzo amico mio, ti voglio bene e sempre te ne vorrò, mi manchi, mi manca la tua voce e il tuo sorriso.

Giovanni Delli Noci

Ultima modifica il Domenica, 02 Giugno 2019 08:39