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Beni culturali: la centralità passa ai cittadini

Marzo 06, 2017 2039
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rotary - La 3 Giornata di Studi del Prog. Distr. Rotary per i Castelli“Dal tema della valorizzazione dei beni culturali attraverso

l’integrazione con i privati è emerso quest’oggi il valore della centralità dei cittadini e delle comunità”. Le parole del Prof. Luca Gallo, Governatore del Distretto Rotary di Puglia e Basilicata, a conclusione della Terza Giornata di Studi sulle “Dinamiche possibili fra attrattività del sistema museale pubblico e integrazione con i privati”, hanno focalizzato le risultanze di un convegno qualificatissimo per tematiche, relatori e interventi. La giornata di Studio - alla quale hanno partecipato rotariani provenienti dalle due regioni e non rotariani interessati al tema – si è svolta nell’Ateneo barese ed è stata organizzata dal direttivo del Progetto distrettuale “Rotary per i Castelli”. Dopo i saluti dei Presidenti dei cinque Club dell’area metropolitana di Bari e della Prof. Domenica Pasculli in rappresentanza del Rettore, i lavori sono iniziati col “papà” del progetto “Rotary per i Castelli” , il Dott. Franco Facecchia, che ha illustrato brevemente il percorso di questi otto anni in cui, alle decine di visite a castelli e musei, e incontri con amministratori locali, si sono inframmezzate queste Giornate di Studio per dare qualità culturale e operativa al tema di fondo. Sulla tematica specifica di quest’anno ha introdotto il presidente del Comitato tecnico-scientifico del progetto, il Prof. Giambattista De Tommasi che ha ricordato come sino a poco tempo fa i beni culturali fossero appannaggio esclusivo di esperti e fruiti da un pubblico qualificato. Oggi la tendenza è radicalmente cambiata “Grazie proprio alla globalizzazione che ha esaltato la ricerca delle radici”. “Ora – ha affermato De Tommasi – è tempo che il privato capisca le potenzialità dei beni culturali e la cosa pubblica capisca le esigenze del privato”. Si diceva dell’elevato livello dei relatori. In successione hanno portato la loro grande esperienza il Prof. Massimo Osanna, Direttore gen. Soprintendenza Pompei; il dott. Fabrizio Vona, Direttore del Polo museale pugliese; il Prof. Gianvito Giannelli, Ordinario di Diritto commerciale Univ. Bari; per finire com l’On. Prof. Giampaolo D’Andrea, Capo di Gabinetto del Ministero Beni Culturali. Osanna ha raccontato l’esperimento di autonomia di Pompei (il primo) dal Ministero, ma col limite - pesante - del personale la cui competenza resta il Mibact. “Noi pensiamo agli scavi di Pompei come a una grande industria” ha detto Osanna, e se le visite, in tre anni, sono passate da 2,4 milioni a 3,3, vuol dire che hanno pensato bene. Ma i visitatori sono cresciuti grazie al miglioramento dei servizi, a maggiori rapporti col privato, a un nuovo collegamento Soprintendenza-Università. “Pompei – ha concluso – è un esempio per l’Italia: cambiare in meglio si può”. Sui servizi di ogni tipo, ma soprattutto al fatto di rivolgersi a tutti i cittadini , dai bambini alle persone meno colte, ha puntato il dott. Vona che ha parlato di una nuova “democrazia della cultura” lamentando, però, i ritardi o le negligenze degli enti locali che non fanno quanto in loro potere per migliorare i servizi loro spettanti che favorirebbero l’economia del proprio territorio. Tutti i relatori hanno parlato dell’importanza delle donazioni dei privati, ma di come in concreto queste possano essere sollecitate ne ha parlato il Prof. Giannelli che ha ricordato le vecchie e nuove leggi che consentono forti sgravi fiscali. Brevi considerazioni sono state espresse dal rettore della Basilica di San Nicola, Padre Ciro, dall’arch. De Candia e altri. Di ampio respiro, com’era da immaginarsi, l’intervento finale dell’On. D’Andrea che ha ripreso l’argomento delle nuove leggi che rendono concreta l’attenzione dei privati. “L’investimento sui beni culturali – ha detto D’Andrea – ha un effetto diretto sul bene, ma ne poi uno indiretto sul territorio per lo sviluppo turistico e gli altri investimenti collegati”. Dopo aver ringraziato il Rotary per l’attenzione e la collaborazione (egli stesso è un rotariano del Club di Potenza), ha concluso affermando che “Se oggi facciamo sforzi per portare i bambini al museo, domani avremo uomini e cittadini più sensibili”.  

Redazione

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