Mesagne, 19 netturbini sul piede di guerra

Luglio 21, 2016 1256

camion rifiuti e operatorii (4)Ritornano all'attacco i 19 operatori ecologici

che operano nel Comune di Mesagne, con l'Ati che ha in gestione la raccolta dei rifiuti, che hanno in atto una vertenza sindacale per vedere trasformato il proprio rapporto di lavoro da part-time a full-time. L'attuale capitolato d'appalto prevede la presenza in pianta organica di 53 unità full-time. Adesso nella gestione del Comune di Mesagne ci sono 52 unità di cui 23 full-time e 19 in part-time. Motivo per cui nel corso dell'ultima gestione si è reso necessario il ricorso sia al lavoro straordinario, che al lavoro supplementare, al fine di supplire le carenze di organico. Nei mesi scorsi 9 operatori sono andati in pensione e sono stati in parte sostituiti con personale a tempo indeterminato e la restante parte con lavoratori assunti con contratti a tempo determinato. "Ricordiamo che il contratto nazionale di lavoro prevede che nei cambi di gestione, cioè a seguito della gara ponte i cui ci dovrebbe essere un nuovo gestore, il personale che ha diritto al passaggio diretto e immediato è quello che, prima dei 240 giorni dalla scadenza dell'appalto, abbia un contratto a tempo indeterminato", ha spiegato Vincenzo Cavallo, segretario territoriale della Cgil funzione pubblica, secondo cui il contratto di lavoro dei netturbini "prevede con la gara ponte la presenza di 58 unità". I sindacalisti della Cgil hanno atteso il pensionamento di alcuni operatori, mai sostituiti prima, per chiedere il full-time alle aziende interessate". Intanto, la gara ponte per individuare un nuovo gestore per la raccolta dei rifiuti nella città di Mesagne è slittata di una settimana. La Stazione unica appaltante della provincia di Brindisi ha prorogato i termini per la presentazione delle offerte fino a venerdì. L’iter burocratico si sarebbe dovuto chiudere il 15 luglio con apertura delle buste il 18, poi i termini erano slittati a lunedì mattina fino alla proroga di venerdì prossimo. Secondo alcune informazioni l’Anac (l'Autorità nazionale anticorruzione), ha chiesto integrazioni documentali alla Provincia che ha già provveduto a inviare. La preoccupazione maggiore riguarda i ricorsi delle ditte interessate che potrebbero arrivarne diversi facendo svanire il percorso intrapreso dall’Amministrazione.