Redazione

Con il caldo anomalo della primavera che ha fatto ‘incantare’ i fiori e reso improduttive le gemme, risulta più che dimezzata la produzione delle pregiate ciliegie Ferrovia con -50%/60% di frutti  sugli alberi rispetto allo scorso anno. E’ quanto stima la Coldiretti Puglia, che denuncia il crollo della produzione di ciliegie in campagna, di Bigarreau prima e di Ferrovia ora, con l’attivazione delle verifiche in campo dei tecnici della Regione Puglia per la richiesta del riconoscimento dello stato di calamità naturale.  

A fronte di un brusco calo produttivo, gli agricoltori sono stati alle prese con il balzo dei costi di produzione e la grave siccità a cui non corrispondono adeguati prezzi di vendita, mentre c’è il rischio che il mercato venga invaso da prodotti esteri di dubbia origine e qualità, con l’inflazione alimentare che rallenta i consumi e le famiglie costrette a tagliare gli acquisti e i costi della logistica che arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei prezzi al consumo per frutta e verdura, ingenerando rincari dei prezzi, spesso ingiustificabili, con una differenza enorme – aggiunge Coldiretti Puglia - tra il costo dei prodotti in campagna e quelli al dettaglio. Nei vari passaggi dal campo alla tavola si annidano speculazioni che vanno stanate anche dai Vigili dell’Annona, per cui serve una vigilanza serrata sull’origine dei prodotti ortofrutticoli sui banchi che arrivano dai Paesi Nord Africani, come Egitto, Tunisia e Marocco. Considerata la stortura nella organizzazione del sistema distributivo, si sta diffondendo sempre più la vendita diretta dei prodotti agricoli in azienda, opportunità sia per il produttore che per il consumatore nell’ottica della sicurezza alimentare e di un rapporto trasparente azienda-cittadino.

Sugli accordi commerciali occorre garantire il principio di reciprocità e in tale ottica è positivo l’annuncio della Commissione Ue sul fatto che “non sono soddisfatte le condizioni” per raggiungere un accordo commerciale con i Paesi del Mercosur, il mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Una scelta che segue la denuncia della Coldiretti in Italia sulla concorrenza sleale provocata dalle gravi inadempienze di molti Paesi sudamericani sul piano della sostenibilità delle produzioni agroalimentari con rischi per l’ambiente, la sicurezza alimentare e lo sfruttamento del lavoro minorile evidenziato dallo stesso dipartimento del lavoro statunitense. Vanno fermate le importazioni sleali ed introdurre con decisione il principio di reciprocità per fare in modo che tutti i prodotti che entrano nell’Unione rispettino gli stessi standard dal punto di vista ambientale, sanitario e del rispetto delle norme sul lavoro previsti nel mercato interno.

La Puglia è la maggior produttrice di ciliegie in Italia, detiene con le sue quasi 32.000 tonnellate – spiega Coldiretti Puglia - il 35% delle produzioni italiane e il 62% delle superfici investite pari a circa 19.000 ettari di terreno ed un fatturato di circa 22 milioni di euro. La produzione di ciliegie risulta concentrata nella provincia di Bari che da sola rappresenta il 96,4% della produzione regionale e il 39% del totale nazionale – aggiunge Coldiretti Puglia – con le sue 47 mila tonnellate la provincia di Bari è la prima provincia italiana per produzione di ciliegie raccogliendo il 34% della produzione nazionale.

La produzione di ciliegie è destinata esclusivamente al consumo fresco e per questa ragione devono essere mantenute integre le pezzature - Insiste Coldiretti Puglia - particolarmente consistenti per la ciliegia Ferrovia, la compattezza ed il sapore, attività che richiedono un’accuratezza nelle fasi di coltivazione e di raccolta facilmente riscontrabili, per cui la mano dell’uomo non può essere sostituita dalle macchine.

Le ciliegie sono uno dei frutti più amati e con meno calorie – aggiunge Coldiretti Puglia – e contengono vitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B. Sono inoltre una fonte da non sottovalutare di sali minerali, come ferro, calcio, magnesio, potassio e zolfo. Presentano, inoltre, oligoelementi importanti, con particolare riferimento a rame, zinco, manganese e cobalto. Le ciliegie contengono melatonina naturale, una sostanza che favorisce il sonno – conclude Coldiretti Puglia - e sono una fonte di antiossidanti, che aiutano il nostro organismo a contrastare l'invecchiamento provocato dai radicali liberi.

