Mesagne. Danneggiano una villa ma il reato è stato depenalizzato

Aprile 21, 2016 4261

vigili del fuoco campagnaEnnesimo incendio di una villa residenziale

abbandonata da parte di alcuni nomadi che l'hanno abitata per mesi. Impossibile per le forze dell'ordine procedere nelle indagini poiché i proprietari non hanno presentata nessuna denuncia contro ignoti. C'è, in ogni modo, da mettere in evidenza che il reato di danneggiamento dallo scorso mese di gennaio è stato depenalizzato a una semplice multa amministrativa. L'immobile, pur essendo stato dichiarato inagibile da parte del Comune di Mesagne, è meta di ricovero di individui nomadi che quando stanziano a Mesagne l'hanno elevata a propria abitazione. Il tutto tra sporcizia e mura pericolanti. Lunedì scorso si è verificato l'ennesimo incendio che alcuni individui, verosimilmente i nomadi che l'hanno abitata nei giorni scorsi, hanno appiccato prima di andare via dalla città. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i vigili urbani. Una segnalazione è stata inviata al legale dei proprietari affinché possa mettere in sicurezza l'immobile ed evitare eventuali incidenti. Di più non possono fare. In passato i proprietari avevano finanche murato gli ingressi e le finestre ma non era servito a nulla poiché i nomadi avevano aperto e si erano rifugiati. Lì hanno trascorso l'inverno. La stessa sorte era capitata a un'altra abitazione posta alla periferia della città, lungo la provinciale per Latiano, dove i nomadi prima di andare via avevano appiccato il fuoco rendendo pericolante la struttura. Impossibilitati ad agire le forze dell'ordine poiché raramente i proprietari hanno presentato una denuncia per i fatti accaduti. Peraltro dal 1° gennaio 2016 il reato di danneggiamento è stato depenalizzato anche se espone a una causa civile. La riscrittura del reato di danneggiamento disarma la vittima che, di fatto, non può più presentare una querela. E se non promuove nemmeno un’azione per ottenere il risarcimento del danno, l’autore dell’illecito non subirà alcuna conseguenza della sua malefatta. D’altra parte una causa civile costa tempo e denaro e, allora, forse si ripiegherà andando in commissariato per fare presente i fatti e chiedere l’intervento degli agenti secondo le leggi di pubblica sicurezza. Normativa che, tuttavia, non può essere applicata agli incendi appiccati dai nomadi sia perché non hanno residenza sia perché si volatilizzano per ritornare a distanza di diversi mesi. Inoltre, c'è da mettere in evidenza le precarie condizioni igienico-sanitarie in cui versano i luoghi in cui stazionano i nomadi. Un rischio infezioni che coinvolge sia gli stessi individui sia coloro che abitano nei pressi della struttura elevata a loro temporanea residenza.