Mesagne. Inferno al Pronto soccorso In evidenza

Luglio 24, 2015 3485

ospedale punto di primo intervento 1In queste giornate

torride, dove il termometro ha sfiorato i 40 gradi di temperatura, gli operatori e i pazienti del Posto di primo intervento territoriale, ex pronto soccorso, dell’ospedale “San Camillo de Lellis” di Mesagne stanno boccheggiando per mancanza di climatizzazione. Sembra assurdo, impossibile, ma è tutto vero L’unico mezzo che hanno per fronteggiare la calura è un piatto di plastica che sventolano come fosse un ventaglio. Per il resto tanto sudore e una situazione di lavoro del tutto precaria superata grazie alla professionalità e abnegazione del personale. Le sale a servizio dell’ex pronto soccorso sono le uniche del nosocomio a non essere climatizzate.ospedale punto di primo intervento 2 Quest’anno con l’arrivo del caldo torrido nel reparto di primo intervento l’aria condizionata non funziona. Le ventole dei termoconvettori girano ma non arriva l’aria fredda per climatizzare gli ambienti. Gira e rigira solo aria calda. Il problema sembra essere stato identificato nel cattivo funzionamento della pompa idraulica dell’impianto che è vetusto e andrebbe cambiata. Inutili sono stati gli interventi di manutenzione effettuati nel tempo poiché la pompa è sempre in avaria. Sia il primario, del punto di primo intervento, che il capo sala del 118 hanno segnalato l’episodio agli uffici competenti. A oggi, però, non è stato eseguito nessun servizio di manutenzione, revisione o sostituzione. Tuttavia, i problemi non sono solo per gli operatori che operano in quella coltre di calura bensì anche per i pazienti. Nel punto di primo intervento, infatti, arriva gente che lamenta varie patologie tra cui quelle cardiologiche e respiratorie, specialmente nel periodo estivo, per cui gli ambienti non climatizzati acuiscono i sintomi e i disagi. Spesso si tratta di gente anziana e bambini. Pazienti che, molte volte, sono trattati, stabilizzati e dimessi in loco. Con un risparmio non indifferente sulla spesa sanitaria. Perciò è importante per risolvere le varie patologie usufruire di locali idonei che possono contribuire ad alleviare determinate sintomatologie. Se è giusto fare in tagli alla spesa sanitaria, in un’ottica di spending review, è altrettanto giusto investire soldi in favore dei pazienti e operatori. E la climatizzazione degli ambienti ospedalieri è una necessità da cui non si può prescindere. Di questa disfunzione è a conoscenza la Cgil Funzione pubblica che in questi giorni invierà una nota alla direzione sanitaria per comprendere perché non è stato riparato il sistema di climatizzazione a servizio del punto di primo intervento di Mesagne. “E’ ragionevolmente pensare che se l’impianto di climatizzazione a servizio del punto di primo intervento dell’ospedale di Mesagne non offre la soddisfazione prevista sia per gli operatori, ma soprattutto per i pazienti che ne usufruiscono, esiste un problema di corretta progettazione o realizzazione”, hanno spiegato il segretario della Cgil Funzione pubblica, Antonio Macchia, e il coordinatore della Cgil Sanità, Mimmo Stella.