E’ necessario ricostruire una vera e propria filiera che sia in grado di valorizzare il prodotto anche attraverso una caratterizzazione territoriale della produzione – insiste Coldiretti Puglia - con la creazione di un Marchio che valorizzi le caratteristiche organolettiche della ciliegia e le capacità di produzione da parte degli operatori del settore, un marchio come la I.G.P.  che possa essere riconosciuta dal consumatore, per rendere competitiva una coltura tradizionale e tipica della Puglia.

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L’annuncio del vicesindaco Massimiliano Oggiano sulla ripartenza del progetto per la realizzazione di un parcheggio di scambio in via Tor Pisana finanziato con fondi pnrr programmato e fortemente voluto dalla già vicesindaco Tiziana Brigante durante la scorsa amministrazione, rende giustizia al formidabile lavoro di pianificazione svolto nel quinquennio passato. Naturalmente il progetto rappresenta uno dei pilastri del piano urbano della mobilità sostenibile licenziato della scorsa amministrazione.

Nell’ultimo Consiglio Comunale, durante il dibattito sulla chiusura dei corsi nel periodo estivo, era emersa nuovamente la criticità della penuria dei parcheggi nel centro cittadino e per questo avevamo sollecitato l’attuale amministrazione comunale a dare risposte proprio in merito al progetto pnrr per la realizzazione di nuovi stalli proprio su via Tor Pisana.

Purtroppo non sono state ancora chiarite le intenzioni del Ministro Fitto sul destino dei fondi complementari al pnrr e questo ci preoccupa.

Riteniamo però fondamentale che si definiscano in tempi certi tutti gli aspetti burocratici del progetto, sino alle procedure di gara, per avere impegni vincolanti e per rispettare le scadenze obbligatorie previste dai regolamenti europei.

Saremo vigili, affinché questi annunci non siano la solita trovata propagandistica, in quanto ogni ritardo sulla tabella di marcia promessa dall’amministrazione comunale potrebbe compromettere il finanziamento e il progetto.

Francesco Cannalire, Alessio Carbonella e Denise Aggiano gruppo consiliare Pd Brindisi

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Il “Tavolo di coordinamento NOG7” di Brindisi invita associazioni, movimenti, cittadini ,a partecipare ad una riunione Giovedì 23 Maggio alle 17,30 presso la sede Cobas di Viale Commenda 74 per organizzare insieme la controcena che abbiamo chiamato …La cena dei poveri”Loro i primi , noi gli ultimi”.

Il “Tavolo di Coordinamento NOG7” intanto conferma che sarà in piazza a Brindisi il 13 Giugno in occasione della cena inaugurale nel castello Svevo ed il 15 Giugno in corteo a Fasano.

Il “Tavolo di coordinamento NOG7” (organismo che raggruppa a livello nazionale associazioni,movimenti, sindacati di base , singoli cittadini) contesta fortemente le politiche di questi paesi che ci stanno portando ad una guerra mondiale ed a una economia di guerra che sta già tagliando risorse alla sanità, ai servizi sociali, al mondo del lavoro ed a molto altro.

Assistiamo a percorsi ulteriori di militarizzazione dei territori ,come a a Brindisi dove la Autorità Portuale ha già concesso 500 metri di banchina per ospitare stabilmente la nuova portaerei “Trieste”.

Nella tre giorni del G7 a Fasano  il “Tavolo di coordinamento NoG7” organizza incontri e discussioni sui temi che discuteranno a Borgo Egnazia,  i cui contenuti sono diventate   le proteste che stanno attraversando il pianeta ; dalle guerre e dal loro uso per riaffermare la superiorità economica degli USA con il supporto della Nato , al sostegno ad Israele, alla finta lotta ai cambiamenti climatici che ormai ci preparano ad un ulteriore disastro, dalla lotta ai poveri alzando muri dappertutto, ad una alimentazione sempre più chimica ed OGM per i loro guadagni e dei gravi danni alla salute.

In modo particolare la Nato insieme ai ministri europei parlano di ritorno alla leva obbligatoria perché ….. le prossime guerre hanno bisogno di milioni di soldati, la tecnologia non basta; insomma serve carne da cannone .

Hanno già calcolato che solo il riarmo  a livello mondiale   nell’immediato vale 10.000  miliardi di dollari, questo significa in Italia la cancellazione di sanità, istruzione , servizi sociali e quant’altro.

