presso l'ispettorato del Lavoro di Brindisi, è stato siglato l'accordo tra l'Asl e le otto ex fisioterapiste, della medesima azienda, che nel 2011 furono licenziate in ossequio a una legge regionale che aveva imposto l'interruzione del rapporto di lavoro. Ieri mattina l'incubo è finito e tra pochi giorni riprenderanno servizio. La storia ha inizio il 1° agosto del 2011 quando, in ossequio a una legge regionale, otto fisioterapiste assunte con contratto a tempo indeterminato presso l'Asl di Brindisi, con attività nei presidi di Mesagne, San Pietro, Fasano e Brindisi, furono licenziate. In pratica causa della sentenza avversa della Corte costituzionale, che ritenne illegittima la legge della Regione Puglia numero 4 del 2010 che aveva avviato il processo di stabilizzazione delle fisioterapiste. Le stesse, quindi, furono licenziate. Un fulmine a ciel sereno per le dipendenti che si ritrovarono, nel giro di qualche ora, senza lavoro. In questi anni qualcuna di loro ha trovato un altro lavoro precario qualcun'altra è stata meno fortunata ed è rimasta a casa. Nel frattempo le organizzazioni sindacali hanno avviato una lunga ed estenuante trattativa per cercare di far riassumere le fisioterapiste fino a quando nei giorni scorsi è stato siglato un accordo tra la Cgil Funzione pubblica e la direzione dell'Asl Br1. Adesso l'azienda ha trenta giorni di tempo per espletare le formalità di rito e inviare alle ex dipendenti la lettera di assunzione. "Inutile dire che siamo contentissime di questa decisione che aspettavamo, per la verità, da anni - hanno spiegato alcune di loro all'uscita dalla sede provinciale del Ministero del Lavoro-. E' la fine di un incubo iniziato cinque anni fa con il licenziamento per noi del tutto inaspettato". Alcune di loro non hanno dimenticato questi cinque anni. "Sono stati anni difficili - hanno aggiunto - nelle nostre famiglie abbiamo dovuto moltiplicare i sacrifici pur di andare avanti dignitosamente e con onestà. Per anni le nostre richieste sono state snobbate. In ogni modo abbiamo sempre nutrito la speranza che prima o poi il "miracolo" poteva verificarsi". Così è stato. La ragione, di un pool di uomini, ha vinto sulla burocrazia. Inutile dire che le fisioterapiste ieri sprizzavano gioia da tutti i pori. "Permetteteci però di ringraziare chi ha permesso che ciò si verificasse - hanno aggiunto le fisioterapiste - dal segretario della Cgil Antonio Macchia al direttore dell'Asl, Giuseppe Pasqualone. E poi i politici che hanno seguito il nostro caso senza mai abbandonarci. Tra questi l'onorevole Toni Matarrelli. Persone, insieme ad altre, splendide che sono andate ben oltre il loro ruolo istituzionale".