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Brindisi città accogliente

Settembre 01, 2018 1682
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2018-09-01 153825La Uil e la Uilp di Brindisi sono convinti che la collaborazione e la salvaguardia del cittadino sono prioritari, di cui la consapevolezza è nell’accoglienza e nel riconoscimento di un nuovo umanesimo che non sia “democrazia tradita”, ma iter innovativo di un sogno di rinascita di tutti e per tutti. A volte spiace ed è raccapricciante voler istituire modelli alternativi che umiliano la Democrazia, fondata sul “lavoro per i giovani, benessere e uguaglianza tra i cittadini”.

L’articolo 1 della Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”, mentre l’art. 4 considera il lavoro come diritto-dovere, quindi “una attività che porta al progresso nelle cose e nel pensiero della società”. Secondo la Uil è possibile auspicare un modello condivisibile e ideale di equità sociale, seguente i principi fondamentali della Costituzione per tutti senza avere differenze tra regioni ricche nel nord e povere nel sud oppure istituendo “territori per Pensionati”, magari con sgravi fiscali come suggerisce Romano Prodi in “pensionati, benvenuti al Sud”.perché non giovani benvenuti al sud

Secondo la Uil abbiamo toccato il fondo. Brindisi è stata considerata la “città dell’accoglienza” , premiata dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga nel 1991, non solo per il turismo culturale e balneare ma soprattutto per il beneficio e l’ospitalità dei cittadini data agli albanesi. Il problema è che le Istituzioni e il governo non si ricordano o non fanno richiamo alla memoria.

Gli anziani di un tempo, avevano la capacità di saper investire sul proprio prodotto, valorizzando la terra, ma per le politiche sbagliate il tutto è rimasto elusivo e per questo i giovani contadini sono stati costretti ad abbandonarle in questi ultimi anni, (vedasi: fotovoltaico, Pale eoliche, ecc.). Occorre pensare però, non solo al classico schema del “Made” marchio del prodotto locale, ma a nuovi progetti quindi con nuovi processi delle eccellenze ad alto valore che valorizzino le competenze e garantiscano alle produzioni i migliori standard qualitativi del territorio. La Uil chiede al governo nazionale di fare molto di più e meglio, perché il Mezzogiorno è unto di bellezze e di ricchezze, che sono il patrimonio culturale, artistico e paesaggistico, da cui potrebbe discendere lo sviluppo economico delle imprese.

Tocca a loro assumersi il ruolo di dare lavoro e occupazione ai giovani, annullando le migrazioni delle eccellenze dei nostri giovani e degli adulti, che sono alla ricerca di un lavoro verso i paesi europei e ultimamente asiatici ed africani. Bisogna pensare e far riflettere sia al Governo nazionale sia al governatore regionale che la desertificazione del nostro Mezzogiorno crea il vuoto del territorio quando è necessario, invece, dare “produttività, sviluppo, tecnologie avanzate e investimenti” attraverso filiere, strutturate in reti d’impresa settoriali e restituendo l’opportunità di godere vantaggi fiscali e operativi. È necessario capire che il turista, l’imprenditore, l’economista italiano o straniero sono degli ospiti sacri e che devono essere accolti in un ambiente pulito e organizzato salvaguardando la nostra identità e la sua, pronta a offrire la nostra domanda e ad accogliere la sua offerta.