Di fronte a tutto questo  non riusciamo a comprendere l’entusiasmo  delle amministrazioni locali sulla possibilità di accogliere avvenimenti che in un modo o nell’altro sono portatori di disgrazie per l’intero pianeta. 

Brindisi 22.05.2024

Per il “Tavolo di Coordinamento No G7” Brindisi - Roberto Aprile , Ciccio Lussone , Cosimo Quaranta

Si sorride in Puglia in occasione del concorso del 10eLotto di martedì 21 maggio. Nella regione, come riporta Agipronews, è stato vinto un complessivo di 69.400 euro, frutto di tre premi: a Mesagne, in provincia di Brindisi, sono stati centrati 40mila euro con un “7 Oro” e 9.400 euro, mentre a Bisceglie, in provincia di Barletta-Andria-Trani, si registra un premio da 20mila euro. L’ultimo concorso del 10eLotto ha distribuito premi per oltre 28,3 milioni di euro in tutta Italia, per un totale di oltre 1,6 miliardi da inizio anno.

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La struttura di Ceglie Messapica, speriamo in tempi brevi,  oltre che di proprietà sarà nuovamente gestione interamente pubblica, come da tempo auspichiamo,  rientrando nell’organizzazione funzionale della Asl di Brindisi, per effetto della proposta di legge passata alla Regione con la quale verrà istituito il nuovo Centro di riabilitazione ospedaliera.

Da tempo chiediamo il ritorno all’origine ad  Asl Brindisi e cioè di non essere più committente ma erogatore diretto del sistema riabilitativo, per ritrovare la riqualificazione gestionale nell’ottica di migliorare la qualità del servizio erogato ed i diritti dei lavoratori interessati che scontano, oltretutto, un ingeneroso dumping contrattuale in una vertenza annosa sul riconoscimento economico del Contratto Sanità Privata.

L’ ultima occasione in ordine di tempo in funzione dello sblocco dei lavori per la realizzazione del Centro Risvegli Motolesi che rilancia e potenzia il sistema sanitario nella nostra provincia, come Funzione Pubblica CGIL e CGIL di Brindisi  denunciavamo la necessita immediata di fermare il processo di esternalizzazione avvenuto negli anni in questa struttura riabilitativa, affidando alla mano pubblica, nella fattispecie la Asl Brindisi, la gestione diretta della stessa struttura di cui è proprietaria, ma che da oltre 20 anni concede in deroga la gestione alla Fondazione San Raffaele.

Una struttura definita impropriamente come “sperimentazione gestionale”  ma di fatto gestita completamente da un Ente privato, con la clausola che entro 5 anni, a partire dal 2000 , si sarebbe dovuto indire la gara d’appalto per definire il tutto.  Ma ciò non è mai avvenuto andando avanti negli anni in regime di prorogatio.

 In questi anni si è assistito ad uno svuotamento delle professionalità con notevole ricaduta sulle prestazioni, una struttura riabilitativa finanche carente di Medici con specializzazione in Fisiatria, ciò succede quando si dà un impronta ragionieristica e profittevole al sistema sanitario, i cui effetti hanno causato perfino dispersione delle professionalità stesse.

Siamo stati ascoltati ma non ci fermeremo ai proclami!

È una nostra Battaglia da sempre, interverremo per partecipare a tutte le discussioni conseguenti, forti del fatto che abbiamo sempre rappresentato le istanze di tutto il personale e che sicuramente interverremo a tutela delle professionalità di Lavoratrici e Lavoratori senza che venga escluso nessuno, dal Personale Sanitario e Fisioterapista, amministrativo e di portierato, indeterminato e determinato in part-time e Full-time, ma a tutela anche di chi è in partita Iva, del pulimento e del personale della mensa per cui da sempre chiediamo contratti dignitosi.

Brindisi 22 maggio 2024

LUCIANO QUARTA

SEGRETARIO GENERALE FUNZIONE PUBBLICA CGIL BRINDISI

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Approvata a maggioranza con 11 astenuti e 24 voti favorevoli la proposta di legge con cui si istituisce la struttura di riabilitazione ospedaliera di Ceglie Messapica, di proprietà della Asl Brindisi e attualmente in esercizio con funzioni limitate di riabilitazione, quale “Centro regionale di riabilitazione pubblica ospedaliera di Ceglie Messapica – CRRiPOCeM”, di cui è primo firmatario il presidente della Commissione Bilancio.
La legge stabilisce che il “Centro regionale pubblico di riabilitazione ospedaliera di Ceglie Messapica – CRRiPOCeM” sarà di proprietà e gestione interamente pubblica, rientrando nell’organizzazione funzionale della Asl di Brindisi, corredato da tutte le unità operative, relativi day hospital e per tutti i livelli, regimi e fasi delle attività riabilitative.
Per il raggiungimento dello scopo, l’Asl Brindisi potrà avvalersi nella gestione sanitaria del CRRiPOCeM, previa sottoscrizione di protocollo d’intesa, di altre Aziende Ospedaliere Universitarie o Asl della Regione. 
Nell’ambito della programmazione regionale sul fabbisogno di posti letto riabilitativi, al CRRiPOCeM è assicurata la priorità nell’assegnazione, al pari di altre strutture interamente pubbliche, sino alla copertura di tutti gli spazi disponibili e idonei.
La gestione interamente pubblica è riferita ai servizi e alle attività sanitarie.
Il funzionamento del CRRiPOCeM è improntato all’eccellenza riabilitativa e alla tenuta in carico del paziente per l’intero percorso riabilitativo, stabilito sulla base della normativa, delle linee guida e relative prescrizioni cliniche di carattere soggettivo, anche utilizzando tecnologie di tele-monitoraggio, tele-medicina, robotica, intelligenza artificiale, ovvero tecnologie aventi lo stesso obiettivo.
Il passaggio alla gestione interamente pubblica del CRRiPOCeM avviene alla scadenza di contratti di gestione attualmente in corso o in regime di proroga. Qualora anche il periodo di proroga risulti scaduto alla data di entrata in vigore della legge, il subentro nella gestione pubblica diretta della Asl competente avviene entro e non oltre 40 giorni dall’entrata in vigore, ovvero 50 giorni se le ragioni risultino opportunamente motivate e sotto il profilo oggettivo. È nullo ogni nuovo e ulteriore provvedimento di proroga. 
Il personale in servizio alla data di entrata in vigore della legge, transita nell’organico della Asl competente nel rispetto della normativa vigente o – nella misura del 50 per cento come stabilito da un emendamento approvato all’unanimità - con procedure di selezione per soli titoli, ove compatibili con il profilo professionale, e comunque valorizzando l’esperienza lavorativa svolta per la stessa tipologia di servizio.
Entro e non oltre 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, la Regione provvede alla rimodulazione e relativa assegnazione dei posti letto prevista e con le regole di priorità previste.
La Asl Brindisi assicura il raggiungimento degli obiettivi normati, adottando un puntuale provvedimento di programmazione entro e non oltre 180 giorni dalla data dell’entrata in vigore della legge, con relativo cronoprogramma. 
È stato ritenuto necessario un approfondimento di natura tecnica in merito alla norma finanziaria, sollecitato dai consiglieri di opposizione, in virtù dell’opportunità di rendere più congrua la cifra stimata, sulla base di quanto è riportato nel testo, secondo cui “agli oneri per l’attuazione della legge si provvede nei limiti dello stanziamento previsto per remunerare l’incaricato di pubblico servizio per l’attuale gestione, calcolata sui dati storici riscontrati negli ultimi anni e in particolare per il 2022 per euro 9.591.860,72 euro”.

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- È partito ieri mattina da Brindisi il roadshow organizzato da ARPAL Puglia e che farà tappa in tutti e sei i capoluoghi di provincia della regione. 
Un’importante occasione per fare il punto della situazione, coinvolgere tutti gli enti istituzionali che si interessano di politiche attive per il lavoro, comunicare  l’agenda e il piano di attività che il neo nominato direttore generale, Gianluca Budano, ha prospettato per il nuovo corso dell’Agenzia.

"Puntiamo a far diventare ARPAL un modello pubblico avanzato nel far traguardare la soddisfazione al bisogno di lavoro per tanti cittadini, che ingiustamente lo hanno visto trasformare in una chimera - ha detto Budano durante l’incontro -. Un compito difficile ma non impossibile, che richiede anzitutto che i nostri centri per l'impiego si occupino della domanda di lavoro ma anche dell’offerta, andando nelle imprese pugliesi a comprendere meglio come il loro bisogno produttivo possa incrociare il bisogno sociale dei cittadini in cerca di occupazione. La riorganizzazione dell'Agenzia passerà da questa rinnovata missione, con l'auspicio che possa anche alimentare a regime un'emigrazione di ritorno che ripopoli i nostri territori" .

All’intervento del direttore sono seguiti quelli di Giuseppe Lella, dirigente della Sezione Politiche e Mercato del Lavoro della Regione Puglia, e di Luigi Mazzei, dirigente dell’Ambito territoriale di Lecce-Brindisi-Taranto di ARPAL Puglia.