Per la Uil servirebbe un cambio di mentalità e se si vuole, sarebbe necessaria una rinascita che sia forza propulsiva in un contesto reale di comunità locale, nazionale e internazionale attraverso la sburocratizzazione delle procedure al diritto di avviare un’impresa, defiscalizzando le aliquote d’imposta salvaguardando gli istituti e tutelando sia il lavoratore sia il datore dell’azienda. Il volto della democrazia deve lievitare il populismo, macchiato d’insulti e umiliazioni, per orientarsi verso una democrazia bidirezionale, partecipativa e contributiva, aperta a costruire un dialogo sincero e trasparente con i cittadini, bisognosi di lavoro e di formare una famiglia nel luogo dove sono nati ma, anche, pronta ad accogliere le opportunità. L’impegno della politica è di uniformare il cittadino sia quello del Nord sia quello del Sud rispettando la sua dignità di persona che ha la necessità del diritto di avere un lavoro, una sanità, una scuola, un welfare che siano di qualità mantenendo stili di vita decorosi

Secondo la Uil è meritevole restare fedeli alle linee guida della Costituzione che deprezzano le scelte inique della povertà e della desertificazione dei territori, considerati purtroppo “retroterra ormai irrecuperabile o inidonea ai futuri processi di sviluppo occupazionale”. L’apertura è verso nuovi cantieri, necessari a varare nel territorio di Brindisi e provincia la perimetrazione delle ZES Adriatica (zone economiche speciali), per la costruzione di nuove infrastrutture energetiche, che diano lavoro e benefici favorendo investimenti e potere d’acquisto e non siano di offesa alla dignità del territorio brindisino e ai suoi cittadini. Siamo convinti che non è possibile subire nel territorio brindisino una Cittadella della ricerca monca, quando sono possibili orientamenti altamente produttivi, di qualità e di eccellenze innovative e sperimentali. Così come non è accettabile la crisi industriale che riguarda l’agroalimentare e i suoi importanti insediamenti produttivi di aziende vitivinicole, conserviere e olivicole, oltre ad avere una zona artigianale già a servizio del polo industriale.

La Uil fa presente al Ministro del Sud, Barbara Lezzi, che il rilancio del Mezzogiorno deve essere una priorità, che sia da supporto alle iniziative timide ma importanti di ripresa. Non è accettabile costruire il futuro pugliese in uno scenario di liti tra il governatore Emiliano e il ministro del Sud Lezzi o vivere a Brindisi in uno status di economia bloccata, quando nel territorio esistono le potenzialità per recuperare quel 2,02% della ricchezza, secondo le stime dello Svimez, in questi ultimi dieci anni. Molte sono le vertenze in atto e per questo sosteniamo la necessità di costituire un tavolo di regia, dove è possibile collocare dialogo e confronto aperto all’occupazione e agli investimenti aprendolo sia al pubblico sia al privato, superando le criticità insopportabili su “Brindisi – ricettacolo naturale”, ma territorio che ama essere chiave e rispetto dell’idea fissa: “Ambiente, Salute e Sviluppo”.

La Uil e la Uilp pensano alle eccellenze dell’indotto nei settori della finanza, dell’economia, dell’industria, della salute. Occorre partire dagli investimenti e da una fiscalità a vantaggio delle famiglie, delle Piccole e Medie Imprese e dall’artigianato, condannando la politica statica del territorio. Non è accettabile dare premialità alla ricchezza e non al bisogno, creando le differenze tra i cittadini di serie A e di serie B in un Paese formalmente unito. Il Nord è più ricco non solo per suo merito, ma anche perché beneficia di tutto ciò che il Sud gli dà. Le loro aziende operano nel Sud ma pagano parte delle Tasse al Nord, le loro fondazioni bancarie prendono i profitti del Sud e li spendono al Nord cosi come avviene anche nei settori dell’Università e della Sanità. In 16 anni, secondo la certificazione Svimez, il Sud si è svuotato di due milioni di persone, pari alla popolazione di Bari, Catania e Napoli.

Per la Uil e la Uilp occorre partire da queste considerazioni per avviare un percorso favorevole per l’occupazione giovanile, maschile e femminile e non la desertificazione del territorio.

Antonio Licchello                                        Tindaro Giunta                                                                        
Segretario responsabile Uil                          Segretario Uilp STU territoriale di Brindisi                                                                    
                                                               Mesagne

 

Ultima modifica il Sabato, 01 Settembre 2018 15:43
Redazione

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