Al termine, le conclusioni di Sebastiano Leo, assessore regionale alla Formazione e Lavoro, Politiche per il lavoro, Diritto allo studio, Scuola, Università, Formazione Professionale. “Ringrazio tutta la squadra di ARPAL per l’eccellente lavoro svolto fin qui. Con il direttore Budano da oggi intraprendiamo una nuova strada sinergica, in funzione di politiche competitive per il lavoro rispetto al contesto ampio e dinamico in cui viviamo - ha affermato Leo -. È necessario curvare con determinazione anche verso il sociale, intervenire sulle fragilità e modificare man mano le attività per adeguarci alle complesse sfide del mondo del lavoro.
Bisogna intercettare i percorsi e perseguirli fino al loro compimento, valutandone i risultati.
Dobbiamo puntare su una formazione di qualità che fornisca ai giovani e ai meno giovani le conoscenze e competenze al passo con le esigenze del mercato del lavoro e per questo obiettivo utilizzare uno strumento importante quale quello dell’Osservatorio del lavoro”.

Dall’evento è emersa la decisa volontà di rafforzare l’identità di ARPAL come agenzia pubblica impegnata sempre più a rimuovere gli ostacoli nell’accesso all’occupazione e capace di rendersi efficace connettore delle offerte di lavoro sul territorio, nonché punto di riferimento per la cittadinanza in tutti i processi legati all’inserimento occupazionale.
L’incontro ha visto la partecipazione anche dei rappresentanti degli ambiti territoriali sociali del Brindisino, al fine di iniziare un percorso di integrazione tra il Piano Sociale di Zona e le politiche attive del lavoro territoriali.

Il roadshow di ARPAL farà tappa il 22 maggio nella provincia BAT e il 27 maggio a Taranto;
nel mese di giugno, sono in programma gli incontri del 12 a Bari e del 14 a Lecce.
 

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CLIMA: COLDIRETTI PUGLIA, SOS GRANDINE SU GRANO DOPO CALDO RECORD E SICCITÀ; TEMPESTA DI GRANDINE ALLETTANO SPIGHE AD ALTAMURA

 

Con il grande caldo e la siccità che hanno arso la terra mandando in shock idrico le coltivazioni, arriva una tempesta di grandine improvvisa sui campi mettendo a rischio le produzioni stagionali dalle ciliegie al grano, con l’anomalia climatica determinata da una temperatura superiore addirittura di 2,01 gradi rispetto alla media e l’assenza di piogge. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento alla grandinata che ha colpito i campi di grano ad Altamura in provincia di Bari, con le spighe allettate sotto il peso del ghiaccio, ma la grandine rischia di essere il colpo di grazia sulle ciliegie della pregiata varietà ‘Ferrovia’, la cui produzione risulta già drasticamente ridotta.

La grandine – sottolinea la Coldiretti Puglia - è l’evento climatico avverso più temuto dall’agricoltura in questa fase stagionale per i danni irreversibili che provoca alle coltivazioni in campo, perché colpisce i frutti in modo da provocarne la caduta o danneggiandoli in modo tale da impedirne la crescita o lasciando deformazioni tali da renderli non adatti alla commercializzazione. Un evento climatico avverso che – precisa la Coldiretti regionale – si ripete sempre con maggiore frequenza ma a cambiare è anche la dimensione dei chicchi che risulta essere aumentata considerevolmente negli ultimi anni con la caduta di veri e propri blocchi di ghiaccio anche più grandi di una palla da tennis.  

Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – insiste Coldiretti Puglia – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

Sono disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono – denuncia Coldiretti Puglia - l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude la Coldiretti  Puglia – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque.

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Vertice G7  precisazioni su chiusure e limitazioni.I n relazione ad alcune notizie apparse sulla stampa in merito alle chiusure e alle limitazioni che riguarderanno i territori di Fasano e di Brindisi in occasione del Vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi del G7 che si terrà in questa provincia dal 13 al 15 giugno prossimi, si rende opportuno precisare quanto segue.

I provvedimenti interdittivi e/o limitativi sono attualmente ancora in definizione e al vaglio delle autorità competenti; pertanto, le anticipazioni diffuse dai mass media, comprensive di mappe e cartografie, non solo  non hanno il sigillo dell’ufficialità ma rischiano di ingenerare infondato allarmismo.
Le misure che saranno adottate, volte a contemperare le esigenze di massima sicurezza connaturate alla portata dellevento con la volontà di ridurre al minimo le limitazioni nei confronti della popolazione e delle attività lavorative, comporteranno inevitabilmente alcune disagi ma, comunque, verranno opportunamente e tempestivamente comunicate ai cittadini. 
Si soggiunge che preannunciate chiusure in quei giorni di aziende o uffici pubblici sono frutto di autonoma scelta dei titolari degli stessi. Solo per poche attività sarà chiesta una sospensione di alcune ore nella giornata del 13 giugno.
In merito, infine, alliniziativa già adottata nei confronti delle scuole, relativa allopportunità di non calendarizzare esclusivamente per il giorno 13 giugno sessioni di esami, si evidenzia che la stessa è stata preventivamente condivisa con lUfficio Scolastico provinciale ed è nata dalla necessità di evitare che gli eventuali disagi nella circolazione stradale che si potrebbero registrare in quel giorno gravino su docenti e studenti. Si ricorda, comunque, che non è fissata una unica data nazionale per lo svolgimento degli esami di terza media e che ciascuna commissione può individuarla autonomamente purché entro il 30 giugno.

GIORNATA BIODIVERSITÀ: COLDIRETTI PUGLIA, ‘REGISTRATE’ 139 SPECIE VEGETALI E 9 ANIMALI A RISCHIO ESTINZIONE; IN PUGLIA 245MILA HA AREE PROTETTE.

Sono 139 le specie vegetali e 9 animali a rischio estinzione in Puglia, registrate come biodiverse, oltre 245mila ettari di aree naturali protette, di cui il 75,8% rappresentato da parchi nazionali – del Gargano e dell’Alta Murgia – e l’8,3% da aree naturali e riserve naturali marine. E’ Coldiretti Puglia a ricordare l’enorme ‘patrimonio biodiverso’ della regione in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, festività che si celebra il 20 maggio, proclamata nel 2000 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per celebrare l’adozione della Convenzione sulla Diversità  Biologica.

Le provincie che presentano la più alta percentuale di territorio soggetta a protezione sono quella di Foggia (51,5%) e Bari (27,7%). In questi luoghi protetti la varietà vegetale comprende 2.500 specie. Va rispettato il modello di agricoltura costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori, perché il territorio è lo strumento per offrire bellezze, bontà e genuinità, quindi, anche occasione di autentico miglioramento della qualità della vita, non sacrificabile sull’altare di uno sviluppo apparente e non sostenibile.

La Puglia tra l’altro è la seconda regione più bio d’Italia, con 321mila ettari dove la pratica biologica – spiega Coldiretti Puglia - interessa tutti i comparti agricoli dall’olivo con 89mila ettari ai cereali con oltre 63mila ettari, dalla vite con più di 19mila ettari agli ortaggi con quasi 13mila ettari, oltre a 3 impianti di acquacoltura biologica.

La grande attenzione dei consumatori alla tutela della salute e dell’ambiente attraverso scelte agroalimentari consapevoli è testimoniata quotidianamente dall’affluenza nei Mercati di Campagna Amica regionali che hanno puntato proprio sui Sigilli della biodiversità per offrire prodotti eroici ai consumatori, a rischio estinzione garantiti da agricoltori altrettanto eroici. Custodi della biodiversità, che quotidianamente ne preservano l’esistenza.

Per questo per i consumatori il KM0 garantisce l’impatto 0, considerato che a livello globale è stimato che un pasto medio – continua Coldiretti Puglia - percorre più di 1.900 chilometri per camion, nave o aeroplano prima di arrivare sulle tavole e spesso ci vuole più energia per portare il pasto al consumatore di quanto il pasto stesso provveda in termini nutrizionali, senza contare gli effetti sull’atmosfera e sui cambiamenti climatici provocati dall’emissione di gas ed effetto serra.

Consumando prodotti locali e di stagione e facendo attenzione agli imballaggi, una famiglia – secondo Coldiretti –  può arrivare ad abbattere fino a 1000 chili di anidride carbonica l’anno. E’ stato ad esempio calcolato che un chilo di prugne dal Cile devono volare 12mila chilometri con un consumo di 7,1 kg di petrolio che liberano 22 chili di anidride carbonica, mentre l’uva dal Peru’  - conclude Coldiretti Puglia - percorre quasi 11mila chilometri con un consumo di 6,5 chili di petrolio e l’emissione di 20,2 chili di anidride.